domenica 16 settembre 2012

Cinema










Alex il leone, Marty la zebra, Melman la giraffa e Gloria l’ippopotamo, fuggiti dallo zoo di New York City e sbarcati prima in Madagascar e poi nell’Africa centrale, hanno nostalgia della Grande Mela e per questo nuotano fino a Monte Carlo, alla ricerca dell’aeroplano dei pinguini. Sul suolo francese, però, una poliziotta pronta a tutto li elegge a nemico numero uno. Scappare con il treno di un circo è la loro unica speranza: un impresario americano a Londra potrebbe comprare lo show e riportarli tutti a casa. L’esibizione, però, è tutta da inventare. 
Che quello del circo sia un tremendo cliché lo verbalizza il film stesso, ad un certo punto, ma le invenzioni sono tali e tante che presto lo scrupolo viene messo da parte e ci si gode lo spettacolo nello spettacolo, non solo perché narrativamente non occupa una misura debordante, ma anche perché il 3D è sapientemente sfruttato a questo scopo (una per tutte: l’immagine dell’anello dentro il quale salta Vitalj, la tigre). 
Nonostante gag e battute non siano numerosi come nei capitoli precedenti e l’umorismo sfrenato lasci in generale il posto ad una commedia più tenera (il che potrebbe anche essere una traccia di Noah Baumbach alla sceneggiatura), aumentano le incursioni nella comicità surreale, non più solo grazie alla squadra dei pinguini ma anche all’arcinemico di turno, la poliziotta DuBois, mossa non certo da una missione per conto della legge ma solo dal desiderio sfrenato di appendere la testa di un leone alla propria parete. Sopra tutti, come sempre, sebbene il terzo capitolo gli riservi molte meno “pose”, è il re dei lemuri Julien: personaggio straordinario, la cui partecipazione al gruppo è ingiustificata come tutto quel che fa e che dice, e la cui imprevedibilità, che è la chiave della sua bellezza, questa volta lo porta ad innamorarsi romanticamente di un orso in bicicletta col tutù. 
Il film chiude il cerchio rientrando alla base, anche se ciò non basterà ad impedire che i nostri vengano spediti al Polo o su Marte, se la convenienza economica lo richiederà, ma non è per questo un capitolo minore. Certo, la conoscenza pregressa dei personaggi è probabilmente indispensabile, se non si vuole rischiare di trovare i protagonisti più insipidi dei nuovi arrivati, ma mai come a questo giro l’equilibrio nell’individuazione del target di riferimento è compiuto e il film nasce classico, buono per qualsiasi età.

Canzoni

Cinema









Zoe Saldana è la protagonista di questo action movie, in cui interpreta una giovane colombiana, a cui hanno ucciso la famiglia che era invischiata in rapporti malavitosi. Una volta raggiunto lo zio in America, la piccola decide che il suo destino e la sua volontà, la dovranno portare a divenire una killer implacabile. Cresciuta ed addestrata, il suo unico obiettivo sarà di rintracciare l'organizzazione colombiana che ha ammazzato suo padre e sua madre, per potersi vendicare, cercando di ridurre al minimo le possibilità di poter essere rintracciata, risultando così invisibile alla polizia. Un buon film d'azione che ha dalla sua una bravissima protagonista (a suo agio nei film d'azione e già vista alla prova in The losers!) con un incredibile somiglianza con la bambina che la interpreta nell'infanzia. 

Cinema






Luke Wright è un combattente di second’ordine che lotta nel circuito delle mixed martial arts, che vive una monotona routine di incontri senza stimoli o speranze. Ma le cose cambiano quando fa saltare il risultato di un match combinato. La mafia russa, per farne un esempio, uccide tutta la sua famiglia e lo esclude da ogni circuito di combattimento, facendone un barbone che vaga per le strade di New York tormentato dal senso di colpa e dalla paranoia di essere costantemente sotto controllo, e dalla consapevolezza che chiunque diventi per lui una persona cara è destinato a morire. Quando però si trova di fronte l’assassino della moglie che tormenta una ragazzina cinese di 12 anni, Mei, Luke non esita a intervenire, prendendo così parte ad una guerra più grande di lui. Mei, infatti, non è una ragazzina qualsiasi, ma un genio della matematica che le Triadi hanno utilizzato per memorizzare dei codici numerici per cui sia loro che i loro rivali russi, e persino la polizia, sono disposti a uccidere. Rendendosi conto di essere l’unico di cui Mei si può fidare, Luke dovrà combattere duramente per salvare la vita di una giovane innocente e per riscattare la sua stessa esistenza.Ottima l'interpretazione,per me,di Jason Statham.

venerdì 14 settembre 2012

Comicità









Conosciamo l'etica dei politici: è una tacca più sotto di quella del molestatore di bambini. 




