venerdì 9 ottobre 2009

Storia


La città di Este è abitata da tempi molto antichi: già nell'età del ferro, infatti, era il principale insediamento degli antichi Veneti. In seguito, nel III-II secolo a.C., Este e tutto il Veneto diventarono colonia romana. Reperti di questi periodi sono conservati nel Museo Nazionale Atestino. Nell'89 a.C., con la lex Pompeia, venne concesso il diritto latino; nel 49 a.C., all'inizio della guerra civile tra Pompeo e Cesare, quest'ultimo, per ottenere l'appoggio della popolazione, concesse il diritto romano a tutta la Gallia cisalpina, di cui era stato proconsole tra il 58 e il 49. In seguito alla battaglia di Azio, Augusto affida ai soldati della V e XI legione i territori dell'agro di Este (formato dai territori di Galzignano, Teolo, Lonigo, Noventa Vicentina, Trecenta, Pernumia, Monselice, e dal monte Venda, che rientra ora nel comune di Vò).

In seguito alle invasioni barbariche e alla caduta dell'Impero Romano, Este si spopolò, riducendosi a villaggio rurale, secondo alcuni a causa dell'opposizione ad Attila, poiché quest'ultimo era solito distruggere ogni città che gli si opponeva.

Dopo l'anno Mille si ripopolò attorno al castello fatto costruire dal marchese Alberto Azzo II d'Este circa nel 1056.

Este fu anche una delle località interessate dalle vicende umane e storiche che si svolsero tra il XI secolo e il XIII secolo e dalle numerose proprietà che videro protagonisti i vari componenti della famiglia degli Ezzelini.Il più importate personaggio di questa famiglia fu Ezzelino III da Romano. Proprietà che furono certosinamente accertate, censite e documentate dopo la loro definitiva sconfitta avvenuta nel 1260, per mano di Azzo VII Marchese d'Este.

Il controllo della città, abbandonata dalla famiglia degli Este, che si trasferirono a Ferrara nel 1239, passò molte volte di mano nel corso del Basso Medioevo.

Nel 1339, Ubertino da Carrara, signore di Padova, ricostruì il castello così com'è tutt'ora. Nel 1405 Este si sottomise spontaneamente alla Repubblica veneziana per sfuggire al controllo dei padovani e agli scontri di questi con i veronesi (Cangrande della Scala aveva distrutto la città nel 1317).

Sotto il dominio veneziano, Este conobbe un periodo di grande prosperità, interrotto solo dalla peste del 1630.
Monumenti e luoghi d'interesse [modifica]

Este si fa apprezzare per i numerosi monumenti di diverse epoche disseminati per il territorio.

La principale attrattiva cittadina è il Castello Carrarese, costruito attorno al 1339 sulle ceneri di quello estense; in cima al colle troviamo il mastio, da cui partono le mura fino a formare un poligono contornato a intervalli regolari da torri e dal restaurato castelletto del Soccorso. Oggi l'interno del castello è adibito a giardino pubblico.

Addossata alla cinta muraria si trova la Villa Mocenigo, che fu costruita attorno al 1570 e successivamente distrutta da un incendio nel '700. L'edificio attuale ospita il Museo Nazionale Atestino, suddiviso in varie sezioni tematiche: al primo piano troviamo quella protostorica, che conserva le testimonianze dell'epoca paleoveneta, seguita al pianterreno dalla sezione romana e da una sala dedicata all'epoca medievale e moderna, dove si può ammirare una pregevole Madonna col Bambino su tavola di Cima da Conegliano.

Altra villa di rilievo storico artistico, ubicata sul lato nord della cinta muraria, è Vigna Contarena (o Villa Contarini), del XVI secolo.

Altro monumento di spicco è la chiesa di Santa Tecla, nell'omonima piazza, costruita da Antonio Gaspari dopo che la precedente chiesa di origine paleocristiana fu abbattuta dal terremoto del 1688. All'interno di questa chiesa si può trovare una ricca dotazione artistica: la splendida pala di Giambattista Tiepolo S. Tecla intercede presso il Padre Eterno per la liberazione della città dalla peste del 1630, olio su tavola del 1759, la pala d'altare dello Zanchi e l'altare-scultura del sacramento del Corradini.

Degna di nota è pure la Chiesa di Santa Maria delle Grazie con le statue di San Matteo e San Bartolomeo scolpite da Bernardo Falconi da Bissone.

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