giovedì 16 settembre 2010
Pensieri
La vita segreta delle parole.
Ho preso in prestito per questo pensiero il titolo di un bellissimo film.Lo spunto mi è nato da una discussione,le parole sono belle in sè,hanno una bellezza oggettiva al di là del senso o dell'emozione o della verità che estrinsecano oppure servono esclusivamente come strumento per suscitare certi sentimenti?Ci sono diverse scuole di pensiero.per esempio i futuristi di Marinetti propendevano per la prima ipotesi,le parole non hanno senso,possono servire per esprimere suoni,rumori,colori,poi è l'interpretazione che ne dà chi legge a dare loro un senso.Per me le parole rappresentano il pane quotidiano,nel lavoro,nella vita privata,nei miei interessi,nelle mie letture,sono importantissime e esprimono bellezza per ciò che riescono a trasmetterti,soprattutto per l'emozione,per il brivido,per la riflessione che ti suscitano,altrimenti sono solo un mero esercizio stilistico,una esercitazione,una bellissima scatola colorata con dentro il nulla.Invece le parole devono farti vedere colori,sentire profumi,portarti in terre lontane,farti ridere,piangere,arrabbiare,pensare,possono essere soffici come cuscini o dure come pietre,vere e trasparenti come acqua di sorgente o false e ipocrite come una banconota contraffatta.Io la penso all'orientale,per loro senso e forma sono la stessa cosa,non può esistere un componimento,per esempio un haiku,che sia stilisticamente perfetto ma che non abbia al suo interno un richiamo alla natura,ad uno stato emotivo interiore o ad un pensiero,che non abbia una "anima".Sarebbe immediatamente considerato una stortura.
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Mmmhhh.... argomento decisamente interessante.
RispondiEliminaHo trovato una frase che secondo me esprime il tuo parere su questo tema, eccola, dimmi se la condividi:
"La parola è potentissima quando viene dall'anima e mette in moto tutte le facoltà dell'anima ne' suoi lettori, ma, quando il di dentro è vuoto e la parola non esprime che se stessa, riesce insipida e noiosa."
Francesco De Sanctis,
Ovviamente io sono di parere quasi opposto e mi servo addirittura di un aforisma del "Dott. Freud" per esprimerlo :)
"Originariamente le parole erano magie e, ancor oggi, esse conservano molto del loro antico potere"
Sigmund Freud
Credo questo:
Ci sono parole, alcune più di altre, altre di molte altre, che sono belle di per sè, di una bellezza oggettiva e spietata, senza dubbio nè appello e non c'è niente che possa sminuirne il valore; nemmeno il loro uso sbagliato, monopolizzato,fuorviato,opporturnista.
Ci sono parole che vanno svincolate completamente da chi le usa, da chi le pronuncia, le dedica, perchè hanno una forza, una musica, una potenza interpretativa che esprime un intero universo, un mondo che racchiude il senso profondo di un concetto e che è indipendente dall'anima che la rende oggetto.
Amore, cuore, libertà, silenzio, fede, solitudine, malinconia, nostalgia, famiglia.
Come si fa a non sentire il peso innegabile di queste parole?
Amore, amare...
Non importa chi se ne impossessa e per quale motivo; si possono usare perchè ci si crede davvero, per furbizia, per falsità, per vanto, per ingannare, perchè per loro si vive e si muore, perchè sono lemmi con cui legare con la viltà un altro cuore e provare il proprio potere su quell anima, o perchè esprimono la realtà di un sentimento.
Le parole ci illustrano una strada, ci guidano, hanno esse stesse un'anima e la loro vita, nata dall uomo, si libera di esso e cerca il suo percorso, un significato segreto che ci rende già grandi e soddisfatti.
Il paragone che fai con l'haiku non è molto pertinente secondo me.
Per definizione, è' una sorta di componimento poetico breve che prevede, solitamente,l'impegno preciso di un riferimento naturalistico, senza il quale l'haiku stesso non sarebbe tale.
Io invece penso che (e per favore non mi svenire quando leggi :) usando il tuo stesso esempio, un haiku, se rispetta la sua scelta stilistica e richiama un mondo sereno e bello, resta un meraviglioso elenco di lemmi assonanti e armonici,che mi danno l'emozione del loro significato scelto, indipendentemente dall'anima di chi lo ha scritto.
Il senso delle parole è già, autonomamente, in loro stesse; la vibrazione, pulita o meno, che suscitano nel lettore, dipende solo ed esclusivamente dall'anima di quest'ultimo e dalla sua interpretazione.
Originariamente le parole erano magie e, ancor oggi, la parola ha conservato molto del suo antico potere magico.