Woody Allen, Io e Annie, 1977

Pensieri









Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo.



Gandhi 

Poesie







Notte di Sine


Donna, posa sulla mia fronte le tue mani balsamiche tue mani più morbide della pelliccia. 
In alto le palme oscillano stormiscono appena nell'alta brezza 
Notturna. Non s'ode neppure il canto della nutrice. Ci culli il silenzio ritmato. 
Ascoltiamo il suo canto, ascoltiamo battere il nostro sangue oscuro, ascoltiamo 
Battere il polso profondo dell'Africa nella bruma dei villaggi perduti. 

Ecco, declina la luna stanca verso il suo letto di mare disteso 
Ecco che si assopiscono gli scoppi di riso, che gli stessi narratori 
- Ciondolano il capo come il bimbo sul dorso della madre 
Ecco che i piedi dei danzatori si appesantiscono, si fa pesante la lingua dei cori alternati. 

E' l'ora delle stelle e della Notte che sogna 
Si appoggia a questa collina di nubi, drappeggiata nel suo lungo perizoma di latte. 
i tetti delle case luccicano teneramente. Che dicono, così confidenziali, alle stelle? 
Dentro, nel facolare si spegne nell'intimità di odori acri e dolci. 
Donna, accendi la lampada dall'olio chiaro perché parlino intorno gli antenati come i genitori, i bambini nel letto. 
Ascoltiamo la voce degli Antichi d'Elissa. Come noi esiliati 
Non hanno voluto morire, che si perdesse nelle sabbie il loro torrente seminale. 
Che io senta, nella casa fumosa visitata da un riflesso di anime amiche 
La mia testa sul tuo seno caldo come un dang tratto fumante dal fuoco 
Che respiri l'odore dei nostri Morti, che raccolga e ripeta la loro viva voce, che apprenda  
A vivere prima di discernere, più in Ià dei tuffatore, nelle alte profondità del sonno. 




Léopold Sédar Senghor

Canzoni

Accadimenti







Come ogni anno giunge inesorabile Messer Autunno,portandoci pioggia scrosciante,vento forte,temperature in picchiata,giornate più corte,meno luce.E' tutto un mondo invisibile che si trasforma intorno a noi e noi riusciamo a coglierne solo gli effetti più vicini a noi,perchè ormai siamo sempre più lontani dalla Natura,chiusi nelle mura delle nostre città.Là fuori invece ci sono animali che cominciano a rintanarsi in vista del freddo,foglie che cadono copiose,colori che mutano meravigliosamente,frutti che spuntano,siamo noi Umani a pensare di essere il centro di tutto,nel nostro folle egocentrismo,ma ci sono altri mondi come quello Animale e quello Vegetale,che accompagnano questa "mutazione"attrezzandosi alla loro maniera.Per noi in genere comincia la fase del "cambio di stagione",dei primi maglioni,dei primi ombrelli tirati fuori,degli odori e dei profumi che sanno di caldo e di buono,delle luci delle case smarrite nel buio,delle strade ovattate e silenziose sferzate soltanto dall'ululare del vento e dallo scrosciare della pioggia.Adoro l'Estate,ma l'Autunno è un omaggio interiore,un grazie dentro che rivolgo agli altri mondi cercando,come facevano i pellerossa,di accordare la nostra spiritualità e la nostra vita con i ritmi della Natura.

Cinema







Behmen e Felson sono due templari che hanno combattuto a lungo come Crociati divenendo famosi per il numero di nemici uccisi. Quando però comprendono che la loro guerra in nome di Dio comporta il massacro di donne e bambini inermi decidono di abbandonare il campo di battaglia. Catturati come disertori ottengono la liberazione solo a patto di scortare una presunta giovane strega a un monastero situato in un luogo distante. I monaci che vi risiedono posseggono un antico libro le cui formule consentono di smascherare la stregoneria. La ragazza è accusata di aver diffuso la peste bubbonica. I due templari, accompagnati da un sacerdote, un soldato, un giovane aspirante cavaliere e un imbroglione esperto del percorso, affrontano l'impervio tragitto.
Come spesso accade il titolo italiano è fuorviante. I templari non sono uno bensì due (accanto a Nicolas Cage troviamo Ron Perlman che avevamo cominciato ad apprezzare nei panni, sempre medioevali, del Salvatore de Il nome della rosa) e nel loro essere attivi in coppia risiede parte dell'interesse del film unito all'ambiguo ruolo della giovane strega ‘protagonista' del titolo originale. Perché il film di Dominic Sena gioca le proprie carte più che sul finale, effettistico ma abbastanza deja vu, proprio sul filo del rasoio di un anticlericalismo sempre in procinto di trasformarsi nel suo contrario. Se la parte iniziale (dopo un prologo che definisce il rapporto della società di allora con coloro che venivano definite streghe) sembra un riassunto di Le crociate di Ridley Scott con la conseguente messa in discussione del fanatismo religioso cristiano (ma con un occhio al presente e quindi facendo attenzione a non mostrare troppi arabi riconoscibili come tali) ciò che segue si muove sulle sabbie mobili della doppia morale. Da un lato, grazie al cameo di Christopher Lee nei panni dello sfigurato e morente cardinale D'Ambroise, la credenza nella stregoneria assume la valenza conclamata dalla Storia di una persecuzione contro la donna da parte di una società dominata dai maschi. Nello sviluppo del cupo on the road però il ruolo della giovane donna muta più volte fino a giungere a un finale che non sveleremo ma che non può restare privo di un giudizio da parte dello spettatore. Sena, che sembra combattuto tra il film storico e l'horror, nell'Anno Domini 2011, sembra ancora credere se non nelle streghe in qualcosa di a loro molto affine.

