sabato 2 luglio 2011

Accadimenti



In Oriente la malattia è considerata una disarmonia,un cortocircuito,un segnale che il corpo dà allo spirito quando è giunto al limite,una sorta di choc salutare per poter recuperare le disfunzioni energetiche.E' quanto sto vivendo io in questo periodo.Un momento che,partendo da una malattia fulminea ed improvvisa,mi sta servendo per fare un po' un bilancio totale della mia vita .Purtroppo devi arrivare al momento di rottura per accorgerti che è arrivato il momento di fermarsi,di sedersi,di pensare un po' a sè stessi.Quando vivi a ritmi infernali tra lavoro,casa,figli,spesa,bollette,imprevisti,ecco che sei come risucchiato in un vortice,non hai tempo per riflettere,non hai tempo per pensare,non hai tempo per te stesso,segui il flusso e tutto passa velocemente.Quando invece devi stare fermo forzatamente ecco che tutto risulta più chiaro,il dolore poi è un ottimo stimolo alla lucidità,ti fa vedere le cose in maniera più vivida,più vera,più profonda.Ti rendi conto delle persone che veramente ti sono vicine e ti vogliono bene e di quelle che scompaiono improvvisamente,ti rendi conto dei cambiamenti che devi apportare alle situazioni che ti rendono infelice,e al consolidamento di quelle che invece ti portano completezza e amore.Il dolore l'ho sempre vissuto in solitudine,per pudore,non per escludere gli altri,per un fatto di timidezza mia inguaribile,anche perchè certe volte non puoi permetterti di portare all'esterno il tuo sconvolgimento interiore,e allora magari prendi la macchina e vai in un posto solitario e li piangi fino a che non hai esaurito tutte le lacrime e poi ritorni al tuo posto di lavoro e poi a casa,senza che nessuno si accorga di nulla.E' stato cosi per un anno intero,ogni giorno,per il dolore più grande della vita mia,e quel dolore mi ha insegnato tantissimo,mi ha portato ad una nuova conoscenza di me,dei miei limiti,ma anche della mia forza interiore.Adesso quell'insegnamento lo ritrovo,sia pure in proporzioni assai più limitate,in quella lucidità di me,di quello che voglio,e di quello che ho intenzione di iniziare rivoluzionando un po' la mia vita attuale,ma è giusto cosi,è giusto adesso.Quindi sembrerà paradossale ma devo ringraziare i momenti che questa piccola,ma dolorosissima fisicamente,malattia,mi stanno donando in termini di una nuova consapevolezza di me e degli errori che non voglio commettere più,e della giusta direzione che dovrò imprimere a tutte le mie cose da adesso in poi.Curando il corpo sto curando contemporaneamente la mia mente e il mio spirito,liberandomi di tutte le tossine accumulate.

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