mercoledì 3 marzo 2010
Poesie
Incanti personali
Sguardo perso
in lontane assonanze,
e flusso dei miei desideri,
che fanno l'amore
con i colori del vento.
Che frenesia d'autore,
illusioni calde,
tempestive frasi
e stupidi ritornelli mentali.
Avvicinandomi al tempo
oramai perso nel vulcano spento,
nuovi focolai mi infiammano,
scuotono il piacere divino
del corpo mio dimenticato.
Ora toccandoti
lievemente la mano,
muoiono le scorie
del passato
e del presente.
Chi sei, dolce amata mia,
forse me stesso,
o parte di me in te,
che come un vampiro
prende la linfa
per arricchirla di nuova
estraneità.
Domani non sarò più lo stesso,
ed oggi gli istanti eterni
rimuovo la mia falsa realtà,
sveglio dentro al calice dell'etereo
e del gusto perduto.
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