mercoledì 30 marzo 2011

Danza

Canzoni





Per la mia Scespirina.....

Pensieri


Chi non comprende il tuo silenzio probabilmente non capirà nemmeno le tue parole.



Elbert Hubbard

Poesie


APPUNTO INTERIORE

Oggi la mia vita non ha alcun peso:
è un vento, meno d’un vento, meno
d’una riga di luce.
Ora nessuno
può essermi sgradito.
Non ci sono terreni
risentimenti nella mia anima.
Il mio sangue è una rossa armonia viva.
Sono in armonia con la brace e la calma,
con la voce amorosa e quella vendicativa.

Sembra che le mie mani non ci siano, sembra
che il mio corpo nuoti in un’acqua innocente.
Come un vento nudo il mio cuore si dondola
e dolcemente fa suonare campane.


Jorge Debravo

Cinema


Lui è un ragazzo che ha un successo straordinario con le donne e,convinto dal fratello,si butta a fare il rappresentante farmaceutico.Con il suo fascino conquista infermiere e medici e si addentra dove conta e in una delle sue scorribande in un ambulatorio medico incontra lei,dalla quale non riesce a togliere lo sguardo e che segue fuori cercando in tutti i modi di incontrala di nuovo.Ci riesce e da li inizia una schermaglia amorosa che lo porta ad innamorarsi perdutamente,anche se poi scopre che lei è ammalata del morbo di parkinson.Nasce come commedia ma poi il film si sviluppa sul tema del rapporto a due e della vita di coppia e di come l'amore possa sconvolgere la vita delle persone e di come possa unire oltre la malattia e il dolore.Ottimi i protagonisti,Gyllenhall e la Hathaway,mai banale la sceneggiatura,un film gradevolissimo.

martedì 29 marzo 2011

lunedì 28 marzo 2011

Canzoni

Cinema


Sam è un bambino che un giorno vede il papà kevin uscire di casa con la promessa di venirlo a prendere ma che poi sparisce misteriosamente.Kevin era presidente di una grande società produttrice di videogames,e Sam,ormai adolescente intende ricercare il padre.Ritorna nei luoghi frequentato dal genitore e arriva ad una vecchia sala giochi dove trova un vecchio pc con un vecchio messaggio ancora presente.decide di premere il tasto yes e da allora inizia un viaggio nel cyber spazio che lo porterà a ritrovare il padre e a vivere incredibili avventure.A metà tra il "filosofico"2001 odissea nello spazio e il "fantascientifico"Star Wars,specie l'ultimo episodio,la vendetta dei Sith,questo film ti tiene inchiodato davanti allo schermo per la storia sempre piena di colpi di scena,per i meravigliosi effetti speciali,per la recitazione sublime di Jeff Bridges,nel doppio ruolo di buono e cattivo,per la fantastica fotografia,per la colonna sonora mai banale,per l'originalità dello script.Un film da non perdere assolutamente per chi ama la fantascienza,perchè credo che diventerà presto un cult.

domenica 27 marzo 2011

Dipinti


Philipp Otto Runge (Wolgast, 23 luglio 1777 – Amburgo, 2 dicembre 1810) è stato un pittore tedesco di stile romantico.

Figlio di un commerciante, Runge avrebbe dovuto seguire la carriera del padre, ma l'abbandonò ben presto per perseguire la sua aspirazione artistica. Studiò dapprima presso l'Accademia di Copenaghen (1799-1801), quindi a Dresda (1801-1804), dove entrò in contatto con Ludwig Tieck e gli altri Romantici ed iniziò ad interessarsi delle teorie del mistico tedesco del Seicento Jakob Böhme. Nel 1804 sposò Pauline Bassenge, che aveva posato spesso come modella per i suoi quadri, e la coppia si trasferì ad Amburgo. Runge morì di tubercolosi nel 1810 a soli 33 anni.

Runge è, assieme a Caspar David Friedrich, il maggior esponente del Romanticismo tedesco in arte. Entrambi, nelle loro opere, rifiutavano le convenzioni dei pittori accademici, ma, molto più di Friedrich, Runge si dedicò alla raffigurazione della figura umana e soprattutto come ritrattista di bambini creò le sue opere più riuscite (ad esempio I bambini di Hülsenbeck, 1806). Ispirato dal Künstlerroman (romanzo di formazione che narra la crescita e l'educazione di un artista) di Tieck Le peregrinazioni di Franz Sternbald (Franz Sternbalds Wanderungen), sviluppò una concezione del "paesaggio" come un enorme "geroglifico", cioè un'allegoria o un simbolo (ad esempio le due versioni de Il mattino). All'elaborazione di questa teoria artistica Runge contribuì con il suo scritto "La sfera dei colori" (Farbenkugel), sul quale fu in corrispondenza con Johann Wolfgang von Goethe: ideò una sfera tridimensionale dei colori per classificarli secondo tonalità, luminosità e saturazione.

La sfera dei colori come rappresentata da Runge medesimo in un'immagine realizzata per lo scritto stesso in cui essa viene trattata ed esplicata.

