mercoledì 13 luglio 2011

Cinema


Il film più kafkiano del regista newyorkese.Kleinman è un piccolo uomo senza qualità alcuna,che si ritrova una notte piena di freddo e nebbia a far parte di un gruppo che ricerca un feroce assassino.In questa notte farà degli incontri che sono un po' la metafora di questo "viaggio"all'interno dell'animo umano.C'è la mangiatrice di spade che scappa dal circo perchè il marito la tradiva e finisce in un bordello a vivere una notte d'amore con un ricco studente universitario.C'è il facoltoso imprenditore che spia una donna che si spoglia dalla finestra.Ci sono il poliziotto e il parroco che fanno l'elenco dei possibili sospetti degli omicidi e scrivono e depennano dalla lista a seconda dei contributi in denaro che si elargiscono.C'è il medico che fa le autopsie che si fa domande filosofiche sul perchè viviamo.E' un universo umano espresso con molto pessimismo ma anche con una vena di incredibile umorismo alleniano che alleggerisce un po' la pesantezza della storia,la rende più lieve.Le immagini sono tipiche dell'espressionismo tedesco,atmosfere cupe e nebbiose,figure fatte di ombre più che di lineamenti specifici,richiami solidi ai film di Fritz Lang,cosi come alla letteratura kafkiana(l'uomo piccolo e indifeso che si trova a dover gestire situazioni più grandi di lui,con dei meccanismi che non conosce e non comprende,in situazioni che lo disorientano profondamente).Bellissima in questo senso la frase di Allen "l'uomo ha bisogno di cose certe,ha bisogno di sapere che se si siede c'è una sedia,una cosa concreta,e che non cadrà".Ma per Allen è solo una certezza momentanea,un'illusione alla quale gli uomini si aggrappano per ancorare la loro vita piena di incertezze.Grande cast da Mia Farrow a Kathy Bates a Jodie Foster a John Malkovich.Fotografia stupenda del nostro Carletto Di Palma.Da meditazione.

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