domenica 9 settembre 2012

Canzoni

Pensieri












La sconfitta non è il peggior fallimento. Non aver tentato è il peggior fallimento.






George E. Woodberry 

Cinema







Lucinda è una bimba che in una scuola elementare di Boston vince un concorso per l'idea migliore dell'anno.La sua idea è quella di mettere in una capsula del tempo tutto ciò che poteva essere creato dai bambini,quindi sogni,pensieri,speranze,e poi riaprire il tutto dopo 50 anni esatti per vedere se quanto contenuto nella capsula si era avverato o meno.Ogni bambino prepara un disegno,un pensiero,un tema,un collage,Lucinda invece comincia a scrivere ininterrottamente una serie infinita e inspiegabile di numeri.La bambina sente strani bisbigli e ad un certo punto scompare e viene ritrovato nello stanzino della scuola che gratta numeri sulla porta con tutte le dita insanguinate.Caleb è un bambino della stessa scuola che,50 anni dopo,si trova a prendere proprio la busta che Lucinda aveva chiuso nella capsula del tempo.Jonathan,il padre di Caleb,vede questi numeri e si incuriosisce,anche perchè lui insegna astrofisica al MIT,il celebre istituto e quindi con i numeri ha dimestichezza.Sta tutta la notte in piedi e fa una scoperta sconcertante,quei numeri rappresentano degli avvenimenti succeduti nel corso del tempo e ad ogni data corrisponde il numero dei morti periti nell'evento,una sorta di carta del futuro.Jonathan non ci crede e cerca di approfondire ma più va avanti nello studio e più si rende conto che la sequela degli incidenti è vera e cosi la predizione sugli stessi,addirittura scopre che vengono indicate anche le latitudini e longitudini esatte degli eventi mortali con l'ora e i minuti e i morti,cosa che sconvolge lo studioso al verificarsi reale di quegli eventi e che gli stravolgerà la vita.Il film prosegue tra fantascienza e suspence psicologica,ottimamente interpretato dai due bimbi protagonisti della sceneggiatura e da Nicholas Cage,che è molto credibile come padre amoroso e come studioso che scopre l'arcano,soprattutto nella sequenza finale il suo "sacrificio"risulta molto commovente e dà un senso a tutta la pellicola.Un film che affronta appunto la diatriba scientifica tra determinismo e casualità degli eventi,tra previsione e predizione,tra suggestione e realtà,ricordandoci che ci sono infinite variabili matematiche che dimostrano che non possiamo essere soli nell'Universo e che,forse,un giorno,anche noi verremo "contattati"da una civiltà più evoluta che salverà solo alcuni umani prima della distruzione definitiva del nostro pianeta.

sabato 8 settembre 2012

Dedicato a....







