Faccio una poesia della mia vita, della vita una poesia
la poesia è una maniera di vivere e l’unica maniera di morire
appassionatamente indifferenti:
scivolare nell’infinito, tenere a galla
sulla superficie di Dio un prescelto attimo leggero,
sulla superficie dei freddi occhi di Dio,
che non piangono, non sono desti, non si formano opinioni,
guardano senza nulla fissare e asserendo ogni cosa,
l’ordine è il loro fine e momenti precisi
proteggono gli scorpioni, i serpenti, i polipi
(che gli uomini odiano, confondendo queste forme
con le loro passioni);
professare una sola fede: la Curiosità,
vagare nelle case dei pesci, dello scorpione e del capricorno,
imprestare dall’uccello il desiderio ed il viaggio
e volteggiare giù
ala avvolta dal vento,
libertà veloce, a forma d’uccello.
EEVA-LIISA MANNER
"Sarebbe tutto più semplice se non ti avessero inculcato questa storia del finire da qualche parte, se solo ti avessero insegnato, piuttosto, a essere felice rimanendo immobile. Tutte quelle storie sulla tua strada. Trovare la tua strada. Andare per la tua strada. Magari invece siamo fatti per vivere in una piazza, o in un giardino pubblico, fermi lì, a far passare la vita, magari siamo un crocicchio, il mondo ha bisogno che stiamo fermi, sarebbe un disastro se solo ce ne andassimo, a un certo punto, per la nostra strada, quale strada? Sono gli altri le strade, io sono una piazza. Non porto in nessun posto, io sono un posto…"
RispondiEliminaAlessandro Baricco