giovedì 25 agosto 2016

Accadimenti







Ansia, paura, speranze e disperazione nell'area dove mercoledì notte un terremoto del 6° grado ha devastato cittadine e paesi nel centro Italia, provocando decine e decine di morti e con un bilancio via via diventa più drammatico. A metà pomeriggio la protezione aggiorna il numero dei deceduti a 250, tra questi molti bambini, (ma il bilancio è destinato ad aggravarsi, i soccorritori continuano ad estrarre corpi dalle macerie delle case) e centinaia di feriti: quelli ospedalizzati sono 365, mentre è difficile tenere il conto di quelli non ricoverati. "Temo che le vittime aumenteranno e non di poco", ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. "Siamo vicini alle cifre delle vittime dell'Aquila", ha ammesso il Capo dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio.

Nel dettaglio, nell'area del reatino "ci sono stati 200 salvataggi, e sono al momento impiegati 639 uomini e 270 mezzi"; nell'area delle Marche "15 salvataggi", con 388 uomini in campo". Intanto è iniziato lo svuotamento della diga di Scanderello: lo sbarramento costruito nel 1924, è alto 55 metri e forma il terzo lago artificiale della provincia di Rieti, con una lunghezza di 3 chilometri ed una superficie di circa 1 chilometro quadrato ed una profondità di 41 metri. Ma l'Enel rassicura: nessun danno, è solo precauzione.

Canzoni


Fotografia





National Geographic Live! - Jim & Jamie Dutcher: The Hidden Life of Wolves

Pensieri


Serie Tv







American Crime Story è una serie televisiva antologica creata da Scott Alexander e Larry Karaszewski per il network FX. 

Nata come una "costola" di American Horror Story, ne mantiene la struttura, discostandosi dal genere horror per raccontare noti casi giudiziari e di cronaca che hanno avuto un forte impatto mediatico. La prima stagione, sottotitolata The People v. O. J. Simpson, racconta il Caso O. J. Simpson e il processo per uxoricidio a O. J. Simpson, basato sul libro The Run of His Life: The People v. O. J. Simpson scritto dall'avvocato e analista legale Jeffrey Toobin.

La prima stagione ha riscosso molto successo da parte del pubblico e della critica, ricevendo ben 22 candidature agli Emmy Awards del 2016, classificandosi seconda solo a Il Trono di Spade. La seconda stagione sarà incentrata sull'uragano Katrina e le conseguenze sulla popolazione di New Orleans.

mercoledì 24 agosto 2016

Poesie







Corona




Dalla mano l’autunno mi bruca la sua foglia: siamo amici. Noi sgusciamo il tempo dalle noci e gli insegniamo a camminare: il tempo ritorna nel guscio.

Nello specchio è domenica, nel sogno si dorme, la bocca parla vero.

Il mio occhio scende al sesso dell’amata: noi ci guardiamo, noi ci diciamo cose oscure, noi ci amiamo come papavero e memoria, noi dormiamo come vino nelle conchiglie, come il mare nel raggio sanguigno della luna.

Noi stiamo alla finestra abbracciati, dalla strada ci guardano: è tempo che si sappia! È tempo che la pietra si degni di fiorire, che all’affanno cresca un cuore che batte. È tempo che sia tempo. È tempo.







Paul Celan

Cinema






Metà commedia, metà azione, American Ultra è la storia di un eroe antieroe, Mike Howell, outsider dedito alle droghe e molto innamorato della sua ragazza, che si ritrova all'improvviso con la sua vita completamente stravolta.
Le premesse iniziali del film di Nima Nourizadeh denotano degli aspetti molto positivi, Mike (Jesse Eisenberg) e Phoebe (Kristen Stewart) sono una coppia fuori dagli schemi, romantici e complici nonostante i numerosi problemi causati soprattutto dalla difficile personalità del ragazzo.
Siamo in quella provincia americana di Clerks, quella dei commessi strafatti di erba, impacciati, cinici e sognatori. Ma le cose prendono una piega diversa nel momento in cui, dopo un misterioso incontro con una donna, Mike inizia ad avere uno strano mutamento: da imbranato fumatore di erba ad agente addestrato pronto a uccidere.
Più che un film che dovrebbe mescolare diversi registri, American Ultra risulta solo un pasticcio, confuso e sbilanciato, non segue un'evoluzione precisa tanto da confondere lo spettatore che quasi fatica a seguirne l'azione. Sebbene molteplici siano i momenti di sparatorie ed esplosioni, il film non ha nessun appeal nonostante, come detto prima, la parte iniziale prometta bene e man mano che si va avanti la trama sembra solo avvitarsi su sé stessa.
Se ormai la visione del supereroe totalmente positivo e integerrimo è lontana anni luce (pensiamo all'ultimo successo Marvel, Deadpool), American Ultra non riesce a portare sullo schermo un personaggio che abbia forza e carisma necessari per creare un cult, colpa forse anche di una sceneggiatura troppo sconclusionata. Il film scritto da Max Landis (il padre di Chronicle) non riesce a competere con l'ambizione di mettere insieme il teen movie, lo spionaggio e l'azione, delude così la parabola dell'eroe diverso e lascia con l'amaro in bocca lo spettatore amante del genere. In Italia il film arriva soltanto un anno dopo dall'uscita americana. Unica nota totalmente positiva la bravura dei due protagonisti, di nuovo insieme sul grande schermo.



