Il sogno
Infine
la notte
mi sospinge in te
mio sogno,
ed io
naufrago furioso
affondo nelle tue
torbide acque
smarrendomi.
E danzo sul tuo corpo
sorgente
di vita salata
intrecciando le gambe
ai flutti tuoi meravigliosi.
E le mani accarezzano
le spume flessuose
dei tuoi fianchi.
Fammi dono
della dannazione
giacché il risveglio
mi affida
membra intorpidite
e sensi lacerati.
Mia sirena
rinnegata
dal giorno,
bocca accesa
che il frutto
proibito
morde,
accoglimi
mio mare aperto.
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