mercoledì 19 maggio 2010

Associazioni


People for the Ethical Treatment of Animals (PETA) è una organizzazione non-profit a sostegno dei diritti animali. Fu fondata nel 1980 da Ingrid Newkirk e Alex Pacheco, ispirati dal libro di Peter Singer Liberazione animale. La Newkirk è ancora oggi alla guida dell'organizzazione che ha la sua sede centrale a Norfolk in Virginia. In tutto il mondo, secondo i dati forniti dall'organizzazione stessa, la PETA conta 800000 membri e oltre 100 impiegati. Oltre che negli Stati Uniti, la PETA ha uffici nel Regno Unito, in India, in Germania, in Olanda e in Asia.

La PETA concentra i propri sforzi nella lotta a quattro pratiche: l'allevamento intensivo, la vivisezione (o la sperimentazione sugli animali), l'allevamento di animali da pelliccia e l'uso di animali nell'industria del divertimento. Altri sforzi minori sono volti a combattere la pesca, la pratica della disinfestazione (per esempio nei confronti dei ratti), il combattimento di galli e così via.

La filosofia della PETA è così sintetizzata sul sito Web dell'organizzazione:

La PETA crede che agli animali vadano garantiti alcuni diritti fondamentali, e il rispetto dei loro interessi a prescindere da considerazioni di utilità per gli esseri umani. Come voi, gli animali sono capaci di soffrire e hanno scopi nella loro vita; di conseguenza, non sono a nostra disposizione per l'uso come cibo, abbigliamento, divertimento, sperimentazione o per qualsiasi altro scopo.

Il presidente Newkirk ebbe a dire: se parliamo di sensazioni come dolore, paura, fame e sete, un ratto è un maiale è un cane è un ragazzo. A lungo termine, la PETA sostiene l'abolizione dello sfruttamento degli animali in qualsiasi forma e a qualsiasi scopo, e sposa la posizione filosofica dei sostenitori dei diritti animali. Nel breve termine, sostiene posizioni di solidarietà verso gli animali (animal welfare) e opera a favore della riforma delle industrie che utilizzano animali. La PETA è una forte sostenitrice dello stile di vita vegano.

La PETA è famosa per il suo uso aggressivo dei mass media, di corte e dimostrazioni, e per gli attacchi contro le grandi società sospettate di maltrattare gli animali. Finì per la prima volta sotto i riflettori in seguito alla pubblicazione dei risultati di una inchiesta in incognito condotta da Pacheco, in cui si documentavano numerosi casi di abuso e negligenza nella sperimentazione scientifica su primati. Questa indagine portò alla prima condanna di un laboratorio di sperimentazione per il reato di abuso sugli animali.

Nel 1983, la PETA condusse una vittoriosa campagna contro il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, che aveva progettato una serie di test di armamenti su cani e capre.

Nel 2000, una nuova campagna di successo fu condotta contro McDonald's, costringendo la catena di fast food ad aderire a nuovi standard di rispetto per gli animali. Nel 2001, un'azione analoga fu intrapresa nei confronti di Burger King. Dopo mesi di pressioni sui mass media, anche Burger King scese a compromessi con la PETA. I nuovi standard imposti dall'organizzazione della Newkirk includevano limiti inferiori sulle dimensioni delle gabbie per le galline e prevedevano la possibilità di eseguire ispezioni a sorpresa nei mattatoi.

Altre campagne celebri sono quelle contro la catena Kentucky Fried Chicken (KFC), contro la PETCO e contro la Procter & Gamble.

Un'altra industria nel mirino della PETA è quella delle pellicce. Spesso usando VIP seminudi come testimonial, la PETA diffonde lo slogan "preferirei andare in giro nudo che indossare una pelliccia". Un'altra campagna, rivolta ai bambini, utilizzava lo slogan "tua mamma uccide gli animali".

Oltre a campagne contro abusi conclamati o sospettati nei confronti degli animali, la PETA si batte a favore del vegetarianesimo. È celebre la sua posizione a proposito di Gesù Cristo, del quale si sostiene che fosse vegetariano. Anche altri temi a sfondo cristiano sono stati usati dalla propaganda della PETA: per esempio, manifesti che rappresentano un maiale e la scritta: "è morto per i vostri peccati" (he died for your sins).

Un'altra campagna celebre è quella detta Lettuce Ladies ("signore di lattuga") in cui donne celebri (per esempio modelle di Playboy) appaiono vestite in costumi da ceppi di lattuga e propagandano la dieta vegana.

La campagna più discussa si chiamava Holocaust on Your Plate ("l'olocausto nel tuo piatto"), che cercava di scuotere l'opinione pubblica attraverso l'analogia fra il trattamento riservato agli animali da allevamento e le angherie subite dagli ebrei nei campi di concentramento nazisti durante l'Olocausto. Questa campagna fu severamente condannata dalla Anti-Defamation League (ADL). In un'altra campagna, la PETA utilizzò invece l'analogia con la tratta degli schiavi neri.

Sempre allo scopo di suscitare rumore e discussione, la PETA intraprende di quando in quando campagne con scopi in qualche modo paradossali, per esempio chiedendo a intere città di cambiare nome. Verso la fine degli anni novanta, per esempio, la PETA chiese che Amburgo e Francoforte cambiassero nome, essendo tali nomi associati ad hamburger e hot dog rispettivamente.