Runge fu anche poeta e ideò un ciclo di dipinti, Le fasi del giorno, da vedersi con uno speciale accompagnamento di musica e poesia: in questo modo, perseguiva il sogno, tipicamente romantico, di creare l'opera d'arte totale. In campo letterario, raccolse e mise per iscritto le due fiabe Il ginepro e Il pescatore e sua moglie, cedendole ai fratelli Grimm. Egli stesso divenne personaggio di un romanzo, Il rombo di Günter Grass. Ebbe uno scambio di lettere con Clemens Brentano: il carteggio venne scoperto e pubblicato nel 1974 da Konrad Feilchenfeldt.

La casa natale di Runge a Wolgast è oggi un piccolo museo dedicato all'artista.

Sfortunatamente, gran parte delle opere di Runge andò distrutta nel grande incendio scoppiato nel Palazzo di Vetro di Monaco nel 1931.
Trionfo di Amore (1800)
Il ritorno dei figli (1800)
I tempi (quattro incisioni su rame, 1803)
Madre e bambino alla sorgente (1804, distrutto)
Pauline con il vestito verde (1804)
Noi tre (1805; ritratto dell'artista con la moglie e il fratello Daniel, distrutto)
Il riposo durante la fuga in Egitto (1805-1806)
Il piccolo mattino (1808)
Il grande mattino (1808, incompiuto)

Accadimenti





Per trenta anni il giorno del tuo compleanno in casa c'era profumo di buona cucina e suoni di sublime musica lirica,e anche oggi nella nostra casa ci sono le stesse cose perchè ti sentiamo sempre accanto a noi,tanti auguri papà.......

Poesie


I giusti


Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.
Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere una etimologia.
Due impiegati che in un caffè del sud giocano in silenzio agli scacchi.
Il ceramista che premedita un colore e una forma.
Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.
Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
Chi accarezza un animale addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.


Jorge Luis Borges

giovedì 24 marzo 2011

Cinema

Storia


In ricordo del criminale eccidio di 335 vittime innocenti alle Fosse Ardeatine di Roma......

lunedì 21 marzo 2011

Comicità

Pensieri


L'amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. L'amore deve avere la forza di attingere la certezza in se stesso. Allora non sarà trascinato, ma trascinerà.




Hermann Hesse

Canzoni





Lei è come il vento che una sera ha bussato alla mia finestra solitaria e buia stringendomi in un tenero abbraccio.....

Fotografia

sabato 19 marzo 2011

Accadimenti


Oggi è uno di quei giorni dove certe feste impongono una riflessione.E' il caso della festa del papà,che riguarda non solo un ruolo,un compito sociale,un dovere interiore,ma soprattutto significa la responsabilità dei nostri figli seguendoli nella loro crescita e nel loro sviluppo emotivo.Un compito difficilissimo perchè nessuno ti insegna come fare,doni il meglio che puoi,vai per istinto seguendo il tuo sentire e anche capendo cosa è bene e cosa è male cercando di trasmettere energia positiva e carattere e vitalità,stando loro vicino più possibile facendo da "faro"nel loro percorso,almeno fino a quando non avranno raggiunto una loro indipendenza e comunque anche dopo continuando ad aprire loro tutto il nostro mondo interiore mettendolo nelle loro mani.

Canzoni






In ricordo di mio padre che mi ha trasmesso tanto.......

Poesie

Cinema


E' un film tratto da una storia vera.Due macchinisti abbastanza disattenti durante una manovra ad uno scambio perdono il controllo di un treno trasportante materiale infiammabile.Inizia cosi una corsa contro il tempo per impedire a questa potenziale bomba di piombare sulla citta dina più vicina.Due macchinisti,uno esperto e uno giovane,grazie al loro coraggio e alla loro esperienza riusciranno ad agganciare il treno e a rallentarlo fino poi a salirci sopra e riuscire a fermarlo prima che causasse un vero disastro.Un action movie purtroppo molto prevedibile,niente a che vedere con la reale suspence di "A 30 secondi dalla fine"di kurosawa dove ogni sequenza ti lasciava con il fiato sospeso.Qui l'azione scorre indolore perchè tra grida di hurrà,patriottismo,senso dell'onore,dialoghi scontatissimi,si capisce già dopo dieci minuti come andrà a finire.Peccato abbiano sprecato un attore del calibro di Denzel Washington,qui incolore come purtroppo tutto il film.

venerdì 18 marzo 2011

Pensieri


Ad ogni angolo di strada il sentimento dell'assurdità potrebbe colpire un uomo in faccia.




Albert Camus

Canzoni

Cinema


Evelyn Salt è una fidatissima agente della CIA in missione in posti pericolosi.Rientrata dopo uno scambio avvenuto in Corea nel suo ufficio viene accusata di essere una spia "dormiente"da un agente russo appena catturato dall'Agenzia.Da qui inizia per Evelyn una fuga disperata dai suoi colleghi per sfuggire alla cattura ed essere creduta.Film basato tutto sull'azione che non lascia un attimo di respiro allo spettatore basato tutto sulla fisicità e agilità di Angelina Jolie esperta di arti marziali.Francamente certe situazioni sono più da videogame che possibili realtà e questo secondo me è il limite del film che spinge troppo l'acceleratore sull'azione senza tratteggiare minimamente i personaggi cosi che i vari colpi di scena si rivelano alla fine abbastanza scontati.Peccato,nelle mani di un altro regista probabilmente poteva uscire fuori un ottimo film.Bravissima la Jolie e completamente nel ruolo,sexy e spietata al punto giusto per attirare i suoi fan più incalliti.

giovedì 17 marzo 2011

Dipinti


Una delle ultime e più belle opere di van Gogh è il Campo di grano con corvi, del luglio 1890, realizzata poco tempo prima del suicidio e giudicata dalla critica il suo "testamento spirituale".

