lunedì 28 giugno 2010

Medicina alternativa


Facendo riferimento alla nostra tradizione primordiale, cioè la Tradizione biblica,l'Eubiotica considera l'uomo come un ecosistema, inserito in un equilibrio ecologico dell'ambiente.

Il concetto di salute dovrebbe quindi essere inteso in senso globale, o integrale, o olistico, come ora si preferisce definire, cioè salute del corpo, della mente e dello spirito, quell'entità metafìsica trascendente, che eleva l'uomo al di sopra degli ammali.
A chi volesse far notare, che l'aspetto esistenziale della vita non può essere considerato in una trattazione scientifica, si può replicare ricordando i risultati di una ricerca epidemiologica condotta dal marxismo attraverso 70 anni dì ateismo di stato su milioni di uomini, per più generazioni.
L'ipotesi di lavoro posta alla base di questa ricerca fu quella di verificare se l'uomo può eliminare la trascendenza dalla gestione della propria vita non soltanto senza danno, ma addirittura con benefìcio.
I dati epidemiologici ricavati da questa immensa casistica hanno dimostrato in modo inoppugnabile, l'esigenza per l'uomo di lasciare spazio nella vita, alla trascendenza e
alla religiosità, senza la quale insorge un incolmabile vuoto ulteriore, dal quale possono scaturire varie forme di somatizzazione.
Fatte queste premesse a carattere generale, è evidente che ogni fattore turbativo, che colpisca una della componenti dell'ecosistema umano potrà indurre, direttamente o indirettamente, un turbamento dell'equilibrio e quindi un danno per la salute.

IL RISCHIO PER LA SALUTE DEGLI ALIMENTI TRANGENICI

Sta ormai dilagando dagli Stati Uniti e poi diffondendosi in Europa la produzione e il consumo di alimenti transgenici, cioè geneticamente modificati, così da renderli resistenti a parassiti, diserbanti, o a basse temperature. Inoltre evitando l'ipermaturazione.
Le multinazionali nordamericane hanno ripetutamente affermato l'innoquità di questi alimenti, anche se è molto probabile, che i micrcorganismi ed insetti si modificheranno, così come è avvenuto di fronte ad antibiotici e fìtofarmaci. In questo caso l'uomo si troverà sprovveduto di fronte ad agenti patogeni nuovi, in quanto geneticamente modificati.
Questo evento, pur essendo molto probabile, può essere considerato ipotetico. Quello che invece è riconosciuto come rischio certo è che da questi alimenti transgenici ne possano derivare allergie e intolleranze.
E' noto, che l'umanità nella sua storia millenaria ha acquisito una assuefazione nei confronti dei geni e delle proteine dei vari alimenti con i quali è giunta a contatto.Questa assuefazione è stata memorizzata secondo un meccanismo analogo a quello della "memoria immunologica".
E' quindi evidente, che di fronte agli alimenti transgenici, aventi cioè geni e proteine diverse l'organismo dovrà raggiungere una assuefazione memorizzando la tolleranza.
In quelle persone nelle quali, per loro costituzione, questa assuefazione non si dovesse verifìcare, quell'alimento verrà considerato estraneo, suscitando intolleranza, allergia e quindi malassorbimento. E si verifìcherà ovviamente la memoria di questa intolleranza.LA COMPOSIZIONE DEL PASTO
Il piatto unico e le associazioni inopportune

