A Melbourne una resa dei conti tra gang viene immortalata da una giornalista d'assalto (Gabrielle Fitzpatrick), ma quando i gangster se ne accorgono ha inizio una spietata caccia all'uomo, in cui la reporter finisce per coinvolgere involontariamente Jackie (Jackie Chan), ignaro cuoco di un Tv show.
Non fosse che per poche folgoranti sequenze che solo Jackie e Sammo sanno regalare, in Mr Nice Guy resterebbe poco o nulla per distinguerlo da un qualsiasi B-movie d'azione. Il fatto che sia girato quasi esclusivamente in inglese - in cinese parlano giusto tra loro Chan e Miki Lee - con probabili problemi di comunicazione tra Sammo Hung e il cast, non fa che acuire il pessimo livello della recitazione con un doppiaggio imbarazzante e sopra le righe. Inoltre la masnada di energumeni criminali da operetta è guidata dal karateka Richard Norton - già villain in diversi action hongkonghesi, come City Hunter con lo stesso Chan - garanzia di serie C dietro l'angolo. Ma sono caratteristiche che, in questo contesto, si potrebbero tranquillamente tollerare se solo Mr Nice Guy funzionasse come action movie: invece è proprio in quello che dovrebbe essere il suo punto di forza che il film crolla. Fatta eccezione per la favolosa sequenza slapstick nel cantiere edile, con un labirinto di porte blu e un uso geniale di ganci e betoniere, il livello è così piatto che spesso Sammo deve ricorrere a uno step-framing insistito per cercare di stupire. E nonostante sulla verosimiglianza Hitchcock abbia raccontato quel che ormai si conosce a menadito, non c'è giustificazione che tenga quando il video al centro della vicenda si rivela clamorosamente montato, con tanto di stacchi professionali. Giusto uno showdown senza esclusione di colpi tra Jackie e Norton avrebbe potuto salvare in extremis Mr Nice Guy, ma Hung ha pensato bene di negarci e negarsi anche quello, annientando a colpi di bulldozer il covo dei cattivi e le residue speranze riposte in Mr Nice Guy.
Emanuele Sacchi
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