venerdì 31 dicembre 2010

Pensieri


Cucirò una per una tutte le lacrime versate per farne una coperta di lana che riscaldi il tuo corpicino nudo e freddo,amore di papà.......

sabato 25 dicembre 2010

Canzoni

Pensieri



Durante questo giorno si dicono e scrivono e leggono tante cose,in genere percorse da un marcato ottimismo perchè ci si lascia dietro del tempo già vissuto e ci si incammina verso il tempo che non si conosce,e questo spaventa un po' gli uomini tutti.Da qui gli auguri.Ma per me sperare nel tempo è un po' una illusione,io punterei un po' sulla nostra forza di volontà,sulla nostra interiorità,sul nostro desiderio di cambiamento in positivo.Poi magari a volte si vince,a vlte si perde,a volte ci si trova in buona compagnia,altre volte da soli,ma almeno non ci siamo arresi a quello comunemente denominato Destino.Combattiamo ogni giorno,ci alziamo,lottiamo,facciamo sacrifici,ridiamo,piangiamo,godiamo,moriamo dentro un po',cresciamo,indietreggiamo,ma siamo noi stessi.Ecco l'unica cosa che posso dire come augurio è quello di essere sempre fedeli a voi stessi,anche se cosi non si piace agli altri,anche se cosi ti puoi scontrare più facilmente,anche se non sei accomodante ed incline ai compromessi,ma mai perdere la propria anima,è l'unica cosa che non ci possiamo permettere di perdere.Auguri di buona crescita interiore a tutti.

lunedì 20 dicembre 2010

Poesie


Amore non è amore

se muta quando scopre un mutamento

o tende a svanire quando l'altro s'allontana.

Oh no! Amore è un faro sempre fisso

che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;

è la stella-guida di ogni sperduta barca,

il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza.

Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote

dovran cadere sotto la sua curva lama;

Amore non muta in poche ore o settimane,

ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio:

se questo è errore e mi sarà provato,

io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.



Sonetto 116 Shakespeare

Libri


Studiando uno dei suoi pazienti attraverso l'ipnosi regressiva il professor Bona ci conduce in questo suo nuovo libro in un viaggio alla scoperta della poco nota civiltà sumerica, e ce ne svela i segreti, i riti religiosi e le loro tradizioni e l'antica sapienza.

Ad aiutare l'autore nella decifrazione di quanto raccontato dal paziente durante la trance c'è uno studioso esperto dell'antica civiltà mesopotamica.

Sara, la protagonista della terapia di ipnosi regressiva che il dottor Bona descrive in queste pagine, è una ragazza di ventotto anni, ossessionata dalla paura del buio. Come lei, la mancanza di luce terrorizza Carlo, il suo grande amore. Un'angoscia che li attanaglia con tutta l'intensità che solo i sentimenti provati da bambini possono avere.

Caduta in stato di trance profonda, Sara racconta una vicenda perduta nei meandri del tempo: la storia di Ma'ab, sacerdotessa sumera di tredici anni vissuta nella magica terra di Ur in Mesopotamia. In totale amnesia ipnotica, la paziente narra di quando ancora bambina fu separata dai genitori e promessa al dio Enki. Svela durante le sedute i misteri del tempio di Eridu, del suo amore per Namir, di pochi anni più grande, e la sua morte disumana, nel pozzo dedicato alla divinità.

Grazie alla collaborazione con un sumerologo di fama, il professor D'Agostino, Angelo Bona ricostruisce lo sfondo storico nel quale visse Ma'ab facendo luce sulle verità nascoste e sui segreti iniziatici della prima civiltà del mondo.

Nel testo percorreremo i labirinti dell'inconscio dei due protagonisti, vedremo l'oscurità che li opprime trasformarsi in un'esplosione di Luce e scopriremo che due cuori innamorati non racchiudono un duplice spirito, ma la stessa Anima Unica.
Un libro davvero unico e irripetibile che va al di là del concetto dell'incontro di due cuori e due anime ma spiega che ci sono persone che si reincontrano nel tempo e che sono due parti di una sola anima.La storia di sara e carlo è davvero affascinante e anche i pensieri del prof.Bona sono illuminanti sulla grande spiritualità della sua ricerca.

venerdì 17 dicembre 2010

Cinema




In ricordo di un grande del cinema.Grazie per tutte le risate Mr.Edwards.....

Canzoni

Accadimenti


KOSOVO, GOVERNO IMPLICATO NEL MERCATO DEGLI ORGANI UMANI

I leader di etnia albanese dell'Esercito di liberazione del Kosovo (Uck) erano responsabili dei traffici di organi umani alla fine degli anni novanta. Lo afferma nel suo ultimo rapporto Dick Marty, che indaga su tali crimini per conto del Consiglio d'Europa.
Come ha riferito a Belgrado l'emittente B92, nel 1999 i membri indipendentisti dell'Uck rapivano serbi e altri civili per condurli in Albania, dove venivano loro espiantati gli organi che venivano poi venduti al mercato nero. Le autorità internazionali in Kosovo non facevano nulla per contrastare tali traffici, anche quando erano del tutto evidenti. Le persone rapite e destinate all'espianto di organi, secondo il rapporto, venivano tenute in prigioni segrete nel nord dell'Albania sotto il controllo dell'Uck. Tali prigionieri venivano trattati in modo disumano e crudele, prima di scomparire.
Secondo il rapporto di Marty, uno dei comandanti medici dell'Uck che risiedeva in Albania, Shaip Muja, era e resta ancora oggi uno stretto consigliere di Hashim Thaci, l'attuale premier kosovaro che negli anni novanta era uno dei leader militari dell'Uck. Muja è attualmente consigliere politico di Thaci, responsabile delle questioni sanitarie.
Abbiamo numerose indicazioni concordanti sul ruolo centrale che Muja ha ricoperto in reti internazionali, compresa quella dei trafficanti di organi, sostiene il rapporto. Il rapporto di Dick Marty, ha riferito B92, sarà discusso gioved da una commissione del Consiglio d'Europa e, se verrà approvato, la commissione parlamentare dello stesso Consiglio d'Europa lo dibatterà alla fine del prossimo gennaio.Secondo le testimonianze raccolte dal rapporto del Consiglio d'Europa (Ce), venivano uccisi con un colpo di arma da fuoco alla testa i prigionieri di guerra serbi e altri civili vittime del traffico di organi di cui sarebbero responsabili i leader di etnia albanese dell'Esercito di liberazione del Kosovo (Uck). Si trattava soprattutto di reni poi venduti a cliniche private straniere, si precisa nel rapporto che viene respinto come senza fondamento dal governo kosovaro che in una dichiarazione parla di invenzioni finalizzate a coprire di obbrobrio l'Uck e i suoi dirigenti. L'esecutivo non ha escluso di adire vie legali per rispondere alle invenzioni del relatore del Consiglio d'Europa e autore del rapporto, Dick Marty.
Secondo il rapporto, il traffico era controllato da un gruppo di dirigenti detto Gruppo di Drenica e vi sarebbero numerosi indizi che gli organi venissero estratti da prigionieri di una clinica in territorio albanese, nei pressi di Fushe-Kruje (20 km a nord di Tirana). Nel testo, disponibile su internet, si ricorda che di un traffico di organi espiantati a prigionieri di guerra serbi fa menzione Carla Del Ponte, l'ex-procuratore del Tribunale penale internazionale per la ex-Jugoslavia, nel suo libro pubblicato in prima battuta in Italia La caccia - Io e i criminali di guerra. Un secondo e ultimo riferimento all'Italia fatto dal rapporto riguarda analisti del Sismi, il servizio segreto militare, e dell'intelligence tedesca, britannica, greca e della Nato che definirebbero abitualmente l'attuale premier kosovaro Hashim Thaci come il più pericoloso tra i 'padrini della malà dell'Uck.