Scriverà al fratello Theo, anche a proposito di questo capolavoro: "Qui il mio pennello scorre fra le mie dita come se fosse un archetto di violino... I colpi di pennello vanno come una macchina, vengono e si succedono concatenati". In effetti riuscirà a realizzare settanta quadri in poco più di due mesi.

Spesso si sostiene che il campo di grano ha dei toni drammaticamente cupi, accentuati dal funereo volteggiare dello stormo di corvi neri e dalle pennellate rabbiose e scomposte.

Cupo in realtà è solo il cielo, che da un blu rassicurante passa a tonalità cromatiche sempre più scure, non il campo di grano. Cupa, se vogliamo, è l'atmosfera. L'artista infatti non vede futuro per la sua esistenza immediata, anche se la sua anima continua ad ardere di un fuoco divoratore.

Il campo di grano è così mosso che sembra una foresta in fiamme, in cui strade vuote, che portano verso l'ignoto, cercano di farsi largo e su cui volteggiano tristi presagi: i corvi neri appunto, che sembrano arrivare come avvoltoi su un cadavere.

La tela è un grido di dolore, accentuato dal ritmo a strappi, vorticoso, delle pennellate.

La strada è senza via d'uscita perché i campi, che esprimono i valori rurali del passato, nulla possono contro i nuovi valori borghesi, rappresentati da un cielo che pare un oceano in tempesta, in cui il chiaro si mescola allo scuro confondendo ogni cosa.

In mezzo a questo cielo tenebroso macchie bianche indistinte, misticheggianti, sembrano voler indicare gli astri o nuvole minacciose, ma in realtà raffigurano la solitudine dell'artista, ripiegato su se stesso.

Nell'ansia di cercare qualcosa che colleghi il campo di grano al cielo (e il collegamento è dato appunto dalla strada), l'artista non trova altro che se stesso, svuotato, e i corvi neri sembrano essere la conseguenza ineluttabile della devastazione: stanno per arrivare come una minaccia incombente, una tempesta della natura. Con quale lucidità, dinamismo e potenza di sintesi un uomo riesce a rappresentare così la propria fine!
Non essendoci luminosità nel cielo, appare chiaro che i campi sono gialli soltanto perché ricevono una luce dall'interno. Stridente è il divario tra interno ed esterno: non c'è vera comunicazione tra soggetto e oggetto, ma solo ansia d'averla e disperazione di non poterla avere.

La strada infatti non è una mediazione, ma appunto un'ansia, un desiderio oscuro, nervoso, che in questo tentativo, vano, di trasformare la realtà, si rende conto di non avere forze sufficienti. Gli orli verdi dei due viottoli forse indicano l'onestà di fondo di una ricerca personale.

Il campo di grano è insomma l'elegia di uno sconfitto.

La strada infatti non porta da nessuna parte ed è virtualmente percorsa da una persona, l'artista, che non sa dove andare, né cosa cercare.

Da notare, en passant, che prima di realizzare il quadro, van Gogh era andato a far visita al fratello Theo che viveva a Parigi ed era rimasto scosso per le difficoltà professionali di lui e per la salute cagionevole del nipotino Vincent.

Qualche giorno dopo aver finito l'opera, van Gogh scriverà l'ultima lettera a Theo, in cui dirà espressamente che la sua morte avrebbe posto fine al travaglio della famiglia del fratello: le sue opere sarebbero aumentate di valore e Theo - insieme alla moglie e al figlioletto Vincent - avrebbero potuto condurre una vita migliore (purtroppo anche Theo si ucciderà sei mesi dopo, angosciato per la morte del fratello).

Insomma van Gogh - se guardassimo l'aspetto contingente della sua esistenza - si sarebbe ucciso prendendo questa nota familiare come occasione per realizzare l'ultima missione della sua vita: lui che non era riuscito, in vita, a realizzare alcunché di socialmente utile, pensava di farlo da morto. In realtà l'occasione è solo un pretesto, in quanto è tipico dei folli trovare delle motivazioni etiche al proprio agire disperato. In filosofia gli esempi più classici sono Kierkegaard e Nietzsche.

Il cielo blu-nero, gli astri (se tali sono) sono troppo indeterminati e oscuri perché si possa pensare a un vero obiettivo da raggiungere. Qualche critico ha addirittura intravisto in quelle sagome bianche né astri né nuvole bombate, ma addirittura immagini nascoste, subliminali, come p.es. l'orecchio sinistro (quello che lui si tagliò dopo il litigio furente con Gauguin), un uccello gigante che riempie il cielo, una "presenza incombente" e un trombettiere simile all'arcangelo Gabriele entro le nubi, a testimonianza del lato mistico-irrazionale dell'artista olandese.