Andreina Di Sanzo

Canzoni


Pensieri


Serie Tv






La serie racconta l'ascesa del rock e del punk nella New York anni settanta. L'episodio pilota è stato scritto da Terence Winter e George Mastras e diretto da Martin Scorsese.
Richie Finestra è il fondatore e presidente dell'etichetta American Century Records che è sul punto di essere ceduta. Un evento cambia la sua vita e riaccende il suo amore per la musica ma rovina la sua vita privata.
Devon, moglie di Richie e madre di due figli, è un'ex attrice e modella che faceva parte della factory di Andy Warhol. La crisi personale e professionale di Richie complica ulteriormente la loro relazione suscitandole il desiderio di tornare al suo vecchio stile di vita anticonformista.
Zak Yankovich è un importante dirigente dell'American Century Records, con una grande esperienza nell'industria musicale, sebbene lavori nell'ombra di Richie. La loro collaborazione si fa tesa a causa di disaccordi su come condurre l'etichetta sullo sfondo della scena musicale del 1973.Originale,ben scritta,ben diretta,ben recitata,forse una serie troppo trasgressiva e per questo cancellata dalla HBO.Ma del resto il mondo della musica è quello,inutile nascondere la verità.Possono riconoscersi vere icone rock e pop come Lou Reed,Andy Wharhol,John Lennon e Yoko Ono ecc.

Cinema





Molti sono i film che si sviluppano all'interno di un unico ambiente,i più recenti l'ottimo Carnage,o il francese A cena con amici,per non parlare del classico Zoo di vetro.In Italia è più inusuale ambientare uno script al chiuso quasi come fosse una piece teatrale.Ricordo l'ottimo Regalo di Natale di Avati per esempio.Qui un gruppo di amici si riunisce e decide di intraprendere un gioco,mettere tutti i cellulari sul tavolo e svelare messaggi,chiamate,video,per carpire eventuali segreti dei partecipanti.All'inizio il gioco eccita gli amici che ci si dedicano di buona lena,tra risate,battute riuscite,ottimo cibo ed atmosfera conviviale.Poi però l'atmosfera cambia e cominciano a delinearsi le prime crepe,i primi tradimenti,le prime omissioni,le inclinazioni segrete,in un crescendo raveliano accompagnato da un ottimo cast che tiene bene la scena e una regia solida e mai becera.Purtroppo,a mio avviso,la bontà del film si perde nella sequenza finale,troppo inverosimile ed assolutamente di quel buonismo che avrebbe fatto inorridire Bunuel.Peccato.Poteva essere una commedia sarcastica e acidula sul malcostume dell'apparenza nel mondo di oggi e sul ruolo che la tecnologia assume all'interno delle nostre vite.Ma ci sarebbe voluto un altro script o forse più coraggio nel non scadere nel lieto fine un po' banalotto.Meritato il David di Donatello se non altro per la coralità del lavoro svolto tra regia,sceneggiatura e recitazione.

Viaggi


























lunedì 8 agosto 2016

Serie Tv







Adattamento cinematografico del romanzo di Stephen King dedicato ad uno dei fatti di cronaca più discussi della storia americana, l'assassinio del presidente Kennedy; l'insegnante di liceo Jake Epping si ritrova a viaggiare nel tempo per cercare di impedire l'assassino di JFK, ma dovrà vedersela con Lee Harvey Oswald, un amore imprevisto e con il passato, che non vuole essere cambiato.Nel perfetto stile di Stephen King lo script è pieno di mistero e molto thriller.Il viaggio a ritroso nel tempo permette a chi,come me,conosce molto bene la vicenda dell'omicidio di JFK,di recuperare pezzi di storia a lungo omessi od impolverati o nascosti.In questo la serie tv merita un plauso per il recupero di questo pezzo di memoria di un evento ancora doloroso nella storia degli Stati Uniti.

