sabato 31 luglio 2010

Poesie


Estate

C'è un giardino chiaro, fra mura basse,
di erba secca e di luce, che cuoce adagio
la sua terra. È una luce che sa di mare.
Tu respiri quell'erba. Tocchi i capelli
e ne scuoti il ricordo.
Ho veduto cadere
molti frutti, dolci, su un'erba che so,
con un tonfo. Cosí trasalisci tu pure
al sussulto del sangue. Tu muovi il capo
come intorno accadesse un prodigio d'aria
e il prodigio sei tu. C'è un sapore uguale
nei tuoi occhi e nel caldo ricordo.
Ascolti.
La parole che ascolti ti toccano appena.
Hai nel viso calmo un pensiero chiaro
che ti finge alle spalle la luce del mare.
Hai nel viso un silenzio che preme il cuore
con un tonfo, e ne stilla una pena antica
come il succo dei frutti caduti allora.


Cesare Pavese

2 commenti:

  1. Un autentico capolavoro, ogni parola al posto giusto nel suo senso giusto.
    E' una poesia semplicemente perfetta.

    Non sarà il talento di un hacker ma insomma... :)

    RispondiElimina
  2. Stefano sente molto Pavese,sente molto il suo dolore,la sua malinconia,la sua solitudine,la sua angoscia,la sua disperata ricerca di amore.Ogni sua parola è come impressa a fuoco dentro me....

    RispondiElimina