Secondo la nostra antica tradizione i pasti principali dovrebbero essere costituiti da un monopiatto, cioè con un unico alimento di base, e cioè o il cosiddetto primo (pasta, riso, o minestre con verdure o legumi), o il cosiddetto secondo (carne , o pesce, o uova, o formaggio) con abbondante insalata mista come antipasto, contorno di verdura cotta e pane integrale a volontà. Possono essere consumati i cosiddetti piatti tipici, costituiti da un cereale di base, integrato con legumi e verdure, o piccole quantità di prodotti animali, come il formaggio parmigiano sulla pasta. I prodotti animali, oltre all'eventuale latte o yogurt assunti al mattino o a merenda, non andrebbero consumati più di una volta al giorno, cioè in uno dei due pasti principali. Andrebbe evitato il consumo di latte con la carne o il pesce, perché ne potrebbe derivare un rallentamento digestivo. Andrebbe inoltre evitato il consumo di frutta alla fine del pasto, tanto più se costituito da cereali e legumi, causa di possibile innesco di fatti fermentativi. A
colazione e a merenda andrebbe scelto, secondo il proprio gusto ed esigenza, tra latte, yogurt, thè, frutta, tost o pane con un companatico, cosi da far nascere o rinascere l'istinto di saper scegliere tra un alimento vegetale od animale, salato o dolce.


L'alimentazione Eubiotica è fattore di salvaguardia della salute, perché:

1) Non apporta sostanze dannose inquinanti, essendo correlata ad una agricoltura naturale eubiotica che esclude una concimazione innaturale e l'uso di pesticidi tossici e diserbanti. Analogamente vengono esclusi gli additivi chimici impiegati dalla
tecnologia alimentare.

2) Evita i danni da carenza e da squilibri tra le componenti, dovuti a tecnologia agronomica innaturale e a tecnologia di raffinazione e conservazione per sterilizzazione termica o radiante dell'industria alimentare, che pregiudicano l'integrità dei cibi naturali.

3) Evita i danni dei cibi concentrati o estrattivi (burro, zucchero, oli di oliva e semi raffinati, proteine strutturate della soia ottenuta dai pannelli di soia trattati con esano per l'estrazione dell'olio) che sono alimenti "nudi", in quanto privi di fattori protettivi e favorenti la loro digestione e assimilazione.

4) Garantisce l'apporto dei fattori vitali (vitamine, enzimi, oligoelementi) che, in forma equilibrata e con reciproca integrazione sono la caratteristica dei cibi integri e naturali e che, oltre a favorire la digestione e l'assimilazione, catalizzano e modulano i processi vitali, in particolare quelli relativi al trofismo e alle difese naturali.

5) Garantisce l'apporto dei microrganismi del saprofìtismo eubiotico dei cibi (con particolare riguardo a quelli della pruina dei vegetali: saccaromiceti e lattobacilli) che sinergizzano la crescita e il trofismo della nostra flora batterica, lieviti, lattobacilli, saccaromiceti e virus saprofiti, sui quali è fondato il nostro equilibrio simbiontico e del saprofìtismo eubiotico, fondamento della nostra difesa biologica, per competitivita contro i microrganismi patogeni e subpatogeni ambientali che, in carenza di queste difese, possono dare origine al fenomeno dei cosiddetti portatori sani (di salmonelle, meningococco, streptococco, beta emolitico, stafilococco - coagulasi positivo, serratia, pseudomonas, ecc...).

6) Affranca non solo da eccessi e carenze alimentari, ma anche dai danni di incongrue associazioni nel pasto, attuando il monopiatto, cioè il pasto fondato su un unico alimento di base che, dando sazietà con minor quantità di cibo, riduce anche l'insorgenza del sovrappeso.

7) Potenzia le difese naturali contro:

a) la patologia da raffreddamento (influenza, raffreddore, tonsillite);
b) la patologia scheletrica del bambino (carie, scoliosi, piede piatto)
e) la patologia della civilizzazione, a cominciare dal sovrappeso.

8) Potenzia le difese naturali contro l'attacco dei parassiti (pidocchi, zecche, Trichomonas vaginalis).

9) Affranca da una precoce insorgenza della riduzione della fertilità e dell'appetito sessuale che sta diventando un fenomeno sempre più frequente nelle coppie di 30-40 anni.

10) Favorisce il mantenimento dell'equilibrio inferiore psicosomatico e tra inconscio e razionale, cosi da saper meglio resistere agli stress, alle tensioni e alle frustrazioni, che sono la causa dilagante del malessere del tempo presente.

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