lunedì 13 settembre 2010
Pensieri
Quante volte ci è successo nella vita di arrivare ad un punto di svolta nel quale occorre prendere una decisione che poi farà si che tutto il nostro cammino di allora prenda una direzione imprevista ed improvvisa che rivoluzionerà tutto,ma proprio tutto,fuori e dentro di noi?Immagino diverse volte.Magari hai appena raggiunto un equilibrio nella tua vita,hai un lavoro stabile e proficuo,vivi con la tua famiglia avendo tutti vicino nipoti amati compresi,hai amicizie coltivate da 13 anni,vivi in un posto a due passi dal mare e la sera ti addormenti sentendo l'infrangersi delle onde del mare sugli scogli,hai qualche ragazza del posto che ti fa capire il suo interesse,eppure spedisci una lettera il giorno del tuo compleanno con una carta con foglie autunnali e la tua vita di allora svanisce in un secondo.Facendo un viaggio a ritroso mi rendo perfettamente conto del momento esatto in cui tutto è cambiato,quando una persona entra dentro di te e finisci per accoglierla come amica,poi la conosci meglio,poi ti innamori e poi sei ad un bivio,viverla fino in fondo o rimanere ancorati nel proprio porto,essere un faro immobile o farsi trasportare dalle onde.Io presi questa seconda strada,vivermela fino in fondo,senza alcuna certezza,andando in una città che per me esisteva solo nei racconti di mio padre che ci andava per lavoro ma che non conoscevo per niente,con una cultura diversa,modi di parlare diversi,senza un lavoro,l'unica certezza lei.Pensandoci oggi sembra un suicidio,aggrappato solo alla labilità di un sentimento che poteva svanire precocemente lasciando terra bruciata dentro me e nella mia vita.Ma io sinceramente sentivo che era una strada da seguire,che dovevo assecondare quello che il cuore mi diceva e che poi avrei affrontato tutto,passo dopo passo,con la forza che solo gli incoscienti e gli innamorati persi hanno.In effetti è stato cosi,ho affrontato tutto,al di là di ogni mia più vivida immaginazione,mi sono creato una attività in proprio essendo stato sempre dipendente,quindi mettendomi in gioco in tutto,comprato e rivenduto e perso case,comprato,ricevuto e perso macchine,mi sono sposato e poi separato,avuto figli che sono la mia luce,e figli mai nati che sono lo stesso profondamente dentro di me,ho provato la gioia immensa di veder nascere i miei figli e l'abisso del più atroce dei dolori seppellendone uno,ho provato la felicità del vivere quotidiano con la donna che amavo e il dolore profondo nel vedere distrutto in un colpo solo tutto quanto costruito in quasi venti anni,ho riso,cantato,ballato,pianto,ma ho vissuto ed è stata la mia strada.Stefano è stato forgiato fin nel profondo da questa esperienza imparando tantissime cose,è diventato affilato e duro come una spada d'acciaio di samurai,flessibile e apparentemente fragile come un salice,ma dentro è rimasto quello Stefano che segue l'onda dell'amore,che sa che quella è la sua strada,costi quel che costi,e che quando ama quello che lascia di sè stesso e della sua vita non lo vede come una rinuncia ma come fanno i serpenti,come un cambiamento di pelle,un rinnovarsi.Il viaggio continua sempre e ancora.
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(Io proverò sempre a farlo per te, Amore...)
RispondiEliminaPensiero di te (Antonio Biancolillo)
"Mi chiedo
se domani è quello giusto
tra mille notti imbevute di perchè
esausto nel non sapere come desistere
trascinando alla disfatta
l'ordine di un destino
in continuo cambiamento
e senza mutare mai veramente
in questo bizzarro moto
che ricomincia molte volte
e mai
perdonando nessun passato,
io
smarrito nel tuo forse
nell'altro tuo essere
l'ombra di te
con cui guardo nel mondo
parte di spazio confuso
di un vuoto eterno
che abita l'inizio
del mio pensiero di te
aspettando tutto il giorno
senza staccarmi dalla porta
riflesso insensato di uno specchio
che pretende di specchiarmi..."