domenica 28 febbraio 2016
Cinema
2001. Gordon Gekko esce dal carcere dopo aver scontato la pena per le frodi attuate a Wall Street. Nessuno lo attende al di là del cancello. 2008. Gekko ha pubblicato le sue memorie e considerazioni sul passato e sul presente della finanza mondiale e le ha intitolate "L'avidita è buona?". Intanto sua figlia, che si è rifiutata di fargli visita dopo la morte del fratello di cui lo accusa, ha una relazione con Jake Moore. Il giovane opera in Borsa sotto le ali dell'anziano Louis Zabel e crede nella possibilità di investire in un progetto finalizzato alla creazione di energia pulita. Zabel viene però messo in gravi difficoltà dalla diffusione di voci finalizzate alla sua eliminazione dal mercato e - non reggendo la pressione - si suicida. Da quel momento Jake si avvicina a Gekko il quale vorrebbe poter tornare ad avere un dialogo con sua figlia.
"Gekko è vivo e truffa (forse) insieme a noi" si potrebbe affermare parafrasando uno slogan del '68. Per la prima volta Oliver Stone torna sui suoi passi rivisitando un proprio personaggio. In questi casi si tratta sempre di operazioni rischiose ma l'operazione è riuscita. Non poteva essere diversamente, vista la materia offerta dalla recente crisi finanziaria di cui ancora a lungo pagheremo le conseguenze. Il finanziere d'assalto del film datato 1987, che veniva incarcerato pei suoi crimini, 23 anni dopo sembra un agnellino rispetto a chi gli è succeduto. La speculazione è un cancro pervasivo che ha invaso il mondo e l'alea morale (quella peculiarità per la quale i risparmiatori mettono il loro denaro nelle mani di qualcuno che non si assumerà alcuna responsabilità per l'uso che ne farà) domina il mercato.
Stone lancia ancora una volta un pesante j'accuse adempiendo al compito (che si è dato da sempre) di 'volgarizzare', nel senso di rendere comprensibili, le dinamiche del potere, sia esso politico o economico. Come sempre, però, torna a rivisitare le proprie ossessioni narrative e visive. Perché in lui permane sin dalla gioventù un conflitto mai risolto con la figura paterna che traspare in molte sue opere. Non è un caso che la dinamica 'privata' del film si dipani su due filoni legati alla paternità: Gekko vuole riallacciare un legame spezzato con la figlia, e Jake, avendo perso Zabel, è alla ricerca di una nuova figura 'paterna' di riferimento. Stone vive costantemente il conflitto tra autorità e libertà, lo associa politicamente al conflitto tra Stato e Mercato e lo traduce nella drammatica scena della crisi in cui uno dei presenti, dinanzi alla necessità dell'intervento dello Stato americano per salvare le banche, afferma: "Questo è socialismo!".
Ma il regista crede anche profondamente nell'opera di Satana nel mondo (ricordiamo quante riscritture dovette subire l'originale sceneggiatura di Tarantino per Natural Born Killers per introdurvi la presenza del Demonio). Ecco allora il quadro dominante lo studio del 'cattivo' di turno in cui il Diavolo mangia un corpo umano. Da anarchico di destra bisognoso di certezze Stone va alla ricerca del Male. Lo denuncia spietatamente sperando così che le forze degli inferi non prevalgano.
Giancarlo Zappoli
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