sabato 13 marzo 2010

Accadimenti


Seguendo da quando è iniziato il caso del "Delitto di Via Poma"non potevo non interessarmi alla morte recente di uno dei principali protagonisti di quella vicenda ancora abbastanza oscura,vale a dire il portiere dello stabile dove venne uccisa la povera Simonetta Cesaroni.Secondo me,e non solo,Vanacore sapeva come si erano svolti i fatti e probabilmente anche chi era il colpevole,ma per qualche ragione oscura non ha mai rivelato la sua verità.Adesso la sua morte getta una ombra ancora più inquietante su quei fatti,soprattutto per il modo in cui è avvenuto il "suicidio".Riporto l'articolo di Mannucci apparso su "Il Tempo"che secondo me,insieme alla testimonianza del criminologo Bruno,spiega bene i dubbi su questa morte.

Lo strano suicidio

Qualcuno potrebbe avere indotto il portiere del delitto di via Poma a togliersi la vita. E "quel lasciate in pace la mia famiglia" è un rebus. 
 

 
«Lasciate in pace la mia famiglia». È nell'altro cartello d'addio il germe del dubbio. Pietrino l'aveva appallottolato: gli era venuto male, così ci si era concentrati sull'altro messaggio, quello sui «20 anni di sospetti». Ma se la dietrologia si aggrappa a ogni presunto indizio, quello potrebbe essere un messaggio cifrato contro i suoi possibili persecutori, che lo avrebbero "istigato al suicidio", inducendolo al sacrificio per salvare i suoi cari da una qualche oscura, terribile minaccia. Obietteranno: "lasciate in pace la mia famiglia" va decodificato in modo trasparente, come un "non costringete mia moglie e mio figlio al supplizio di una testimonianza al processo".

In quel caso la morte di Vanacore sarebbe stata vana: Giuseppa e Mario non potranno "avvalersi della facoltà di non rispondere", come invece avrebbe potuto fare lui. Certo, "istigazione al suicidio" può essere solo un tecnicismo investigativo per consentire l'autopsia. Ma qualche elemento bizzarro si intravede, in filigrana, nelle acque di Torricella. Molto basse, a cinque metri dalla riva, per decidere di annegarsi volontariamente. L'avevano avvelenato? Però l'uomo poteva essersi stordito da solo bevendo mezza bottiglietta (trovata nell'auto) di diserbante (gli esami tossicologici dimostreranno se così è andata), e quel suo legarsi una caviglia alla corda assicurata a un pino marittimo, lì a picco sugli scogli, poteva riconfermarne la glaciale determinazione di farla finita, senza incorrere nei ripensamenti dell'ultimo istante.

Di certo, voleva che il suo cadavere fosse ritrovato, e che la propria fine risultasse più eloquente, mediaticamente deflagrante, di ogni biglietto o rivelazione di commiato. Lui che aveva sempre cercato di sfuggire alle telecamere, è andato a offrire il corpo a una ecumenica visibilità. E questo inquieta: se non vi è stata regia esterna, la sua uscita di scena è in aperto contrasto con ogni scelta di vita. L'avevano visto, l'altra mattina, indecifrabile nella propria grigia imperturbabilità: in questo ancora in sintonia con quel carattere apparentemente glaciale. Infatti nessuno si era preoccupato: né gli amici del caffé, né la donna della trattoria che lo aveva notato andare verso il mare con quella corda. Immaginava una battuta di pesca.

Pietro aveva già fatto la spesa:, frutta, una "zeppola" pasquale, una pagnotta di Altamura per Peppa. Verso le undici, un'ora prima del ritrovamento, qualcuno lo aveva incrociato in piazza: mangiava un mandarino sotto la statua di Padre Pio. Se sapeva qualcosa di via Poma, in quel momento lo stava raccontando al santo. Per l'ultima volta.


Stefano Mannucci

1 commento:

  1. Questa è una vicenda che mi ha toccato e turbata molto sia in questi ultimi giorni sia perché si aggiunge ad un delitto ancora irrisolto, di cui, però, non so molto perché avvenuto due mesi prima della mia nascita, ma sostanzialmente perché Vanacore ha deciso di togliersi la vita nelle acque del mio mare, del mio amato Torre Ovo. Come nell'articolo che hai riportato, molti, che come me conoscono quel punto molto bene, sanno perfettamente che lì l'acqua è molto bassa: quasi impossibile annegare lì. Forse resterà un mistero anche questo "suicidio", di certo è il fatto che, se sapeva qualcosa, se l'è portata nella tomba e tutto questo non fa che aggiungere un'ulteriore nota triste ad una storia di per sè dolorosa.

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