sabato 30 aprile 2011

Psicologia


“Mi sembra sia simile agli dei quell'uomo che di fronte a te siede e da vicino ti ascolta parlare dolcemente e ridere così da eccitare il desiderio, e ciò a me turba il cuore nel petto: infatti, quando appena ti vedo, allora non mi è più possibile parlare, ma la lingua si spezza, e sottile un fuoco scorre subito sotto la pelle, e nulla cogli occhi vedo, e rombano le orecchie, e freddo sudore si effonde, e un tremito mi prende tutta, e sono più verde dell'erba, e mi sembro poco lontana dall'esser morta…” (fr. 31 V. Saffo)

Per gli antichi greci l'amore (Eros) aveva 3 volti.

Anteros è l'amore corrisposto. Fratello di Eros erano inseparabili; racconta la leggenda che un giorno Afrodite si lamentò con la Dea Temi del fatto che il piccolo Eros non crescesse,così la saggia Temi le rispose che Eros non sarebbe mai cresciuto finché non avesse avuto l'amore di un fratello. Afrodite si unì ad Ares e generò Anteros e da quel momento i due fratelli crebbero insieme,ma ogni qualvolta Anteros si allontanava da Eros, quest'ultimo ritornava fanciullo. Questo grazioso mito insegna che l'amore (Eros) per crescere ha bisogno di essere corrisposto (Anteros).

Himeros è la passione del momento, il desiderio fisico presente ed immediato che chiede di essere soddisfatto.

Photos è il desiderio verso cui tendiamo, ciò che sogniamo. Photos, come volto di una dimensione amorosa, nostalgica, irrangiungibile è quell'amore idealizzato che si esplica nel soffire e nel cercare l'anima gemella.

Riunificando i tre volti dell'amore, si può dire che Anteros e Himeros , vivono nel presente, mentre Photos, vive nel passato o nel futuro.

Se volessimo trasporre il tutto nel campo delle problematiche e dipendenze affettive potremmo dire che quest'ultime si nutrono della presenza di Photos

Cinema



Alfie ha lasciato la moglie Helena perchè, colto da improvvisa paura della propria senilità, ha deciso di cambiare vita. Ha iniziato così una relazione (divenuta matrimonio) con una call girl piuttosto vistosa, Charmaine. Helena ha cercato di porre rimedio alla propria improvvisa disperata solitudine cercando prima consiglio da uno psicologo e poi affidandosi completamente alle ‘cure' di una sedicente maga capace di predire il futuro. La loro figlia Sally intanto deve affrontare un matrimonio che non funziona più visto che il marito Roy, dopo aver scritto un romanzo di successo, non è più riuscito ad ottenere un esito che lo soddisfi. Sally ora lavora a stretto contatto con un gallerista, Greg, che comincia a piacerle non solo sul piano professionale. Qui, fingendo di appellarsi allo Shakespeare del “Macbeth” in realtà si riallaccia al finale di uno dei suoi film più ispirati, Ombre e nebbia, che si chiudeva con la frase: “L'uomo ha bisogno di illusioni come dell'aria che respira”. Sono trascorsi quasi vent'anni da allora e, in materia, Allen sembra essersi ormai arreso all'evidenza: è proprio (e sempre di più) così.
Come in Tutti dicono I Love You (ma con l'esclusione dell'adolescenza) le diverse età si confrontano con un bisogno di qualcosa che esemplificano con la parola ‘amore' ma di cui, se richiesti, non saprebbero dire il significato. Non potendo sfuggire a questa esigenza ognuno cerca di trovare delle soluzioni che finiscono con il rivelarsi aleatorie e provvisorie anche se ognuno, in cuor suo, vorrebbe che fossero 'per sempre'. Ma il 'per sempre' non esiste nell'universo alleniano. Ognuno cerca di porre rimedio alla propria solitudine come può e come sa e non ha neppure bisogno di essere perdonato per questo.
L'umanità non può comportarsi altrimenti. Ciò che invece va duramente punito è il furto intellettuale, l'appropriarsi di idee altrui spacciandole per proprie, perseguire il successo a spese degli altri. In questo caso Woody diventa un giudice implacabile. Sarà anche vero che ritorna su propri temi. Ma sono 'suoi' per stile, qualità, leggerezza e profondità.Eccellenti le prove di tutti gli attori sui quali spicca per classe e talento Anthony Hopkins che dona uno spessore incredibile al suo personaggio facendo toccare con mano allo spettatore l'illusione della giovinezza eterna attraverso l'amore.

Canzoni

Pensieri


Quando ho cominciato ad amarmi

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono reso conto che la sofferenza e il dolore emozionali sono solo un avvertimento che mi dice di non vivere contro la mia verità. Oggi so che questo si chiama AUTENTICITA’
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito com’ è imbarazzante aver voluto imporre a qualcuno i miei desideri, pur sapendo che i tempi non erano maturi e la persona non era pronta, anche se quella persona ero io. Oggi so che questo si chiama RISPETTO PER SE STESSI.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di desiderare un’altra vita e mi sono accorto che tutto ciò che mi circonda é un invito a crescere. Oggi so che questo si chiama MATURITA’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito di trovarmi sempre ed in ogni occasione al posto giusto nel momento giusto e che tutto quello che succede va bene. Da allora ho potuto stare tranquillo. Oggi so che questo si chiama RISPETTO PER SE STESSI.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di privarmi del mio tempo libero e di concepire progetti grandiosi per il futuro. Oggi faccio solo ciò che mi procura gioia e divertimento, ciò che amo e che mi fa ridere, a modo mio e con i miei ritmi. Oggi so che questo si chiama SINCERITA’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono liberato di tutto ciò che non mi faceva del bene: cibi, persone, cose, situazioni e da tutto ciò che mi tirava verso il basso allontanandomi da me stesso, all’inizio lo chiamavo “sano egoismo”, ma oggi so che questo è AMORE DI SE’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di voler avere sempre ragione. E cosi ho commesso meno errori. Oggi mi sono reso conto che questo si chiama SEMPLICITA’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono rifiutato di vivere nel passato e di preoccuparmi del mio futuro. Ora vivo di piu nel momento presente, in cui TUTTO ha un luogo. E’ la mia condizione di vita quotidiana e la chiamo PERFEZIONE.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono reso conto che il mio pensiero può rendermi miserabile e malato. Ma quando ho chiamato a raccolta le energie del mio cuore, l’intelletto è diventato un compagno importante. Oggi a questa unione dò il nome di SAGGEZZA DEL CUORE.
Non dobbiamo continuare a temere i contrasti, i conflitti e i problemi con noi stessi e con gli altri perché perfino le stelle, a volte, si scontrano fra loro dando origine a nuovi mondi. Oggi so che QUESTA E' LA VITA!