Sigmund Freud,
L'assunto di Freud è innegabile,se ci pensiamo bene ancora oggi le parole hanno una sorta di magia tanto è vero che le persone molto colte hanno sicuramente un potere maggiore proprio per questo "strumento" in più.Ma la magia,per me,non è legata alla bellezza che non è mai oggettiva,ma sempre soggettiva,per cui quello che per te può essere divino e inarrivabile per me magari è qualcosa di noioso e banalissimo,quello che per te può essere uno scambio alto di cultura magari a me può apparire uno spreco di tempo e di parole che poteva essere sintetizzato in poche righe.Per me invece la magia delle parole stanno non nella bellezza stilistica ma nella verità che racchiudono,per te Amore mio è una questione di stile e quindi di forma,per me invece di verità,di contenuti,quindi di sostanza.Per questo motivo ho citato la cultura orientale e proprio l'haiku che invece è l'esempio più lampante di armonia perfetta tra forma e sostanza.Poi le parole sono magiche perchè diamo noi loro un potere particolare,spesso sbagliando,perchè appunto non cogliamo la loro mancanza di verità,ci facciamo fregare solo dalla loro brillantezza,dal loro luccicchio e vediamo solo quello che desideriamo vedere,come uno specchio che ci mostra l'immagine di noi stessi.Quando vedi scritto(mi riferisco al mio passato),parole come "Ti amo" o " Per sempre",che dovrebbero essere parole belle e piene di significato,in realtà svuotate di verità risultavano come dei palloncini sgonfi privi di qualunque credibilità e valore.Quindi per me chi le dice o le scrive è importantissimo,proprio perchè deve essere credibile altrimenti è bravissimo/a a fare bei palloncini colorati,ma la verità sta altrove....
RispondiEliminaNon sono d'accordo ma sai che su questo argomento potremmo parlare ore e rimarremmo sempre sulle nostre rispettive posizioni
RispondiElimina(e non per giustificare certe comportamenti :)
Prendo l'esempio dei tuoi "Ti amo" e "Per sempre".
Allora, se tu vincoli obbligatoriamente queste parole alla persona che te le dichiara,te le promette, te le giura, te le sussurra,le leghi alla sua coerenza di comportamenti, alla sua sincerità, alla sua verità e lealtà nel dirtele, è normale che la realizzazione del loro senso dipenderà da questi fattori e tu vivrai quei lemmi solo ed esclusivamente in base al significato che darai loro relativamente all'importantza che ha per te la persona che te le ha dette.
(Questo però non implica, per il soggetto che pronuncia tali frasi, la fedeltà eterna ai loro concetti; mi spiego: io posso dirteli oggi perchè ci credo in modo assoluto e convinto; domani però, in balia dei cambiamenti che la vita può portare sul mio cammino, anche e perchè no di tipo sentimentale, posso non ritenerli più validi o realizzabili.Ciò non toglie il valore o la sincerità delle mie dichiarazioni fatte quando le sentivo dentro al cuore, semplicemente le contestualizza in un preciso attimo del tempo, un qui ed ora che adesso è così e domani forse, chissà)
Passando al mio punto di vista:
Io invece credo che parole come quelle, che frasi tipo "Ti amo" o "Per sempre", abbiamo sempre e comunque un valore intrinseco eterno e inscindibile dal loro suono, dalla loro unione e indipendente da chi le pronuncia, sia esso leale nel dirle o meno.
Questo perchè, internamente, esse richiamano a valori assoluti ed eterni, immutabili nella loro magia e profondità e nessuna strumentalizzazione umana, che sia leale o meno nell'usarle, può sminuirne il senso.
Avresti ragionissima Amore se,come dici tu,lo stacco temporale avesse mutato realmente i sentimenti,in quel caso si.Nell'esempio da me citato si trattava di un giorno ricevevo il "ti amo" e il giorno dopo "è finita",direi un lasso temporale abbastanza breve per cancellare un sentimento vero e profondo:)Dici che se sto sparando ad una persona in testa le dico "Ti amo" le mie parole sono lo stesso "oggettivamente"belle?
RispondiEliminaAssolutamente sì, sarebbero sempre oggettivamente belle.
RispondiEliminaProprio non riesco a farmi capire.
Ancora una volta, nel tuo esempio, tu leghi quella frase e la sua bellezza alla persona che te le dice e alle sue intenzioni palesemente opposte rispetto alla parola amare, ossia uccidere.
Secondo me invece, anche nel tuo caso estremo, "Ti amo" ha e conserva un significato positivo; se l'anima che le pronuncia è negativa, questo non offusca il senso buono della frase.
Rispetto a te, io faccio un discorso che - mettendo da parte per un attimo i soggetti coinvolti nel dialogo e le loro reali sincerità reciproche - si concentra solo sulle parole - argomento di cui stiamo trattando - e le allontana dal contesto, le sviscera, le estrapola dalla situazione e le svincola dalle persone, da vittima e carnefice, da chi le dice e chi le subisce.
"Ti amo" è un'espressione che ha, di per sè, un senso profondo bellissimo ed immutabile; se chi usa quei termini è in malafede non è colpa delle parole.
La loro essenza non cambia mai, a variare è solo l'uso, più o meno sincero, che viene fatto dai sentimenti di chi le pronuncia e di chi le ascolta.
(Giuro che è il mio ultimo intervento sull'argomento.Appesantiamo il blog senza nemmeno riuscire, se non a condividerle, almeno a comprendere le nostre posizioni :)
Possono esistere le parole senza l'Uomo?
RispondiEliminaPuò esistere mare senza acqua?