Le opinioni riguardo all'azione della PETA sono molto varie. Se i suoi sostenitori lodano il fatto che l'organizzazione sia riuscita ad attirare l'attenzione del pubblico sulla questione animale, favorendo anche la diffusione del veganismo, e che abbia ottenuto numerosi risultati pratici (inclusa la chiusura del più grande mattatoio degli Stati Uniti), non mancano le voci critiche contro il suo operato. L'organizzazione viene accusata di aver finanziato gruppi ecoterroristici come l'Animal Liberation Front e la Earth Liberation Front, generalmente condannati dall'opinione pubblica. Lo stesso Pacheco avrebbe dichiarato pubblicamente che, per la causa animale, reati come il furto o la distruzione di beni di proprietà altrui sono accettabili.

Anche alcune posizioni della PETA sulla libertà degli animali sono criticate. Gli avversari di questa organizzazione per esempio ricordano che la PETA sosteneva la liberazione di due scimmie malate di AIDS, sostenendo che il pericolo che queste costituivano per la popolazione umana locale non implicava il diritto di tenerle imprigionate.

Un'altra accusa spesso rivolta alla PETA riguarda il fatto che il suo uso dei massmedia sarebbe talvolta immorale in quanto rivolto verso gruppi vulnerabili. Un esempio in questo senso fu la campagna diretta alle teenager inglesi aspramente criticata in quanto i prodotti derivati dal latte venivano accusati di provocare obesità, acne e altri disturbi particolarmente sgradevoli per gli adolescenti.

Negli Stati Uniti, un gruppo di avversari della PETA ha costituito un'altra organizzazione, usando sardonicamente lo stesso nome "PETA", col significato di "People Eating Tasty Animals" ("gente che mangia animali gustosi").

Vi è inoltre un sito americano (www.petakillsanimals.com) che accusa l'organizzazione di aver ucciso dal 1998 circa 10.000 tra cani, gatti ed animali di compagnia non sofferenti, ma anzi, facilmente adottabili come i cuccioli. Questo triste fenomeno che si è concentrano in alcune contee americane, sembra sia stato giustificato dall'associazione con la mancanza di mezzi e soldi per mantenere gli animali. La PETA è accusata di aver soppresso circa l'85% degli animali ricevuti, mentre altre organizzazioni animaliste americane come le SPCA locali (Society For The Prevention Of Cruelty To Animals International) ne hanno dati in adozione una pari percentuale. Per questa vicenda la PETA è stata quindi accusata di non avere come fine ultimo il benessere degli animali, ma piuttosto il profitto economico dovuto al non doverli accudire e mantenere.
Sempre dallo stesso sito inoltre si leggono critiche contro la PETA per le sue campagne di sterilizzazione, per la sua opposizione alla sperimentazione animale e più in generale per il suo progetto di liberazione animale (opposizione agli zoo, ai circhi, alla caccia etc).

La PETA conta molti VIP fra i suoi membri e i suoi sostenitori:

Pamela Anderson, P!nk Eve Angeli, Bea Arthur, Ed Asner, Alec Baldwin, James Cromwell, Dick Gregory, il Dalai Lama, Lydia Guevara, Emmylou Harris, Tippi Hedren, Benji Madden, Bill Maher, Jonah Matranga, Paul McCartney, Rue McClanahan, Grant Morrison, Morrissey, Martina Navratilova, Conor Oberst, Mark "Barney" Greenway, Richard Pryor, Dennis Rodman, Alicia Silverstone, Dominique Swain, Charlize Theron, Betty White, Roger Moore, Natalie Portman, Fiona Apple, Steve-O, Oliver Sykes, Natalie Imbruglia, Zara Whites, Rise Against, Jorja-An Fox

1 commento:

  1. Credo che sfortunatamente non scopriremo mai del tutto quanti dei prodotti che usiamo quotidianamente sono il risultato di atroci esperimenti compiuti su esseri senzienti ma inermi ed indifesi.Allo stesso tempo molte delle medicine a cui ricorriamo per affrontare e superare situazioni di dolore fisico sono proprio la parte finale di un processo scientifico doloroso a carico di animali che sostituiscono, non volontariamente, la casistica umana da sottoporre a trattamento sperimentale.
    Moltissimi sono gli studi recenti che dimostrano la crudeltà assoluta di questi esperimenti e soprattutto la totale inutilità degli stessi in considerazione delle enormi differenze fisiche, anatomiche, biologiche e fisiologiche tra gli animali utilizzati nei laboratori di ricerca (leggasi luoghi di tortura) e gli umani.
    La stessa dicitura "cruelty free" utilizzata da molte ditte per indicare la loro scelta di non testare i propri prodotti sugli animali, non implica l'abolizione dell'uso di ingredienti all'origine acquistati da società che invece praticano o sovvenzionano la vivisezione.

    Il discorso è complesso e,a parte la questione prettamente medico/scientifica,esso tratta temi di natura etica, di morale individuale e di coscienza personale.
    Mi permetto di ricordare due norme della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale proclamata nel 1978.
    Articolo 11 - Ogni atto che comporti l’uccisione di un animale senza necessità è un biocidio, cioè un delitto contro la vita.
    Articolo 13 - a) L’animale morto deve essere trattato con rispetto.

    Voglio ringraziarti personalmente e di cuore Stefano perchè la decisione di trattare questo argomento sul tuo blog la considero scelta di grandissima sensibilità e spessore morale.
    Non importa quanti occhi leggeranno di questi atroci accadimenti o quanti, una volta presa coscienza degli stessi, decideranno di non contribuirvi adottando piccoli accorgimenti nella propria vita quotidiana.Non è importante la quantità delle anime che si sentiranno responsabili di eccidi scelti dal libero arbitrio umano e dalla convinzione della supremazia della specie umana su tutti i diritti delle altre.
    La cosa importante davvero è parlarne, è voler sapere, è voler conoscere la realtà,è comprendere che ci sono colpe che non espieremo mai ma se anche una sola anima avrà fatto la scelta giusta, quei peccati ci allontaneranno di un passo dall'inferno della nostra coscienza.

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