Fotografia

Pensieri


Blog parecchio trascurato,mannaggia,ma spesso la vita va più veloce e ti porta a correre in continuazione e cosi non ti rimane il tempo per pensare,fermarti,riflettere,e riprendere questa sorta di diario personale che ferma momenti di vita miei.Ieri pomeriggio giocavo con i miei figli e mi sono fermato ad osserverli,uno di quei momenti di felicità pura e totale.Vederli cosi allegri e spensierati,gioiosi,pieni di vita,mi ha dato un senso di completezza.Mi sono detto che sono un uomo fortunatissimo ad avere due figli cosi splendidi,mi trasmettono una energia positiva che cancella tanti sacrifici,tanta stanchezza,tanti pensieri,restituendomi la voglia di combattere sempre e la curiosità di scoprire ancora tutte le opportunità che la vita ci dona.

lunedì 13 dicembre 2010

sabato 4 dicembre 2010

mercoledì 1 dicembre 2010

Pensieri


Quando torno a casa stanco dopo il lavoro ho tre gioie:la prima è incontrare il bacio della donna che amo;la seconda è avere i miei figli con me;la terza è sentire il calore e il profumo del cibo cucinato da mia madre(o dalla mia compagna).Sono cose semplicissime ma che danno l'idea dell'armonia,dell'amore,della felicità pura.Nessun contrasto,nessun muso lungo,nessuna freddezza,nessun cibo surgelato e fatto pure male,ma un senso di relax che se lo vedo con gli occhi di oggi è naturale,ma visto con gli occhi rivolti al passato mi sembra qualcosa di miracoloso.Per fortuna è il presente quello che conta e vedere la rilassatezza e la felicità dei miei figli,che sono sempre più belli,avere le confidenze totali di ico che mi racconta tutto,anche le cose che riguardano persone che non mi interessano più e ci facciamo tantissime risate con i suoi commenti,la sua intelligenza,la sua bravura a scuola,la sua bravura con il computer,cosi come la vivacità di luca,la sua gioia di vivere,le sue risate squillanti,il suo non stare mai fermo,mi sciolgo tutto con loro e seguire il loro cammino,la loro crescita,che spero sia sempre rivolta al bene e mai al male,alla costruzione e mai alla distruzione.

Poesie

Televisione

Cinema


Dom Cobb possiede una qualifica speciale: è in grado di inserirsi nei sogni altrui per prelevare i segreti nascosti nel più profondo del subconscio. Viene contattato da Saito, un potentissimo industriale di origine giapponese, il quale gli chiede di tentare l'operazione opposta. Non deve prelevare pensieri celati ma inserire un'idea che si radichi nella mente di una persona. Costui è Robert Fischer Jr. il quale, alla morte dell'anziano e dittatoriale genitore, dovrà convincersi che l'unica cosa che può fare è distruggere l'impero ereditato. Saito avrà allora campo libero. In cambio offrirà a Cobb la possibilità di rientrare negli Stati Uniti dove è ricercato per omicidio. Cobb accetta e si fa affiancare da un team di cui entra a far parte la giovane Ariane, architetto abilissimo nella costruzione di spazi virtuali.
In principio era Calderon de la Barca con il suo “La vita è un sogno”. Ma in principio era anche Memento che, visto alla luce di Inception può essere riletto come un banco di prova per quell'illusionista ad alto livello (vi dice niente The Prestige?) che risponde al nome di Christopher Nolan. Se, come molti dei film scritti e riscritti per troppo tempo, anche questo rischia a tratti il cerebralismo autoreferenziale, è però indubbio che il triplice salto mortale (tre sono i livelli da esplorare nell'inconscio onirico di Fischer) è perfettamente riuscito.
Nolan affronta le dinamiche della psiche nello stato di sonno con la competenza di un esploratore dotato di mappe sconosciute ai più ma anche con la consapevolezza di chi è altrettanto a conoscenza delle alchimie più segrete della macchina-cinema i cui elementi sa distillare con sapienza, cercando anche di evitare il più possibile il ricorso agli effetti speciali. Perché Inception è al contempo una detection, una riflessione sul funzionamento della psiche, un melodramma, un film d'azione. Il tutto inserito nell'ambigua cornice di quella incapacità di distinguere tra apparenza e realtà che è propria di ogni essere umano quando, nel sonno, crea mondi tanto inesistenti quanto assolutamente ‘reali'. Nolan si concede anche ammiccamenti mitologici (Arianna) e cinefili (ad esempio scegliere “Je ne regrette rien” come canzone in un film che vede presente Marion Cotillard non dev'essere stato propriamente casuale) ma lo fa senza esagerare. Qualche consiglio: 1) Non fatevi raccontare (e non raccontate dopo la visione) nulla dello sviluppo delle vicende. Non capireste e/o non riuscireste a spiegare togliendo comunque il gusto della sorpresa. Un sogno raccontato in anticipo si trasforma in un incubo. 2) Diffidate dalle imitazioni che, quasi inevitabilmente, seguiranno. 3) Se amate le trame lineari andate a sognare altrove.Da vedere e rivedere più volte.

lunedì 29 novembre 2010

Cinema


Tre vite.Tre poliziotti.Tre destini incrociati.Il primo ha una famiglia con una moglie che soffre di asma e cerca di trasferirsi in una casa meno umida ma con il suo stipendio di poliziotto non arriva,cosi cerca di rubare i soldi degli spacciatori nelle varie irruzioni.Il secondo è un poliziotto infiltrato in una banda di spacciatori di droga.Vive sempre sul filo del rasoio e spera di avere la sua scrivania e il suo distintivo da primo detective.Il terzo è un poliziotto ormai prossimo alla pensione,disamorato dal mestiere e dalla vita.separato vive solo ed ha rapporti occasionali con una prostituta di colore,sempre quella.Tutto finisce una sera.i loro tre destini si incrociano e per i primi due poliziotti saranno destini segnati dalla dama nera.Un film molto originale,ben scritto e ben girato,con un cast davvero notevole da richard gere sempre eccellente,a Ethan Hawke,eccellente nella parte del poliziotto disperato,a wesley Snipes,eccellente nella parte dell'infiltrato.Da non perdere assolutamente per chi ama il buon cinema.

domenica 28 novembre 2010

Poesie





Per il mio dolce Otto.......

Pensieri


Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non é chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi é chi sacrifica se stesso per il bene degli altri. E' suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a se stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro Seduto

Canzoni

Cinema


Un ottimo action movie.Un ladro esperto di cose antiche viene ingaggiato per rubare due uova di fabergè appartenenti agli zar(Morgan Freeman).Sulla sua strada appare casualmente un ladro maldestro(Antonio Banderas),ma dotato di talento.I due decidono di organizzare insieme il colpo che a prima vista appare impossibile per le ingenti misure di sicurezza da superare.Tra inseguimenti,colpi di scena a ripetizione,sovvertimenti di ruoli,si arriva alla sequenza finale,molto ben costruita.Eccellenti gli attori protagonisti e buona la sceneggiatura.Non un capolavoro ma sicuramente uno di quei film solidi che sono sempre più rari da vedere.

sabato 27 novembre 2010

Poesie


Solo la voce resta

Perché fermarmi, perché?
Gli uccelli sono partiti in cerca di una direzione azzurra.
L’orizzonte è verticale,
L’orizzonte è verticale e il movimento: zampillante
E al limite del visibile
Ruotano, luminosi, i pianeti.
Alle altitudini, la terra rinnova il suo ciclo,
I pozzi d’aria
Si trasformano in tunnel di collegamento
Ed il giorno è una distesa
Che le limitate idee del verme del giornale non racchiudono.

