venerdì 10 settembre 2010
Leggende
Chiunque abbia avuto la fortuna e la gioia di vivere con un gatto può capire, quanto questo animale possa insegnare all’uomo le semplici regole per vivere in armonia con la natura e l’universo.
Curiosi, complessi, addomesticati ma selvaggi, riservati, premurosi, affettuosi e lunatici, ci appaiono misteriosi, eleganti, fieri della propria indipendenza e ispiratori di opere e stile di vita.
Non c’è che dire… i gatti sono sicuramente creature superiori, meravigliose, ultraterrene… i gatti insegnano all’uomo il rispetto e l’amore.
E’ interessante conoscere le numerose leggende che da sempre fioriscono intorno alla figura del gatto.
Riteniamo interessante e curioso raccontarne alcune, per rendervi partecipi di quanto la storia dell’uomo e la storia del gatto siano sempre state parallele e intersecanti nello stesso tempo.
L’Irlanda è una vera e propria miniera di miti e leggende sui gatti. I gatti celtici del mito irlandese sono semplici miniature del demone che avanza, venuti a distruggere il mondo umano ed ad oscurare la marea con il sangue del sacrificio.
C’era un tempo in cui i gatti erano venerati in Europa, prima della caccia alle streghe del Medioevo.
Il gatto nero, portatore di magia era rappresentante delle tenebre; ma grazie alla pelliccia che poteva anche assumere il bagliore luminoso del chiaro di luna poteva contare su una duplice identità. Inoltre il nero era un sottoprodotto del fuoco, che per gli antichi era una realtà positiva. Tutti questi aspetti erano, e sono ancora oggi, presenti nel gatto nero e sulle leggende che ne derivano. Nell’antico Egitto era venerata una divinità femminile chiamata Bastet, avente corpo di donna e testa di gatto, simbolo della vita, della fecondità e della maturità. In India invece troviamo la dea Sasti, un divinità felina simbolo di fertilità e maternità.
Nell’antico Egitto il gatto era ritenuto animale sacro e divino, infatti, allal loro morte venivano imbalsamati e sepolti con ogni onore. Attraverso l ‘Egitto il gatto giunse nei paesi arabi dove però l’animale eletto ira il cavallo, ben presto però anche il nostro amico felino venne preso in simpatia e la sua fama ben presto eguagliò quella del cavallo.
Si narra che il Birmano discenda da un’antica popolazione di gatti sacri ospitati in un tempio Khmer di Myanmar. Durante un assalto al medesimo tempio, il gran sacerdote venne mortalmente ferito ed il suo fedele gatto Birmano si accucciò sopra di lui rivolgendo lo sguardo alla divinità del tempio stesso, mentre ciò accadeva, il suo mantello divenne dorato e gli occhi blu, quando si voltò verso la porta del tempio le sue zampe si tinsero di marrone ad eccezione delle zampe posteriori ancora appoggiate sul padrone morente le quali rimasero bianche candide. Guidati dallo sguardo del gatto ancora rivolto alle porte del tempio, i monaci si precipitarono a chiuderle, salvandosi così dal saccheggio e dalla distruzione.
Il gatto non abbandonò il suo padrone, e morì sette giorni dopo di lui; quando i monaci si riunirono per eleggere il nuovo successore dle sacerdote videro accorrere tutti i gatti del tempio trasformati nelle sembianze di Sinh, il gatto Birmano del sacerdote defunto.
Da ciò deriva il nome della razza, GATTO SACRO DI BIRMANIA.
Altre leggende possiamo raccontare, come quella di origine polacca, che narra di una gatta che, disperata per la fine che avrebbero fatto i propri cuccioli, gettati al fiume dal padrone, stava manifestando tutto il suo struggente dolore con pietosi e strazianti miagolii. I Salici, presenti sulla sponda del fiume, impietositi dalla scena atroce, tesero i loro rami verso il fiume per permettere ai gattini di aggrapparsi, così facendo li salvarono dalla triste fine.
Da allora, ogni primavera i non fioriscono ma, in ricordo di quanto accaduto, si ricoprono di una morbida infiorescenza lanuginosa e di colore bianco, simile al pelo dei gattini, tali infiorescenze vengono chiamate appunto “Gattini”.
Gli animali sentono, vedono, comunicano con altri sensi (l’ESP) come è stato dimostrato da una psicologa degli animali Beatrice Lydecker che ha dimostrato la sua capacità di comunicare con gli animare.