Forse è meglio limitarsi a quanto scritto nelle lettere a Theo: "Sono campi estesi di grano sotto cieli agitati, e non avevo bisogno di uscire dalla mia condizione per esprimere tristezza e solitudine estrema".

Infatti, chi percorre le strade del quadro non ha una meta precisa ove andare, non ha futuro, e proprio questa forte rappresentazione dell'angoscia esistenziale, così tipica nell'Europa del nord, borghese e protestante, darà al quadro un incredibile futuro. Le molte interpretazioni di quest'opera particolare sono state le più varie e complesse rispetto a quelle che si sono date di qualsiasi altra sua opera.

Peraltro, per l'uso del movimento delle forme qui si anticipa il futurismo, e per l'uso sapientissimo del colore si anticipa l'astrattismo.

L'aspetto stilisticamente meno riuscito del quadro (relativamente parlando s'intende: non dimentichiamo che l'opera è stata fatta di getto) è proprio quello che avrebbe dovuto indicare il metodo per conseguire un fine: la strada, che, a ben guardare, non è una, ma una sorta di triplice diramazione da un crocevia invisibile, il quale simboleggia, a sua volta, i vari percorsi esistenziali e professionali dell'artista, spesso condotti su direzioni diametralmente opposte e che non hanno portato da nessuna parte, se si esclude ovviamente quella artistica, che è servita come valvola di sfogo di una pentola a pressione.

Le strade, soprattutto quella centrale, sembrano indicare una prospettiva, e anche le distese dei campi; in realtà il quadro è bidimensionale, anzi monodimensionale, in quanto le strade viste dall'alto, i campi di fronte e il cielo di lontano sono tutti elementi di un unico aspetto dominante: lo scontro, senza soluzione di continuità, tra il furore del giallo (la passione interiore per l'assoluto) e l'oppressione del blu-nero, i cui toni cupi (le ambiguità o le ipocrisie del vivere sociale) impallidiscono irrimediabilmente la luce che naturalmente dovrebbe provenire dal cielo (l'esigenza del vero).

Non è ovviamente un quadro realistico, ma esprime molto realisticamente una situazione emotiva ai limiti del collasso.

Qui siamo in presenza a una sorta di icona della disperazione, dove i grandi occhi che parlano mestamente, con saggezza e conforto, nelle icone classiche, qui sono rappresentati dagli stessi campi di grano, agitati da uno spirito inquieto, equivalenti agli occhi di fuoco e alla barba ispida e ribelle nei suoi famosi autoritratti. E' stato detto che l'universo di van Gogh è un campo continuo di energie, come quello di Einstein, ma, si potrebbe aggiungere, di sicura invivibilità.

La strada è dunque il limite maggiore non tanto del quadro, ma dell'esistenza stessa di van Gogh, lacerata da percorsi travagliati, errabondi, diametralmente opposti, che l'hanno sì arricchito di molteplici esperienze, ma anche portato alla sregolatezza e infine alla follia e a una morte prematura.

La critica, in tal senso, è stata forse troppo entusiasta di questi capolavori. Il fatto che van Gogh tendesse a proiettare nella realtà se stesso, trasfigurandola secondo i suoi sentimenti; il fatto ch'egli usasse la linea come funzione espressiva, capace di trasformare il colore reale in una suggestione per l'emozione di chi osserva - tutto ciò, si dovrebbe sempre precisare, può avere un grande significato estetico, ma può avere un qualche valore etico solo nel limite dell'esperienza umana: la realtà non può essere soggettivizzata al punto che alla fine solo l'artista stesso vi ci si ritrova, o un folle come lui.

Canzoni





Per una leoncina scespirina.......

Cinema


Tre fili rossi si intrecciano in questo film.tre vite,tre destini che ad un certo punto si ritroveranno in un determinato luogo in un determinato momento.George è un giovane uomo dotato del potere di poter "sentire"le presenze dei morti e poter aver un contatto con loro.Stufo di essere considerato una specie di santone o di fenomeno da baraccone decide di cambiare vita e diventa un anonimo operaio in quel di San Francisco facendo una vita più tranquilla.Marcus è un bambino che si ritrova ad essere abbandonato dalla madre alcolizzata e drogata insieme al fratellino gemello e sta per essere adottato da una nuova famiglia.Ma proprio in questo passaggio delicato avviene la morte del fratellino investito da un furgone mentre tenta di scappare da una gang di ragazzini.La sua vita a quel punto subisce uno stop emotivo,tutto il mondo,tutte le certezze di Marcus naufragano davanti alla crudeltà della vita.Marie è una giornalista francese di successo,esperta di politica,popolare perchè conduce un programma di successo alla televisione e si appresta a scrivere una biografia di un famoso personaggio politico francese.Durante un viaggio all'estero si trova coinvolta in una catastrofe naturale.Un giorno mentre era al mercato un onda gigantesca travolge tutto,lei compresa,che per un certo tempo si ritrova sott'acqua incosciente e quasi morta.Viene salvata da due giovani che grazie alla respirazione artificiale la riportano in vita.da li inizia per lei la consapevolezza di quello che è avvenuto in quell'incidente dove era morta per un periodo ed inizia a studiare ed interessarsi dei fenomeni di persone che hanno fatto ritorno da episodi di morte acclarata.Tutti e tre saranno spinti dalla marea del destino a Londra,dove ad un salone del libro avviene l'incontro dei tre.George assiste alla presentazione del libro di Marie e subito intuisce che anche lei ha il suo stesso dono,mentre Marcus incontra George e sapendo che era un noto sensitivo lo implora di fargli avere un contatto con Jason,il suo fratellino morto.George lo accontenta e in cambio Marcus gli fa avere l'indirizzo dell'albergo dove alloggia Marie e dove lui inizierà a rintracciarla fino all'incontro finale.Delicatissimo e non banale film su un argomento molto particolare trattato con sapiente maestria da Eastwood che ormai è diventato un vero talento nel far emergere i pensieri e i sentimenti dei suoi personaggi,tirando loro fuori l'anima.Eccellente come sempre Matt Damon,ormai attore icona di Eastwood,bravissimi e convincenti anche gli altri attori,soprattutto il ragazzino e Marie.Consigliato a chi ama lo scandagliare in profondità anime e non si accontenta del film su un tema che incuriosisce ma cerca un approfondimento serio.

