sabato 30 luglio 2011
Cinema
L'arrivo nelle sale di un action thriller con le consuete star hollywoodiane, non fa più notizia, ma è una formula che continua a raccogliere discreti risultati al botteghino. Out of time di Carl Franklin, con Denzel Washington nella parte del poliziotto vittima di un complotto, ha il pregio di intrattenere lo spettatore nonostante numerosi buchi di sceneggiatura e improbabili sequenze al limite del credibile (ma in fondo è solo un film…). Siamo a Banyan, minuscola cittadina della Florida, dove Matt Whitlock, capo della polizia, ogni giorno svolge il suo lavoro, una routine senza particolari colpi di scena. Ultimamente la sua vita personale non brilla. Prima una separazione temporanea dalla moglie, promossa detective della Anticrimine, poi una relazione con Ann, sposata con un marito che spesso le usa violenza, e che scopre essere malata terminale. La morte improvvisa di Ann e del consorte in uno strano incendio, movimenteranno la sua esistenza: Matt è l'indiziato più probabile del duplice omicidio.
La buona interpretazione di Washington, e la luminosa bellezza di Eva Mendes, fanno dimenticare la storia che, nel suo incedere, assume volentieri risvolti poco verosimili animati da campi e controcampi di mestiere, che sostengono il ritmo del film. Alla fine, ci si chiede soltanto quanto il caso sia importante nella vita di ognuno di noi, poiché il destino distribuisce sul protagonista, nella prima parte, tutte le sfighe, nella seconda, tutte le fortune.
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