Charlie Chaplin

giovedì 28 aprile 2011

Accadimenti


Oggi alle prime luci dell’alba attivisti di Greenpeace hanno trasformato il Circo Massimo in un memoriale a cielo aperto piantando duemila croci per ricordare le vittime della tragedia nucleare di Cernobyl nel giorno del 25° anniversario dell’esplosione del reattore.

“Queste croci ricordano simbolicamente le vittime di Cernobyl – dichiara Salvatore Barbera, responsabile della campagna Nucleare di Greenpeace Italia -, ciò che abbiamo imparato dall’incidente è che l’energia nucleare è troppo pericolosa per avere un futuro. Una lezione che molti governi, compreso il nostro, si ostinano a ignorare”. L’esplosione del reattore numero 4 della centrale di Cernobyl e l’incendio che ne seguì sono passati alla storia come il più grande incidente nucleare civile di sempre, con un’emissione di radiazioni nell’atmosfera centinaia di volte superiore a quella delle bombe sganciate su Hiroshima e Nagasaki.

Le conseguenze del disastro interessarono tutto il continente europeo e persistono ancora oggi. Uno studio pubblicato da Greenpeace nel 2006 indica che sulla base delle statistiche oncologiche nazionali della Bielorussia, i casi di cancro dovuti alla contaminazione di Cernobyl sono stimati in 270mila di cui 93mila letali nei settant’anni successivi all’incidente.

A marzo 2011 una squadra di esperti di Greenpeace ha realizzato una serie di analisi nella regione circostante la centrale, riscontrando sia un rischio per la fragilità del sarcofago che attualmente copre il reattore, sia la presenza di alimenti contaminati nella zona. Un quarto di secolo dopo il disastro di Cernobyl, il mondo – e in particolare il popolo giapponese – vive di nuovo sulla sua pelle un incidente nucleare che, pur avendo emesso al momento meno radiazioni, potrebbe avere conseguenze ancora più drammatiche, perché la quantità totale di elementi radioattivi negli impianti di Fukushima è molte volte superiore a quella di Cernobyl. Proprio come Cernobyl, l’incidente della centrale di Fukushima è stato classificato di settimo livello, il più alto, della scala INES della IAEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica) che definisce il livello di gravità degli incidenti nucleari.

Sulle croci piantate dagli attivisti di Greenpeace c’è anche la data del
12-13 Giugno 2011, quando dovrebbe tenersi il referendum sul nucleare che il governo italiano sta cercando di affossare. Secondo Greenpeace il governo, che è responsabile di aver cercato di riportare il nucleare in Italia, cerca solo di prendere tempo e di confondere i cittadini.

“È paradossale che a meno di due mesi dal referendum gli italiani non sappiano ancora con sicurezza se verranno chiamati a decidere su un tema tanto importante come quello del nucleare. Il governo, invece di sabotare il referendum cercando di truffare gli italiani, deve dichiarare una volta e per sempre la fine del nucleare in Italia, prendendo impegni solenni per promuovere le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica” – commenta Barbera.

Canzoni

mercoledì 27 aprile 2011

Pensieri


“L’Inter-essere può essere paragonato a una sorta di tela cosmica costituita da fili invisibili che collegano tutte le cose e tutte le vite in una rete di comunicazioni subliminali, in una interdipendenza delle più diverse nature, per cui nel mondo ogni fatto, anche il più insignificante, accade con la partecipazione dell’intero universo: Chi strappa un fiore disturba una stella” (Seneca)

Cinema


Josh Young è seduto sul divano accanto a sua madre, a guardare la televisione. Crediamo che la madre stia dormendo ma scopriamo che in realtà la donna è morta di overdose. Qualche istante dopo, irrompe in casa il personale paramedico, a portar via la madre. Rimasto solo, il figlio è costretto a trasferirsi da sua nonna e dai suoi zii. E' il violento ingresso di Josh nella vita adulta, che per lui sarà la vita del clan familiare un clan di gangster pericolosi, i suoi zii, che rispettano solo la forza, come nel regno animale. Josh è ancora giovane e debole, e cerca di mantenersi ai margini. Ma quando la polizia, per vendetta, uccide il più vulnerabile dei sui zii, Josh si ritrova nel bel mezzo del conflitto, costretto a scegliere tra la propria famiglia e il rischio di doverla tradire, per fare la cosa giusta. Ben presto Josh si rende conto che l'unico modo per sopravvivere è quello di imparare a giocare secondo le stesse regole spietate del suo clan, mostrare a tutti gli altri chi è il più forte. Ma non ha fatto i conti con sua nonna, in apparenza protettiva, ma in realtà pericolosa come una leonessa ferita che vede il proprio branco indebolirsi ed è disposta a qualunque cosa pur di proteggere i suoi cuccioli.Un film violento,duro,spietato,che non lascia speranze,la vita è lotta e vince il più forte,se appari debole sei destinato alla sconfitta e all'emarginazione.Uno di quei film disperati e disperanti che però ti fanno capire che esiste sempre una scelta e che ogni azione ha una reazione e se si sceglie il male la conseguenza non può che essere la distruzione e l'infelicità.

Canzoni





Per la mia dolce Dea.....

martedì 26 aprile 2011

Poesie


Pena
(1920)


In una vaga disperazione il vento
si dibatteva disumanamente.
Gocce di sangue annerendosi
si gemmavano sulle labbra d'ardesia.
E uscì, a isolarsi nella notte,
vedova la luna.



