
Sono così convinto
della trasparenza in quel che vivo,
che la luce, la pioggia e il cielo sono
le forme in cui ti schivi,
vaga interposizione fra te e te,
che non sono mai solo
se la luce del giorno mi sembra la tua anima,
o quando illuminandosi le stelle
mi raccontano cose che tu pensi.
Quella goccia di pioggia
che cade sulla carta
non è una macchia livida, fiorita dall'azzardo,
quando una vaga e diffusa violetta
che tu mi invii dall'aprile che vivi.
E poi, quando i contatti della notte,
massa di oscurità, solida massa,
vento, rumori, giungono e mi toccano
rimango immensamente
stupito di vedere
che il braccio che ti tendo non ti stringe,
e che ancora ti ostini
a non mostrarti tutta
vicina come sei, dietro ogni cosa.
E sebbene tu palpiti
in ciò che è più vicino, io devo credere
- solo perché il tuo corpo non si vede -
nella vaga finzione d'esser solo.
Pedro Salinas
Che parole splendide...
RispondiEliminaTra qualche giorno sarà il compleanno di una persona alla cui anima ho legato la mia, in modo strano, inafferabilmente lontano ma unico e solo...
Mi hai dato le parole giuste per dirglielo. Grazie Stefano.La tua scelta è anche la mia.