mercoledì 4 agosto 2010
Poesie
Ti voglio bene e non so perché
Mi commuove ogni cosa di te
Ti voglio bene perché sei
così vulnerabile al mondo
che il mio mondo finisce nel tuo,
irrimediabilmente
È una dolce ninnare per me
Il battito calmo del tuo cuore
Il tuo passo tranquillo
Come il cammino
Sul tuo sentiero di luce
Le tue orme lievi
Come quelle soavi di una grazia
Le tue mani sono un volo d’ali
Un nido di gabbiani
Sono l’aurora e il tramonto del giorno
Il vento sulle mie ali
Per volare più in alto nel cielo di domani
E a ogni nuova alba che verrà
Le tue labbra sono farfalle
Che mi recano in dono i tuoi baci
I tuoi seni sono coppe soavi di frutti deliziosi
Che si offrono alla mia sete di vita
Come un dono degli dei
E si aprono varchi delicati nel mio mare
Come magnifici scogli tra le onde
A cui mi tengo stretto
nelle notti tempestose e buie
Sono ciliegie fragole e pesche
per l’arsura delle mie labbra
al sole dell’estate
I tuoi capelli sono cascate d’onde verticali
Che precipitano a picco
sulle aureole in fiamme dei tuoi seni
Riversandosi in mille arrendevoli rivoli
sulla linea delicata della tua nuca
e delle tue spalle
Sono grappoli d’uva nera
che incorniciano il tuo volto angelico
La tua pelle è un puro gioiello d’ambra
Tenera come burro cacao sulla mia pelle
Le tue spalle sono un pendio vertiginoso
da scalare
Il tuo corpo è un'anfora
mirabilmente disegnata
nella nuda fosforescenza della luna
Le tue gambe sono i pilastri del cielo
e della terra
Torri gemelle da salire piano piano
Un ponte affusolato sopra l’oceano della vita
I tuoi occhi sono diamanti
attraversati dalla luce diafana dell’iride
Sono la terra promessa
il mondo meraviglioso dove si appaga
la mia essenza
Le sole stelle luminose che non scompaiono
al sole del mattino, nel mio cielo
Sono il cielo dove vola la tua anima
Il paradiso nel quale si involano
la mia e la tua, in rapite estasi.
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"Oggi lo spazio è splendido! Senza morsi né speroni o briglie,
RispondiEliminavia, sul vino, a cavallo verso un cielo divino e incantato!
Come due angeli che tortura un rovello implacabile,
nel cristallo azzurro del mattino, seguire il lontano meriggio!
Mollemente cullati sull'ala del turbine cerebrale, in un
delirio parallelo,
... nuotando affiancati, fuggire senza riposi né tregue
verso il paradiso dei miei sogni"
Charles Baudelaire - Il vino degli amanti