Perché fermarmi?
La rotta passa attraverso i capillari della vita.
La fertile atmosfera del grembo lunare
Eliminerà le cellule contaminate
E, all’alba, nello spazio chimico,
Solo la voce,
La voce sarà assorbita dalle particelle del tempo.
Perché fermarmi?

Che può essere la palude?
Che può essere, se non il luogo della deposizione delle uova dei putridi insetti?
I cadaveri enfiati scrivono i pensieri dell’obitorio.
L’imbelle, nell’ombra,
Ha celato la sua mancanza di virilità.
E lo scarafaggio, oh,
Quando parla lo scarafaggio!
Perché fermarmi?
L’opera delle lettere di piombo è vana,
Non salverà l’umile pensiero.
Io sono della stirpe degli alberi,
Respirare aria stagnante mi deprime.
Un uccello, che è perito, mi consigliò di rammentare il volo.

La meta di tutte le forze è di ricongiungersi, ricongiungersi
Alla chiara essenza del sole
E riversarsi nello spirito della luce.
È naturale
Che i mulini a vento marciscano.
Perché fermarmi?
Le verdi spighe di grano,
Io le porto al seno
E le allatto.

La voce, la voce, solo la voce.
La voce dell’insito desiderio dell’acqua di scorrere,
La voce della cascata di luce stellare sulla parete della femminilità della terra,
La voce della coagulazione del seme del pensiero
E l’effusione della memoria comune dell’amore.
La voce, la voce, la voce, solo la voce resta.

Nel paese degli gnomi
I criteri di valutazione
Hanno sempre gravitato nell’orbita dello zero.
Perché fermarmi?
Io obbedisco ai quattro elementi,
Il compito di redigere lo statuto del mio cuore
Non è compito del locale governo di ciechi.

Che cosa ho a che fare io con il prolungato mugolio bestiale
Nell’organo sessuale dell’animale?
Che cosa ho a che fare io con l’umile movimento del verme nel vuoto della carne?
La linea di sangue dei fiori mi ha forzato a vivere.
Conoscete la linea di sangue dei fiori?

Forough Farrokhzad

Televisione

mercoledì 24 novembre 2010

Canzoni

Poesie


Specchio Infranto


Nel tuo ricordo, ieri
e in memoria di quell’amore travolgente
ho vestito con una camicia verde la mia figura.
Ancora una volta mi sono fermata a fissare
il mio viso allo specchio
e ho sciolto pian piano le ciocche dei miei capelli.
Ho tratto il profumo dalla memoria, e l’ho sparso sul petto,
aggraziata mi sono truccata gli occhi d’azzurro
slacciate le mie trecce le ho posate sulle spalle
e accanto alle mie labbra, lentamente, ho disegnato un neo.
Oh malinconia, che lui non è qui adesso - mi sono detta -
ché stupore lo cogliesse per tutta questa grazia, e vanto.
Ché con un sorriso mi dicesse - quanto sei bella
ancora una volta - dopo aver visto la camicia verde sul mio corpo.
Adesso lui non è qui, per fissare nelle mie pupille nere
il riflesso delle guance sue.
A cosa serviranno stanotte i miei capelli sparsi al vento?
Dove sono le sue dita, perché trovino rifugio nella casa?
Lui non è qui,
ad annusare impazzito l’odore ammaliante del mio corpo.
O specchio, guardami morire dalla voglia,
lui non è qui, a stringermi con vigore tra le braccia.
Io mi guardavo allo specchio
e lui mi ascoltava:
come potrai tu disfare la nostra malinconia?
Si infranse, e urlò preso dalla pena:
oh donna, cosa possiamo fare, ci hai spezzato il cuore!

Forough Farrokhzad

Comicità

Televisione

Televisione

Televisione

Televisione

venerdì 19 novembre 2010

Pensieri


Chi ama la verità odia gli dèi, così al singolare come al plurale.



Arthur Schopenhauer

Moda


Il trench è un tipo di impermeabile con cintura su imitazione di quello dell'esercito inglese. Il suo nome viene dall'inglese "trench coat" ossia "cappotto da trincea". Le sue caratteristiche sono: le spalline, l'allacciatura a doppiopetto, il sottogola, la cintura, la falda triangolare sovrapposta all’allacciatura per miglior chiusura. È realizzato in gabardina tradizionalmente color kaki, oggi in molte sfumature e in colori non più legati all'uso militare. È un impermeabile che protegge dalle intemperie ma non dal freddo, perciò va indossato sopra la giacca (o il blazer) o sopra il gilet imbottito.

Nacque nel 1901 quando il Ministero della Guerra inglese ordinò un modello, a metà strada tra l’impermeabile d’ordinanza e il cappotto militare, alla ditta Burberry che dal 1856 produceva il primo modello di impermeabile in gabardina.

Poesie


Gli sono troppo vicina perché mi sogni.
Non volo su di lui, non fuggo da lui
sotto le radici degli alberi. Troppo vicina.
Non con la mia voce canta il pesce nella rete.
Non dal mio dito rotola l'anello.
Sono troppo vicina. La grande casa brucia
senza che io chiami aiuto. Troppo vicina
perché la campana suoni sul mio capello.
Troppo vicina per entrare come un ospite
dinanzi a cui si scostano i muri.
Mai più morirò così leggera,
così fuori dal corpo, così ignara,
come un tempo nel suo sogno. Troppo,
troppo vicina. Sento il sibilo
e vedo la squama lucente di questa parola,
immobile nell'abbraccio. Lui dorme,
più accessibile ora alla cassiera d'un circo
con un leone, vista una sola volta,
che non a me distesa al suo fianco.
Per lei ora cresce in lui la valle
con foglie rossicce, chiusa da un monte innevato
nell'aria azzurra. Io sono troppo vicina
per cadergli dal cielo. Il mio grido
potrebbe solo svegliarlo. Povera,
limitata alla propria forma,
ed ero betulla, ed ero lucertola,
e uscivo dal passato e dal broccato
cangiando colori delle pelli. E possedevo
il dono di sparire agli occhi stupiti,
ricchezza delle ricchezze. Vicina,
sono troppo vicina perché mi sogni.
Tolgo il braccio da sotto la sua testa,
intorpidito, uno sciame di spilli.
Sulla capocchia d'ognuno, da contare,
sono seduti angeli caduti.


Wislawa Szymborska

Canzoni

giovedì 18 novembre 2010

Psicologia


Affronteremo la fine di un amore o di qualsiasi altra relazione affettiva secondo due visioni teoriche: una più recente di uno studioso americano Sternberg e quella classica psicanalitica.

Visione di Sternberg

In questa visione , più legata alla ricerca empirica, è sottintesa l'idea che molto spesso le relazioni falliscano perché la scelta è stata fatta in base a quello che conta di più nell'immediato e non a quello che conta di più nel lungo periodo.
Sternberg, Professore di psicologia e pedagogia a Jale, ha teorizzato, suffragato da alcune sue ricerche, un concetto di amore completo, sulla base di tre componenti fondamentali:
l'impegno come componente cognitiva,
l'intimità come componente emotiva e
la passione come componente motivazionale dell'amore.

Si può visualizzare l'amore come un triangolo in cui quanto maggiori sono impegno-intimità-passione, tanto più grande è il triangolo e più intenso l'amore.
Da questa teoria scaturisce una tipologia collegata alla combinazione dei tre diversi fattori, dando luogo a otto possibili tipi di relazione.

La prima è " l'assenza di amore ": tutte e tre le componenti mancano; è la situazione della grande maggioranza delle nostre relazioni personali, casuali o funzionali.

