I Titans ricordati nel titolo sono la squadra di football americano che negli anni settanta venne allenata da Herman Boone (Washington), coach di colore, che arrivò a quel ruolo così importante contro i fortissimi pregiudizi che vigevano allora. I neri potevano giocare, ma non assumersi la responsabilità della squadra, neppure se avevano dato prove di grandi qualità. Dunque Boone, che ha ottenuto ottimi risultati in squadre universitarie, arriva ad Alexandra, in Virginia, stato fisiologicamente razzista, preparato ad affrontare la discriminazione, si vede invece riconoscere la propria bravura e diventa allenatore in prima. A quel punto deve combattere con gli stessi giocatori, quelli bianchi naturalmente, che mal sopportano di dover obbedire a un nero. Ma Herman, con grinta e intelligenza, ce la fa. La storia ha certamente sapori agiografici e porta acqua a quella tesi. In America ha creato dibattiti ai quali non si sono sottratti neppure personaggi come Michael Jordan. Per il resto c'è la giusta tensione e una violenza forse esagerata, seppure nel football, che fa della violenza una delle sue grandi prerogative. Film forse "troppo americano", che rappresenta uno sport che non ha mai del tutto convinto gli italiani.
Fabio Rizzo
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