
In un piccolo appartamento di Chinatown (New York), occupato da un enorme computer, Max Cohen si dedica alla matematica, convinto che sia un linguaggio della natura e che tutto può essere capito attraverso i numeri, dall'andamento della Borsa, al vero nome di Dio, nascosto tra le lettere/numeri dei primi libri della Bibbia (Torah). Agenti di Borsa, rabbini, vecchi matematici si interessano alla sua scoperta. Esordiente nella regia (che gli è valsa un premio al Sundance 1998) come lo è il protagonista S. Gullette con cui ha scritto la sceneggiatura, D. Aronofsky ha fatto un film di fantascienza che tende all'infinito e al trascendente come il simbolo/numero ? (pi greco = 3,1415926536...) che gli dà il titolo. Esige spettatori non pigri, meglio se conoscono i frattali, e lo (ri)vedono in DVD: “Si avvicina molto, come complesso di elementi visivi, tematici e musicali, a quei sistemi complessi che vengono descritti durante il film. Tutto è connesso, collegato come in un enorme sistema nervoso.Un film disturbato e disturbante,tutto girato in un bianco e nero allucinato,movimenti di macchina fulminei come in una candid camera,attori stranianti in una storia che sfiora sempre il confine della follia.Ma il suo fascino è proprio li,nella diversità,nell'originalità,nel talento indiscusso di Aronofsky che verrà meglio fuori nei suoi film successivi.
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