Il secondo tipo è la " simpatia" . C'è solo l'intimità, si può parlare con una persona, parlare di noi, ci si riferisce ai sentimenti che si provano in una autentica amicizia e comporta cose come la vicinanza, il calore umano (ma non i sentimenti forti della passione e dell'impegno).

Il terzo tipo è "l 'infatuazione ": quando c'è solo la passione. Quell'amore a prima vista che può nascere all'istante e svanire con la stessa rapidità. Vi interviene una intensa eccitazione fisiologica, ma senza intimità o impegno. La passione è come una droga, rapida a svilupparsi e rapida a spegnersi, brucia alla svelta e dopo un po' non fa più l'effetto che si voleva: ci si abitua, arriva l'assuefazione.

" L'amore vuoto " è il quarto tipo di relazione, dove l'impegno è privo di intimità e di passione: tutto quello che rimane è l'impegno a restare insieme. Un rapporto stagnante che si osserva talora in certe coppie sposate da molti anni: un tempo c'era l'intimità, ma ormai non si parlano più; c'era la passione, ma anche quella si è spenta da un pezzo.

" L'amore romantico " è una combinazione di intimità e di passione (tipo Giulietta e Romeo). Più di una infatuazione, è vicinanza e simpatia, con l'aggiunta dell'attrazione fisica e dell'eccitazione, ma senza l'impegno, come un'avventura estiva che si sa che finisce.

" Amore fatuo " è quello che comporta la passione e l'impegno, ma senza intimità. E' l'amore da fotoromanzo: i due si incontrano, dopo una settimana sono fidanzati, e dopo un mese si sposano. S'impegnano reciprocamente in base all'attrazione fisica., ma dato che l'intimità ha bisogno di tempo per svilupparsi, manca il nucleo emotivo su cui può reggersi l'impegno. E' un tipo d'amore che di solito non dà buon esito nel lungo periodo.

" Sodalizio d'amore " è chiamato un rapporto d'intimità e impegno reciproco, ma senza passione. E' come un'amicizia destinata a durare nel tempo. Quel tipo di amore che spesso si osserva nei matrimoni dove l'attrazione fisica è scomparsa.

Infine quando tutti e tre gli elementi si combinano in una relazione, abbiamo quello che Sternberg chiama " amore perfetto o completo ". Raggiungere un perfetto amore, dice quest'autore, è come cercare di perdere un po' di peso, difficile ma non impossibile; la cosa davvero ardua è mantenere il peso forma una volta che ci si è arrivati o tenere in vita un amore completo quando lo si è raggiunto. E' un compito aperto, non una tappa raggiunta una volta per tutte. La relazione tende a finir male se non c'è corrispondenza tra quello che si vuole dall'altro e quello che si pensa di riceverne: chiunque ha amato senza essere ricambiato altrettanto, sa quanto può essere frustrante. Alle volte si potrebbe consigliare di ridurre le proprie aspettative e diminuire il proprio coinvolgimento: ma è un consiglio difficile da seguire.
La gente è davvero così stupida da fare sempre la scelta sbagliata? Probabilmente no: il fatto è che sceglie troppo spesso in base a quello che conta di più nell'immediato. Ma quello che conta nel lungo periodo è diverso: i fattori che contano cambiano, cambiano le persone e cambiano le relazioni.
Nella ricerca fatta sui fattori che tendono a diventare più importanti con l'andare del tempo, si sono rilevati questi tre:
- la disponibilità a cambiare in funzione delle esigenze dell'altro
- la disponibilità ad accettare le sue imperfezioni
- la comunanza di valori.
Queste sono cose che è difficile giudicare all'inizio di una relazione: l'idea che l'amore vinca tutti gli ostacoli è molto romantica, ma poco reale. Quando si devono prendere delle decisioni, quando arrivano i figli e si devono fare alcune scelte, una cosa che sembrava poco importante, lo diventa. Altri fattori invece nel lungo periodo diventano secondari: come l'idea che l'altro sia "interessante" (all'inizio c'è il timore che se cala l'interesse la relazione svanisce). In realtà quasi tutto tende a diminuire col tempo (nelle coppie studiate statisticamente): calano la capacità di comunicare, l'attrazione fisica, il piacere di stare insieme, gli interessi in comune, la capacità di ascoltare, il rispetto reciproco, il trasporto romantico... può essere deprimente, ma è importante fin dall'inizio sapere che cosa aspettarsi col tempo, avere aspettative realistiche circa quello che si potrà ottenere e quello che finirà con l'essere più importante a lungo andare.

Visione psicanalitica

Parte dall'idea che la problematicità della coppia sia da collegare a immaturità evolutiva, o a vera e propria patologia, per il prevalere di dinamiche inconsce nel rapporto; ecco i vari tipi di relazione secondo questa visione:

C'è la relazione cosiddetta a " collusione narcisistica ". In questa relazione l'amore è inteso prevalentemente in funzione simbiotica, "amore come essere uno", dove l'unione simbiotica è un rapporto sado-masochista (dove il più forte fagocita il più debole) e in cui va perduta l'identità e la "noità" della coppia (l'essere noi). La relazione matura comporta invece una unione nella distinzione, il rispetto dell'altro come distinto, l'accettazione della diversità, ecc.

C'è la relazione cosiddetta a " collusione orale ": qui l'amore è inteso come "aver cura dell'altro". E' un amore di tipo materno, che comporta un partner passivo, introverso, con scarsa autostima. L'amore maturo invece è caratterizzato da mutualità, reciprocità, essere contemporaneamente soggetto e oggetto nella relazione; non solo capacità di dare, ma anche di ricevere.

C'è la relazione cosiddetta a " collusione sadico-anale ". Qui l'amore è inteso come possesso totale; l'oggetto dell'amore è considerato proprio dominio e tenuto continuamente sotto il proprio controllo. . L'amore maturo invece è caratterizzato da libertà, autonomia, fiducia. Mutualità, interdipendenza reciproca di due soggetti indipendenti e liberi.

C'è la relazione cosiddetta a " collusione fallico-edipica " dove l'amore è vissuto soprattutto come autoaffermazione antagonista (virile) e il partner è vissuto sostanzialmente come rivale e luogo della propria affermazione.L'amore maturo è caratterizzato invece da solidarietà, compartecipazione, parità di possibilità di autorealizzazione al cento per cento. Senza eccessiva competitività.

Secondo quest'ottica si esce dalla crisi rivelando le dinamiche inconsce sottese al rapporto.

Al di là di queste due visioni teoriche, molto più semplicemente, non dimentichiamo che anche nella più perfetta e duratura delle unioni può capitare che uno dei due cessi di amare l'altro o s'innamori di un'altra persona.

Dott. Roberto Cavaliere

Poesie


No,non dire mai che il mio cuore è stato falso


"No,non dire mai che il mio cuore è stato falso
anche se l'assenza sembrò ridurre la mia fiamma;
come non è facil ch'io mi stacchi da me stesso,
così è della mia anima che vive nel tuo petto:
quello è il rifugio mio d'amore; se ho vagato
come chi viaggia, io di nuovo lì ritorno
fedelmente puntuale, non mutato dagli eventi,
tanto ch'io stesso porto acqua alle mie colpe.
Non credere mai, pur se in me regnassero
tutte le debolezze che insidiano la carne,
ch'io mi possa macchiare in modo tanto assurdo
da perdere per niente la somma dei tuoi pregi:
perchè niente io chiamo questo immenso universo tranne te, mia rosa;
in esso tu sei il mio tutto."