Forse gli animali fanno uno sforzo maggiore per comunicare con noi di quanto noi ne siamo consapevoli e la maggior parte dei loro messaggi non ricevono mai la nostra attenzione. Sembra, sempre secondo gli studi effettuati che gli animali non comunicano verbalmente ma attraverso l’ESP ovvero attraverso la visualizzazione del linguaggio. L’animale risponderà al comando datogli dal suo padrone umano, mentre ne riceve l’immagine, e cioè: per capire la parola seduto, non occorrerà dirgli seduto mentre lo si mette in quella posizione.
E comunque per concludere questa breve digressione storica e scientifica, è che i gatti sono curiosi e complessi, affettuosi ma indipendenti, addomesticati ma selvatici, riservati e premurosi. I felini sono così tante cose insieme!
Un gatto in casa è una gioia, una carezza nei momenti di sconforto, una giornaliera scoperta di un comportamento incomprensibile ed assurdo…. Un Gatto è un mistero….il tuo Gatto è il tuo mistero personale.
Chiunque abbia avuto la fortuna e la gioia di vivere con un gatto può capire quanto questo animale possa insegnare all'uomo le semplici regole per vivere in armonia con la natura e l'universo.
Curiosi, complessi, addomesticati ma selvaggi, riservati, premurosi, affettuosi e lunatici, ci appaiono misteriosi, eleganti, fieri della propria indipendenza e ispiratori di opere e stile di vita.
Non c’è che dire… i gatti sono sicuramente creature superiori, meravigliose, ultraterrene… i gatti insegnano all’uomo il rispetto e l’amore.
E’ interessante conoscere le numerose leggende che da sempre fioriscono intorno alla figura del gatto.
Riteniamo interessante e curioso raccontarne alcune, per rendervi partecipi di quanto la storia dell’uomo e la storia del gatto siano sempre state parallele e intersecanti nello stesso tempo.
L’Irlanda è una vera e propria miniera di miti e leggende sui gatti. I gatti celtici del mito irlandese sono semplici miniature del demone che avanza, venuti a distruggere il mondo umano ed ad oscurare la marea con il sangue del sacrificio.
C’era un tempo in cui i gatti erano venerati in Europa, prima della caccia alle streghe del Medioevo.
Il gatto nero, portatore di magia era rappresentante delle tenebre; ma grazie alla pelliccia che poteva anche assumere il bagliore luminoso del chiaro di luna poteva contare su una duplice identità. Inoltre il nero era un sottoprodotto del fuoco, che per gli antichi era una realtà positiva. Tutti questi aspetti erano, e sono ancora oggi, presenti nel gatto nero e sulle leggende che ne derivano. Nell’antico Egitto era venerata una divinità femminile chiamata Bastet, avente corpo di donna e testa di gatto, simbolo della vita, della fecondità e della maturità. In India invece troviamo la dea Sasti, un divinità felina simbolo di fertilità e maternità.
Nell’antico Egitto il gatto era ritenuto animale sacro e divino, infatti, allal loro morte venivano imbalsamati e sepolti con ogni onore. Attraverso l ‘Egitto il gatto giunse nei paesi arabi dove però l’animale eletto ira il cavallo, ben presto però anche il nostro amico felino venne preso in simpatia e la sua fama ben presto eguagliò quella del cavallo.
Si narra che il Birmano discenda da un’antica popolazione di gatti sacri ospitati in un tempio Khmer di Myanmar. Durante un assalto al medesimo tempio, il gran sacerdote venne mortalmente ferito ed il suo fedele gatto Birmano si accucciò sopra di lui rivolgendo lo sguardo alla divinità del tempio stesso, mentre ciò accadeva, il suo mantello divenne dorato e gli occhi blu, quando si voltò verso la porta del tempio le sue zampe si tinsero di marrone ad eccezione delle zampe posteriori ancora appoggiate sul padrone morente le quali rimasero bianche candide. Guidati dallo sguardo del gatto ancora rivolto alle porte del tempio, i monaci si precipitarono a chiuderle, salvandosi così dal saccheggio e dalla distruzione.
Il gatto non abbandonò il suo padrone, e morì sette giorni dopo di lui; quando i monaci si riunirono per eleggere il nuovo successore dle sacerdote videro accorrere tutti i gatti del tempio trasformati nelle sembianze di Sinh, il gatto Birmano del sacerdote defunto.
Da ciò deriva il nome della razza, GATTO SACRO DI BIRMANIA.
