giovedì 15 marzo 2012
Comicità
Se appartenete a quella schiera di impavidi eroi che si sono messi in testa di conquistare una single incallita , vi inviterei a riflettere sull’eventualità di ripiegare su sport un po’ meno rischiosi tipo lo sci estremo o la speleologia nei crateri di vulcani in attività. Se poi siete proprio alla ricerca di emozioni forti, posso suggerirvi di tentare il lancio dalle cascate del Niagara chiusi in una botte di bourbon, ma vi prego, lasciate perdere le imprese impossibili. Basta infatti aprire un qualsiasi trattato di etologia per scoprire che la specie donna single è catalogata tra le specie terrestri più pericolose subito dopo le tartarughe azzannatrici, le anaconde verdi ed il pitone reticolato. Sulla salute mentale dell’uomo poi, questo ramo del mondo femminile può avere degli effetti a dir poco devastanti. Si è infatti calcolato che tre mesi di strenuo corteggiamento e di tenace approccio nei confronti di un esponente della categoria sopra citata, sulla psiche di un uomo di intelligenza media, normodotato ed automunito, equivalgono ad uno a scelta dei seguenti atti di autolesionismo: a) quattordici domeniche consecutive presso un mobilificio Ikea tra le ore sedici e le ore venti con tutta la famiglia al seguito. b) dieci ore di visione ininterrotta di “Uomini e donne”. c) un viaggio in Tibet con Edoardo Costa.
Fatta questa necessaria premessa, se siete rimasti dell’idea di tentare la conquista di una single, il secondo consiglio sensato che posso darvi è quello di indagare sulle ragioni di questa sua condizione.
La specie “donna single” è infatti composta da almeno tre diverse sottospecie tutte caratterizzate da una certa pericolosità e classificabili nel seguente modo: la single traumatizzata, la single catechizzata, la single incazzata.
La single traumatizzata
Appartengono a questa categoria le donne reduci da separazioni , divorzi e , soprattutto, da abbandoni improvvisi da parte del fidanzato a pochi mesi o giorni dal matrimonio. Generalmente hanno scoperto un’infedeltà in modo traumatico. Che so , magari sono state fidanzate per nove anni con un tizio che pur di non stirarsi i boxer li infilava tra le pagine della Treccani a mo’ di fiori secchi. Magari durante i preparativi delle nozze hanno incaricato quel fidanzato di scegliere il menù del ristorante ed improvvisamente lui ha manifestato un interesse tale per la preparazione delle pietanze e della tavola da fargli fare affermazioni del tipo: “Cara , vado a controllare che abbiano piegato i tovaglioli a forma di cigno come mi ero raccomandato!” , oppure: “ Tesoro, vado ad assicurarmi che sui segnaposto abbiano trascritto il nome dell’invitato in italiano, curdo e cinese mandarino come mi ero premurato di chiedere”, o anche: “Amore , vado a verificare che in ciascuno dei duecentosette calici di cocktail di gamberi destinati agli inviatati vi siano dieci gamberi maschi e dodici gamberi femmina come mi ero raccomandato.” In linea di massima lei è talmente emozionata e presa dai preparativi che trascura qualsiasi segnale e non sospetta nulla fino alla fine, tanto che quando il giorno del suo matrimonio vede il fidanzato attraversare la navata della chiesa al fianco della capocuoca africana del ristorante “Buca di Bacco”, spiega ai parenti che non c’è da preoccuparsi. Evidentemente nelle cucine del ristorante c’era poco spazio e lui la sta accompagnando a stendere la pasta sfoglia sull’altare.Realizzerà l’accaduto solo quando si renderà conto che quei parenti a cui ha appena dato spiegazioni e che la guardano con aria interrogativa sono in realtà quindici appartenenti di una tribù Masai tra cui padre, fratelli e cugini di primo grado della sposa. La single traumatizzata va avvicinata con grande tatto e discrezione. Ha infatti sviluppato una forte diffidenza nei confronti dell’universo maschile e, soprattutto, un’ipersensibilità mostruosa. Sappiate che molto probabilmente anche le frasi più innocue sortiranno lo spiacevole effetto di farla scoppiare in un pianto dirotto. Capiterà che le chiediate ingenuamente: “Che ne dici di andare al cinema?” proponendole un film e lei comincerà a singhiozzare come una disperata. Al che voi farfuglierete : “Ho capito, “Natale in India” lo vado a vedere con i colleghi d’ufficio, sceglilo tu il film tesoro!” e lei vi risponderà soffiandosi il naso “Non è questo. E’ che io e lui andavamo sempre al cinema!”. Sappiatelo. Questo genere di reazioni provocherà in voi una sorta di psicosi per cui comincerete ad industriarvi a cercare alternative originali al cinema del tipo: “ E se andassimo a Torrimpietra ad assistere alla coagulazione del latte tramite caglio liquido di vitello?”Neanche andare a mangiare una pizza con una single traumatizzata sarà mai una cosa semplice. Voi ordinerete una capricciosa e lei si scioglierà in una valle di lacrime mormorando tra i singhiozzi:”Anche lui ordinava sempre la capricciosa!”. Al che voi ordinerete una pizza ai funghi e lei ricomincerà a piangere più forte di prima dichiarando “Andavamo sempre a cercare i funghi in un bosco del cuneese assieme al suo bracco Willy!”. A questo punto chiederete scusa al cameriere e ordinerete una pizza senape , zenzero ed aloe vera. Lei passerà così il resto della serata tranquilla e voi passerete il resto della serata nella toilette del ristorante. Vale la pena entrare in questo tunnel? Rifletteteci bene.