W.Shakspeare

Canzoni

mercoledì 17 novembre 2010

lunedì 15 novembre 2010

domenica 14 novembre 2010

Psicologia


Il rapporto di coppia è una relazione tra due persone che comunicano sulla presunzione di conoscersi più o meno approfonditamente. Ed è proprio questo aspetto, cioè la conoscenza dell'altro l'elemento più critico ed allo stesso tempo significativo della vita a due, che spesso riserva ad entrambi amare sorprese. Infatti, spesso si pensa di conoscere il proprio partner molto bene, salvo poi a scoprire con grande delusione che di questa persona con la quale si può aver vissuto anche a lungo, si aveva una conoscenza piuttosto superficiale, soprattutto se essa (ma a volte sono coinvolti entrambi i componenti la coppia) inconsciamente o magari intenzionalmente ha comunicato ed agito con il preciso scopo di far conoscere al proprio partner la parte migliore di sé, nascondendo volutamente – per non apparire poco desiderabili o peggio ancora vulnerabili – quella parte di sé che non si accetta o che si intende volutamente tenere segreta, o addirittura ignota a se stessi.

Invece importante è la condivisione di ideali, valori, interessi che si possono avere in comune. E' abbastanza ovvio che sia utile che sin dall'inizio della relazione ci sia un insieme di ideali, valori, interessi in comune che favoriranno il buon prosieguo della relazione stessa. A tal fine non è necessario essere simili, ma non è utile essere totalmente diversi. Uno spazio comune di condivisione è necessario. Se non è presente dall'inizio lo si può costruire insieme. Ma per costruirlo è necessario effettuare una conoscenza approfondita dell'altro da cui poi dipenderà in ultima analisi il buon andamento del rapporto di coppia

Qui di seguito fornisco una serie d'indicazioni che potrebbero essere utili a tutte quelle persone che si frequentano con l'intenzione , il desiderio o la speranza di unirsi stabilmente in un rapporto di coppia.

I suggerimenti che seguono sono regole di buon senso, che costituiscono solo la base per avviare un processo di reciproca e profonda conoscenza, che se da un lato è un ottimo rimedio per non correre il rischio di ritrovarsi a vivere un rapporto di coppia come estranei, dall'altro ci sembra il miglior antidoto per prevenire i mali causati dalla routine, dalla noia, dall'apatia, fondamentale anche per promuovere una buona comunicazione interpersonale all'insegna del rispetto reciproco, della fiducia, della felicità e del benessere della coppia.

Dire “ti amo” in qualsiasi modo:
trovare sempre nell'arco della giornata il tempo e il modo per dire al proprio partner “ti amo”. Può sembrare banale, ma è importantissimo farlo, ovviamente a condizione di sentirlo. Qualsiasi modo va bene (non ci sono limiti alla fantasia): può bastare un fiore, una carezza, un pensiero gentile, una telefonata, una sorpresa o piccole attenzioni, che faranno capire alla persona che amate quanto è importante per voi.

Ma soprattutto l'amore và dimostrato e non solo dichiarato. Comportarsi in maniera coerente rispetto al dire "ti amo" è una strategia salva rapporto di importanza cruciale se si vuole evitare di creare contraddizioni tra quello che viene detto a parole e ciò che viene comunicato con i fatti e le azioni quotidiane. Attenzione, dire al proprio partner “ti amo” e poi non essere presenti nei momenti importanti e nelle decisioni che contano nella vita di coppia, equivale a mentire spudoratamente.

Comunicare in maniera chiara e sincera:
in situazioni di divergenza di opinioni, di contrasto e/o di conflitto, è importante confrontarsi serenamente e ascoltare con calma, rispetto ed empatia anche le ragioni e i punti di vista dell'altro senza alcun pregiudizio, e soprattutto con la piena consapevolezza che l'apparente vittoria dell'uno sull'altro equivale in realtà alla sconfitta di entrambi. Se possibile, non lasciar trascorrere più di 24 ore dall'eventuale litigio per cercare di risolvere il problema o di superare al più presto la situazione conflittuale. E' bene tener presente, inoltre, che i contrasti e i conflitti, peraltro assolutamente normali in una coppia, possono rappresentare un momento di riflessione, di maggiore conoscenza dell'altro, di confronto e, quindi, di crescita e di evoluzione della coppia, ma possono anche trasformarsi, come più spesso facilmente accade per mancanza di intelligenza sociale, in una trappola mortale per il rapporto che rischia di svuotarsi di ogni sentimento e di rimanere soffocato da violenti scontri diretti ad annientare psicologicamente l'altro. Pertanto, quando ci si ritrova in situazioni di esasperato conflitto è importante domandarsi se si vuole costruire un rapporto migliore o si vuole distruggere quello che si è già costruito.

Non avevo ascoltato una sola parola di quello che diceva. Ero troppo impegnato a pensare che cosa avrei detto io. (Hatwke, Il mercoledì delle ceneri.)

Riconoscere i propri sbagli :
sembra facile, ma non è da tutti riuscire a farlo perché riconoscere di aver sbagliato richiede umiltà, coraggio e soprattutto intelligenza sociale ed emotiva. Un comportamento socialmente competente ed emotivamente intelligente prevede una strategia infallibile in tre punti: a) riconoscere i propri sbagli senza mezzi termini; b) scusarsi sinceramente per l'accaduto; c) impegnarsi a non ripetere lo sbaglio commesso. Le coppie che hanno fatto proprio questo fondamentale principio di comunicazione interpersonale, hanno vita lunga, quelle che invece prediligono giochi pericolosi come “la caccia alle streghe”, “nascondersi dietro un dito” e “il gioco al massacro (è tutta colpa tua se…)” hanno i giorni contati, insieme alla certezza di soffrire.

Imparare a perdonare:
l'amore è anche e forse soprattutto capacità di perdonare. Il perdono è un atto d'amore che appartiene alle persone generose di cuore. Chi non sa perdonare, non può dire di saper veramente amare. Ci sono situazioni in cui il perdono, di per sé difficile da concedere, rappresenta l'unica via d'uscita, da pagare a volte a caro prezzo, ma è un investimento pur sempre conveniente se si tratta di vero amore. In caso contrario, negato il perdono, ci si troverà sicuramente pieni di orgoglio, ma allo stesso tempo più vuoti dentro.

Rinunciare alla perfezione:
ricordarsi che nessuno è perfetto è una regola d'oro spesso dimenticata che, se puntualmente osservata, può evitare inutili tensioni, ansia da prestazione e stress nella coppia. Se non accettiamo i limiti del nostro partner o non tolleriamo i suoi difetti e le sue imperfezioni, con molta probabilità non lo amiamo abbastanza o forse abbiamo (e il ché è ancora più grave) una visione distorta e infantile dell'amore. Questo potrà generare anche aspri conflitti nella relazione, ma a quel punto conviene interrogarsi sulle ragioni di fondo della propria scelta e darsi delle risposte coerenti. Insomma, pretendere la perfezione nel rapporto di coppia o dal proprio partner equivale a chiedere a un cavallo di volare…non sarà mai capace di farlo! Bisognerebbe, invece, imparare ad accettare i propri limiti e quelli altrui e saper essere soprattutto tolleranti per quello che non ci piace in noi o nella persona con la quale si è deciso di condividere un progetto di vita. Non è sicuramente facile, ma è prova di grande maturità e di buon equilibrio interiore.

Esaltare il “senso del noi”:
sembra banale dirlo, ma la coppia è composta da due persone con bisogni, motivazioni, obiettivi, interessi, aspettative e desideri diversi; e fino a quando nella coppia prevarranno interessi personali e forme di egoismo, comunque espresse, non si andrà molto lontano sul difficile cammino della crescita emotiva, dell'amore e della felicità. Questo traguardo, che ogni coppia desidera raggiungere, è invece possibile se i partner sono entrambi capaci di creare da subito quel magico “senso del noi” che è un sentimento profondo, basato sulla condivisione di tutto ciò che crea e rinforza un legame affettivo, e che va alimentato costantemente nel tempo.