Accadimenti


Esattamente 150 anni fa è nato il progetto "Italia",l'idea cioè sviluppata da Mazzini e Camillo Benso,con l'ausilio dell'esperienza strategico-militare di Garibaldi,di unire il nostro Paese liberandolo da secoli di spezzettamenti e dominii stranieri.Un progetto ambizioso che ancora oggi non può dirsi pienamente completato perchè purtroppo manca il collante presente in quasi tutti gli altri paesi del mondo,vale a dire "l'identità nazionale".Noi sentiamo di essere italiani solo in determinate circostanze,o tanto fauste tipo avvenimenti sportivi,o troppo infauste tipo stragi,terrorismo,terremoti,ecc.Li viene fuori il vero carattere del nostro popolo,che è ricco di solidarietà e generosità,più volte dimostrato nel corso della storia.Per questo avvenimenti come quello di oggi devono essere festeggiati e ricordati e tramandati alle nuove generazioni,non come sciocco nazionalismo,ma come reale e profondo senso di appartenenza ad un Paese e ad un popolo che ha dato alla storia dell'umanità tantissimo in termini di civiltà,di progresso,di bellezza,di cultura,di arte.

lunedì 14 marzo 2011

Pensieri


La felicità non è fare tutto ciò che si vuole, ma volere tutto ciò che si fa.


Nietzsche

Accadimenti


Tutti quanti credo siano rimasti sconvolti vedendo le immagini del terremoto devastante che ha colpito il Giappone l'11 marzo seguito da un altrettanto spaventoso tsunami che ha dato il colpo di grazia ad intere prefetture giapponesi causando migliaia di morti e decine di migliaia di dispersi e di senzatetto.Al terremoto il Giappone sa resistere abbastanza bene,anche se la magnitudo 9 della scala Richter non era mai stata presa in considerazione nella costruzione degli edifici.Questi nel complesso hanno retto bene ma al terremoto si è accompagnato un evento eccezionale come lo tsunami al quale gli edifici non erano per niente preparati e infatti le prime immagini sono tragiche.Case sbriciolate come castelli di sabbia,auto travolte,persone ingoiate da onde alte più di dieci metri.la furia devastante dell'acqua ha messo fuori uso pure una delle centrali nucleari più importanti del Giappone causando un ulteriore tragico allarme di fuoriuscita radioattiva.Insomma quel bellissimo agglomerato di isole che è il Giappone sta attraversando una delle fasi più critiche della sua esistenza.Può fare affidamento sulla proverbiale efficienza e coraggio del suo popolo,sull'organizzazione maniacale nipponica e sull'aiuto di paesi stranieri come gli stati Uniti per la messa in sicurezza della centrale atomica e sui paesi europei per l'assistenza alle popolazioni terremotate e alluvionate.Ovviamente anche l'economia è in ginocchio e le principali industrie giapponesi hanno dimezzato la produzione per far si che l'energia venga distribuita più equamente tra la popolazione in attesa che tutto ritorni al più presto alla normalità.Sono vicinissimo alla sofferenza di questo popolo che sento molto vicino.

Cinema


Albert è figlio del re d'Inghilterra Giorgio V e come tale svolge una vita ufficiale molto intensa.Ma al contrario di altri suoi pari ha un serio problema,soffre di una fastidiosa balbuzie che lo menoma nei discorsi ufficiali e in presenza di personalità di rilievo.La moglie di Albert cerca di portarlo da diversi specialisti per guarirlo,ma senza ottenere alcun risultato accettabile.Ecco che,casualmente,qualcuno nomina Lionel,indicato come eccentrico logopedista.Lei quasi disperata tenta,prende un appuntamento con il dottore e si lascia convincere a provare anche questa esperienza.Albert si presenta da Lionel e da li inizia un viaggio per abbattere soprattutto non il difetto evidente,ma trovare la causa di tale impedimento.Lionel punta alla conoscenza,o meglio all'amicizia con Albert,che chiama familiarmente Bertie,perchè intuisce che il problema risiede nell'infanzia del principe ed è causato da una scarsissima fiducia in sè stesso.Con un enorme lavorio psicologico Lionel riesce a scalfire questo muro di insicurezza e a donare quella fiducia necessaria nel principe,che,per cause indipendenti da lui,si troverà ad essere re e a pronunciare il discorso più importante mai fatto in Inghilterra,quello in cui si dichiarava guerra alla germania nazista in nome della libertà.Anche questo,come mangia,prega,ama è un film basato sulla ricerca di sè e sull'acquisizione di maggiore fiducia,evidentemente è un tema molto attuale.Straordinarie le interpretazioni di Colin Firth nel ruolo di albert e di geoggrey Rush nel ruolo di Lionel,che da soli dimostrano tutta la loro classe di attori di eccezionale valore.Ottima anche helena Bonham Carter nella parte della moglie di Albert,futura regina e madre di regina come Elisabetta II.Un film solido,intenso,bello dalla prima all'ultima sequenza.Merita,secondo me,tutta la valanga di Oscar ai quali è candidato.