Canzoni


Pensieri


Cinema





Michael è un borseggiatore americano che campa di espedienti a Parigi: un giovane uomo perennemente in fuga, soprattutto da se stesso, destinato ad essere sempre il tipo sbagliato nel posto sbagliato. Infatti è proprio lui a scippare la borsa ad una parigina in lacrime, convinto che custodisca qualcosa di grande valore. Ha ragione, ma il valore non è monetario: nella borsa c'è una bomba con cui Zoe, la giovane donna in lacrime, avrebbe dovuto far saltare il quartier generale del Partito Nazionalista Francese. Da quel momento inizia per Michael una triplice fuga: dalla polizia francese, dai terroristi e dalla CIA nella persona di Sean Briar, agente caduto in disgrazia per via del suo carattere refrattario alle regole (e alle compiacenze) e per questo definito "irresponsabile". Ma proprio nell'insubordinazione congenita Michael e Sean troveranno il punto di contatto che li aiuterà ad individuare, e a combattere, i nemici comuni.
Diretto dal regista-sceneggiatore britannico James Watkins, che ha alle spalle un paio di "film di paura" riusciti come The Woman in Black ed Eden Lake, e scritto da Andrew Baldwin, attualmente al lavoro sul copione del nuovo episodio della saga di Bourne, Bastille Day è evidentemente un provino per Idris Elba e il team di autori che si autocandidano a confezionare il prossimo Bond movie con Elba nel ruolo del primo 007 nero della storia. Questo non è necessariamente un demerito: regista, sceneggiatore e interprete lavorano sulla velocità e sulla capacità di aggiungere all'azione un sottotesto sociopolitico (senza per questo raggiungere le vette metafisiche e psicologiche dei Bond movie di Sam Mendes e John Logan). Funziona benissimo Idris Elba, action hero di grande presenza e carisma, in un ruolo in cui qualche anno fa avremmo visto Jean Reno. Funzionano discretamente anche Richard Madden, il Robb Stark de Il trono di spade, e Charlotte Le Bon, nei ruoli di Michael e Zoe, entrambi impegnati ad incarnare la vulnerabilità della loro generazione in contrasto con la gravitas (anche fisica) dei "padri".
Lo spin narrativo più interessante del film, ambientato in una Parigi dilaniata dai conflitti sociali e costantemente minacciata dal terrorismo di ogni specie, è l'indicazione che dietro gli -ismi si nascondano i soliti vecchi volponi e le più antiche brame di potere. L'altro spin fa parte di un filone cinematografico contemporaneo, quello per così dire magico, cui appartiene ad esempio la minisaga di Now You See Me: Michael è infatti un mago del furto sull'assunto che tutti, oggi più che mai, guardano senza vedere, troppo facilmente sviati da furbesche tattiche di distrazione (non a caso ad accomunare Michael e Sean è la capacità di quest'ultimo di "riconoscere uno stronzo quando lo vede"). Ed è interessante il tentativo di unire le forze (anche produttive) di Stati Uniti e Francia per parlare di una contemporaneità caratterizzata da un clima sociopolitico infuocato induce una sorta di cecità collettiva verso quei meccanismi di potere basati proprio sul creare costantemente un diversivo. Il rischio, naturalmente, è quello di delegittimare la protesta descrivendola come ingenuamente manipolabile e riconducibile al malaffare invece che all'esasperazione sociale.
La sceneggiatura ha punti di forza e di debolezza: fra i primi c'è la capacità di lavorare in sottrazione nella costruzione dei personaggi e di snocciolare informazioni in maniera efficiente ed economica, nonché una buona abilità di dialogo (vedi lo scambio che delinea la relazione fra due ex amanti, in cui lei chiede: "Com'è tua moglie" e lui risponde: "Costosa"); fra i secondi ci sono alcune svolte narrative improbabili e la difficoltà a far quagliare le ottime premesse iniziali nel finale bulimico in cui Bastille Day cerca di far confluire svariati generi e svariate linee narrative. Nessun dubbio invece su regia e montaggio, che lavorano in sinergia per costruire un racconto agile alternando sapientemente parole e silenzi, azione veloce e attimi sospesi, magia e realismo, brutalità e gentilezza. Stampa in PDF 


