sabato 7 gennaio 2012

Cinema



Detroit, quattro fratelli giurano vendetta per la morte della loro madre adottiva uccisa durante una rapina. Inizialmente sembra solamente un incidente violento, ma la teoria dell' esecuzione viene confermata momento dopo momento. I fratelli, uniti sotto la guida del non proprio "pulito" Bobby (Mark Wahlberg), vogliono farsi giustizia da soli.
John Singleton, fuori concorso a Venezia 62, torna a dirigere un film solido e ben recitato, in cui i dialoghi non sono mai banali e l'azione non è sovrautilizzata o gratuita. Il tema della famiglia e dell'unione (non di sangue perché i quattro sono stati tutti adottati) è sviluppato principalmente nella casa materna, che muta, soffre, viene ferita e rinasce come se fosse un essere umano. Qui i fratelli dimostrano la loro vera natura, che all'esterno appare violenta, ma che all'interno delle mura domestiche rivela legami reali e indistruttibili. Mark Wahlberg regge molto bene la parte del protagonista, con la giusta dose di sbruffoneria e responsabilità e conferisce a Four Brothers un'aura da street western, forse già visto, ma scorrevole e ben recitato.

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