Canzoni

domenica 13 marzo 2011

Poesie

Cinema


Liz è una brillante donna newyorkese con un matrimonio felice,una bella casa,un lavoro che la porta in giro per il mondo,apparentemente serena.ma una sera avverte come un vuoto dentro di sè e si rende conto che quella vita non fa più per lei.Decide di separarsi e poi divorziare dal marito e inizia un viaggio alla ricerca di sè stessa per tentare di colmare quel vuoto che le opprime l'anima.E' inquieta dentro,sente il peso del fallimento del suo matrimonio e delle ultime parole del suo ex marito "Mi hai distrutto la vita",e inciampa nella conoscenza di un giovane attore.Lui è bello,interessante,spiritoso,la fa star bene e questo per il momento le basta per decidere di tuffarsi in questa storia e andare a convivere con lui.Ma ben presto salteranno fuori le incomprensioni,l'immaturità del ragazzo,la sua fragilità,e Liz sprofonda ancora di più nell'abisso della solitudine.Decide allora di dare un taglio netto alla sua vita e va in Italia.Qui incontra una amica olandese che la introduce in un gruppo di amici italiani che le insegneranno la filosofia di vita mediterranea tra buon cibo,relax,bellezza,cultura,vita sana,relazioni solide,senso di appartenenza.Qui Liz ricomincia a vivere,a divertirsi,a ritrovare il piacere degli altri,è un primo passo ma importante.Il mangia del titolo.Il prega è riferito al suo successivo viaggio in India dove in un ashram incontra un uomo americano che la punzecchia,la stimola,la porta a guardarsi dentro senza pietà.In lei riaffiorano i sensi di colpa verso l'ex marito e in un bellissimo dialogo con questo suo compatriota lui le dice "Devi perdonare te stessa per ritrovarti".Lei riallaccia allora i rapporti con l'ex fidanzato sapendo che sta bene,e con l'ex marito sapendo che ora è felice con una nuova compagna e si è ricreato una nuova serena vita.Ecco che il pregare,la disciplina di quel luogo,la spiritualità che si respira in ogni luogo,la porta a meditare su sè stessa e su quello che vuole veramente.Inizia la terza fase della sua "rinascita".A Bali va da uno sciamano che aveva conosciuto in precedenza e qui casualmente incontra un uomo che con la sua dolcezza,la sua delicatezza,le sue attenzioni,la conquista e le fa sentire di nuovo il brivido del vero amore.Ma lei è incerta e solo dopo un colloquio con lo sciamano che le infonde fiducia in sè stessa capisce che lui è la sua vera strada,l'equilibrio duramente cercato lo trova nella serenità di quell'amore,da qui l'ama del titolo.a parte qualche luogo comune di troppo sui vari viaggi,quelli italiani sono davvero pesanti a volte,il film è scorrevole ed ha anche squarci di verità dove ognuno può riconoscersi,perchè credo che ognuno nella sua vita faccia questo viaggio interiore alla ricerca dell'equilibrio,dell'armonia giusta per sè stessi.ed è sempre un cammino non facile per tutti,come lo è per Liz.Bravissima come sempre Julia Roberts ed ottimo Javier bardem che dà la giusta dolcezza e profondità al suo personaggio.