Paola Casella 

Serie Tv





Un gruppo eterogeneo di reclute dell'FBI comincia la propria formazione presso la base di Quantico. Sono tutti brillanti e preparati, e sembra impossibile che uno di loro abbia in mente di progettare il più grande attacco terroristico dopo gli attentati dell'11 settembre 2001.Interessanti le fasi di addestramento e le modalità,e anche la location di Quantico,la storia purtroppo è abbastanza inverosimile e i personaggi troppo modelli e quindi poco credibili ma si lascia vedere abbastanza scorrevolmente.

domenica 7 agosto 2016

Canzoni


Libri







Da Pet Sounds dei Beach Boys a Revolver dei Beatles, da My Favorite Things di Coltrane a Estrangeiro di Caetano Veloso, un racconto in trentatre capitoli (più uno) in cui si fondono analisi rigorosa e storia sociale, personaggi indimenticabili e segreti di bottega. Partendo dal valore di ciò che ha resistito al tempo si compone una selezione ideale, tutta da discutere ma tutta da godere. Per scaricare i titoli giusti, per acquistare gli indispensabili, per tornare ad ascoltare in Cd quello che si ascoltava in vinile. Perché la musica è una sola, e bisogna saper scegliere. Nella babele infinita dove tutte le informazioni si annullano, il racconto lucido e autorevole di Assante e Castaldo rimette in gioco il gusto di tornare a ciò che è al fondamento di tutto il resto.

Haiku









Discute il vento
sull'ombra dei ciliegi –
ascoltandolo.
Composta venerdì 15 giugno 2012
da PensieriParole






Pensieri


Serie Tv





Un borsone viene lasciato incustodito a Times Square. Al suo interno una donna si risveglia completamente nuda, ricoperta di tatuaggi e priva di qualsiasi ricordo. Non sa chi é, da dove viene e chi sia stato a farle quei tatuaggi. Uno di questi tatuaggi la collega all'FBI dato che é il nome di un agente speciale, ovvero Kurt Weller. La donna, chiamata successivamente Jane Doe, viene affidata all'FBI e tramite la risoluzione di alcuni tatuaggi, Jane, insieme alla squadra composta dall'agente Weller, Edgar Reade, Tasha Zapata e Patterson, risolve diversi crimini.Serie molto originale nella partenza ma che poi langue un po'.La tengono su gli ottimi interpreti e il fatto che indaga il fenomeno del terrorismo a 360 gradi e quindi risulta molto attuale.Comunque buona.

Canzoni


Dipinti




Monaco in riva al mare
Caspar David Friedrich





Il paesaggio è un genere iconografico che nasce e si diffonde a partire dal XVII secolo. Esso ha origini nella tradizione barocca e nel classicismo seicentesco che gli conferisce valenze arcadiche, idilliache o bucoliche, a sottolinearne la natura incorruttibile ed edenica. Nella cultura romantica il paesaggio assume significati psicologici, divenendo proiezione del Sé, visione interiore che incontra e trasforma l’altro da sé, ovvero ciò che è esterno all’uomo. Nell’Ottocento vi sono due modalità per rappresentare il paesaggio che bene si accordano al pensiero kantiano, il quale distingue tra un paesaggio sublime e uno pittoresco. Il sentimento del sublime è infatti il tratto saliente della pittura ottocentesca e nello specifico del paesaggio romantico tedesco di Caspar David Friedrich. E nel sublime vanno rintracciate quelle ascendenze filosofiche che hanno determinato la fisionomia e la risonanza di questa grande opera che ha aperto orizzonti stilistici e culturali ai grandi maestri europei del XIX e XX secolo. Il vero tema di questo dipinto è in realtà il vuoto: la figura umana è minuscola e quasi illeggibile.