Ci sono giornate che nascono già segnate dalla routine quotidiana,ed altre che ti sorprendono per la loro imprevedibilità.Nel mezzo ci sono quelle che tu immagini già nella tua mente come svolgimento,ma che ti sorprendono perchè vengono segnate nel profondo dalla linea blu della riflessione e da quella rossa del legame spirituale.Oggi per me è stata una di queste.Iniziata come "debito"per una promessa fatta,si è rivelata poco a poco un viaggio a ritroso alla riscoperta di pezzi della mia famiglia ormai sepolti nella memoria di bambino,frammenti di ricordi frammisti a sentimenti di perdita lancinanti.Come sarebbe stato avere oggi una sorella più piccola magari accanto?Sarebbe stata accanto a me?Accanto a noi?Oppure avrebbe seguito la sua strada nella vita?L'avrei persa affettivamente come quella che ancora ho oppure con lei ci sarebbe stato quel legame profondo che và al di là di quello di sangue?La risposta è sepolta sotto una lapide di marmo bianco con un angioletto sopra e io bambino che non riesco a capire come mai la sorellina che fino a poco tempo prima avevo in braccio adesso non piange più nella culletta e non c'è più in casa.Cosi mi vedo sempre bambino tenuto per mano dai miei zii che in questo Settembre cosi meravigliosamente fresco ed assolato,vado a trovare con mia madre.C'è una scatola colorata interiore con quasi mezzo secolo di ricordi,difficile ordinarli tutti,ma questi si srotolano da soli durante il viaggio in macchina con naturalezza e felicità,e mi rendo conto di quanto importanti siano i legami con chi ami e ti ama veramente,chi ti ha sempre seguito nel corso della tua vita,incoraggiandoti e stimolandoti sempre,aiutandoti moralmente e materialmente,come due secondi genitori.Io ho avuto questa immensa fortuna ed oggi dentro è giusto che renda un grazie lungo quanto i giorni consumati fino ad ora a Zio Rolando e Zia Lia.Vederli in quella foto sulla loro lapide,felici ed abbracciati,cosi come erano anche nella vita,(anche se baruffavano sempre bonariamente tra loro, ed erano le risate di noi parenti a sottolineare quanto quegli scambi in realtà sottintendessero uno di quei legami inviolabili ed indistruttibili,che loro hanno avuto la fortuna di costruire e mantenere per tutta la vita),mi ha trasmesso gioia e serenità,puri come acqua di montagna,e li ho sentiti vicini a me cosi come lo erano anche in vita.Stare li,in quel piccolo cimitero,assolato e silenzioso,con i fiori sapientemente e gentilmente preparati dalla signora che ha aperto il negozio chiuso per noi,uguali a quelli della foto messa qui,belli,colorati,profumati,un inno alla vita perchè i miei zii erano persone vitalissime ed hanno "succhiato il midollo della vita"come scriveva Thoreau,fino all'ultimo.Ci sono viaggi che iniziano con te che sei e stai in un modo e finiscono con te che sei trasformato interiormente,il regalo che ancora oggi i miei zii sono in grado di trasmettermi con il loro sorriso e il loro profondo affetto per me.

venerdì 7 settembre 2012

Comicità








Non dimentico mai un volto, ma nel suo caso farò un'eccezione.





Groucho Marx

Pensieri







Il contrario del gioco non è ciò che è serio, bensì ciò che è reale.




Sigmund Freud, Il poeta e la fantasia, 1907 

Leggende






Lago della vecchia (Sagliano Micca, BL)

A 1.858 metri di altitudine si trova questo piccolo lago lacustre di origine glaciale. Secondo una antica leggenda diffusa nella vallata, un giovane guerriero si sarebbe innamorato di una giovane fanciulla del posto e avrebbe deciso di sposarla proprio sulle rive del lago, dove tutto venne preparato per le nozze. Nozze che però non vennero mai celebrate, perché quello stesso giorno alla ragazza che aspettava il futuro sposo venne annunciato che egli era stato ucciso. La ragazza decise di coltivare sola il suo sogno d'amore, ritirandosi fino alla sua morte proprio sulle rive del lago con l'unica compagnia di un orso fino alla morte. Ancora oggi pare che, nelle notti di luna piena, il fantasma della donna si aggiri nei pressi del lago, salvando i viaggiatori smarriti e aiutando gli innamorati. 

Nei pressi del bacino si trova un incisione rupestre, realizzata alla fine dell'Ottocento da due dei migliori scalpellini della zona, rappresentante proprio la donna dopo una vita di solitudine ancora in compagnia del suo orso. 
Il Lago della Vecchia è raggiungibile a piedi dal comune di Piedicavallo in circa 2 ore e mezza di cammino, tramite una comoda mulattiera scavata alla fine del XIX secolo per unire la Val Cervo alla Valle del Lys (o Valle di Gressoney) in Valle d'Aosta. A 10 minuti di cammino dal lago si trova il "Rifugio della Vecchia" che offre possibilità di ristorazione e pernottamento. Sulla strada per Piedicavallo, inoltre, si incontra anche Rosazza, considerato un vero e proprio borgo massonico, tanto da essere considerato la Rennes Le Chateau d'Italia. Ma questa è tutta un'altra storia....