Vladimir Majakovski

Pensieri


La vita è vita dappertutto, la vita è in noi stessi e non fuori di noi. Accanto a me ci saranno degli esseri umani ed essere uomo fra gli uomini e restarlo sempre, in qualsiasi sventura non avvilirsi, non perdersi d'animo, ecco in che consiste la vita, ecco il suo compito. [...] Guardando indietro penso quanto tempo è stato speso inutilmente, quanto ne è andato perduto in errori, futilità, incapacità di vivere; per quanto lo apprezzassi qualche volta ho peccato contro il mio cuore e il mio spirito, e il cuore mi sanguina. La vita è un dono, la vita è felicità, ogni minuto poteva essere un secolo di felicità. Si jeunesse savait! Adesso, cambiando vita, rinasco in una nuova forma. [...] Rinascerò migliore. Ecco la mia speranza, tutto il mio conforto.
(F. Dostoevskij)

Canzoni

Cinema


John è un insegnante dalla vita tranquilla.Una bella casa,un buon lavoro,una moglie amatissima,un figlio adorato.Tutto procede speditamente fino al giorno in cui nella loro quiete irrompe la polizia che arresta la moglie accusandola dell'omicidio della sua capoufficio avvenuto la sera precedente.in casa viene trovato un impermeabile con le macchie di sangue che poi risulteranno appartenere alla defunta.nessun dubbio,è lei la colpevole.Condanna a 20 anni di carcere.John è distrutto.Da solo tira su suo figlio Luke,si occupa della casa e tenta con gli avvocati di fermare la macchina giudiziaria ma inutilmente.Perde anche l'appello e a questo punto non ha più speranze di riabbracciare il suo amore.decide allora di provare il tutto per tutto.grazie all'aiuto di un famoso evasore inizia l'organizzazione della fuga della moglie.Non dico come finisce ovviamente,ma la suspence rimane fino all'ultimo in questo film a due marce,la prima a passo lento,quasi felpato,la seconda a ritmo indiavolato che vede la trasformazione dell'uomo tranquillo John nell'uomo determinatissimo pronto a tutto pur di riavere accanto a sè sua moglie.E' la parte migliore del film secondo me,la trasformazione di Russell Crowe è prova di grandissimo attore,un richiamo all'intenso "Cane di Paglia"con Dustin Hoffmann.Ottima la regia e le scene di azione della seconda parte del film che gli donano quella giusta accelerata che serve a far decollare il film e a porlo di diritto tra gli script più originali visti di recente.

domenica 24 aprile 2011

Poesie


La voce della pioggia




E tu chi sei? chiesi alla pioggia che scendeva dolce,
e che, strano a dirsi, mi rispose, come traduco di seguito:
sono il Poema della Terra, disse la voce della pioggia,
eterna mi sollevo impalpabile su dalla terraferma e dal mare insondabile,
su verso il cielo, da dove, in forma labile, totalmente cambiata, eppure la stessa,
discendo a bagnare i terreni aridi, scheletriti, le distese di polvere del mondo,
e ciò che in essi senza di me sarebbe solo seme, latente, non nato;
e sempre, di giorno e di notte, restituisco vita alla mia stessa
origine, la faccio pura, la abbellisco;
(perché il canto, emerso dal suo luogo natale, dopo il compimento, l'errare,
sia che di esso importi o no, debitamente ritorna con amore.)


Walt Whitman

Accadimenti


Il termine Pasqua, in greco e in latino “pascha”, proviene dall'aramaico: pasha, che corrisponde all'ebraico pesah, il cui senso generico è “passare oltre”. Il significato effettivo della parola non è del tutto certo. Un gruppo di Padri della Chiesa d'origine asiatica (tra i quali Tertulliano, Ippolito, Ireneo) collegano la parola pascha al termine greco pàschein, che significa soffrire. Sebbene l'etimologia del termine non sia corretta, in quest'ipotesi vengono colti i significati intrinseci della Pasqua: il sacrificio e la salvezza. Per un'etimologia più esatta della parola bisogna ricorrere ad Origene ed agli alessandrini, che intendono il senso come “passaggio”. In questo caso il passaggio è attraverso il Mar Rosso, dalla schiavitù alla Terra Promessa, dunque dal vizio del peccato alla libertà della salvezza, attraverso la purificazione del battesimo. Applicata a Cristo, detta etimologia suggerisce il Suo passaggio dal mondo terreno al Padre. Un terzo gruppo di scrittori (Procopio di Gaza, Teodoreto di Ciro, Apollinare di Laodicca) suppone che l'espressione “passa oltre” si riferisca all'Angelo sterminatore, che, vedendo il sangue sulla casa degli ebrei “passa oltre”, salvando coloro che risiedono all'interno: ma, anche, al “passare oltre” alla morte da parte di Cristo. “Ci fu un'epoca nella vita della chiesa in cui la Pasqua era, per così dire, tutto” (R. Cantalamessa). La Pasqua è, infatti, la festa liturgica più importante per il cristianesimo. Commercialmente soppiantata dal Natale e da alcune tradizioni pagane più allettanti per la società moderna, la Pasqua rappresenta e celebra i tre momenti fondamentali del cristianesimo: la Passione, la Morte e la Resurrezione di Cristo. Essa si pone come nucleo del patrimonio liturgico e teologico del cristianesimo. A ciò si aggiunga che la Pasqua rappresenta il raccordo con la matrice giudaica del cristianesimo e al tempo stesso, il momento di affrancamento da tale matrice. La festa cristiana viene assunta dalla celebrazione della liberazione del popolo di Mosè dalla schiavitù in Egitto, festeggiata in occasione del primo plenilunio dopo l'equinozio di primavera.

Canzoni

venerdì 22 aprile 2011

Haiku


occhi sentono
l'eco delle parole
al crepuscolo

Danza

Fotografia

Poesie


L'erica


Nel prato troppo verde
si dibatte
la nostra inanità convulsa
e si affanna in diastole e sistole di spasimo
incrociando
stormi di monachelle bianche e nere.

Nel bosco
alla mia animalesca irrequietudine
che mordicchia nocciole
tu offri l'erica livida dei morti
e il mio offuscato amore
lustra
lavato d'acido pianto.


