mercoledì 4 gennaio 2012

Cinema


Jackie Brown è una hostess avvenente che contrabbanda denaro per Ordell Robbie, un traffichino d’armi dal grilletto facile. Ordell si accompagna a Louis Gara, uno stralunato ex galeotto, e a Melanie, una sballatissima bionda. Di ritorno dal Messico, Jackie viene fermata e arrestata da due agenti del reparto antifrode sulle tracce di Ordell. In cambio dell’immunità si decide a collaborare con la polizia. Dotata di grazia e sangue freddo la signora Brown raggirerà agenti e delinquenti, incassando il denaro di Ordell e seducendo un garante di cauzioni.
Tratto da "Rum Punch" di Elmore Leonard, Jackie Brown è il film più lineare di Quentin Tarantino, che omaggia la stagione cinematografica della blaxploitation e celebra la sua sexi icona nera, Pam Grier. È lei la Jackie del titolo, l’antesignana della sposa di Bill, la donna castrante decisa a eliminare il maschio che le ha fatto un torto, ed è sempre lei la regina di un genere cinematografico degli anni ’70 che sfruttava la cultura popolare nera ed era interpretato, realizzato e rivolto al pubblico afroamericano. In Jackie Brown la blaxploitation funziona come elemento postmoderno spogliato del significato etico, politico e sociale che muoveva gli eroi neri degli anni Settanta. Al contrario il film di Tarantino produce puro intrattenimento per “bianchi” esaltando i vizi del sottoproletariato nero, sottolineandone l’avidità e il narcisismo. Il gangster nero è ancora una volta Samuel L. Jackson, involuzione degli eroi della blaxploitation ma irresistibile negli abiti funky e multicolori del mercante d’armi che giustizia nemici e “fratelli” nei portabagagli di lucidissime Pontiac. Accanto a lui compare, per la prima volta misurato, il balordo scarcerato di Robert De Niro, che spara e uccide meccanicamente la “fattona” puttanella di Bridget Fonda. Sottovalutato film di Tarantino, Jackie Brown riavvolge il tempo generando nuove linee temporali, ri-sequenze che scorrono su una colonna sonora black lungo le strade urbane del crack.

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