giovedì 6 settembre 2012

Poesie







SCRITTO SULLA SABBIA

Che il bello e l'incantevole 
Siano solo un soffio e un brivido, 
che il magnifico entusiasmante 
amabile non duri: 
nube, fiore, bolla di sapone, 
fuoco d'artificio e riso di bambino, 
sguardo di donna nel vetro di uno specchio, 
e tante altre fantastiche cose, 
che esse appena scoperte svaniscano, 
solo il tempo di un momento 
solo un aroma, un respiro di vento, 
ahimè lo sappiamo con tristezza. 
E ciò che dura e resta fisso 
non ci è così intimamente caro: 
pietra preziosa con gelido fuoco, 
barra d'oro di pesante splendore; 
le stelle stesse, innumerabili, 
se ne stanno lontane e straniere, non somigliano a noi 
- effimeri-, non raggiungono il fondo dell'anima. 
No, il bello più profondo e degno dell'amore 
pare incline a corrompersi, 
è sempre vicino a morire, 
e la cosa più bella, le note musicali, 
che nel nascere già fuggono e trascorrono, 
sono solo soffi, correnti, fughe 
circondate d'aliti sommessi di tristezza 
perché nemmeno quanto dura un battito del cuore 
si lasciano costringere, tenere; 
nota dopo nota, appena battuta 
già svanisce e se ne va. 

Così il nostro cuore è consacrato 
con fraterna fedeltà 
a tutto ciò che fugge 
e scorre, 
alla vita, 
non a ciò che è saldo e capace di durare. 
Presto ci stanca ciò che permane, 
rocce di un mondo di stelle e gioielli, 
noi anime-bolle-di-vento-e-sapone 
sospinte in eterno mutare. 
Spose di un tempo, senza durata, 
per cui la rugiada su un petalo di rosa, 
per cui un battito d'ali d'uccello 
il morire di un gioco di nuvole, 
scintillio di neve, arcobaleno, 
farfalla, già volati via, 
per cui lo squillare di una risata, 
che nel passare ci sfiora appena, 
può voler dire festa o portare dolore. 
Amiamo ciò che ci somiglia, 
e comprendiamo 
ciò che il vento ha scritto 
sulla sabbia.




Hermann Hesse da La felicità, versi e pensieri

Pensieri








La guerra e la malattia, questi due infiniti dell'incubo.




Louis-Ferdinand Céline, Viaggio al termine della notte, 1932
 

Internazionale







Roma, 5 set. Save the Children Italia ha lanciato oggi
un appello per "fermare l'eccidio dei bambini siriani".

"L'assurda morte di tanti bambini ad Aleppo è orrenda e
totalmente inaccettabile - ha affermato Valerio Neri, Direttore
Generale di Save the Children Italia - questo massacro
indiscriminato deve finire immediatamente. Il mondo non può
restare a guardare che tutto questo continui ad accadere. I
bambini sono i più vulnerabili in questo tremendo conflitto e
stanno soffrendo molto. Occorre consentire immediatamente
l'accesso umanitario in Siria in modo da raggiungere le migliaia
di bambini che vivono nel terrore e hanno urgente bisogno di
aiuto, cure mediche e protezione".

Save the Children sta lavorando in Giordania e in Libano, dove è
presente con la distribuzione di aiuti e interventi di protezione
e assistenza ai bambini e alle loro famiglie. Nel suo appello ha
sottolineato la necessità e l'urgenza di "moltiplicare gli sforzi
per poter intensificare ed estendere subito l'intervento
umanitario, in previsione di un afflusso ancora più intenso di
rifugiati nei paesi confinanti, e prima che l'arrivo dell'inverno
porti in poche settimane temperature rigide e gelo in tutta
l'area, con enormi rischi per la salute e la sopravvivenza dei
bambini e delle loro famiglie presenti nei campi".

Cinema








Lino Ventura interpreta ottimamente il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa! Il film è fedele al titolo, tratta solo di quei cento giorni in cui il generale Dalla Chiesa è stato prefetto di Palermo. Nella lotta alle brigate rosse aveva avuto l'appoggio dello Stato e ne è uscito splendidamente vincitore! Nella lotta alla mafia?! Perchè tanti misteri? Perche non ha avuto i poteri speciali che chiedeva? Perchè viaggiava sulla macchina della moglie che non aveva nulla di antiproiettile? Chi lo ha mandato a Palermo ha veramente pensato "E' riuscito a sconfiggere le brigate rosse, mandiamolo a Palermo che forse è l'unico uomo capace di sconfiggere la mafia!"? O forse dava ormai troppo fastidio a qualcuno e l'hanno mandato a Palermo per farlo ammazzare?! Il film lascia allo spettatore questi interrogativi, oltre alla tristezza che purtroppo in Italia vengono uccisi coloro dai quali ci sentiamo maggiormente protetti! Bella anche la situazione di disagio fra gli uomini alla prefettura di Palermo di fronte ai nuovi metodi precisi e sbrigativi di Dalla Chiesa! Un film tenuto troppo in disparte che dovrebbe essere di più riproposto! Lo sceneggiato televisivo interpretato da Giancarlo Giannini, anche se abbracciava un arco di vita del generale ben più ampio non dava questi particolari nel periodo palermitano. Chi non lo ha visto, se ne ha la possibilità, provi a guardarlo!

lunedì 3 settembre 2012

Canzoni


Dedicato a....