Antonia Pozzi

Canzoni





Dedicata a Ico......

mercoledì 20 aprile 2011

Cinema



Steven Seagal è Orin Boyd, un intrepido poliziotto di Detroit che sventa un attentato al vicepresidente degli Stati Uniti, contravvenendo però alle direttive dei suoi superiori. Per questo motivo viene declassato e assegnato a un distretto difficile, dove la lotta tra delinquenti e forze dell'ordine è particolarmente serrata. Qui Boyd, nel tentativo di incastrare Latrell Walker, un pericoloso spacciatore nel quale si è imbattuto, scopre che questi è il referente di alcuni agenti corrotti, i quali vogliono arricchirsi trafficando droga. Tra sparatorie, inseguimenti d'auto e ripetuti scontri fisici a base di arti marziali, di cui Seagal è specialista, Boyd troverà in Walker un inaspettato alleato e, con l'aiuto di un collega integerrimo, riuscirà a sgominare i criminali. Film d'azione non privo di ritmo e di scene d'impatto, con attori discreti adatti al ruolo e con uno Steven Seagal che, per quanto sia poco espressivo, ha comunque una presenza in grado di far da traino.Consigliato a tutti quelli che amano gli action movie ben confezionati.

Poesie


Confusione



Colore inonda la macchia, porpora cupo.
Tutto slavato è il resto del corpo,
ha colore di perla.

In un anfratto di rupe
risucchia il mare ossesivamente,
un solo vuoto è perno di tutto il mare.

Non più grande che una mosca
il marchio funesto
striscia giù per il muro.

Il cuore si chiude,
il mare cala,
gli occhi sono schermati.


Silvya Plath

martedì 19 aprile 2011

Pensieri


Ci sono due modi di vivere la tua vita. Una e' pensare che niente e' un miracolo. L'altra e' pensare che ogni cosa e' un miracolo.


Albert Einstein

Cinema


Un gruppo di amici invoca durante una seduta spiritica, Marilyn Monroe ed ecco che Gualtiero si ritrova a casa l'icona mondiale della sensualità e della femminilità. Ma c'è un problema: solo lui riesce a vederla e a parlarle. Meno male che Arnolfo, già esperto nel settore spiriti e aldilà, lo aiuterà a non sentirsi pazzo, confidandogli ad esempio di aver avuto in casa per 40 giorni niente meno che Hitler. Marilyn diventa così la consulente personale di Gualtiero e lo aiuterà a risolvere guai amorosi e tragedie personali. L'uomo ha infatti una ex moglie, Ramona, che lo ha lasciato per andare a vivere in un circo con Pasquale, un domatore napoletano. Ramona ha portato con sé a vivere nel circo anche la figlia avuta da Gualtiero: Martina. Aiutato dalla sua nuova amica Marilyn, Gualtiero cercherà in tutti i modi di riprendersi la sua famiglia.Commedia garbata per passare un'oretta e mezza in relax magari sorridendo e a volte ridendo.Pieraccioni è leggerissimo ma ha il pregio di non essere mai volgare e mai banale,ha quella leggerezza che non è un difetto ma un grande pregio per il genere commedia che vuole trasportare lo spettatore in una altra dimensione.

Poesie


Lingua vinaccia
di sole flagellato...


Lingua vinaccia di sole flagellato
lingua che lambisce il tuo paese d'insonni dune
chioma
lingua di fruste
linguaggi
snodati sulla tua schiena
intrecciati
sui tuoi seni
scrittura che ti scrive
con gli sproni delle lettere
ti nega
con i tizzoni dei segni
vestito che ti sveste
scrittura che ti veste di enigmi
scrittura in cui mi seppellisco
Chioma
grande notte improvvisa sul tuo corpo
giara di vino caldo
versato
sulle tavole della legge
nodo d'urli e nube di silenzi
grappolo di serpi
grappolo d'uva
pestata
dalle gelide piante della luna
pioggia di mani di foglie di dita di vento
sul tuo corpo
sul mio corpo sul tuo corpo
Chioma
fogliame dell'albero d'ossa
l'albero di aeree radici che suggon notte dal sole
Albero carnale
Albero mortale


Octavio Paz

lunedì 18 aprile 2011

Poesie


Amore




La mia felice bocca nuovamente incontrare vuole
le tue labbra che baciando mi benedicono,
le tue dita care voglio tenere
e giocando congiungerle con le mie dita,

saziare il mio assetato sguardo col tuo,
avvolgere il mio capo nei tuoi folti capelli,
con le mie membra giovani e sempre sveglio voglio
rispondere a ogni movimento delle tue membra

e da sempre nuovi fuochi d'amore
rinnovare mille volte la tua bellezza,
finché entrambi appagati e grati
ci troviamo felicemente sopra ogni dolore,

finché senza desideri salutiamo il giorno e la notte,
l'oggi e l'ieri come fratelli amati
finché camminiamo sopra ogni fare e ogni agire
come raggianti in una pace completa.



Hermann Hesse

Cinema


Rita O'Grady è una operaia che lavora nel settore femminile della Ford di Daghenham in Inghilterra,dove 187 donne fanno un reparto che cuce le tappezzerie delle macchine statunitensi.La major americana rifiuta di concedere aumenti salariali considerando le operaie non qualificate e da li inizia una lotta che porterà le donne non solo a scioperare per avere la qualifica che spetta loro,ma anche ad ottenere la parità salariale con gli uomini.E' il 1968 e il mondo intero esplode con un vento di proteste che significano desiderio di cambiamento e di ideali da raggiungere.La lotta si fa sempre più aspra fino ad arrivare al governo inglese dove il ministro dell'economia,donna,accoglie le richieste delle operaie creando il presupposto alla legge che nel 1970 verrà promulgata in Inghilterra, e da li in tutti i paesi del mondo,per la parità salariale tra uomini e donne.Un bel film,intenso,pieno del profumo degli ideali che sconvolgevano quel periodo storico,dove c'era unità,solidarietà,compattezza,incorruttibilità,dove le donne facevano da apripista per l'ottenimento di migliori condizioni di lavoro anche per gli uomini.Lo script non è documentaristico nè banale,ci mostra uno spaccato della società inglese e di come le tensioni interne portano poi a sommovimenti profondi della società.Ottime tutte le interpreti,molto convincenti,e ottimo come sempre Bob Hoskins,che spalleggia come sindacalista le proteste legittime delle operaie.

