mercoledì 30 luglio 2014

Pensieri








Che importa l'eternità della dannazione a chi ha trovato, per un attimo, l'infinito della Gioia? 


Charles Baudelaire, Lo spleen di Parigi, 1855/64 (postumo 1869)

Serie Tv








Catherine Jensen è una detective della omicidi che si occupa di dare la caccia ai serial killer e allo stesso tempo cerca di scoprire la verità dietro la scomparsa di suo fratello. Catherine si è conquistata la reputazione di detective poco incline a seguire le regole pur di mettere le mani sugli assassini più brutali di Pittsburgh. Motivata dal suo passato, dalla scomparsa di suo fratello e dai sospetti sul suo patrigno, spesso si trova coinvolta emotivamente nei casi in cui lavora, stabilendo un legame con le vittime. Jensen è affiancata da Thomas Schaeffer, uno psicologo forense che a sua volta ha una relazione burrascosa con il dipartimento di polizia.Serie atipica,ha una detective non bellissima,non wonder woman,non super sexy,bensi una donna normale che ha anche notevoli scompensi comportamentali,eppure grazie proprio al suo passato di violenze subite riesce ad immedesimarsi nelle vittime e dare la caccia senza tregua a dei serial killer spietati.All'inizio risulta disturbante la proyagonista ma dopo ci si affeziona a lei,alle sue debolezze,alla sua solitudine,al suo pesante passato e si tifa spudoratamente per questa donna che sembra in tutto e per tutto il ritratto della perdente mentre invece dimostra di valere molto,come persona e come detective.

Cucina







Ci sono ricette tradizionali legate al territorio in cui nascono e che acquistano un sapore più intenso se assaporate proprio in quei luoghi, dove il tempo sembra essersi fermato. Se vi capita di passare per Roma, dovreste riservare un momento per assaggiare la crostata di ricotta e visciole al quartiere del ghetto. La ricetta originale, infatti, appartiene alla tradizione ebraica ed è entrata a tutti gli effetti tra le preparazioni della gastronomia romana.
Seguendo passo passo la preparazione otterrete un dolce di morbida pasta frolla con un cuore di ricotta, crema pasticcera e visciole. Tre strati di bontà racchiusi in un'unica torta che riequilibrano in maniera golosa la dolcezza della ricotta e del velo di crema con il gusto piacevolmente asprigno delle visciole, la varietà più selvatica delle ciliegie.Eccellente!

Canzoni


Pensieri


Canzoni


Serie Tv






Masters of Sex è una serie televisiva statunitense di genere drammatico creata da Michelle Ashford, che ha debuttato il 29 settembre 2013 sul canale via cavo Showtime. È basata sulla biografia di Thomas Maier Masters of Sex: The Life and Times of William Masters and Virginia Johnson.
La serie ha per protagonisti Michael Sheen e Lizzy Caplan, che interpretano i reali pionieri della sessualità umana, il sessuologo William Masters e la psicologa Virginia Johnson, raccontando le loro vite e le loro ricerche che hanno segnato la rivoluzione sessuale.Non ha nulla di morboso e pruriginoso,ma al contrario spiega bene la nascita e l'evoluzione della più grande rivoluzione riguardo il comportamento sessuale umano,la ricerca del dr.Masters.Coadiuvato da una donna fuori dal comune come Virginia Johnson riusciranno a scardinare pregiudizi e preconcetti della società americana degli anni 60,ponendo le basi della futura sessuologia,intesa come vera scienza e vero studio dei comportamenti e delle malattie in questo campo.Gli attori sono tutti bravissimi e la ricostruzione storica esemplare,una serie che appassiona fin da subito.

Libri









Libro di viaggio letto tutto d'un fiato in una visita in un'altra città per lavoro,affascina la semplicità di scrittura di Canetti,il suo indagare rispettoso gli usi,i costumi,le tradizioni,della gente di questa città del Marocco.I suoi occhi sono occhi di occidentale ma non sono mai disincantati,invece sempre partecipi delle tragedie umane vissute li come la povertà estrema,la pazzia,la prostituzione,la fame,la mancanza di lavoro,le crudeltà inflitte agli animali.In pochi e brevi capitoli viene illustrato un microcosmo che poi non è molto distante da quello che poteva essere il nostro Sud negli anni 50,dove il sacro abbraccia spesso il profano e dove persino in un gesto disgustoso come il masticare una moneta si può trovare il senso di un'intera esistenza.