Non poteva mancare in questa  casetta l'Augurio di Buon Compleanno ad Antonella,perchè questa casetta l'ha aiutata a nascere e crescere,perchè la aiuta a svilupparsi sempre tecnicamente,perchè offre un contributo determinante con i suoi commenti,ma soprattutto perchè c'è nella vita reale,seppure a distanza,sempre e comunque.Perchè la sua esperienza di vita sa trasmetterla con gioia e divertimento,perchè è sempre sincera e ti dice sempre quello che pensa,perchè è sempre vera e limpida e mai ambigua,perchè sa essere sempre presente ma in punta di piedi,con eleganza e delicatezza,perchè è un uragano di vita e di interessi e passioni,perchè sa apprezzare sia le parole che il silenzio,perchè c'è non solo quando sorridi ma soprattutto quando piangi,perchè è un infinito e inesauribile catalizzatore di energia positiva che spande dovunque come una doccia di stelle argentee........

domenica 2 settembre 2012

Poesie










Io sono verticale

Ma preferirei essere orizzontale.
Non sono un albero con radici nel suolo
succhiante minerali e amore materno
cosi' da poter brillare di foglie a ogni marzo,
ne' sono la belta' di un'aiuola
ultradipinta che susciti grida di meraviglia,
senza sapere che presto dovro' perdere i miei petali.
Confronto a me, un albero e' immortale
e la cima di un fiore, non alta, ma piu' clamorosa:
dell'uno la lunga vita, dell'altra mi manca l'audacia.

Stasera, all'infinitesimo lume delle stelle,
alberi e fiori hanno sparso i loro freddi profumi.
Ci passo in mezzo ma nessuno di loro ne fa caso.
A volte io penso che mentre dormo
forse assomiglio a loro nel modo piu' perfetto -
con i miei pensieri andati in nebbia.
Stare sdraiata e' per me piu' naturale.
Allora il cielo ed io siamo in aperto colloquio,
e saro' utile il giorno che resto sdraiata per sempre:
finalmente gli alberi mi toccheranno, i fiori avranno tempo per me.



Silvia Plath

Canzoni


Cinema







Wall Street. Eric Dale, uno dei capi settore di una grossa banca di credito finanziario, viene licenziato in tronco. Ha solo pochissimo tempo per prendere i suoi effetti personali ed andarsene. Fa in tempo però a consegnare una chiavetta di computer al giovane analista Peter Sullivan dicendogli di fare attenzione. Peter, dopo che i suoi compagni di lavoro sono usciti, scopre che i dati che emergono dai file di Eric dicono che la banca, appoggiandosi su azioni virtuali, ha le ore contate. Sullivan mette in allarme le alte sfere e si convoca nella notte una riunione di emergenza. Bisogna decidere in tempi rapidissimi il da farsi o il crollo dell'Istituto sarà verticale. Le scelte da compiere dovranno fare (o non fare) i conti con l'etica.
È una storia nota quella che il film dell'esordiente J.C. Chandor ci racconta. Una storia di cui paghiamo e pagheremo a lungo le conseguenze. Lo fa con i mezzi che il cinema ha a disposizione e con un cast di alto livello capace di trasformare la fiction in una efficace rilettura del vero. Ci aveva già provato (riuscendoci) Oliver Stone con Wall Street - Il denaro non dorme mai. Ci riesce con ancora maggiore efficacia questo film perchè non ha nel proprio bagaglio un precedente successo planetario a cui fare riferimento come invece Stone aveva.
Chandor sceglie la via della didattica grazie a dialoghi efficaci tra cui risultano particolarmente illuminanti quelli che si intrecciano con il boss dei boss John Tuld interpretato da un Jeremy Irons in piena forma luciferina. C'è un mondo là fuori che sta per essere travolto da uno tsunami finanziario senza precedenti per la forma e le modalità. Quegli uomini debbono decidere della sorte dell'umanità dovendo valutare se anteporvi o meno la propria.
Con la fluidità del cinema di denuncia di alto livello a cui il cinema americano riesce periodicamente a fare ritorno Margin Call riesce a farci comprendere come il destino di miliardi di persone finisca con il concentrarsi nelle mani di pochi nonostante tutte le discettazioni sulla democrazia. È nello stupore del giovane Peter come nell'amarezza di segno diverso dei veterani Sam ed Eric che leggiamo l'amara verità dei nostri tempi. Chandor riesce a spiegarcelo (come gli chiede in riunione Tuld) come se lo dovesse far capire a un bambino o a un Golden Retriever. Gli va riconosciuto questo merito non secondario.Straordinarie le interpretazioni di Irons,Spacey e Tucci,soprattutto i confronti tra Irons e Spacey sono cinema di altissimo talento.

sabato 1 settembre 2012

Archeologia






Il mistero di quei mille scheletri scoperti nelle catacombe di Roma
di LUIGI BIGNAMI


Ritrovati con vestiti eleganti, sistemati con ordine l'uno sull'altro. Sono tutti nobili romani. Un'uccisione di massa o un'epidemia?