Canzoni

domenica 17 aprile 2011

Canzoni

Cinema


Nel 37 viene rilevato un vecchio teatro in totale abbandono al centro di broadway,il Mercury.A rilevarlo c'è un giovane attore pieno di genio e talento,Orson Welles,che vuole rilanciarlo con una pieces di Shakespeare,quel giulio Cesare che lui rivisiterà mettendola in chiave anti dittatura,contro tutte le dittature.Infatti i protagonisti vestono camicie nere e mostrano simboli appartenenti a ideologie assolutiste.Una scelta azzardata,soprattutto se si pensa al cilma isolazionista degli Stati Uniti e al loro disinteresse per tutto quello che scuoteva l'Europa e il mondo con l'avanzare del fascismo e del nazismo e dell'espansionismo nipponico che pochi anni dopo porteranno allo scoppio della seconda guerra mondiale.All'interno della compagnia viene preso un giovane attore che è poi l'io narrante della storia e che assorbirà da questa breve ma intensa esperienza l'arte del genio Welles ma anche le debolezze dell'uomo Orson e comunque capirà che la sua strada è il teatro,affascinato come è dai versi e dalla recitazione.Cosi come per la ragazza che incrocierà per caso in un negozio di dischi e che segue il suo talento di scrittrice,che poi la porterà ad essere pubblicata,e che insieme a lui,nella sequenza finale,mostrano quale può essere il futuro di una nazione,quello basato sul talento e la creatività e la produzione culturale in contrapposizione con la sterilità delle ideologie e l'inutilità della violenza.Straordinario Christian mckay nella parte di orson welles,bravo anche Zac Efron in quella del giovane attore,brava anche Claire Danes nella parte della giovane ambiziosa e un po' cinica che insegue il successo a discapito dei sentimenti.

Accadimenti


Perchè un volontario,pacifista,che viveva nei territori palestinesi di gaza a contatto con il popolo,viene rapito e giustiziato?Dopo la confessione dei due palestinesi accusati di aver ucciso il volontario pacifista italiano (Farid Bahar e Tamer al-Hasasnah, uno sarebbe il killer l'altro un basista) potrebbe ora avere un nome e un volto l'ideatore del sequestro. Secondo il quotidiano israeliano Maariv si tratta di un cittadino giordano noto negli ambienti salafiti di Gaza come "Abdel Rahman il Giordano" che sarebbe entrato a Gaza dal Sinai, passando lungo un tunnel utilizzato per il contrabbando. Il giornale afferma che Hamas ha rafforzato i controlli nella zona di frontiera con l'Egitto per impedirgli di lasciare la Striscia. Il giordano - legato alla cosiddetta Jihad mondiale - avrebbe progettato e partecipato al sequestro di Arrigoni con una cellula di salafiti palestinesi. Si apprende anche che i due palestinesi sarebbero jihadisti salafiti filo Al Qaeda, fuoriusciti dal braccio armato di Hamas, ma rimasti in organico nei ranghi ufficiali della sicurezza nazionale di Gaza.Una morte assurda,ingiustificata,che rivela le spaccature all'interno dei palestinesi e riporta alla luce l'estrema violenza di alcune fazioni che non cederanno mai il passo alla trattativa,non abbandoneranno mai i metodi terroristici,e non consentiranno mai al loro popolo di avere quella patria che meritano.Arrigoni è quello che Kerouac definiva un "angelo di desolazione",anime che con il loro esempio,solitariamente,senza clamori,scuotono le coscienze,fanno capire ancora più in profondità quanto la violenza sia fine a sè stessa e sia inutile e quanto la solidarietà,l'altruismo,la generosità,perseguire tenacemente un ideale,siano valori immutabili fino a che ci saranno Uomini capaci di renderli veri e autentici nella vita delle persone.Restiamo umani.

Canzoni

Poesie


Riempilo d'amore



Sempre quando c'è un vuoto nella tua vita,
riempilo d'amore.
Adolescente, giovane, vecchio:
sempre quando c'è un vuoto nella tua vita,
riempilo d'amore.
E quando saprai di aver davanti a te un periodo vano,
vai a cercare amore.
Non pensare: Soffrirò.
Non pensare: Mi ingannerà
Non pensare: Dubiterò.
Vai, semplicemente, diafanamente, gioiosamente,
alla ricerca dell'amore.
Che indole di amore?
Non importa.
Ogni amore è pieno di eccellenza e di nobiltà.
Ama come puoi, ama chi puoi, ama tutto ciò che puoi...
però ama sempre.
Non preoccuparti della finalità del tuo amore.
Esso porta con sè la sua finalità.
Non considerarlo incompleto perchè non trovi risposta alla tua tenerezza;
l'amore porta con sè la propria compiutezza.
Sempre quando c'è un vuoto nella tua vita,
riempilo d'amore.


Amado Nervo

mercoledì 13 aprile 2011

Poesie


Amato, mio amato...



Amato, mio Amato, quando penso
che tu eri nel mondo un anno fa,
e io, qui nella mia neve, non vedevo orma,
né udivo fendersi il silenzio alla tua voce.
Invece, anello dopo anello,
le catene contavo,
come se mai dovessero cadere,
sciolte dalla tua mano.
E adesso bevo alla coppa di una vita di prodigi.
Fu ben strano non sentirti fremere,
la notte o il giorno, per un tuo gesto o atto,
né presentire nei bianchi fiori
che vedevi crescere, una tua essenza.
Così è ottuso l'ateo, che di Dio non sente la presenza.


Elizabeth Barrett browning

Cinema


Un annuncio.Si cercano ventisei persone per un esperimento scientifico.Si presentano tante persone ma solo quelli richiesti e ritenuti più idonei vengono scelti.Portati in un centro isolato,viene dato loro un compito diverso,una parte viene scelta per fare il ruolo di guardia carceraria e l'altra parte,la maggioranza,assume il ruolo di prigioniero.Tutto inizia come per gioco,con tutti i prescelti che mantengono intatte le loro personalità,e tutto va liscio,ma poi sorgono i primi problemi,le prime dimostrazioni di riluttanza ad eseguire gli ordini e inizia una spirale di rifiuto e punizione che sfocia nelle sequenze finali che sono molto violente.Il tema è stra-usato nel cinema per cui poteva essere un deja vu,invece sia lo script che la regia che l'ottima recitazione di due grandi attori come Adrien Brody e Forrest Whitaker,lo rendono originale e mai scontato.Il film abbraccia tanti temi,dalla modificazione della personalità in base al ruolo assegnato,alle modificazioni comportamentali in ambiti ristretti e fortemente repressivi,dal mantenimento o meno dei principi guida che ognuno ha dentro al desiderio di libertà e giustizia che in alcune persone rimane intatto malgrado la più atroce violenza e repressione,sia fisica che psicologica.

domenica 10 aprile 2011

Poesie


Ci fu un tempo...




