domenica 27 settembre 2009

Poesie


Gridare di vita 



Occhi notturni, nello stomaco un party 

e l’energia bollente nelle tempie 

nelle vene delle mani il fuoco di parlarti 

il cuore non è addomesticato e si riempie 

delle mie frasi vive e sanguinanti 

delle mie cicale nel cervello a torturarti 

come un ottimismo che azzera i passanti 

la pazzia di cui stai per innamorarti 

e io ti voglio amare come un mattino di mare 

voglio incendiarti di tramonti romani 

voglio raccontarti gli astri che hai negli occhi 

poi accompagnarti nel rifugio dell’indisciplina 

nel nascondiglio della vita stringerti la mano 

e la guerra di notte e l’amore quando è mattina 

quando la città si rialza e io cado lontano. 


(Alessio Nunziati)

Egittologia


Storia del Museo Egizio

Il Museo Egizio di Torino è, come quello del Cairo, dedicato esclusivamente all’arte e alla cultura dell’Egitto antico. Molti studiosi di fama internazionale, il primo dei quali fu il decifratore dei geroglifici egizi, Jean-François Champollion, che giunse a Torino nel 1824, si dedicano allo studio delle sue collezioni, confermando così quanto scrisse Champollion: «La strada per Menfi e Tebe passa da Torino». 

Il Museo Egizio è costituito da un insieme di collezioni che si sono sovrapposte nel tempo, alle quali si devono aggiungere i reperti acquisiti a seguito degli scavi condotti in Egitto dalla Missione Archeologica Italiana tra il 1900 e il 1935. Il criterio dell’epoca prevedeva che gli oggetti rinvenuti durante gli scavi fossero ripartiti fra l’Egitto e le missioni archeologiche. Il criterio oggi in vigore prevede che i reperti archeologici rimangano in Egitto.

Il primo oggetto giunto a Torino è la Mensa Isiaca, una tavola d’altare in stile egizittizzante, realizzata probabilmente a Roma nel I secolo d.C. per un tempio di Iside e acquistata da Carlo Emanuele I di Savoia nel 1630. Nel 1724 Vittorio Amedeo II di Savoia fonda il Museo della Regia Università di Torino, presso il palazzo dell’Università in Via Po, cui dona una piccola collezione di antichità provenienti dal Piemonte. Nel 1757, Carlo Emanuele III di Savoia, per arricchire il Museo dell’Università, incarica Vitaliano Donati, professore di botanica, di compiere un viaggio in Oriente e di acquistare in Egitto oggetti antichi, mummie e manoscritti che potessero illustrare il significato della tavola stessa. Gli oggetti raccolti dal Donati, tra cui tre grandi statue, giungono a Torino nel 1759 e sono esposti nel Museo della Regia Università, dove dal 1755 è collocata anche la Mensa Isiaca.

Il Regio Museo delle Antichità Egizie è formalmente fondato nel 1824, con l’acquisizione da parte di Carlo Felice di Savoia di un’ampia collezione di opere riunita in Egitto da Bernardino Drovetti. Questi, di origini piemontesi, aveva seguito Napoleone Bonaparte durante alcune delle sue campagne militari e per i suoi meriti l’Imperatore lo aveva nominato Console di Francia in Egitto. Drovetti, grazie alla sua amicizia con il viceré d’Egitto, Mohamed Alì, riuscì a trasportare in Europa gli oggetti raccolti. La collezione venduta dal Drovetti al sovrano Carlo Felice è costituita da 5.268 oggetti (100 statue, 170 papiri, stele, sarcofagi, mummie, bronzi, amuleti e oggetti della vita quotidiana). Giunta a Torino, è depositata presso il palazzo dell’Accademia delle Scienze (dove si trova tuttora) progettato nel XVII secolo dall’architetto Guarino Guarini come scuola gesuita. 
 
