mercoledì 4 gennaio 2012

Cinema


Bruce Wayne, giovane rampollo di un illuminato filantropo di Gotham City, vede i suoi genitori assassinati da un rapinatore. Incapace di liberarsi del senso di colpa, inizia un vagabondaggio che lo porta fin sulle vette dell'Himalaia, dove Ra's Al Ghul e il suo fido Ducard lo iniziano alla via del loro culto ninja. Wayne è deciso a servire la giustizia e tornato a Gotham, trova in Falcone, potente trafficante di droga, e in Crane, altrettanto corrotto psichiatra, i due più acerrimi nemici, dietro ai quali però pare celarsi qualcuno di ancor più potente. L'unico modo per combatterli è diventare un simbolo, che dia forza e speranza alla gente.
Per chi non l'avesse capito, questo simbolo si chiamerà Batman, l'uomo-pipistrello, terrore dei criminali nella metropoli della corruzione.
L'ambiguità psicologica di Wayne/Batman diventa finalmente il fulcro di un film a lui/loro dedicato: non poteva essere messo in mani migliori, visto che Nolan, nella sua pur breve carriera, ha dimostrato di avere una somma predilezione per i meandri più fangosi della mente umana.
Questo quinto capitolo della moderna traduzione in pellicola di uno tra gli eroi a fumetti più amati di sempre è di ottima fattura, ed è quasi tutto merito dello stesso regista: Nolan immerge la trama in un'atmosfera cupa ma non barocca; elude abilmente gli stereotipi pacchiani (in agguato ad ogni angolo nei film tratti da fumetti); tiene la tensione grazie a personaggi ben costruiti e non a colpi bassi da seconda lezione del corso di sceneggiatura. A onor del vero la prima parte è un po' farraginosa, ma il film lentamente carbura, fino a chiudere in grande stile con un colpo maestro che lo ricongiunge al primo capitolo diretto da Tim Burton. Un plauso a Nolan, dunque, soprattutto per aver ridato slancio e dignità ad una serie che Schumacher aveva ostinatamente tentato di macellare. Ottimi sia neeson che caine,mentre Bale ha sempre e solo un'espressione qualunque film faccia.

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