I

Ci fu un tempo,
tempo dell’invenzione e dell’errore,
in cui la solitudine era uno splendido e spaventoso
esilio, dove si cospirava contro la lezione che non
si voleva apprendere e si spiava il mistero che si voleva
estorcere.

Era una grotta umida che recingeva la luce delle felci,
era l’angolo dei castighi dove lacrime velate
innalzavano, finalmente, la loro sovranità,
era l’incubo che aleggiava imprigionato in un’alcova
sconosciuta,
o un cuore raggomitolato nel suo nascondiglio che tramava
appuntamenti con vendette, trasgressioni e segreti illeciti.
Era un tempo d’infanzia e la solitudine accendeva il suo
bengala dietro allo scudo impenetrabile del silenzio.
E il punto ombroso dove si riparava era solo un
magico rifugio per il suo caparbio e glorioso bagliore.

II

Ci fu un tempo in cui l'amore era un
intruso temuto e anelato.
Uno sfiorare furtivo, premeditato, rielaborato nel corso
d’insopportabili veglie.
Una confessione audace e confusa, corretta mille
volte, che mai sarebbe giunta a una fine.
Un’incessante e tirannica inquietudine.
Un galoppare fulmineo del cuore ingovernabile.
Un continuo lottare contro la spietata infallibilità
degli specchi.
Un’intima difficoltà per distinguere l’angoscia dal
giubilo.
Era un tempo adolescente e impreciso, il tempo
dell’amore senza nome, quasi senza volto, che vagava,
come un bacio promesso, lungo il punto più ombroso della
scala.

III

Ci fu un tempo in cui il tempo non
era fluire:
era una treccia di sabbia che costantemente si pettinava.
I suoi tre capi si intrecciavano, si univano tra loro
distinti e inseparabili.
Niente si posponeva. Niente si anteponeva: era un tempo
predestinato da un singolare decreto, un’elica
ruotante, che si confondeva in una ruota brillante e
invisibile.
Non era un’età né una condizione, ma il tempo senza
tempo della felicità perfetta. Dell’accordo.
Dell’immobile e smisurata durata dell’estasi.
Era un punto unico e misterioso in cui confluiva il
tempo della memoria, della profezia e degli angeli.


Ana Rossetti

Accadimenti


Venerdi ero al funerale di un mio amico e collega,morto purtroppo giovane in circostanze assurde,era una giornata piena di foschia,caldissima,eravamo un centinaio di persone perchè lui era molto conosciuto e apprezzato.Un cimitero piccolissimo di una cittadina piccola e mentre c'era quel silenzio che rendeva l'assenza della persona ancora più incomprensibile,mi venivano alla mente flash di tutte le persone a me care scomparse,da mio figlio a mio padre,ai miei parenti,ai miei amici,alle persone che mi hanno insegnato molto sparse nel mondo.Ma non era una sensazione spiacevole di dolore e lontananza,al contrario,le sentivo ancora più in me tutte queste persone forse perchè la memoria del cuore lascia una traccia indelebile in noi,ed è una traccia di vita,di proseguimento,di trasformazione,era come se attraverso quel lasciarsi temporaneo con il mio amico riabbracciassi tutti in una volta i volti e le anime della mia vita.

Canzoni

Cinema


Claudio è un capocantiere edile romano,ha una vita stabile,una moglie che adora,due figli piccoli e uno in arrivo,una famiglia solida e unita,con un fratello single che vive in una casa vicino al mare e una sorella che lo coccola sempre.Durante il parto però la moglie muore dando alla luce il piccolo Vasco(sia Claudio che la moglie adorano questo cantante),e tutta la stabilità conquistata ad un tratto crolla.Si ritrova a dover gestire tre bambini,una casa,il cantiere,e soprattutto la terrificante mancanza della sua compagna.Ma non si dà per vinto.per i bambini si fa aiutare inizialmente dalla sorella e poi dalla vicina di casa che amorevolmente si prende cura oltre che del suo di bimbo,anche di quelli di Claudio.Poi decide di diventare imprenditore e di costruire da sè una palazzina prendendola in subappalto,perchè dentro di sè pensa che deve compensare la perdita della loro madre garantendo loro un futuro tranquillo,se non altro dal punto di vista economico.Tra alti e bassi alla fine riuscirà a realizzare la sua opera e a mantenere salda e unita la sua famiglia,con la forza e la determinazione che solo l'amore profondo possono dare.Un bel film di Luchetti,una storia minimalista ma che attraversa la vita di ognuno di noi e ci fa capire che l'unica forza possibile che ci guida la dobbiamo trovare dentro e allora potremo fare un percorso di vita sereno malgrado le disgrazie della vita.Bravissimi sia Elio Germano che Raoul Bova,finalmente in un ruolo serio e non da belloccio insipido,bella la colonna sonora,insomma uno di quei film che riconcilia con il cinema italiano.

mercoledì 6 aprile 2011

Poesie


L'eternità


È ritrovata.
Che cosa? L'Eternità.
E il mare andato via
Col sole.

Anima sentinella,
Mormoriamo la confessione
Della notte così nulla
E del giorno di fuoco.

Dagli umani suffragi,
Dai comuni slanci
lì tu ti liberi
E voli a seconda.

Poiché soltanto da voi,
Braci di raso,
Il Dovere si esala
Senza dire: finalmente.

Là nessuna speranza,
Nessun orietur.
Scienza con pazienza,
Il supplizio Ë certo.

È ritrovata.
Che cosa? - l'Eternità
E il mare andato via
Col sole.

Maggio 1872.
-- Arthur Rimbaud

Canzoni

Pensieri


Il tempo non esiste, è solo una dimensione dell'anima. Il passato non esiste in quanto non è più, il futuro non esiste in quanto deve ancora essere, e il presente è solo un istante inesistente di separazione tra passato e futuro.