Cinema








Abscam era il vero nome di un'operazione dell'FBI che negli anni '70 incastrò alcuni membri del congresso con l'aiuto di una coppia di noti truffatori.
Irving Rosenfeld che per anni aveva guadagnato promettendo a persone disperate cifre grosse in cambio di cifre piccole senza mai corrispondere nulla, fu incastrato assieme alla sua socia e compagna Sydney Prosser e costretto dall'agente Richie DiMaso ad aiutare l'FBI nell'organizzazione di una truffa ai danni di politici e mafiosi. Quello che nessuno aveva calcolato era però la devastante presenza della vera moglie di Irving, un ingestibile tornado di problemi.
La storia che David O. Russell trae dalla sceneggiatura di Eric Singer rifiuta subito qualsiasi realismo storico in stile Argo e si getta a capofitto nel tunnel del grottesco, prediligendo l'uso sfarzesco ed esagerato di costumi d'epoca e parrucche (eccezionale quella totalmente implausibile di Jeremy Renner) per conferire ai suoi personaggi quell'aura di amabile vulnerabilità con cui è solito condirli per avvicinarli al pubblico. Dunque è senza proibirsi nessuna delle sue consuete ruffianerie che Russell ha realizzato forse il suo film più convincente.
Su tutta la vicenda narrata aleggia l'ombra flebile di un conflitto tra i più comuni al cinema, ovvero il rapporto che la finzione instaura con la realtà (cosa implichi cioè per due individui l'essere uniti dal proporsi a oltranza per quello che non sono), si basasse realmente su questo però American hustle non avrebbe speranze di generare interesse, tanto è svogliata la trattazione dell'argomento. Nel dipanarsi e intrecciarsi dei rapporti tra i quattro protagonisti è infatti evidente che sono i piccoli momenti autentici in un mare di bugie quel che David O. Russell ama filmare e quindi i più sinceri da guardare.
Già The Fighter e Il lato positivo mettevano dei personaggi animati dalle migliori intenzioni di fronte agli ostacoli che le proprie debolezze e quelle delle persone che gli sono più vicine pongono per il raggiungimento di una vittoria reale, metafora di una più profonda e spirituale. Sia un incontro di boxe, una gara di ballo o come in questo caso una serie di arresti di proporzioni sempre più esagerate, il raggiungimento dello scopo finale nei film di Russell è dimostrazione di qualcosa di più grande e sembra essere sempre subordinato al confronto con la fragilità dei rapporti umani. Dividendo in quattro personaggi (variamente tarpati nelle loro ambizioni, condannati a fregarsi ma anche in grado di salvarsi vicendevolmente) le istanze solitamente portate da una coppia, il regista trova finalmente la chiave migliore concentrandosi sulla componente determinante del suo cinema: la recitazione.
Tutti e quattro gli attori protagonisti, con cui Russell ha già lavorato nei suoi film precedenti, forniscono una prestazione fuori dalle loro rispettive medie. Nonostante espedienti grossolani e dalla mano pesante come la serie di ellissi temporali che saltano eventi importanti della storia per poi recuperarli con brevi flashback, ogni scena di American hustle è sostenuta con una credibilità e una sincerità sentimentale talmente potenti da iniettare il dramma necessario nei momenti più divertenti e l'ironia più commovente nei momenti drammatici.
Fin dal ruolo più piccolo ma fondamentale di Jennifer Lawrence a quello del vero protagonista, ovvero l'Irving di Christian Bale, collettore di ogni frustrazione e portatore dei conflitti più amari senza ricorrere ai soliti eccessi dell'attore ma attraverso una misura commovente, ogni sguardo sembra poter materializzare il sogno del cinema di mettere una lente di ingrandimento su quelle sensazioni umane per le quali non esistono parole.


Gabriele Niola

domenica 27 luglio 2014

Dipinti



Enrico Castellaneta            Meriggio Marino a Capri  1898

Comicità







L'umanità si trova oggi a un bivio. Una via conduce alla disperazione, l'altra all'estinzione totale. Speriamo di avere la saggezza di scegliere bene.


