lunedì 19 settembre 2011

Cinema


Già portato sullo schermo 4 volte (1929, 1939, 1976 a Hollywood, 1978 in Austria). 1662, il re Luigi XIV ha 24 anni e regna da poco. Wallace regista si limita a dirigere il traffico di un film di cappa e spada come tanti, ma come sceneggiatore sfodera un'impudenza che rivaleggia con quella di Dumas. Oltre a raccontare le vicende del gemello segreto del re, i generosi intrighi dell'abate Aramis per liberarlo dal carcere e dalla maschera di ferro, i conflitti tra D'Artagnan e i suoi amici, le patetiche vicende di Athos e dell'amato figlio Raoul, Wallace ha un'idea sublime: il vero padre di Luigi XIV e del gemello non è il defunto Luigi XIII, ma D'Artagnan che, da sempre, ama la regina Anna. DiCaprio gioca con soffice disinvoltura le sue carte gemellari. I 4 moschettieri se la cavano con sapiente mestiere.Attori solidissimi che rendono il film godibile,anche se non è certo un capolavoro e poteva essere sfruttata meglio la storia.

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