sabato 7 gennaio 2012

Cinema


Nell'estate del 1970 in un piccolo centro, quattro adolescenti americane fanno un patto: saranno amiche per sempre. Roberta Martin, Samantha Albertson, Chrissy Dewitt e Tina Tercell sono delle dodicenni, allegre e di buon carattere: fanno burle ai ragazzini; si confidano malizie e segreti, anche se avvertono la precarietà delle loro famiglie, dove spesso almeno uno dei genitori è morto, o divorziato, o latitante. Malgrado la spensieratezza, le quattro comprendono oscuramente che "quella estate" segna la fine della loro infanzia, per cui a tranquillizzarle un poco hanno solamente quel punto di riferimento futuro. In più, la più sensibile del gruppo - Samantha - è inesplicabilmente turbata da una tomba che nel cimitero (dove spesso conduce a notte le compagne) la affascina con il nome di un ignoto ragazzetto (tale Jonny), tragicamente deceduto in un incidente accaduto negli anni '40. Dopo venti anni le bambine sono ora donne adulte. Samantha scrive (è la sua passione di sognatrice), ma vive sola e insoddisfatta dopo varie esperienze sentimentali. Con il loro denaro, le amiche hanno fatto costruire su di un albero un minuscolo abitacolo per i loro incontri. Lassù fioriscono i ricordi: si viene a conoscenza che Jonny era il figlio di un vecchio matto inoffensivo, il quale durante la notte andava a visitarne la tomba ed è appunto là che Samantha (da sempre amante di quel luogo triste) lo incontrava ed è quello stesso vecchio che una sera piovosa l'ha salvata da una fogna in cui lei era caduta; si ricordano le prime scoperte sessuali; l'incontro in una strada con un reduce dal Vietnam; i piccoli eventi ormai lontani o confusi. Poi Chrissy viene colta dalle doglie ed una bella bambina nasce assistita da Roberta, che era la più timida ed ora è diventata un abile medico. Molti anni sono trascorsi, ma l'amicizia e l'amarcord collettivo degli anni verdi sembra davvero intatta e preziosa. Isolandosi sul loro albero le quattro donne ne sono coscienti e felici, malgrado tante illusioni sfiorite e i crucci dell'età adulta."Lo schema non è molto diverso da quello, sia pure con maschietti anziché con femminucce, di 'Stand by Me', ma là, alle spalle, c'era un testo felice di Stephen King, reso più intenso e allo stesso tempo più tenero, dalla regia di Rob Reiner, qui c'è una storiella, definita autobiografica, di una poco conosciuta Marlene King e una regia di una esordiente, Lesli Linka Glatter, con un passato finora quasi soltanto di coreografa di balletti moderni. Comunque una buona prova delle attrici protagoniste che rendono gradevole questa pellicola.

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