Ma come si costruisce il senso del noi ? Innanzitutto con quella complicità, tipica delle coppie molto unite, che pervade anche le piccole cose come i rituali piacevoli e tutti quei momenti emotivamente coinvolgenti che scandiscono il rapporto di coppia, come viaggiare e far vacanza insieme, ritrovarsi a tavola, passeggiare tenendosi per mano, far l'amore, divertirsi, gioire dei momenti di intimità, ma anche affrontando uniti le inevitabili difficoltà della vita, le situazioni di dolore e i momenti di sofferenza, senza dimenticare l'importanza di avere un linguaggio comune che faccia da sfondo al rapporto di coppia, caratterizzandone in modo esclusivo le fasi evolutive.

Questo e molto altro ancora serve a creare il senso del noi, che ovviamente comprende anche le decisioni importanti da prendere insieme per il bene della coppia, come per esempio l'acquisto di una casa, il lavoro, l'educazione dei figli. Insomma, il senso del noi è un potente antidoto allo stress emotivo e relazionale della vita a due, che comporta un “affidarsi reciproco”, ossia una dimensione affettiva che unisce nonostante tutto, e nella quale ognuno si sente protetto da un rassicurante e tranquillizzante noi, capace di creare fiducia reciproca, indispensabile per andare avanti, e di emanare una straordinaria forza ed energia che rinsaldano profondamente il legame, rendendolo inossidabile e invulnerabile alle avversità quotidiane e ai problemi dell'esistenza.

Tener viva la passione:
significa desiderare l'altro e sentirsi fisicamente, sessualmente e emotivamente attratti dall'altro, ma allo stesso tempo rendersi a propria volta sempre desiderabili e attraenti agli occhi del proprio partner. Insieme all'intimità e all'impegno, la passione è un elemento cardine del rapporto di coppia da cui dipende la stabilità relazionale; e forse è anche l'aspetto più difficile da gestire nel tempo. E la difficoltà consiste nel fatto che la passione per sua natura è un fattore che molti considerano legato esclusivamente alla bellezza, all'attrazione fisica, alla corporeità e meno ad elementi più intangibili come il “fascino” che è invece una qualità importantissima che una bella persona è in grado di emanare a prescindere dalla sua età anagrafica. Per mantenere sempre alta la “fiamma” della passione, allora la coppia ha bisogno di evolvere anche sessualmente e di rinnovarsi per riuscire ad essere sempre all'altezza delle aspettative affettive, sessuali ed emotive del partner. Molte coppie commettono invece l'errore fatale di dare tutto per scontato sul piano affettivo e quindi si adagiano, cadono nella routine, pensando che ormai non sia più così importante risultare desiderabili e attraenti agli occhi del proprio compagno con il quale magari si convive già da anni.

Se è vero che invecchiando la bellezza esteriore diminuisce e con essa le prestazioni fisiche e l'esuberanza sessuale, allora è anche vero che coltivare il proprio fascino e la bellezza interiore è un'arte che si può imparare, che forse rimane l'unica, vera arma segreta per mantenere sempre vivo e coinvolgente un rapporto di coppia che permette ai partner di crescere insieme.

Creare intimità nella coppia:
la tenuta di una coppia nel tempo è direttamente proporzionale al grado di intimità che i partner riescono a stabilire tra di loro. L'intimità è uno straordinario collante ancora più forte della passione, ma che per funzionare ha bisogno di essere continuamente alimentato attraverso una fiducia reciproca profonda e incondizionata. Solo su queste basi è possibile rivelarsi completamente all'altro, svelare i propri segreti, mettere a nudo le proprie debolezze o paure senza il timore di apparire fragili, vulnerabili o di essere giudicati per le proprie “zone erronee”. L'intimità, quella vera, richiede soprattutto coraggio ed onestà intellettuale per affermare la propria identità, oltre alla consapevolezza che essa non è mai un punto di partenza, ma un punto di arrivo, un traguardo che si conquista pian piano, giorno dopo giorno nel tempo.

Impegnarsi verso l'altro:
è in assoluto la regola di buon senso più difficile da seguire in un rapporto di coppia. Impegno che vuol dire innanzitutto fedeltà e rispetto per l'altro; nella dimensione psicologica l'impegno assume il significato di fiducia e aiuto fornito al partner per sostenerlo nel suo percorso di autorealizzazione e crescita personale; in ambito affettivo l'impegno sottintende la presenza non solo fisica, ma soprattutto emotiva sia nei momenti belli che in quelli difficili della vita; in ambito professionale, infine, l'impegno per il proprio partner si estrinseca con la disponibilità a cercare insieme occasioni e opportunità che favoriscano il suo successo in ambito lavorativo, magari attraverso una più efficace strategia di valorizzazione delle sue risorse personali, che abbia anche lo scopo di migliorare la sua autostima. Ma perché è così difficile impegnarsi verso l'altro? Forse perché l'impegno richiede sacrificio, rinunce, capacità di donarsi senza pretendere nulla in cambio, impiego di risorse personali a favore dell'altro, altruismo o meglio ancora assenza di egoismo, dedizione. In una parola “amore”, un sentimento davvero grande, capace di raccogliere in sé tutte queste cose che solo chi ama sinceramente riesce a ritrovare con assoluta naturalezza nel suo repertorio comportamentale.

Infine ricordarsi che alla fine di ogni 'scontro di coppia' non c'è un vincente ed un perdente. O si vince in due o si perde in due. L'accordo nasce dall'accettazione reciproca dello stesso.

Dott. Roberto Cavaliere

Fotografia

Canzoni

Poesie


Senza di te


Non posso esistere senza di te.
Mi dimentico di tutto tranne che di rivederti:
la mia vita sembra che si arresti lì,
non vedo più avanti.
Mi hai assorbito.
In questo momento ho la sensazione
come di dissolvermi:
sarei estremamente triste
senza la speranza di rivederti presto.
Avrei paura a staccarmi da te.
Mi hai rapito via l'anima con un potere
cui non posso resistere;
eppure potei resistere finché non ti vidi;
e anche dopo averti veduta
mi sforzai spesso di ragionare
contro le ragioni del mio amore.
Ora non ne sono più capace.
Sarebbe una pena troppo grande.
Il mio Amore è egoista.
Non posso respirare senza di te.


John Keats

sabato 13 novembre 2010

mercoledì 10 novembre 2010

Televisione

Comicità

Cinema


Come tutti i film della bravissima Jane Campion i sentimenti sono al centro di tutto.In questo caso si narra la vita di Keats,del suo amore per Fanny Browne,della potenza di questo sentimento che sconvolse il poeta tanto da dedicarle le sue poesie più belle ed intense e che fu vissuto da Fanny come qualcosa di luminoso,di sofferto,ma anche di immenso nella sua vita,come è l'amore vero e profondo,che magari a volte genera sofferenza ma ti fa sentire vivo,acutizza tutti i tuoi sensi,e crea un legame fortissimo con la persona amata tanto da porla al centro della tua vita,dei tuoi pensieri,delle tue azioni,e sei felice e sereno solo quando puoi godere appieno della sua vicinanza.Bravissimi i due attori protagonisti,ottima la sceneggiatura.Un film molto dolce e pieno di sensibilità,intenso,emozionante,un piccolo gioiello per chi ama le sfumature del cuore e dell'anima.