martedì 8 marzo 2011

lunedì 7 marzo 2011

Racconti


Ella poi gli andò incontro ed insieme con lei andava un’ancella con il figlio sul seno, ingenuo, così piccolo, l’amabile figlio di Ettore, simile ad una bella stella, che Ettore soleva chiamare Scamandrio, ma gli altri Astianatte; perché Ettore era il solo che salvava Ilio. In verità egli volgendo lo sguardo verso il figlio, sorrise in silenzio; Ma Andromaca si accostava vicino a lui versando lacrime, gli strinse la mano, gli parlò e lo chiamò per nome: “Infelice, il tuo coraggio ti distruggerà e non hai pietà del figlio piccolo e di me sventurata che presto sarò vedova di te: presto infatti ti uccideranno gli Achei avventandosi tutti (contro di te); per me sarebbe preferibile, rimasta priva di te, discendere sottoterra; poiché per me non ci sarà più altro conforto, quando tu abbia seguito il (tuo) destino, ma (solo) dolori; né ho io mio padre e la veneranda madre. Certamente l’illustre Achille uccise nostro padre, distrusse la città dei Cilici, Tebe dalle alte mura ben abitate: ed uccise Eezione, e non lo spogliò delle armi, ma tenne ritegno di ciò in cuore ma lo bruciò con le armi artisticamente lavorate e gli eresse un tumulo, e piantarono intorno olmi le ninfe dei monti (Oreadi), figlie di Zeus egioco. Ed i miei sette fratelli che erano nelle sale (case), essi tutti in un sol giorno andarono nell’Ade; infatti Achille dai piedi veloci li uccise tutti presso i buoi che trascinano i piedi e le bianche pecore. (Mia) madre che regnava sotto il selvoso Placo, dopo che l’ebbe condotta qui con gli altri bottini, poi la liberò con innumerevoli doni di riscatto, ma nelle case del padre la colpì Artemide saettatrice; O Ettore, tu per me sei padre, veneranda madre e fratello, tu per me sei florido sposo; Suvvia ora abbi pietà e resta qui sulla torre e non rendere il figlio orfano e la moglie vedova; Ferma l’esercito presso il caprificio dove la città è sommamente accessibile ed il muro scalabile. Infatti per tre volte venendo in questo luogo lo tentarono i migliori compagni dei due Aiaci, del molto illustre Idomeneo, compagni degli Atridi e del forte figlio di Tideo; o forse l’ha detto qualcuno che sa bene i responsi, oppure l’animo loro li spinge e li comanda.”
Di rimando il grande Ettore agitator dell’elmo le rispose: “Certamente tutto ciò anche a me sta a cuore, o (cara) consorte; ma in maniera assai tremenda ho vergogna dei Troiani e delle Troiane dai lunghi pepli qualora sfugga come un vile lontano dalla guerra; né l’animo mi invita (a ciò), poiché io ho imparato ad essere valoroso sempre ed a combattere fra i Troiani in prima fila, cercando di conseguire la grande gloria di mio padre e di me stesso. Infatti so bene questo nella mente e nel cuore: verrà un giorno in cui la sacra Ilio perirà e Priamo ed il popolo di Priamo dalla bella lancia; ma non mi sta a cuore tanto per i Troiani in avvenire, né per la stessa Ecuba per Priamo signore né per i fratelli i quali molti e valorosi potrebbero cadere nella polvere per mano dei nemici quanto per te, quando ti conduca via in lacrime uno degli Achei dalle tuniche di bronzo togliendoti la libertà, ed essendo in Argo tesseresti la tela sotto il comando di un’altra e potresti portare l’acqua di Messeide o di Iperea molto controvoglia, e una dura necessità ti sovrasterà. Ed un giorno qualcuno, vedendoti versare una lacrima, dirà “questa è la moglie di Ettore che era solito primeggiare nel combattere fra i Troiani domatori di cavalli, quando combattevano intorno ad Ilio.” Così un giorno qualcuno dirà: “per te poi sarà nuovo il dolore per la mancanza di un uomo siffatto ad allontanare da te il giorno servile; ma me morto la terra versatami sopra mi nasconda, prima che io venga a sapere il tuo grido e la tua cattura.”
Così dicendo l’illustre Ettore tese le mani al suo bambino; a sua volta il bambino, gridando, si piegò indietro al seno della nutrice dalla bella cintura, spaventato alla vista di suo padre, tremando per le armi di bronzo e del cimiero dalla chioma equina, vedendolo ondeggiare terribilmente dalla parte più alta dell’elmo. Suo padre e la veneranda madre risero; subito l’insigne Ettore si tolse dal capo l’elmo e lo depose a terra, tutto splendente; e poi egli, dopo che ebbe baciato ed agitato fra le braccia il suo caro figliuolo, disse pregando Zeus e gli altri dei: “O Zeus e voi altri dei, concedete che anche questo mio figlio sia come realmente sono io, illustre fra i Troiani e così valente nel vigore e che regni con potere su Ilio; e qualcuno un giorno dica ritornando dalla guerra, costui è di gran lunga superiore al padre; e, dopo aver ucciso il guerriero nemico, porti le spoglie insanguinate, e la madre gioisca nell’animo.”
Così dicendo pose il suo bimbo nelle braccia della cara consorte; ed ella lo accolse nel seno profumato sorridendo fra le lacrime; lo sposo vedendola ne ebbe pietà, indi l’accarezzò con la mano, le parlò e la chiamò per nome: “Misera, non addolorarti troppo nell’animo per me; poiché nessun guerriero mi getterà nell’Ade contro il volere del fato; io dico che nessuno degli uomini è sfuggito al destino, non il vile, né il valoroso, da quando per la prima volta sia venuto alla luce. Orsù, và a casa ed attendi ai tuoi lavori, al telaio e alla conocchia ed ordina alle ancelle di affrontare il lavoro; la guerra starà a cuore, e particolarmente a me, a tutti gli uomini, che sono nati in Ilio.”
Dunque l’illustre Ettore, avendo parlato in tal modo, prese l’elmo dalla coda equina; la cara sposa era andata a casa voltandosi indietro ripetutamente e versando abbondanti lacrime.