Woody Allen

Canzoni


Serie Tv











Raymond "Red" Reddington, uno dei più pericolosi criminali nella FBI Ten Most Wanted Fugitives, si costituisce all'agenzia offrendosi di fornire informazioni su ogni persona con cui abbia lavorato: chiede però di parlare solo con Elizabeth Keen, una giovane profiler al suo primo giorno di servizio. Questa richiesta, all'apparenza incomprensibile, costringe l'agenzia a rendere Elizabeth parte integrante di una segreta task force, che da quel momento inizia a occuparsi essenzialmente dei casi forniti da Red.
Da subito emerge come la speciale blacklist stilata da Reddington abbia un carattere molto personale: l'uomo, infatti, grazie a questa vuole liberare la piazza dai suoi principali nemici, avvalendosi delle forze dell'FBI; il Bureau non può tuttavia esimersi dal catturare quelli che sono a tutti gli effetti dei criminali, dando così l'avallo a questa singolare collaborazione. Queste cacce all'uomo finiscono ben presto per intrecciarsi con le vicende personali della stessa Elizabeth, che su soffiata di Red inizia a dubitare perfino della reale identità del marito. Altro enigma che scuote Lizzy, orfana dai tempi dell'infanzia, è capire quale sia la vera natura del legame tra lei e Reddington, arrivando a ipotizzare che l'uomo possa essere suo padre.Tutto poggia sulle abili spalle di James Spader,qui più misurato e quindi più efficace che mai nella sua recitazione.lo script è buono e la serie scorre via con la consueta ammirazione per la cura dei dettagli che gli americani mettono sempre nelle loro serie.

Poesie





                                                                                              Il cielo in me 



                                                               Io non devo scordare
                                                                che il cielo fu in me.

Tu
eri il cielo in me,
che non parlavi mai del mio volto,
ma solo quand' io parlavo di Dio
mi toccavi la fronte
con lievi dita e dicevi:
«Sei più bella così, quando pensi
le cose buone.»
Tu eri il cielo in me,
che non mi amavi per la mia persona
ma per quel seme di bene
che dormiva in me.
E se l'angoscia delle cose a un lungo
pianto mi costringeva,
tu con forti dita
mi asciugavi le lacrime e dicevi:
«Come potrai domani esser la mamma
del nostro bimbo, se ora piangi così?»
Tu
eri il cielo in me,
che non mi amavi per la mia vita
ma per l'altra vita
che poteva destarsi in me.
Tu
eri il cielo in me
il gran sole che muta
in foglie trasparenti le zolle
e chi volle colpirti
vide uscirsi di mano uccelli
anzi che pietre - uccelli
e le lor piume scrivevano nel cielo
vivo il tuo nome
come nei miracoli antichi.
Io non devo scordare
che il cielo fu in me.
E quando per le strade - avanti
che sia sera - m'aggiro ancora
voglio essere una finestra che cammina,
aperta, col suo lembo
di azzurro che la colma.
Ancora voglio
che s'oda a stormo battere il mio cuore in alto
come un nido di campane.
E che le cose oscure della terra
non abbiano potere
altro su me,
che quello di martelli lievi
a scandere sulla nudità cerula dell'anima
solo il tuo nome.

 novembre 1933  Antonia Pozzi

Pensieri


Libri






E' uno di quei classici della letteratura che,quando si scopre,diventa uno di quei libri che rimangono dentro.Hardy è eccellente nel descrivere la campagna inglese,le abitudini dell'epoca vittoriana,la vita lenta e placida dei paesini inglesi.I personaggi sono memorabili,soprattutto Gabriele Oak,quello che poi si rivela il vero caposaldo della struttura narrativa di questo affascinante libro.Pur contestualizzato nell'epoca in cui fu scritto,si legge piacevolmente e senza intoppi,e quando giunti alla fine è un vero peccato chiudere le pagine perchè si vorrebbe ancora essere immersi nell'atmosfera del libro e nelle vite dei personaggi narrati.

Canzoni






Per Luca....

Serie Tv







Al suo primo giorno alla CIA in qualità di tirocinante, Annie viene subito mandata in missione dalla sua nuova divisione Protezione Nazionale.Inizia cosi una delle serie svolta all'interno della CIA.Ci mostra come opera,gli strumenti tecnologici che utilizza,le forze che ha in campo,le risorse umane e come vengono impiegate,insomma viene svelato tutto un mondo che a noi appare invisibile ma che è realissimo e che guida le nostre vite.Tutti molto bravi gli attori,credibili nelle loro parti.serie adatta a chi ama il mondo dello spionaggio ed è affascinato dai colpi di scena e dall'azione.