Poesie


BRIGHT STAR

di John Keats





Fulgida stella, fossi fermo come tu lo sei
ma non in solitario splendore sospeso alto nella notte,
a vegliare, con le palpebre rimosse in eterno,
come paziente di natura, insonne eremita,
le mobili acque al loro dovere sacerdotale
di puro lavacro intorno a rive umane,
oppure guardare la nuova maschera dolcemente caduta
della neve sopra i monti e le pianure.
No - pure sempre fermo, sempre senza mutamento,
vorrei riposare sul guanciale del puro seno del mio amore,
sentirne per sempre la discesa dolce dell’onda e il sollevarsi,
sempre desto in una dolce inquietudine
a udire sempre, sempre il suo respiro attenuato,
e così vivere in eterno - o se no venir meno nella morte.

domenica 7 novembre 2010

Pensieri


Ieri notte ho fatto un sogno,vivido,lucente,imperlato di lacrime d'emozione.Mi trovavo in cima ad una montagna e da li potevo ammirare un panorama bellissimo di vette innevate e bianchissime.Il cielo era d'un blu accecante.Io ero disteso coperto dall'ala di un angelo che aveva il volto di una persona a me molto cara.Sentivo la morbidezza di quest'ala,il calore del suo corpo pieno,la dolcezza quasi materna nel proteggermi.Sul bordo persone urlanti che mi dicevano di tutto,insulti,offese,accuse,volti conosciuti e non,alcuni vicini altri ormai irrimediabilmente lontani.Queste maschere distorte dall'odio,dalla cattiveria,dalla meschinità,mi apparivano cosi lontane ma erano a due passi da me.Un tempo mi avrebbero turbato,un tempo pieno di solitudine dove cercavo negli altri il riflesso della mia anima,ma ora non più,ora mi sentivo protetto,amato,una sensazione di dolce completezza e di armonia totale.

Poesie

Canzoni

venerdì 5 novembre 2010

Poesie


Un tempo gli alberi avevano occhi



Un tempo gli alberi avevano occhi,

posso giurarlo,

so di certo

che vedevo quando ero albero,

ricordo che mi stupivano

le strane ali degli uccelli

che mi sfrecciavano davanti,

ma se gli uccelli sospettassero

i miei occhi,

questo non lo ricordo più.

Invano ora cerco gli occhi degli alberi.

Forse non li vedo

perché albero non sono più,

o forse sono scivolati lungo le radici nella terra,

o forse,

chissà,

solo a me m’era parso

e gli alberi sono ciechi da sempre.

Ma allora perché

quando mi avvicino

sento che

mi seguono con gli sguardi,

in un modo che conosco,

perché, quando stormiscono e occhieggiano

con le loro mille palpebre,

ho voglia di gridare

Cosa avete visto?…



Ana Blandiana

Canzoni

Canzoni

mercoledì 3 novembre 2010

Leggende


Efesto


Figlio di Zeus e di Era. Secondo la tradizione era nato debole e fragile tanto che Omero ci dice che la madre lo gettò dall’Olimpo( Iliade 18.395). Trovò accoglienza presso le divinità marine Teti e Eurinome che lo tennero con loro nove anni, durante i quali abitò in una grotta fabbricando gioielli per loro.

Poi, tornò sull’Olimpo dove divenne il fabbro degli dei. Si narra che un giorno durante una lite tra la madre e Zeus egli prese le difese di quest’ultima e il padre lo scagliò per la seconda volta giù dall’Olimpo, questa volta andò ad atterrare sull’isola di Lemno dove venne accolto dagli abitanti.

Secondo alcuni scrittori fu allora che rimase zoppo, mentre per Omero questo avvenne nella prima caduta. In seguito tornò di nuovo sull’Olimpo. Nel suo palazzo aveva la fucina dove aveva forgiato le armi di Achille, lo scettro di Agamennone.

Nell’Odissea la sua sposa era Afrodite, che tuttavia gli fu infedele tradendolo con Ares. La tradizione vuole che Elio, il sole, rivelò ad Efesto il tradimento e che il dio colse in fragrante i due adulteri imprigionandoli in una rete invisibile, permettendo al marito di mostrarli agli altri dei.

Nell’iconografia viene presentato come un uomo barbuto, con il mantello e mentre lavora nella sua fucina.Virgilio nelle Georgiche e nell’Eneide affianca al dio l’aiuto dei ciclopi e li descrive nell’atto di fabbricare i fulmini di Zeus.

Haiku


Pioggia di primo inverno
sarò forse chiamato anch'io
"viaggiatore"



Matsuo Basho

Canzoni

Poesie


Volutamente

Disfarsene, scaricarli è facile
Basta abbandonarli.
E’ una tragedia che aggrava le mie sofferenze
Ma rafforza il mio amore per loro.
Nessuna cosa mi distoglie
Anche se sono immerso in un mare di difficoltà.
Ogni giorno come il primo e il seguente
Lasciano questi piccoli esseri ,
volutamente scacciati.
Allora è la pietà che vince e dolcemente li accolgo.
Eccoli! Sono in uno stato pietoso
Pieni di acciacchi e malanni.
Piangono, hanno bisogno di cure e di affetto;
mentre la società è cosi lontana dalla pietà,
il mio amore vince e li accoglie tutti in uno abbraccio.
Il mio cuore è colmo di gioia,
cosa mi serve tutto l’oro del mondo?
Sono in mezzo a loro,
sono commosso sino alle lacrime.
Fortunato me,che ho incontrato queste dolci creature,
non sapete ignari cosa perdete!
E’ male per l’anima separarsi dal mondo,
e di non aver realizzato,un’ innocente desiderio.


Leopold Persidi

martedì 2 novembre 2010

Pensieri


Un abbraccio silenzioso per Alessandro,Alessio,Papà,Zio Rolando e Zia Lia,Mauro,Robertino,Evandro,Laura,Simona......

lunedì 1 novembre 2010

Haiku


C'è una meta
per il vento dell'inverno:
il rumore del mare.



Ikenishi Gonsui

Poesie


Sul pendio della scarpata gli angeli ravvolgono i loro abiti di lana nelle erbe d'acciaio e di smeraldo.Prati di fiamme balzano fino alla sommità del poggio.A sinistra il terriccio del crinale è calpestato da tutti gli omicidi,e tutte le battaglie,e tutti i rumori disastrosi tracciano la loro curva.Dietro il crinale di destra la linea degli orienti,dei progressi.E mentre la striscia del dipinto in alto è formata dal rumore avvolgente e balzante di conche marine e di notti umane.La dolcezza fiorita delle stelle e del cielo e del resto scende di fronte alla scarpata,come un cesto,contro il nostro visto,e crea là sotto il profumato abisso azzurro.


Rimbaud

Libri


Un libro di poesie lucido e diretto,autobiografico,dove Rimbaud mette tutto il suo mondo,le sue "Visioni",il suo modo di vedere la realtàgli esseri umani,la poesia,il rapporto tra arte e realtà.Una poesia modernissima,dal forte impatto visivo,un libro che si legge facilmente e velocemente e che lascia una traccia molto profonda in chi lo legge.