In genere gli aristocratici venivano venivano cremati

OLTRE 1.000 scheletri vestiti in eleganti toghe deposti ordinatamente gli uni vicino agli altri nella catacombe romane. La scoperta, inattesa e misteriosa, verrà presentata ufficialmente solo il prossimo mese dal Vaticano attraverso l'Università di Bordeaux che ha seguito gli scavi ancora in corso. Ma dalle indiscrezioni si è saputo che il ritrovamento è avvenuto nelle catacombe di Santi Pietro e Marcellino, sull'antica Via Labicana a sud-est di Roma, durante uno dei regolari sopralluoghi che si spingono in aree delle catacombe non ancora esplorate, tra le più antiche tra quelle scavate.

Secondo i ricercatori che hanno portato alla luce queste spoglie, la sepoltura risale al primo secolo dopo Cristo e risulterebbe essere il primo esempio di una "sepoltura di massa" mai portata alla luce. Al momento gli archeologi non sanno ancora spiegare che cosa abbia causato la morte e la sepoltura di così tante persone dell'alta aristocrazia romana - che grazie al loro ceto venivano cremate - e perché vennero sepolte nello stesso luogo apparentemente nello stesso momento.

In queste settimane sono in corso le analisi per capire se i resti di quei romani vennero uccisi violentemente oppure se furono vittime di qualche epidemia o di un disastro naturale. La ricerca è condotta dalla Pontificia Commissione Vaticana di Archeologia Sacra. Raffaella Giuliani, che è la responsabile di questo studio, ha spiegato al quotidiano inglese Telegraph: "Ciò che è venuto alla luce è senza dubbio il primo esempio di sepoltura di massa. Di solito infatti, in una fossa scavata all'interno delle catacombe venivano deposte due o tre persone al massimo, in questo caso invece, siamo di fronte a parecchie stanze riempiti di scheletri. I corpi sono stati posti gli uni sopra gli altri con un ordine ben preciso. E' evidente che le persone furono sepolte con grande attenzione e dignità. Ma la domanda che ci facciamo è: perché così tante nello stesso momento?".

Secondo la Giuliani i primi rilievi escluderebbero la morte violenta, ma è ancora troppo presto per una qualsiasi conclusione. La prima ipotesi vuole che queste persone siano state perseguitate e uccise per la loro fede in Gesù Cristo, ma è ancora tutta da verificare. Dai rilievi fatti finora risulta che le persone furono vestite con abiti di ottima fattura, tant'è che alcuni contengono anche filamenti d'oro. Vennero deposti con lenzuola coperte da calce, come era comune nelle sepolture cristiane iniziali.

L'accesso al cimitero sotterraneo delle Catacombe dei Santi Pietro e Marcellino si trova presso l'omonima parrocchia, che, insieme al Mausoleo di Elena, ad una Basilica, oggi interrata, e ai resti di un cimitero degli Equites Singulares, forma un complesso denominato Ad duas lauros ("ai due allori"), probabilmente per la presenza di due alberi di alloro rinvenuti in questo sito. La zona faceva parte di un fondo imperiale di proprietà della Augusta Elena, madre di Costantino che si estendono per una superficie di 18.000 metri quadrati.

Poesie








I tuoi occhi m’interrogano tristi.
Vorrebbero sapere i miei pensieri
come la luna che scandaglia il mare.
Dal principio alla fine ho denudato
la mia vita davanti ai tuoi occhi,
senza nulla celarti o trattenere.
Ed è per questo che non mi conosci.
Se fosse soltanto una gemma,
la romperei in cento pezzi
e con essi farei una catena
da mettere attorno al tuo collo.
Se fosse soltanto un fiore,
rotondo e piccolo e dolce,
lo coglierei dallo stelo
per metterlo nei tuoi capelli.
Ma è il mio cuore, mia diletta.
Dove sono le sue spiagge e il suo fondo?
Di questo regno tu ignori i confini
e tuttavia sei la sua regina.
Se fosse solo un momento di gioia
fiorirebbe in un facile sorriso,
lo potresti capire in un momento.
Se fosse soltanto un dolore
si scioglierebbe in limpide lacrime,
rivelando il suo più intimo segreto
senza dire una sola parola.
Ma è il mio cuore, amore mio.
Le sue gioie e i suoi dolori
sono sconfinati, e infiniti i suoi
desideri e le sue ricchezze.
Ti è vicino come la tua stessa vita,
ma non puoi conoscerlo interamente.

