venerdì 29 luglio 2011
Cinema
Jean è una fotografa, Thomas un poeta. Si sono innamorati in virtù della somiglianza tra i loro lavori, entrambi capaci di fermare il tempo, ma sembrano averlo dimenticato. Proprio quando il loro matrimonio si sta ormai arenando, un weekend in barca, sul luogo di un efferato omicidio avvenuto più di un secolo prima, li obbliga a fare i conti con un passato irrisolto e a liberarsi di un peso divenuto insostenibile.
Sullo yacht del fratello di Thomas e della sua nuova fiamma, la bellissima Adeline (Liz Hurley), Jean si appassiona alla storia di Maren, unica sopravvissuta alla tragedia, giovane sposa emigrata dalla Norvegia a Smuttynose Island, Nuovo Mondo, e ne rivive timori e tormenti attraverso la carta scritta e la memoria dei luoghi. Intanto, sull’assolato e pacifico legno dello yacht, due coppie e una manciata di omissioni bastano per instaurare una spirale di alta tensione, tanto più virtuosa perché costruita in uno spazio minimo, col solo ausilio dello sguardo di Sean Penn e di qualche frase lasciata al punto giusto (una notturna partita a shanghai ne è calzante ed esplicita metafora).
Inutile cercare un parallelismo perfetto tra la storia ottocentesca e quella contemporanea: la bellezza del film è tutta nello scarto. Ferma in mezzo al mare, nella condizione in cui è più facile perdere il senso del tempo, Jean mostra di non saper vivere il presente e si rifugia nel passato, ma la vita chiede il conto, dopo ore di stasi e impotenza, con un violento raptus che in pochi istanti cambia ogni cosa per sempre.
Carico, complesso, capace di mettere in scena una poesia bella e famosa con rara discrezione, Il Mistero dell’Acqua è un film spiazzante, che su un binario costruisce un mistery senza vero giallo e sull’altro fa emergere per indizi un dramma di cui non ha denunciato la presenza. La regista mescola le acque, dilata oltremodo il tempo ottocentesco e comprime bruscamente quello contemporaneo, nel rispetto del moto delle onde che, come ha già detto in Point Break, sono culla e tomba, immagine e somiglianza del destino. Ottime le interpretazioni di Sean Penn e della Mc Cormick,bellissima la fotografia.Intenso ed emozionante.
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