mercoledì 10 novembre 2021

Cinema

Thierry è un 50enne con moglie casalinga e figlio disabile, in cerca di occupazione perché licenziato dall'azienda per cui lavorava da 25 anni. Tutti si approfittano di lui, che alla fine deve accettare di fare la guardia interna in un supermarket. Sceneggiato con Olivier Gorce, è il 6° film del regista: un'opera d'autore sulla depressione post 2008 "che occhieggia dalle parti di Ken Loach e dei fratelli Dardenne" (Christoph Brangé), ma con un sottotesto etologico - l'animale ferito su cui si accaniscono le iene - ed etico - l'eroismo del giusto, fatto di mitezza e rassegnazione ma anche di indignazione e coraggio. Stile originale, rigorosamente realistico ed essenziale, ellittico e sincopato, con lunghi piani sequenza, inquadrature di 3/4 di spalle e di quinta, assenza di commento musicale, fotografia (Eric Dumont) volutamente opaca. Meritata Palma d'oro per il miglior attore protagonista a Lindon, capace di un'interpretazione esteriormente minimalista, interiormente massima.

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