Canzoni

Cinema


L'eterna lotta tra bene e male.Sulla scia di Van Helsing e Constantine(ma meno profondo e metaforico degli altri due),ci ritroviamo nell'Inghilterra del 1600,nel pieno del buio e violento Medioevo.Bande di razziatori aggrediscono i viandanti,dovunque miseria e malattie e morte.Solomon Kane è un soldato di ventura abituato a lottare contro la morte a capo dei suoi uomini.Ma poi stufo di tutto quel sangue decide di cambiare vita si rifugia in un convento dal quale però viene invitato ad andare via perchè potrebbe attirare troppi spiriti maligni.Inizia cosi per kane un viaggio nell'oscurità di sè,illuminato solo dall'incontro con una famiglia che lo ospita nella sua carovana e lo cura e riveste e lo tratta come uno di loro.Rinfrancato dal buon cuore di questa gente decide di proseguire il suo cammino ma proprio mentre li sta per lasciare questi vengono aggrediti e uccisi,tranne la figlia,da una banda di razziatori ai quali Kane non può opporsi.Decide di ritornare alle vecchie abitudini per ritrovare la ragazza e da li la lotta tra bene e male lo porterà nel castello natio a combattere con il celeberrimo Malachia,seguace del Diavolo.Ottimo l'attore che impersona Kane e poi c'è il grande Max Von Sydow a nobilitare un buon cast.effetti speciali bellissimi e una avventura che si lascia guardare piacevolmente.

Cinema


Un thriller molto ben costruito e spettacolare.L'ottimo Jamie Foxx(Nick) è un avvocato in carriera al quale interessa solo stabilire record su record di cause vinte.Si imbatte nel caso di Clyde,un giovane marito al quale due assassini durante una rapina uccidono moglie e figlioletta.Non sussistendo prove schiaccianti per arrestarli entrambi Nick patteggia con il vero omicida.Da li inizia una serie di omicidi a catena che portano all'arresto di Clyde il quale svela a Nick il piano di far saltare in aria tutto il sistema che garantisce i criminali e non tutela le vittime e i loro parenti.Solo alla fine ci sarà la spettacolare risoluzione della vicenda tra colpi di scena molto ben azzeccati e con una sceneggiatura per niente prevedibile come succede spesso in questi casi.Ottimo gerard Butler nella parte di Clyde,prima padre e marito dolce e amorevole poi giustiziere freddo e spietato.

domenica 31 ottobre 2010

Cinema


Un film intenso,commovente,basato sui sentimenti e sulla loro forza e debolezza.Ci mostra lo spaccato degli USA mentre veniva approvata la legge sui diritti civili che equiparava bianchi e neri,ma solo sulla carta,in realtà i neri venivano ancora aggrediti,picchiati ed erano esclusi da professioni e da una normale e condivisa vita civile.La storia.Una ragazzina piccolissima durante un litigio tra i genitori senza volerlo spara e uccide la madre.Vive dieci anni con un padre violento e anaffettivo e alla fine decide di scappare con la sua tata di colore rifugiandosi presso la casa di una signora di colore che produce miele.Non racconto le vicissitudini perchè secondo me è uno di quei film che vanno visti assolutamente,se vi è piaciuto "Il colore viola"apprezzerete anche la delicatezza di questo film.Straordinaria l'interpretazione della adolescente Dakota Fanning che dimostra un talento incredibile.

Canzoni

Canzoni

sabato 30 ottobre 2010

Libri


"Non sono riusciti a ripartire.Non ce l'hanno fatta.Ma non è stato per la tempesta.Non è stata soltanto la tempesta.Sei stato tu?Forse.E perchè?Perchè non potevo più restare qui da solo".Una distesa sconfinata di ghiaccio.Il blizzard,il vento polare che soffia spazzando via tutto.Un pugno sparuto di uomini che decide di conquistare quella landa desolata dove nessun umano ha mai messo piede.L'Antartide,90° parallelo.45° sotto zero.Una sfida impossibile.Camminare ore e ore nel nulla senza nessun riferimento,con la neve che ti arriva fino alla vita,trainando slitte pesantissime,accompagnati solo dal freddo insopportabile e dai pensieri.Un gruppo capitanato da Scott,uomo abituato alle sfide,al comando,a non arrendersi mai,alla responsabilità pesante del gruppo,a studiare i percorsi fumando la pipa.A varie tappe si avvicinano al punto più estremo della Terra,rimarranno in cinque a tentare quell'impresa,pronti a tutto,a non vanificare gli sforzi immensi che li hanno portati a superare l'insuperabile,a vincere il freddo intenso,i propri pensieri rivolti alle case,alle famiglie,alla normalità,a dominare la fatica,i piedi e le mani congelate,a dormire nei sacchi a pelo fradici,ad avere i vestiti talmente inzuppati dall'acqua da rimanere attaccati al corpo.Arrivando troveranno la bandiera norvegese,preceduti da Amudsen e il suo gruppo e questo segnerà dentro i cinque esploratori che trascineranno nel viaggio di ritorno,con le slitte,il peso della sconfitta,il sapore amaro di aver lottato inutilmente.Moriranno uno per uno,non riuscendo a raggiungere,per poche miglia,il primo punto creato con vettovaglie e il poco combustibile rimasto per riscaldarsi.Quando li ritroveranno,completamente congelati,mesi dopo,troveranno i diari.Atkinson li leggerà ripercorrendo mentalmente gli ultimi momenti di vita del gruppo e occupandosi personalmente di creare il tumulo di ghiaccio che sarà la tomba degli sfortunati esploratori.Camminando verso il 90° parallelo ogni esploratore aveva la percezione,la forte sensazione,quasi fisica,di avere accanto un altro uomo,c'era qualcuno con loro,tra loro,che li ha seguiti dall'inizio della spedizione alla fine."Non te ne andrai Atch.Non te ne andrai cosi facilmente anche se prima o poi tornerai a casa.Ma da qui non te ne andrai mai più".Chiunque abbia il privilegio di leggere questo capolavoro resterà li,accanto a quegli indomabili coraggiosi e continuerà a leggere dentro di sè,pagina dopo pagina,questo prezioso manoscritto.

venerdì 29 ottobre 2010

Cucina


PANISSA DI FARINA DI CECI - ANTICA RICETTA LIGURE



Economicissima, semplice da fare e gustosa, la panissa è un tipico piatto genovese da mangiare da sola o come contorno al pesce. si prepara con la farina di ceci, acqua e olio, come la farinata.

Potrete poi scegliere se friggere i dadini di panissa o usarli in insalata.

La panissa è sicuramente un piatto antico, oggi lo chiameremmo "street food": Da tempi immemorabili serviva ai liguri come spuntino, o pranzo di mezzogiorno: nutriente e gustosa risolveva il problema della fame di studenti, operai, marinai in porto... di tutti coloro cioè che hanno robusto appetito e pochi soldi in tasca. Purtroppo non ci sono storie o leggende particolare da raccontare su questa ricetta: semplicemente si prepara e si mangia da secoli nello stesso modo.
Ingredienti per 4 persone:
250 gr. di farina di ceci
Succo di 1 limone
Olio extravergine d’oliva
Sale marino q.b.
Intiepidite un litro di acqua salata in una pentola e, dopo averla tolta dal fuoco, stemperatevi la farina di ceci, aiutandovi con una frusta da pasticcere.
Continuate a mescolare fino a che non si presenterà un composto ben amalgamato, a questo punto potrete rimettere la pentola (meglio se antiaderente) sul fornello e cuocere a fuoco moderato per circa un’ora.
Quando sarà cotta condite con pepe nero macinato fresco, limone ed olio extravergine d’oliva.



Accanto al modo più tradizionale di mangiare la panissa , vi offriamo delle variazioni da provare: aggiungete solo pepe nero e rosmarino, oppure provatela aggiungendo un cucchiaino di cumino . Utilizzatela come “polenta” di contorno preparando un sughino in bianco di gamberoni, semplicemente lasciandoli soffriggere con un po’ d’olio d’oliva, uno spicchio d’aglio ed un po’ di vino bianco secco. Comunque la proviate, la panissa vi regalerà il sapore pieno e semplice delle pietanze di una volta! Se poi avanza, come i buoni liguri ci insegnano…niente si butta, anzi, è ancora più gustosa tagliata a fettine e fritta!