Film





Neil e Marina si innamorano a Parigi di un amore grande e galoppante come le maree di Mont Saint Michel. La forza di attrazione li conduce verso 'la meraviglia' e i campi sconfinati dell'Oklahoma. Madre di una bambina di dieci anni, Marina cerca in Neil riparo e sicurezza. Ispettore ambientale operativo sul territorio, Neil ospita l'amore di Marina senza decidersi a realizzarlo. Molti abbracci dopo, col permesso di soggiorno scade l'intensità del loro sentimento: Marina torna in Europa, Neil ritorna a una relazione passata. Alla maniera della marea, il loro amore è in perpetuo movimento e una mattina risale e avanza verso una nuova meraviglia, verso gli States e verso una casa finalmente da arredare e da abitare. Li accoglie e li ascolta Padre Quintana, alla ricerca del cuore dietro le parole sempre deludenti dei dogmi. Davanti alla natura e al suo spettacolo, scenderanno nelle loro solitudini per scoprire, nella gioia e nel dolore, i termini del loro richiamo.
Il cinema di Terrence Malick fa da sempre quel che fa la natura: colmarci di meraviglia. To the Wonder, come The Tree of Life prima di lui, parla alla nostra facoltà di gioia e di stupefazione, al senso del mistero che circonda il nostro essere e la nostra vita, al senso della bellezza e a quello del dolore. Appartato e radicale, Malick filma l'amore dell'uomo e lo fa risuonare sulla limpida voce della natura, senza valutazioni etiche dei comportamenti, delle situazioni, dei personaggi. To the Wonder rappresenta un conflitto, lo scontro-incontro fra uomo e donna, madre e figlia, uomo e Dio, con immagini attraversate incessantemente dalle voci fuori campo dei protagonisti, veri e propri flussi di coscienza declinati nella lingua di Ben Affleck, Olga Kurylenko, Javier Bardem, Rachel McAdams e Romina Mondello. Se nell'America scoperta da Malick (The New World), John Smith cercava il paradiso perduto, Neil, Marina e Padre Quintana vagheggiano una quiete contro lo stato di guerra dell'esistenza. Costruiscono e demoliscono teorie, scartano idee, allestiscono vite, spostano sentimenti verso il cielo o verso la terra, consapevoli che l'amore è l'unica salvezza possibile per l'uomo. Un amore non sempre afferrato, accolto, accordato. Dopo il cantico dell'esistente, di cui To the Wonder recupera e 'riespone' immagini e sublime, l'autore contiene il gigantismo e dirige l'uomo e la sua più nobile produzione con una libertà espressiva che non ha paura di camminare sulle sabbie mobili della baia di Mont Saint Michel. Luogo ideale e geografico dove le maree come le azioni sentimentali sono continuamente rinascenti. To the Wonder è una rappresentazione organica della realtà del sentimento, colta nella sua esaltazione e nella sua degenerazione, nella magnificazione e nell'avvelenamento da concentrazioni di cadmio e 'ruggine'. Terra e cuore usciti all'amore e poi morti in esperimenti sbagliati. Muovendosi tra mistero esterno e indagine interiore, To the Wonder ha una bellezza indecifrabile e spietata che invita lo spettatore ad abitare i luoghi del creato, a infilare un'altra percezione, superare le coordinate narrative e riconoscere "cos'è quest'amore che ci ama".


Marzia Gandolfi

Accadimenti





E' da tanto tempo che non riabbraccio il mio blog.Gli eventi della vita sono come il vento che ti porta verso altre direzioni e non si hanno più energie mentali e fisiche che per l'evento del momento.Sia in campo professionale che personale questi ultimi sette mesi sono stati veramente rivoluzionari.Tutto ciò che era è cambiato ed in genere il cambiamento è fonte di rinnovamento,di nuove esperienze,di miglioramenti,di impostazioni più solide rispetto al futuro,ne sentivo la necessità e con un pizzico di fortuna questicambiamenti sono avvenuti,anche con molti sacrifici,ma senza è impossibile rendere l'acqua della vita ormai scura,chiara e limpida.Sono di nuovo qui,con le mie solite passioni,rinnovate,con i miei pensieri,gli accadimenti,tutto ciò che mi tocca e mi interessa,mi emoziona,mi sorprende,mi addolora,un dipinto fatto giorno dopo giorno con le pennellate del quotidiano.