Mentre la Collezione Drovetti è disimballata, Champollion arriva a Torino e nell’arco di qualche mese di febbrile attività ne produce un catalogo, nonostante i disaccordi circa la conservazione dei reperti con il primo direttore, Giulio Cordero di San Quintino. Nel 1832, le collezioni raccolte presso il Museo dell’Università sono trasferite nel palazzo dell’Accademia delle Scienze. Alla guida del Museo si succedono Francesco Barucchi e Pier Camillo Orcurti. Dal 1871 al 1893 il direttore è Ariodante Fabretti che, coadiuvato da Francesco Rossi e Ridolfo Vittorio Lanzone, elabora il catalogo delle opere allora conservate. Nel 1894 la guida del Museo passa a Ernesto Schiaparelli che organizza scavi in numerosi siti egiziani, tra cui Eliopoli, Giza, la Valle delle Regine a Tebe, Qau el-Kebir, Asiut, Hammamija, Ermopoli, Deir el-Medina e Gebelein, dove le missioni sono proseguite dal suo successore, Giulio Farina. 

L’ultima acquisizione importante del Museo è il tempietto di Ellesija, donato all’Italia dalla Repubblica Araba d’Egitto nel 1970, per il significativo supporto tecnico e scientifico fornito durante la campagna di salvataggio dei monumenti nubiani, minacciati dalla costruzione della grande diga di Assuan.

Nelle sale del Museo delle Antichità Egizie sono oggi esposti circa 6.500 oggetti. Più di 26.000 reperti sono depositati nei magazzini, in alcuni casi per necessità conservative, in altri perché rivestono un interesse unicamente scientifico (vasellame, statue frammentarie, ceste, stele, papiri) e sono oggetto di studi i cui esiti sono regolarmente pubblicati.

venerdì 25 settembre 2009

Poesie


A uno sconosciuto 

Sconosciuto che passi! tu non sai con che desiderio ti 
guardo, 
Devi essere colui che cercavo, o colei che cercavo (mi 
arriva come un sogno), 
Sicuramente ho vissuto con te in qualche luogo una vita 
di gioia, 
Tutto ritorna, fluido, affettuoso, casto, maturo, mentre 
passiamo veloci uno vicino all'altro, 
Sei cresciuto con me, con me sei stato ragazzo 
o giovanetta, 
Ho mangiato e dormito con te, il tuo corpo non è più 
solo tuo né ha lasciato il mio corpo solo mio, 
Mi dai il piacere dei tuoi occhi, del tuo viso, della tua 
carne, passando, in cambio prendi la mia barba, il 
mio petto, le mie mani, 
Non devo parlarti, devo pensare a te quando siedo in 
disparte o mi sveglio di notte, tutto solo, 
Devo aspettare, perché t'incontrerò di nuovo, non ho 
dubbi, 
Devo vedere come non perderti più. 





Walt Whitman

martedì 22 settembre 2009

Libri


Il Crime Classification Manual è la bibbia usata dall'FBI per catalogare i crimini e tracciare profili psicologici di chi li commette.E' un libro stupefacente anche per i non addetti ai lavori perchè ti fa entrare veramente nella mente di chi commette stupri,omicidi,rapine,rapimenti,ecc.Sono elencati minuziosamente tutti i tipi di crimine,dal più leggero al più grave.Certo le terminologie sono molto tecniche e tutte rigorosamente in inglese,anzi in americano,all'inizio è un po' ostico ma poi piano piano per chi è interessato è come fare un viaggio nell'anima nera dell'umanità,che purtroppo esiste.Ti dà diecimila spunti e lo rileggi in continuazione,prendendo spunto anche da gravi fatti di attualità,per capire cosa spinge una persona a compiere certi crimini,a superare "quel limite".

Dedicato a......


