C'esta la vie è un film francese con la regia del duo Olivier Nakache e Eric Toledano (già registi in diversi film come Troppo amici e Quasi amici commedie con intenti umoristici). Il film narra di un piccolo imprenditore Max (Jean-Pierre Bacri) che ha un'impresa che organizza matrimoni "chiavi in mano": ricevimento, fotografo, fiori, animatore e orchestra, nonché la "location" che nella vicenda del film è uno splendido castello alle porte di Parigi. Il matrimonio che organizza riguarda un ambiente di persone elevate socialmente ma lo sposo è un presuntuoso che pretende tutto con estrema pignoleria. Purtroppo i collaboratori ne combinano di tutti i colori, Max, che ha come amante una sua assistente Josiane (Suzannne Clèment) che lo vuole piantare, invoca la loro lealtà per ottenere un buon risultato, ma i suoi collaboratori con la loro balordaggine provocano una catastrofe. La carne va a male perche il frigorifero è stato staccato, l'animatore James (Gilles Lellouche) combina un disastro dopo l'altro dovuto al suo egocentrismo, il fotografo Guy (Jean-Paul Rouve) invece di fotografare si abboffa e cerca di "farsi" la madre della sposa e così via. Max sconfortato decide di vendere l'impresa e manda tutti al diavolo, quando la serata sta finendo. Un colpo di scena finale ribalta tutto e la serata alle 5 del mattino finisce in gloria e anche le vicende sentimentali personali si risolvono. Si tratta di un film comico con risvolti farseschi, ma diretto con una mano leggera, con un umorismo spesso sottile, espresso con una mimica facciale notevole; è assente la grevità delle commedia "all'italiana", la volgarità sfacciata, il presentare tutto in negativo, nel film anche nelle persone sfortunate o balorde, c'è una bella collezione di caratteri, si intravvede un lato positivo che alla fine emerge. Niente scene scollaciate e il sesso è affrontato con leggerezza e umorismo, le parolacce ci sono ma non sono martellanti. Insomma un umorismo fine, che fa ridere per tutto il film e che ti lascia con la bocca buona dopo esserti divertito per quasi 2 ore. La vicenda è supportato da una buona interpretazione dei personaggi, in specie quello principale di Max interpretato da Jean- Piere Abri in stato di grazia, meritano un encomio anche l'animatore Gilles Lellouche, il fotografo Jean-Paul Rouve e l'altra assistente Adèle interpretata da un'attrice di colore Eye Haidara
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