Altre leggende possiamo raccontare, come quella di origine polacca, che narra di una gatta che, disperata per la fine che avrebbero fatto i propri cuccioli, gettati al fiume dal padrone, stava manifestando tutto il suo struggente dolore con pietosi e strazianti miagolii. I Salici, presenti sulla sponda del fiume, impietositi dalla scena atroce, tesero i loro rami verso il fiume per permettere ai gattini di aggrapparsi, così facendo li salvarono dalla triste fine.
Da allora, ogni primavera i non fioriscono ma, in ricordo di quanto accaduto, si ricoprono di una morbida infiorescenza lanuginosa e di colore bianco, simile al pelo dei gattini, tali infiorescenze vengono chiamate appunto “Gattini”.
Gli animali sentono, vedono, comunicano con altri sensi (l’ESP) come è stato dimostrato da una psicologa degli animali Beatrice Lydecker che ha dimostrato la sua capacità di comunicare con gli animare.
Forse gli animali fanno uno sforzo maggiore per comunicare con noi di quanto noi ne siamo consapevoli e la maggior parte dei loro messaggi non ricevono mai la nostra attenzione. Sembra, sempre secondo gli studi effettuati che gli animali non comunicano verbalmente ma attraverso l’ESP ovvero attraverso la visualizzazione del linguaggio. L’animale risponderà al comando datogli dal suo padrone umano, mentre ne riceve l’immagine, e cioè: per capire la parola seduto, non occorrerà dirgli seduto mentre lo si mette in quella posizione.
E comunque per concludere questa breve digressione storica e scientifica, è che i gatti sono curiosi e complessi, affettuosi ma indipendenti, addomesticati ma selvatici, riservati e premurosi. I felini sono così tante cose insieme!
Un gatto in casa è una gioia, una carezza nei momenti di sconforto, una giornaliera scoperta di un comportamento incomprensibile ed assurdo…. Un Gatto è un mistero….il tuo Gatto è il tuo mistero personale.
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Aspetto con gioia che cresca il regalo di compleanno che mi hanno fatto miei figli:una candida gattina d'Angora che chiamerò Alma. Potrò averla tra le braccia solo tra qualche settimana, la piccolina è nata alla fine di agosto. Ho letto che il gatto d'Angora turco è molto particolare, lo definiscono "parlante" perchè oltre a stare ad ascoltare, risponde al padrone "gorgheggiando". Si affeziona a un solo membro della famiglia - ovviamente sarò io - ed è particolarmente intelligente.
RispondiEliminaNon vedo l'ora di cominciare questa nuova avventura... dopo le mie adorate persiane norvegesi Milla e Muffy, adesso Alma. Mi sciolgo in un mare di tenerezza :)
ஐﻬ
Ti capisco Antonella,avere un amico a quattro zampe in casa è qualcosa di meraviglioso,se solo ripenso ad Otto che porto sempre nel mio cuore.Mi piacerebbe tanto avere in casa un "amore"pelosone ma purtroppo non potrei curarlo come si deve e non sarebbe giusto,ma so che lo adorerei,gli darei tanto amore.....
RispondiEliminaChe bel post!!! Io ormai non posso più vivere senza la mia bellissima Ophelia: lei è il mio amore. Appena sono nervosa, mi basta guardare lei che è la serenità fatta gatta e passa tutto. Riesci a strapparmi un sorriso anche nei momenti più brutti.
RispondiEliminaQuesta mattina mi è accaduto di nuovo, purtroppo avviene sempre più spesso.
RispondiEliminaUn gatto nero, investito e ucciso, era stato lasciato lungo i bordi della strada che stavo percorrendo.
E' più forte di me,come ogni volta che mi accade di vederne uno, devo fermarmi, raccogliere quel corpicino (il suo era ancora caldo; era stato urtato alla testa, così una parte del suo musetto era ancora perfetto mentre l'altra era completamente schiacciata e ancora sanguinante) e deporlo sotto un albero, in un prato, vicino ad una pianta, in un qualsiasi posto nelle vicinanze che sia pulito, che dia l'idea di un giaciglio lontano dal mondo che accolga quel cadaverino innocente e ne abbia cura.
E' una sensazione orrenda che invade ogni cellula della mia anima e del mio corpo;mi chiedo quante vite sarebbero ancora vive se la convivenza tra uomini ed animali fosse basata sul rispetto di spazi che noi "razza superiore" dobbiamo condividere con loro perchè anche loro hanno il sacrosanto diritto di usufruirne.
Ed ogni animale che attraversa il suo ponte dell'arcobaleno per colpa di un umano disattento, o per maltrattamenti, o per una cattiveria gratuita, è una piaga di dolore che tacca tutta la nostra specie.