Mathias e Corinna.Voglio dedicare queste mie brevi parole a due carissimi amici,che pur non conoscendoli da molto tempo,ormai fanno parte stabilmente della mia vita attuale.Li ho conosciuti in un forum di psicologia straniero,entrandovi quasi per caso,in punta di piedi,visto l'interesse notevole da parte mia per l'argomento.Ho respirato subito una aria familiare,cameratesca,malgrado facciano parte di quel forum fior di specialisti,di dottori illustri,di docenti riconosciuti e stimati.Insomma io solo un utente puro e semplice,con tanta curiosità,e tanta voglia di imparare.Poco a poco dalla conoscenza si è passati alla confidenza,e poi alla condivisione di certe esperienze,e infine alla crescita di una profonda amicizia.Loro due mi sono stati vicini in un momento per me terribile.Ero distrutto psicologicamente,con una fortissima crisi di identità dopo essere stato bombardato per anni sentendomi dire di tutto,in negativo,su di me,e quasi arrivavo a crederci,non riconoscendomi più.Invece poco a poco mi hanno aiutato a recuperare le mie energie mentali e spirituali,a riappropriarmi di stefano,a capire che le proiezioni mentali altrui non avevano niente a che fare con la mia essenza.Dopo tanto dolore e tante lacrime una mano tesa.Non potrò mai dimenticare la telefonata chilometrica di Corinna il giorno del mio compleanno.Quel giorno ha segnato uno spartiacque tra chi c'era e ci sarebbe stato ancora in futuro,e chi non c'era e non ci sarà mai più dentro stefano.Grazie a Mathias,per le splendide serate a parlare davanti ad un fuoco,a narrarci le esperienze di vita,i viaggi,gli interessi,a capire che persona meravigliosa sei e a che amico prezioso sei per me.Ai vostri splendidi figli che crescono con amore e armonia,nella serenità,cosi come da parte mia spero e cerco di trasmettere ai miei di figli gli stessi valori e che sentano lo stesso amore e la stessa serenità da parte del loro papà che li adora.Grazie di cuore,per tutto.

lunedì 21 settembre 2009

Dipinti


Questo dipinto di Van Gogh si chiama "Banchina sulla Senna con il Ponte di Clichy".E' un quadro primaverile ma ha un non so che di malinconico,di rarefatto,come di una visione rallentata di quell'attimo che il grande pittore olandese cercava di fermare con i suoi magnifici colori su tela.Mi infonde tanta pace,tanta serenità,un grande senso di bellezza.

Poesie


Brano dal mio testamento 

Non voglio che tu sia lo zimbello del mondo. 
Ti lascio il sole che lasciò mio padre 
a me. Le stelle brilleranno uguali, e uguali 
t’indurranno le notti a dolce sonno, 
il mare t’empirà di sogni. Ti lascio 
il mio sorriso amareggiato: fanne scialo, 
ma non tradirmi. Il mondo è povero 
oggi. S’è tanto insanguinato questo mondo 
ed è rimasto povero. Diventa ricco tu 
guadagnando l’amore del mondo. 
Ti lascio la mia lotta incompiuta 
e l’arma con la canna arroventata. 
Non l’appendere al muro. Il mondo ne ha bisogno. 
Ti lascio il mio cordoglio. Tanta pena 
vinta nelle battaglie del mio tempo. 
E ricorda. Quest’ordine ti lascio. 
Ricordare vuol dire non morire. 
Non dire mai che sono stato indegno, che 
disperazione m’ha portato avanti e son rimasto 
indietro, al di qua della trincea. 
Ho gridato, gridato mille e mille volte no, 
ma soffiava un gran vento, e pioggia, e grandine: 
hanno sepolto la mia voce. Ti lascio 
la mia storia vergata con la mano 
d’una qualche speranza. A te finirla. 
Ti lascio i simulacri degli eroi 
con le mani mozzate, ragazzi che non fecero a tempo 
ad assumere austera forma d’uomo, 
madri vestite di bruno, fanciulle violentate. 
Ti lascio la memoria di Belsen e di Auschwitz. 
Fa’ presto a farti grande. Nutri bene 
il tuo gracile cuore con la carne 
della pace del mondo, ragazzo, ragazzo. 
Impara che milioni di fratelli innocenti 
svanirono d’un tratto nelle nevi gelate 
in una tomba comune e spregiata. 
Si chiamano nemici: già! i nemici dell’odio. 
Ti lascio l’indirizzo della tomba 
perché tu vada a leggere l’epigrafe. 
Ti lascio accampamenti 
d’una città con tanti prigionieri: 
dicono sempre sì, ma dentro loro mugghia 
l’imprigionato no dell’uomo libero. 
Anch’io sono di quelli che dicono, di fuori, 
il sì della necessità, ma nutro, dentro, il no. 
Così è stato il mio tempo. Gira l’occhio 
dolce al nostro crepuscolo amaro. 
Il pane è fatto pietra, l’acqua fango, 
la verità un uccello che non canta. 
È questo che ti lascio. Io conquistai il coraggio 
d’essere fiero. Sfòrzati di vivere. 
Salta il fosso da solo e fatti libero. 
Attendo nuove. È questo che ti lascio. 