 



Tagore

Cinema








Adrienne Willis vive con i due figli in un'agiata condizione economica. Ciò che la turba è il comportamento del marito il quale, dopo averla lasciata, ora implora di poter ritornare. La donna decide allora di allontanarsi per un weekend per tenere in attività il bed & breakfast di un'amica sulle spiagge del Rodanthe. Ci sarà un unico ospite, il medico Paul Flanner. Mentre a casa il coniuge cerca di convincere i figli della 'cattiveria' della madre che rifiuta di perdonarlo, Adrienne si trova di fronte a un altro problema. Flanner, chirurgo estetico fagocitato dal suo lavoro, ha visto morire sul tavolo operatorio una paziente e ora vuole poter parlare con il marito e con il figlio. Adrienne e Paul avranno modo di conoscersi e di scoprire che c'è sempre una seconda possibilità nella vita.
Diane Lane e Richard Gere si ritrovano per la terza volta sullo schermo. Si incontrarono da giovani per Cotton Club si sono rivisti nel 2002 per Unfaithful. L'amore infedele e ora finiscono nuovamente l'una nelle braccia dell'altro grazie a un romanzo dell'esperto in love stories Nicholas Sparks. Che ci sia chimica tra i due lo si nota sin dalle prime battute di questo loro nuovo incontro cinematografico. Che questo sia un film old style fatto per andare incontro a un pubblico femminile desideroso di commuoversi al cinema e poi in televisione è poi altrettanto chiaro così come è chiaro che si tratta di una storia destinata a stroncature clamorose sul piano critico.
Non siamo però dello stesso avviso e proviamo a spiegare perché. Che ci sia un pubblico che desidera assistere all'incontro tra due persone che pensano di aver chiuso con i sentimenti e che vedono invece riaprirsi una speranza non ci sembra sia un peccato capitale da punire con il rogo delle pellicole (che, tra l'altro, non sono più infiammabili). Che tutte le retoriche del genere (musica al punto giusto, ritrosie e slanci, uragano alla Stephen King compreso) vengano applicate con professionismo non è un demerito. Manca, questo è vero, quel tocco alla Douglas Sirk che faceva sì che anche la storia più melodrammatica riuscisse a sottendere una tematica sociale (fosse il rapporto tra i sessi o quello tra le razze). Ma non siamo più negli Anni Cinquanta e i tabù che Sirk con talento scalfiva oggi sembrano essere tutti crollati. Alcuni però restano in piedi e giusto di uno di questi si prende cura Come un uragano: il sentimento dopo una certa età. Mentre il cinema nostrano si affanna a cercare nuove storie che compiacciano un pubblico adolescente sembra quasi una colpa raccontare una storia d'amore adulta che non sia fatta solo di sesso. Il sentimento può tradursi facilmente in sentimentalismo e in retorica ma non è questo il caso perché Lane e Gere riescono abilmente a superare anche quei passaggi di sceneggiatura che metterebbero altri in difficoltà. Lo fanno con la consapevolezza di chi sta portando sullo schermo, trasfigurandoli romanticamente, minuscoli frammenti di vita reale.

 

Canzoni

Pensieri






Preoccupati più della tua coscienza che della reputazione.
Perché la tua coscienza è quello che tu sei, la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te. E quello che gli altri pensano di te è problema loro.



-- Charlie Chaplin

Cinema








Liberamente tratto dal romanzo di Valerio Massimo Manfredi. 
Roma, 476 d.C. L'Impero romano è in pericolo. Alla vigilia della cerimonia che deve incoronare imperatore il dodicenne Romolo Augusto, arriva a Roma il generale barbaro Odoacre per trattare con Oreste. Odoacre chiede l'Impero romano come equa ricompensa per il suo decennale sostegno alle legioni romane in Oriente. Ma Oreste rifiuta. Nella notte, dopo l'incoronazione di Romolo, Odoacre torna a Roma con il suo esercito. Oreste viene massacrato e Romolo è catturato insieme ad Ambrosino, suo tutore, e chiuso nella fortezza di Capri. Aurelio, comandante della quarta legione e sopravvissuto alla battaglia, parte alla ricerca di Romolo, accompagnato da un piccolo gruppo di uomini e da un misterioso guerriero bizantino, che si rivelerà essere una bellissima e giovane donna, Mira.Un film che si lascia vedere soprattutto per la bellissima fotografia e per l'interpretazione di solidi attori come Colin Firth e Ben Kingsley.