martedì 18 ottobre 2011
Libri
«Dashiell Hammett - scriveva il suo discepolo Chandler nella Semplice arte del delitto - restituì l'assassinio alle persone che lo commettono per delle ragioni, non per fornire un cadavere, e con i mezzi a portata di mano, non con pistole intarsiate, curaro e veleni tropicali. Egli mise sulla carta queste persone come sono». In realtà è difficile dire che Hammett il fondatore dell'Hard boiled school, seguisse un preciso realismo: i suoi criminali sono gangster che battono le metropoli e non geni solitari che abitano magioni brumose: i suoi detective percorrono labirinti di strade e non dedali mentali tratti da testi di filosofia; ma non per questo è più probabile incontrarli nelle pagine della cronaca nera. Semmai Hammett immette nel genere poliziesco una pedagogia che mancava alla letteratura d'evasione: l'occhio critico, un inappagato desiderio di giustizia e di purezza, e ne sigla con questo il passaggio dalla separatezza alla letteratura maggiore. La ragazza dagli occhi d'argento è bella, maliosa, astuta, capace di doppie esistenze; se dietro di sé lascia una scia di cadaveri è per volgare sete di denaro, non perché appartenga al male metafisico, per l'ambizione inestinguibile di chi è stato povero. È un'anti-dark lady. E il detective che la stringe e infine la cattura è abbastanza sciatto e privo di immaginazione da non cadere innamorato di lei. Dopo tornerà al suo whisky e alla sua stanza fumosa, perché questo mondo è tutto indifferentemente brutto.
Dashiell Hammett (1894-1961) ex detective dell'Agenzia Americana Pinkerton, iniziò scrivendo racconti gialli, in cui era trasfigurata la sua esperienza, per la popolare rivista «Black Mask» . È stato l'innovatore in senso realistico del genere poliziesco di scuola americana. I suoi romanzi più famosi: Il falcone maltese (1930), La chiave di vetro (1931), L'uomo ombra (1932). Un matrimonio d'amore.
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