La single catechizzata
Devo avvisarvi. Si tratta di un vero osso duro. E’ una di quelle tipe con un curriculum di questo genere: nasce in un piccolo paese di collina che non conta più di trecento abitanti ma vanta i natali di settanta beati, centoquindici martiri, tre papi, sette arcivescovi più una media di due vocazioni al giorno ed almeno un’apparizione mariana all’anno. La madre era una sarta di abiti talari ed il padre un rappresentante di ceri votivi. A sei anni aveva già vinto un master in teologia, genesi e gnosi ebraico - cristiana. Ha avuto un unico fidanzato. Si chiamava Gian Filippo, suonava la chitarra nella parrocchia del paese limitrofo.Una sera erano in macchina e lei ad un certo punto gli ha detto seccata: “Non correre!” . Lui ha ribattuto” Ma se sto andando a trenta chilometri orari!” E lei “Sto parlando della tua mano sulla mia spalla sinistra. E’ troppo presto, scusa ma ancora non me la sento.”Si sono lasciati a seguito di una violenta discussione sull’opportunità o meno dell’uso del si bemolle nel canto di chiesa “Il Signore è il mio pastore”. Dopo questa storia così intensa e travolgente da un punto di vista fisico ed emotivo, la specie di sigle appena descritta non ha più avuto approcci con individui di sesso maschile . Se siete incappati in un soggetto di questo tipo e subite irresistibilmente il fascino disarmante della purezza e dell’ingenuità, sappiate che al di là delle apparenze vi state avventurando in un’impresa tutt’altro che facile. Tutti i più limpidi o torbidi tentativi di iniziarla ai piaceri della vita di coppia e ai piaceri della carne cadranno miseramente nel vuoto. Se dopo otto mesi di corteggiamento la implorerete di farvi salire a casa sua lei vi risponderà che la settimana prima è salito il prete a benedirle la casa e non è bello che ci sia questo via vai di uomini nel suo appartamento. Se le proporrete un film con situazioni un po’ forti, un po’ al limite, un po’ selvagge lei replicherà che “Il libro della giungla” l’ha già visto due volte.Se deciderete di farle capire una volta per tutte le vostre intenzioni trasgressive ammanettandola, lei vi chiederà di leggerle i suoi diritti.Vale la pena entrare in questo tunnel? Rifletteteci bene.
La single incazzata
Ce l’ha con gli uomini. Tutti. Indistintamente. In linea di massima è perché vi ha conosciuto a fondo o perchè è stata ad un passo dal matrimonio e si è resa conto in tempo che stava per sposare un perfetto idiota. L’illuminazione potrebbe esserle arrivata all’improvviso, magari quando ha scoperto che il suo futuro marito ha fatto la lista di nozze presso il negozio “Roma Store” e che nell’elenco degli oggetti utili per la casa ha inserito un set di sottobicchieri con il ritratto di Francesco Totti nell’atto di segnare un gol alla Lazio.Vi consiglio vivamente di stare alla larga da questa specie di donna single, anche perché si tratta di un soggetto piuttosto ingannevole . Le ragioni della sua pericolosità sono essenzialmente due: il primo è che questo soggetto partecipa attivamente a tutte le iniziative riservate ai single quali feste, cene e crociere dando perciò l’idea di essere fortemente intenzionato a trovare l’anima gemella. In realtà la ragione è ben diversa: la single incazzata va in crociera con i single perché nutre un odio profondo nei confronti di effusioni e smancerie varie tipiche delle coppie. Il secondo motivo è una diretta conseguenza del primo: non desiderando relazioni stabili e detestando gli uomini con tutta se stessa, ovviamente li attira come una calamita. Tutto ciò scatena passioni , delusioni e reazioni malsane che sfociano quasi sempre in scene madri poco dignitose per l’uomo che ci casca. Potrei portarvi ad esempio un gran numero di pietosi episodi che testimoniano gli effetti devastanti che la single incazzata ha sugli uomini che le si avvicinano, ma credo che per scoraggiarvi dal tentare la conquista della specie di donna sigle più pericolosa in assoluto basterà rivelarvi un piccolo particolare: quelli che nuotano seguendo la scia delle navi da crociera per single non sono delfini ma uomini che continuano a pedinare la specie appena descritta perché proprio non se ne fanno una ragione.
Selvaggia Lucarelli
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