Canzoni

Cinema


Un film originalissimo ed atipico.Gorbaciof è il soprannome di un modesto impegato napoletano dell'amministrazione carceraria.La sua vita scorre solitaria e muta,l'unico intermezzo "sociale"è la partita a poker nel retrobottega di un ristorante cinese dove Gorbaciof sfida sè stesso e i suoi compagni di gioco d'azzardo,coprendo le perdite prelevando dalla cassa del carcere i soldi che gli servono per giocare e rimettendoli poi quando vince.Questa routine solitaria viene interrotta quando il protagonista si innamora della figlia del proprietario del ristorante cinese e con lei comincia a rinascere e a passare giornate intense e ricche di dolcezza,malgrado la non comunicabilità per mezzo delle lingue diverse.Alla fine Gorbaciof racimolerà una bella cifra che metterà a disposizione della bella cinese insieme ad un biglietto aereo per scappare insieme dallo squallore di quella vita...ma.Non posso rovinare il finale a chi vuole vedere questo intensissimo film,dove i dialoghi sono rarissimi e tutto il film è sullo spalle della mimica di uno straordinario Toni Servillo,sempre più senza dubbio il miglior attore italiano e non solo.Dolcissima ed intensissima la protagonista cinese che rende benissimo tutta la cultura e i principi e i modi della sua gente.Bellissima la colonna sonora ed ottima la regia di Incerti.Da vedere assolutamente.

domenica 6 marzo 2011

Cinema


Durante l'invasione della Britannia improvvisamente una legione romana sparisce nel nulla.L'imperatore Adriano incarica Giulio Agricola di ricercare la legione senza però mettere a repentaglio le avanguardie romane in quella terra ancora poco conosciuta e piena di barbari agguerriti e pericolosi.Quintus Diaz comanda i resti di quella legione barbaramente massacrata in una trappola organizzata dalla guida donna di cui i romani si fidavano e diventerà preda della caccia all'uomo organizzata dalla stessa donna con un gruppo di barbari per finire di sterminare i resti di quella legione.Il film è molto ben girato e recitato,la fotografia eccellente,forse le scene delle battaglie sono troppo cruente,ma il periodo non era di quelli più pacifici e il film è lo specchio fedele della violenza di quel periodo.Bravissima la protagonista Olga Kurylenko e dolce ed intensa al punto giusto Imogen Poots.Bravissimo l'attore protagonista Fassbender.

sabato 5 marzo 2011

Dipinti



Campo di Grano sotto un cielo nuvoloso.Questo dipinto di Van Gogh è stato fatto nel luglio 1890 ad Auvers sur Oise durante uno dei periodi travagliati del celebre pittore.Quello che mi ha molto colpito di questo quadro è l'uso dei colori,che qui,a differenza di molti altri dipinti dell'autore,ha una delicatezza cromatica inusuale.Non c'è quella violenza della pennellata tipica di vincent,ma c'è una aerosità,una luminosità che si percepisce chiaramente.Per Van Gogh un dipinto non era solo la rappresentazione di ciò che vedeva l'autore e riportava più o meno fedelmente,ma era solo il riflesso della "visione interiore"dell'autore,da qui il distacco dall'immagine reale e l'uso di colori accentuati e l'uso della prospettiva diversa da quella della natura reale.Questa "distorsione"che può rendere difficile la comprensione dei suoi dipinti al contrario affascina schiere di suoi sostenitori perchè attraverso ogni suo dipinto si riesce a cogliere lo spirito dell'autore,il suo stato interiore,è come un dono che ci viene fatto non solo dell'opera ma dell'anima di vincent uomo.

Pensieri


Ho sempre amato il deserto. Ci si siede su una duna di sabbia. Non si vede nulla. Non si sente nulla. E tuttavia qualche cosa risplende in silenzio.


Antoine De Saint-Exupery

Canzoni

Poesie


Gabriele D'Annunzio - La pioggia nel pineto


Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione.

Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitío che dura
e varia nell'aria
secondo le fronde
più rade, men rade.

mercoledì 2 marzo 2011

Pensieri


L'uomo colto...

L'uomo semplice, incolto, è soddisfatto solo quando vede succedere qualcosa; quello colto vuol percepire; solo quello coltissimo prova piacere nel riflettere.



Goethe

Mostre


Per chi passa nella splendida città di Genova consiglio caldamente di vedere questa mostra dedicata al mare,e più precisamente al Mediterraneo.Si possono vedere capolavori assoluti di maestri come Matisse,Courbet,Van Gogh,Monet,dipinti che emozionano e lasciano dentro la traccia dell'enorme talento di questi immensi artisti che è quasi impossibile vedere accorpati tutti insieme.

Libri


E' un libro dettagliatissimo su tutti gli avvenimenti di nera della liguria,dal rapimento e omicidio di Milena Sutter agli omicidi delle Brigate Rosse ai delitti di serial killer famosi .La Profumo ti inonda di informazioni,spesso inedite,e lo fa con un piglio giornalistico accattivante e la lettura,pur se trattasi di un argomento particolare,risulta agevole e arricchente.Consigliatissimo,anche per il prezzo scontato,agli appassionati di criminologia e a tutti coloro che vogliono sapere di più su casi famosi risolti e non.

Canzoni

Pensieri