Traduzione di Filippo Maria Pontani 


Kriton Athanasulis (poeta greco, 1916-1979) 


Antologia della poesia greca contemporanea 
a cura di Filippomaria Pontani 
introduzione di Maurizio De Rosa

domenica 20 settembre 2009

Canzoni

Cinema


Crash è un film davvero intenso,molto bello,girato con maestria da un bravissimo regista.Sono diverse storie intrecciate da un unico denominatore comune,quel "crash",quell'evento,che modifica in modo positivo le loro vite,caratterizzate fino a quel momento da pregiudizi razziali,da pregiudizi morali,da ipocrisia,anticonformismo.Tutto viene modificato e le vite non saranno più le stesse.Consigliatissimo a chi ama il cinema d'autore fatto di sentimenti.

Egittologia


Dal matrimonio con Nefertiti, Akhenaton ebbe sei figlie. Purtroppo però, per dare seguito alla sua dinastia, era necessario avere un figlio maschio che ebbe da una moglie minore di nome Kyia. Tale figlio fu chiamato Tutankaton. Quando Akhenaton morì, il suo unico figlio maschio aveva solo 10 anni. Il reggente Eie proclamò Tutankaton faraone nel 1336 a.C. 

Il popolo, la vecchia nobiltà ed il clero, contrari alla politica monoteista del faraone, approfittarono della giovane età del successore per imporre alcuni cambiamenti tramite il potente Eie. Tutankaton fu così costretto a cambiare il proprio nome in Tutankamon. Questi si sposò con la sorellastra Ankhsenama ed il matrimonio tra i due fu molto felice e ricco di amore. Sullo schienale del trono di Tutankamon sono raffigurati il Faraone e la sua moglie Ankhsenama con ai piedi un solo sandalo. Questo significa come i due giovani si fossero promessi amore eterno nel bene (piede con il sandalo) e nel male (piede nudo). Il giovane faraone era aiutato nel suo governo dal gran visir Eie che, sostenitore degli oppositori di Akhenaton, ripristinò l'antica religione politeista e riportò la capitale a Tebe. La bellissima Ankhsenama, moglie di Tutankamon, rimase incinta due volte senza riuscire a dare al giovane sposo un erede. La prima volta abortì una figlia al settimo mese di gravidanza e la seconda un figlio maschio al quinto mese. 

Le sfortunate vicissitudini della giovane coppia giovarono alla figura di Eie che acquistò sempre più potere, grazie soprattutto alla mancanza di un legittimo erede al trono. All'età di 20 anni Tutankamon morì in circostanze ancora misteriose. Molti studiosi, oggi, ipotizzano che Tutankamon sia stato assassinato da Eie perché intenzionato a riprendere il culto di Akhenaton. 

A sostegno di questi sospetti c'è la scoperta del celebre radiologo Harrison che riuscì a fare una radiografia del cranio del grande faraone rivelando una profonda frattura nella parte inferiore, probabilmente procurata con un corpo contundente. La tomba di Tutankamon, vista la prematura ed improvvisa morte del faraone, fu realizzata in meno di settanta giorni, e rimase famosa per il tesoro che conteneva.

venerdì 18 settembre 2009

Libri


Libro non facile, a tratti sarcastico ed inquietante, come tutti quelli di Kundera. Qui il protagonista è il giovane poeta cecoslovacco Jaromil, al tempo in cui il comunismo era al potere. Perché per il giovane poeta Jaromil la vita è altrove ? E chissà, come per Jaromil, quante persone al mondo, a un certo punto della loro esistenza, sentono che la loro vita è altrove, non su quella scrivania, non in un’aula scolastica o dietro uno sportello. Ci si interroga, si vorrebbe cambiare, ci si vorrebbe liberare da impegni e convenzioni. C’è chi ha il coraggio, che si perde in se stesso o chi solo continua a sognare di andare lontano. Jaromil ha il coraggio, l’ingenuità, l’orgoglio della sua giovane età. il poeta vuole darsi tutto alla rivoluzione, per ciò in cui crede tradisce amori ed affetti, per ritrovarsi solo nel suo letto di morte con acconto solo sua madre. Una madre oppressiva, accentratrice che lo ha accompagnato nelle sue esperienze di poeta, ha spiato i suoi amori e ne ha sempre indirizzato le scelte. Ed alla fine del romanzo si guarda al poeta, alla madre, alla giovinezza, alla rivoluzione senza fiducia e speranza, e la delazione ed il tradimento rappresentano l’estremo compimento della vita. Per chi è ora di passaggio su questa terra, è vero che la vita può essere altrove ma è anche breve e nessuna sa dove sia la sua fermata.