Quando poi l'esserino ucciso è un gatto, allora non abbiamo perso solo un animale, abbiamo perduto un altro pezzo di mistero, un pezzo di magia, la poesia di un essere meraviglioso che, come cita un aforisma, ha la capacità di lasciarti l'impronta della sua zampa direttamente sul cuore.
Non è educazione civica, nè ribrezzo, è solo la profonda pietas di un'umana che sa quanto la sua razza si macchi ogni giorno di colpe che non saranno espiate mai abbastanza.
Tantissima fortuna a te e alla tua piccola Alma Antonella, so che la tua anima piacerà molto alla sua e insieme vivrete la compagnia di un legame indissolubile.
Una carezza anche alla tua Ophelia, Jo, tu sei dolcissima con lei, si capisce che la adori e non dimenticare che loro ricordano ogni nostra azione.
Loredana cara, ti ringrazio per il delicato pensiero ♥
RispondiEliminaSapessi come sono curiosa di conoscere questo nuovo e tenero esserino! Alma entrerà nella mia vita senza prima esserci annusate. La mia Milla, invece, mi ha scelta, è bastato uno sguardo per capire che eravamo due anime che si aspettavano. Un amore speciale. Io e Lei eravamo molto simili. E’ stata particolarmente accanto a me, con me, su di me, in un periodo doloroso della mia vita. Passavamo le notti insieme, mi perdevo nei suoi occhi magnetici, mi trasmetteva pace e leniva la mia sofferenza. Era una gatta "strana" – tutti i gatti lo sono, lo so – non faceva le fusa ma si esprimeva in un’interminabile “danza del latte” solo per me. Muffy era la figlia di Milla, anche lei decise che dovevo diventare la sua compagna di vita. Due occhietti furbi tra gli otto della cucciolata mi dissero “ io rimango qui con te, a casa nostra.”
Sono proprio felice di ricominciare …
Scusa Stefano … ma quando si parla di gatti … ;-)
ஐﻬ
Buongiorno Antonella, non ringraziarmi del pensiero, è sincero come il tuo sentimento per questi cuccioli :)
RispondiEliminaCapisco benissimo il tuo amore per queste nuvolette di pelo che accompagnano il nostro cammino e lo riempiono di un affetto leale e profondo, dove per affetto intendo tutta la variegata gamma di emozioni e di sensazioni che la natura interiore di un gatto riesce a farci provare.
Anche io ho sempre avuto gatti, sia in casa che nel giardino della mia villetta di campagna.
Sono arrivata a gestirne 12/14 contemporaneamente, tutti vicinissimi come età e solo per trovare i nomi ed insegnare loro a distinguere quale era il proprio ho impiegato mesi. Chiamavo Leri e arrivava Bea, rimproveravo Jimmy e si offendeva Tommy, un vero pasticcio didattico :)
I legami con gli animali, così come ogni rapporto che va al di fuori di noi stessi, recano gioie e insieme dolore, per l'assenza, la mancanza, la malattia, la morte o l'allontanamento ma sarebbe impensabile scegliere un' esistenza da eremita a livello affettivo anche perchè, come hai scritto bene tu parlandomi di Milla, a volte gli incontri accadono per destino, perchè è giusto che sia così, anche senza volerli, senza sceglierli e sapendo che non ci si può sottrarsene.
Quindi ti rinnovo, benchè tu non ne abbia bisogno perchè mi sembra che di volontà, costanza, energia e positività tu ne abbia da vendere, il mio in bocca al lupo per questa nuova esperienza e che sia bellissima come le altre che hai vissuto.
(ma sempre mici femminucce hai avuto? :)
Serena Domenica.
(PS:visto che ormai il tuo blog è usato per comunicazioni di servizio inter-lettori, almeno un buongiorno e un grazie anche a te, amore :)
Stefano, prometto... l'ultimo e poi basta;-) Rispondo veloce alla domanda di Loredana :)
RispondiEliminaQuante belle parole, Loredana! :) Ri-grazie ♥
... ho avuto solo femminucce. I maschietti, come ben sai, marcano il territorio e abitando in un appartamento sarebbe stato un vero problema.
Volo...a presto!
Serena settimana!
Un bacino a tutti e due ✿
ஐﻬ
Per me tutto questo blog è un enorme inter spazio dove ognuno può scrivere quello che sente,pensa,vuole,desidera,in piena libertà...Poi se a farlo ci sono persone con dei sentimenti cosi profondi che rivelano affetti cari ben vengano 150 commenti:)
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