sabato 23 luglio 2011

Poesie


Sono sapori di quel mondo quieto e sgomento,ingenuamente perso in una sola estate,in un
solo vecchio inverno,che in questo mondo diverso spande infido il vento.Ah quando un
tempo confuso si rifà terso nella memoria,nel vero tempo che sbanda per qualche istante,che sapore di morte...Non ne stupisco,se a questi istanti di disfatta e di veggenza,mi portano anni consumati in una chiarezza che non muta il mondo,ma lo ascolta nella sua vita,con inattiva ebbrezza.Felice te a cui il vento primaverile sa di vita;se hai scelto un'unica vita e,insieme più adulto e giovanile del tuo amico,sordo all'infinita stagione di cui cosi imbevuto vivi,sordo al Qualcosa che ti invita a
ritornare ai tristi,ai sorgivi sogni dell'esistenza,alla coscienza squisita che svela il mondo in brividi non umani,credi nel mondo senza altra misura che l'umana storia:
nei colori in cui fiammeggia la presenza di un Friuli espresso in speranze e dolori d'uomini interi,se pur fatti da orale rozza esperienza uomini,se pur con cuori duri
come le mani,e spinti a non parlare altra lingua che il troppo vivo dialetto,persi in
albe e vespri a lavorare la loro vigna,il loro campetto,quasi non fosse loro,a festeggiare le lucenti domeniche col petto pieno del buio delle vecchie campane.E quale forza nel voler mutare il mondo,questo mondo perduto in malinconie,in allegrie
pasquali,giocondamente vivo anche se muto!


Quadri friulani (Pier Paolo Pasolini) Terza parte

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