Caratteri morfologici del rilievo

Il bassorilievo che traduce tridimensionalmente questo dipinto la cui spazialità evoca l’idea dell’infinito senza però ritrarre in forma mimetica la profondità prospettica, si compone di una sezione inferiore, aggettante, che simula la progressione delle dune di sabbia e successivamente quella delle onde, qui ritratte nelle lievi increspature di un mare autunnale non burrascoso. Oltre la fascia che traduce il lembo di terra e la striscia di mare, il cui confine si percepisce lungo la linea d’orizzonte, percepiamo il cielo nuvoloso, con squarci di sereno collocati vicino al margine superiore del rilievo e quindi, idealmente, sopra l’osservatore, identificabile con il monaco meditativo, visto a figura intera, piccolissimo, posto in piedi e decentrato a sinistra rispetto al lettore. Si consiglia una lettura tattile bimanuale lenta e progressiva che dalla sezione inferiore delle dune di sabbia, avvii alla percezione graduale e analitica dell’ondulazione della sabbia e del mare, fino a permettere un’apertura delle mani e quindi una percezione estesa della difformità delle nubi e degli squarci di cielo sereno.
Entro una veduta nordica, la cui ampiezza si dilata e contrae al tempo stesso, un monaco in riva al mare volge il proprio sguardo verso un luogo lontano, oltre la linea d’orizzonte che separa le onde marine dalla vastità del cielo. Quell’uomo, posto a sinistra nella composizione, è infinitamente piccolo rispetto all’ampiezza del paesaggio che lo circonda ma lo spazio sembra sovrastarlo e al tempo stesso accoglierlo, come parte di un tutto. Nel cielo dai toni verde-grigio, lividi, alcuni gabbiani si alzano in volo, nubi affollate, soprattutto in prossimità della linea dell’orizzonte, sembrano stemperarsi gradualmente e lasciare spazio, in alto, a uno squarcio di sereno. Lungo la fascia di spiaggia che occupa la sezione inferiore dell’opera, il giallo oro dell’arena contrasta con il verde scuro del mare che, a sua volta, riflette la cupezza del cielo. L’opera ha una forza evocativa che riconduce alla filosofia kantiana, quindi alla distinzione tra paesaggio pittoresco e sublime e pertanto tra un rapporto conciliato con la natura e un rapporto più complesso e drammatico. Lo scarto generato dalla realtà e dalla sua rappresentazione idealizzata, forte d’una percezione della dimensione vertiginosa dell’infinito come incognito, tragico e inattingibile, è qui perfettamente espresso e testimoniato. Al tempo stesso nell’opera di Caspar David Friedrich esiste una pace acquisita mediante lo sviluppo di una profonda consapevolezza della finitezza umana. La “dimensione astratta del figurativo” presente nella sua pittura piega la compresenza di soggetti riconoscibili, a noi familiari, e di atmosfere e allusioni a contenuti che trascendono il mondo sensibile e inducono a leggere questo paesaggio come metafora di una regione dell’anima, totalmente interiore, coincidente a una visione solo apparentemente esteriore. “Quando un paesaggio è avvolto nella nebbia, sembra più vasto, sublime, anima l’immaginazione e rafforza l’attenzione, come una fanciulla velata”, spiega l’artista. Esiste pertanto un modo di vedere, fortemente intuitivo, allusivo d’altro che l’artista comprende, sente e traduce in immagini poetiche. La spazialità prospettica in Friedrich è sostenuta da un vedere attraverso e oltre la rappresentazione mimetica del mondo e del rapporto dell’uomo con la natura. Non si tratta esattamente di un vedere distintamente, piuttosto di un vedere potenziato dalla coscienza e dall’orientamento dello spirito. Caspar David Friedrich con “Il Monaco in riva al mare” percepisce il significato di un’idea di infinito silenzioso, non muto, e lo ritrae mediante una sua fenomenologia dell’invisibile per vedere, nei dettagli nascosto, il senso delle cose. Nelle celebri riflessioni che accompagnarono la ricerca estetica dell’artista, vi è il ruolo preminente di una facoltà mediana chiamata immaginazione creatrice che “in parte percepisce, in parte crea il mondo” e fa dire “ chiudi il tuo occhio fisico, così che tu possa vedere il quadro con l’occhio dello spirito”. La verità della natura e dell’uomo risiede nella coscienza, l’occhio non ha il solo compito di correre sulla superficie delle cose, passandone in rassegna i motivi e godendo del piacere del riconoscimento, l’occhio è costretto ad andare oltre la sensibilità quando esplora nuovi sentieri della regione del sé. Il 13 ottobre 1810, sui Berliner Abendblätter appare un articolo, rimasto famoso, del grande drammaturgo Heinrich von Kleist il quale, a proposito del dipinto, scrive: "....tutto ciò che avrei dovuto trovare nel quadro, lo trovai tra me e il quadro [...] e così io stesso divenni il monaco, il dipinto divenne una duna, ma ciò su cui doveva spaziare il mio sguardo nostalgico, il mare, mancava del tutto. Nulla può essere più triste [...] e poiché nella sua uniformità sconfinata non ha altro primo piano della cornice, guardandolo si ha l'impressione di avere le palpebre tagliate. E tuttavia il pittore ha indubbiamente aperto un cammino nuovo nel campo della sua arte [...]".
Con lo stesso principio di accorata e partecipe consapevolezza della funzione demiurgica dell’arte, Caspar David Friedrich aveva così spiegato la genesi di un’opera:
"L'unica vera sorgente dell'arte è il nostro cuore, il linguaggio di un animo infallibilmente puro. Un'opera che non sia sgorgata da questa sorgente può essere soltanto artificio. Ogni autentica opera d'arte viene concepita in un'ora santa e partorita in un'ora felice, spesso senza che lo stesso artista ne sia consapevole, per l'impulso interiore del cuore".
"Perché, mi son sovente domandato / scegli sì spesso a oggetto di pittura / la morte, la caducità, la tomba? / Ė perché, per vivere in eterno / bisogna spesso abbandonarsi alla morte".