Sant'Agostino

lunedì 4 aprile 2011

Poesie


Dico

L'uomo non é nato per tenere le mani
legate al palo delle preghiere

Dio non vuole ginocchia umiliate
nelle chiese,
ma gambe di fuoco che galoppano,
mani che accarezzano viscere di ferro,
menti che generano brace,
labbra che dànno baci.

Dico che io lavoro,
vivo, penso,
e che questo che faccio é un buon pregare,
che a Dio piace molto
e ne rispondo.

E dico che l'amore é il migliore
sacramento,
che vi amo, che amo,
e che non ho un posto nell'inferno.

Jorge Debravo

Storia


Empedocle (Ἐμπεδοκλῆς) (Agrigento, 490 a.C. circa – 430 a.C. circa) è stato un filosofo, poeta e scienziato greco antico, siceliota.

Empedocle nacque da una famiglia antica, nobile e ricca di Agrigento. Come suo padre Metone, che ebbe un ruolo importante nell'allontanamento del tiranno Trasideo da Agrigento nel 470, egli partecipò alla vita politica della città negli anni fra il 446 e il 444 a.C., schierandosi dalla parte dei democratici e contribuendo al rovesciamento dell'oligarchia formatasi all'indomani della fine della tirannide, un governo chiamato dei "Cinquecento". Dai suoi nemici fu poi esiliato nel Peloponneso, dove forse conobbe Protagora e Erodoto. Tra i suoi discepoli vi fu anche Gorgia.

Secondo il racconto di Diogene Laerzio, si iscrisse alla Scuola pitagorica divenendo allievo di Telauge, il figlio di Pitagora. Seguì la dieta pitagorica e rifiutò i sacrifici cruenti: secondo la leggenda, dopo una vittoria olimpica alla corsa dei carri, per attenersi all'usanza secondo cui il vincitore doveva sacrificare un bue, ne fece fabbricare uno di mirra, incenso ed aromi, e lo distribuì secondo la tradizione.

Secondo altri seguì gli insegnamenti di Brontino e di Epicarpo.

Se della sua vita non abbiamo molti dati certi, la sua fama di mago contribuì, invece, a far nascere numerose leggende sul suo conto. I suoi amici e discepoli raccontano ad esempio che alla morte, essendo amato dagli dèi, fu assunto in cielo; mentre Eraclide Pontico sostiene che, gettatosi nel cratere dell'Etna, il vulcano avrebbe eruttato, dopo qualche istante, uno dei suoi famosi sandali di bronzo. In realtà non sappiamo neanche se sia morto in patria o, come sembra più probabile, nel Peloponneso. I sicelioti lo veneravano come profeta e gli attribuivano numerosi miracoli.

A Empedocle la tradizione attribuisce numerose opere, fra cui anche alcuni trattati – sulla medicina, sulla politica e sulle guerre persiane – e tragedie. A noi sono giunti però solo frammenti dei due poemi: Sulla natura (Περὶ Φύσεως, Perì phýseōs, titolo per altro comune a molte opere filosofiche antiche) e Purificazioni (Καθαρμοί, Katharmoí). Della prima, di carattere cosmologico e naturalistico, sono rimasti circa 400 frammenti di diseguale ampiezza sugli originali 2000 versi, mentre della seconda, di carattere teologico e mistico, abbiamo poco meno di un centinaio rispetto agli originali 3000. La lingua da lui usata è il dialetto ionico.

La filosofia di Empedocle si presenta come un tentativo di combinazione sintetica delle precedenti dottrine ioniche, pitagoriche, eraclitee e parmenidee. Dalla filosofia ionica e da quella di Eraclito egli accoglie l'idea del divenire, del continuo e incessante mutamento delle cose. Da Parmenide, al contrario, accetta la tesi dell'immutabilità e dell'eternità dell'Essere. Empedocle – e come lui anche gli altri fisici pluralisti – cerca di risolvere questa contraddizione distinguendo la realtà che ci circonda, mutevole, dagli elementi primi, immutabili, che la compongono.

I quattro elementi

Empedocle chiama tali elementi "radici" (ριζώματα - rizòmata), e afferma che sono in tutto quattro, associando ognuno di essi a un particolare dio della mitologia greca, sulla base di concezioni orfiche e misteriche proprie dei riti iniziatici allora in uso presso la Sicilia orientale.[3] I quattro elementi (e i rispettivi dèi associati) dunque sono:
fuoco (Ade),
aria (Zeus),
terra (Era),
acqua (Nesti).

L'unione di tali radici determina la nascita delle cose e la loro separazione, la morte. Si tratta perciò di apparenti nascite e apparenti morti, dal momento che l'Essere (le radici) non si crea e non si distrugge, ma è soltanto in continua trasformazione. Si può perciò considerare il lavoro di Empedocle come una continuità temporale, tra i naturalisti e i sofisti, in cui si cerca di "conservare" le tesi dei precedenti filosofi. Infatti l'immortalità degli elementi può essere considerata come, per l'appunto, l'immortalità dell'essere, mentre il continuo nascere e morire degli aggregati è un richiamo piuttosto evidente al divenire di Eraclito.

L'aggregazione e la disgregazione delle radici sono determinate dalle due forze cosmiche e divine Amicizia o Amore (φιλóτας - filotas) e Contesa o Discordia (νεῖκος - neixos), secondo un processo ciclico eterno. In una prima fase, tutti gli elementi e le due forze cosmiche sono riunite in un Tutto omogeneo, nello Sfero, il regno dove predomina l'Amore. Ad un certo punto, sotto l'azione della Discordia, inizia una progressiva separazione delle radici. L'azione della Discordia non è ancora distruttiva, dal momento che le si oppone la forza dell'Amore, in un equilibrio variabile che determina la nascita e la morte delle cose, e con esse quindi il nostro mondo. Quando poi la Discordia prende il sopravvento sull'Amore, e ne annulla l'influenza, si giunge al Caos, dove regna la Discordia e dove è la dissoluzione di tutta la materia. A tal punto il ciclo continua grazie ad un nuovo intervento dell'Amore che riporta il mondo alla condizione intermedia in cui le due forze cosmiche si trovano in nuovo equilibrio che dà nuovamente vita al mondo. Infine, quando l'Amore si impone ancora totalmente sulla Discordia si ritorna alla condizione iniziale dello Sfero. Da qui il ciclo ricomincia.

