giovedì 11 marzo 2010
Medicina
La nutrigenetica
Quante volte abbiamo pensato di avere un'intolleranza o un'allergia alimentare? Quante volte abbiamo riflettuto che certi alimenti ci provocano problemi digestivi e altri sono da noi assimilati con facilità? Perché siamo più sensibili di altri verso certe malattie specifiche o siamo più a rischio di altri adottando certi stili di vita, come fumando e bevendo?
A queste domande da oggi risponderà la nutrigenetica, una disciplina che promette, grazie a un semplice test del sangue, di trovare una dieta personalizzata per ognuno di noi. La nutrigenetica è infatti una disciplina che studia le nuove opportunità sulla salute nel campo della genetica applicando queste conoscenze alle scienze dell'alimentazione e della nutrizione.
Secondo la nutrigenetica sarà allora possibile, facendo alcuni test del Dna, rilevare le peculiarità genetiche di ciascuno di noi, peculiarità che dipendono dalle variabili alimentari, dallo stile di vita e dalla nostra abituale alimentazione.
Ognuno di noi ha infatti un diverso metabolismo come ha un diverso Dna, spiegano gli esperti di nutrigenetica, ma possiamo controllare la nostra qualità di vita e la nostra alimentazione per incidere positivamente su di essi. Attraverso la nutrigenetica quindi sarà possibile mettere a punto delle diete specifiche che tengano conto delle nostre caratteristiche genetiche: un gruppo di esperti avrebbe infatti selezionato alcuni geni che sono responsabili delle reazioni dell'individuo ai nutrienti essenziali.
Questi geni giocherebbero un ruolo chiave nelle allergie alimentari e nelle intolleranze, che potrebbero un giorno venire corrette. La dieta su misura proposta dalla nutrigenetica permetterebbe il benessere tramite l'alimentazione, decidendo in base al genotipo di una persona la qualità e la quantità giornaliera dei nutrienti necessari da una soglia minima a una massima per ottenerne i benefici.
Il test che porterebbe alla dieta personale non sarebbe di tipo diagnostico e quindi è inutile se si vogliono cercare i geni malati, ma sarebbe invece determinante per capire i meccanismi di interazione del nostro corpo con quello che mangiamo.
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