Accadimenti




26 Giugno 2016


Oggi sono 20 anni che non sei più con noi fisicamente Papà,ma ci accompagni sempre nel nostro cammino di vita perchè sei sempre nei nostri pensieri e nei nostri cuori.Ci manchi!

Serie Tv






Il detective seriale dal quale è stato tratto spunto per realizzare la serie TV è in grado di rinascere ad ogni libro.
E’ questa la formula vincente, come ha spiegato il maestro del thriller Michael Connelly, dalla cui penna è nato Harry Bosch.
Forte di oltre 50 milioni di copie vendute in tutto il mondo e, dal 1992, protagonista di ben 17 romanzi, Harry Bosch è il personaggio di punta di Bosch la serie televisiva statunitense prodotta da Amazon Studios.
La prima stagione si é ispirata a tre dei romanzi di Michael Connelly: La bionda di cemento, La città delle ossa e Il cerchio del lupo.Serie molto ben scritta e girata con un Titus welliver superlativo.Fa vedere come è veramente la vita di un poliziotto della squadra omicidi in una città violenta come Los Angeles.Bosch è un duro,solitario,testardo,disprezzato dai superiori perchè incorruttibile ed incontrollabile,adorato dai colleghi per il coraggio e l'esperienza.Una prima stagione bellissima e che si fa vedere tutta d'un fiato senza pause.

Fotografia





 
Lago di Misurina
fotografia di Marco Vancini

Libri









Raramente rileggo.Non so perchè ma questo libro mi chiamava cosi l'ho riletto.Forse in prima lettura mi erano sfuggiti degli elementi.La storia è semplice,una coppia,differenza di età tra i due,questa volta a vantaggio dell'uomo,miscela desiderio,conoscenza,gelosia,tanto che lui decide di scrivere a lei delle lettere fingendo di essere un ammiratore segreto.La reazione di lei lo stupisce,il rapporto si accende,il sesso soprattutto,tanto che ad un certo punto lui un po' infastidito,decide di gettare la maschera.Mi ha fatto venire in mente le atmosfere del film di Kubrick "Eyes wide shut".Anche li si cercano e scoprono le vere identità attraverso la sperimentazione.La domanda centrale del libro è "quanto conosciamo chi abbiamo accanto?",da qui il titolo,l'identità,perchè per Kundera in una coppia c'è un processo continuo di disvelamento di personalità che può risultare infinito,o anche non cominciare mai o finire subito o dopo un po',ma la solidità del rapporto si basa tutta sulla curiosità di conoscere ed accettare l'altro.Banale?Direi di no.Direi molto vero.

Canzoni


Serie Tv






A Broadchurch, piccolo centro marittimo inglese, Alec Hardy (David Tennant) è appena stato promosso al grado di ispettore della polizia locale quando la comunità è scossa dal ritrovamento sulla spiaggia del cadavere del piccolo Danny Latimer. Nel corso delle indagini, si scoprirà che Broadchurch non è il luogo idilliaco che tutti immaginavano.Un po' come il Twin Peaks americano,però meno thriller e più vicino alla realtà.Ottimi gli interpreti,soprattutto il dimesso ispettore di polizia,ed eccellente il colpo di scena finale che rende il plot veramente ben costruito.