Il processo che porta alla formazione del mondo è quindi una progressiva aggregazione delle radici. Tale unione, lungi dall'avere un carattere finalistico, è assolutamente casuale. E tale casualità si evidenzia a proposito degli esseri viventi. All'inizio infatti le radici si uniscono a formare arti e membra separati, che solo in seguito si uniranno, sempre casualmente tra di loro. Nascono così mostri di ogni specie (come ad esempio il Minotauro), che, dice Empedocle quasi anticipando Charles Darwin, sono scomparsi solo perché una selezione naturale favorisce alcune forme di vita rispetto ad altre, meglio organizzate e perciò più adatte alla sopravvivenza.

Le quattro radici sono anche alla base della gnoseologia di Empedocle. Egli infatti sostenne che i processi della percezione sensibile (essere modificati dagli oggetti esterni) e della conoscenza razionale fossero possibili solo in quanto esisteva una identità di struttura fisica e metafisica tra il soggetto conoscente, ossia l'uomo, e l'oggetto conosciuto, ossia gli enti della natura. Sia l'uomo che gli enti erano formati da analoghe mescolanze quantitative delle quattro radici ed erano mossi dalle medesime forze attrattive e repulsive. Questa omogeneità rendeva possibile il processo della conoscenza umana, che si basava dunque sul criterio del simile, tesi esattamente opposta a quella di Anassagora: l'uomo conosceva le cose perché esse erano simili a lui. Infatti così affermò Empedocle: «noi conosciamo la terra con la terra, l'acqua con l’acqua, il fuoco con il fuoco, l'amore con l'amore e l'odio con l'odio».

Nel secondo scritto a noi pervenuto, le Purificazioni, Empedocle riprende la teoria orfica e pitagorica della metempsicosi, affermando l'esistenza di una legge di natura che fa scontare agli uomini i propri peccati attraverso una serie continua di nascite e di morti, tramite cui l'anima, di origine divina, trasmigra da un essere vivente all'altro (animale o vegetale) per millenni. Questa concezione conduce al rifiuto assoluto dei sacrifici, poiché in ogni essere vivente vi è un'anima umana, che sta compiendo il suo ciclo di reincarnazioni. Se nel corso di questo ciclo l'anima si è comportata secondo giustizia, al termine potrà tornare nella sua condizione divina.

Rispetto alla sua precedente opera vi sono delle contraddizioni che è stato difficile per i suoi esegeti conciliare. Ad esempio, ad una visione naturalistica del poema Sulla natura si contrappone la teoria della reincarnazione delle Purificazioni: nel primo scritto l'anima è anche detta mortale, mentre è definita immortale nel secondo. C'è chi ha spiegato tali incongruenze con la versatilità di Empedocle, scienziato e profeta al tempo stesso, medico e taumaturgo contemporaneamente. C'è invece chi ha ipotizzato una paternità diversa delle due opere. Recentemente, tuttavia, è stato rinvenuto un papiro contenente nuovi scritti di Empedocle, che ha consentito di integrare le due versioni, portando a ritenerle complementari. Le due opere, quindi, farebbero forse parte di uno stesso trattato.

Lo stile di Empedocle viene lodato dagli antichi:(LA)
« Dicantur ei quos physikoús Graeci nominant eidem poetae, quoniam Empedocles physicus egregium poema fecerit » (IT)
« Siano pure detti poeti anche coloro che i greci chiamano fisici, dal momento che il fisico Empedocle scrisse un poema egregio »
(Cicerone, De Oratore 1, 217)

Canzoni

sabato 2 aprile 2011

Cinema


Uno dei film italiani sull'insensatezza della guerra più belli mai fatti.Narra la storia vera di una troupe cinematografica che si trova,suo malgrado,ad essere vittima della strage di Nassiriya,in Iraq.Il regista del film,Aureliano Amadei,che scrisse anche un bellissimo libro sul fatto,essendo stato testimone oculare della strage,scampato per miracolo all'attentato,ci mostra senza fronzoli cosa significa la normalità,i rapporti personali distesi,tra un gruppo di soldati in "missione di pace"in una zona di guerra e un giovane aiuto regista provenienti dai centri sociali con l'unica speranza ed illusione di poter filmare e fermare un attimo di realtà.Terrificante la sequenza dell'attentato,con la ripresa della sola mano insanguinata del giovane aiuto regista mentre tutto intorno a lui era odore di sangue,di corpi bruciati,di pallottole vaganti,di urla strazianti.Mano che scavava nella sabbia per raggiungere un riparo dove ormai non c'era più nulla da salvare,se non quello che restava del proprio corpo mutilato e straziato.Grandissima prova d'attore di Vinicio Marchioni che ormai ha raggiunto una grande maturità scenica,e di Carolina Crescentini davvero bravissima nel ruolo della fidanzata,specie nelle sequenze nell'ospedale militare.Ha vinto numerosi premi questo film ma secondo me dovrebbe essere mandato in onda in prima serata per mostrare a tutti cosa significa scegliere la distruttività per risolvere i problemi,vedere quanto l'Uomo sia pregno di illusioni,di manie di grandezza,di eroismi di cartapesta,e ricada sempre nello stesso errore di fare la guerra, per garantire la pace o meno.

Fotografia

Pensieri


Finalmente è arrivata la Primavera.Dopo un lunghissimo,buio e piovoso inverno,ricominciamo le nostre giornate con il privilegio di una luce cristallina,dell'aria frizzante che ti accarezza la pelle,con le immagini nitide e potenti del mare,con i colori che la natura ci regala meravigliosi,con l'esplosione di profumi che inebria i nostri sensi,con i cambiamenti interiori che sembrano impercettibili ma in realtà rumoreggiano fragorosi nelle nostre anime.Cambiamo abiti,spostiamo mobili,rinnoviamo stanze,eliminiamo il superfluo,non accorgendoci che cambiamo spostiamo rinnoviamo eliminiamo una parte di noi stessi e di quello che ci circonda.

Poesie


Vorrei avere
un pennello
fatto di luce stellare
per scrivere il tuo nome
sul mio corpo nudo
affinchè brilli
oltre tutte
le galassie possibili




Per Scespirina

Canzoni