martedì 15 settembre 2009

Poesie


Anello 

Un solo amore può salvare tutto, 
ciò che se n’è andato, ciò che è partito 
e piú non torna, 
i naufragi che emergono dall’oblio 
e ci perseguitano in fondo a qualche sogno, 
le perdite che in ogni ombra ci insidiano 
con dadi neri, schivi alla sorte, 
la fiamma che fece notte nelle nostre mani, 
l’angoscia, la sofferenza, i singhiozzi, 
gli oscuri Titanic del sangue, 
quel che nacque per non essere e per un attimo 
è stato 
e il grido azzurro che era il travestimento 
della chimera... 
Tutto il furore, la polvere e la sconfitta 
con un amore, un solo amore, presto si salvano: 
un solo amore può salvare tutto. 




Eugenio Montejo

lunedì 14 settembre 2009

Astronomia


La nascita di una stella, evento che si verifica continuamente nell'universo, avviene in circostanze particolari coinvolgendo una grande quantità di materia, ( soprattutto gas ) che, per effetto dell'attrazione gravitazionale all'interno di una nebulosa, si concentra in uno spazio sempre più piccolo. Un'onda d'urto prodotta dall'espolosione di una stella (ciclo stellare) o un altro disturbo gravitazionale che investe il gas provoca la formazione di nuclei di materia che aumentano di consistenza grazie all'azione della forza di gravità.








 

 

 
Attrazione Gravitazionale
 

 

L'attrazione gravitazionale è la forza (scoperta da Isaac Newton ) che fa cadere una mela dall'albero ed è quella forza che spinge tutto verso un punto comune: il centro della Terra, nel nostro caso. Nel caso della nebulosa sopracitata questa forza spinge tutto il gas verso il suo centro. 

 

COMPOSIZIONE DELLE NEBULOSE

L'addensarsi del gas in uno spazio più piccolo ne causa la diminuzione del volume e l'aumento della temperatura ( Per la legge dei gas perfetti ). Nel caso in questione il gas è il più semplice e abbondante dell'intero universo, ovvero l'Idrogeno ( H ). 
L'idrogeno, però, non e' l'unico gas presente in queste nubi. Infatti, oltre ad esso vi e' dell'elio ( il gas presente nei palloni che volano appena li si lascia ) e altri elementi ancora meno numerosi, comprese particelle di polvere cosmica, che altro non sono che molecole (o insiemi di atomi). E' inoltre dimostrato, secondo recenti scoperte, che all'interno delle nebulose che ospitano la formazione delle stelle è presente una cospicua quantità di molecole di acqua. (Vedi articolo dedicato all'acqua nella formazione stellare).

 

 

La composizione di queste nubi proto-stellari è la seguente:
idrogeno (il più abbondante)
elio
ossigeno
azoto
carbonio
polvere interstellare (molecole quali CO..)

L'estensione di una nebulosa ( la "fabbrica" nella quale si producono le stelle ) si può aggirare anche attorno al centinaio di anni luce. In pratica, se la si volesse percorrere alla velocità della luce (300.000 Km/sec) si impiegerebbero cento anni.
Come detto, il gas della nebulosa inizia a concentrarsi verso il centro per effetto della forza gravitazionale che spinge gli atomi di idrogeno l'uno contro l'altro. Ad un certo punto, quando gli atomi di H sono concentrati enormemente nel centro, inizia un processo di fusione nucleare. Il processo che è in grado di fornire il massimo dell'energia dalla materia. 

GENESI STELLARE - DA 0 A 10 MILIONI DI GRADI..

Inizialmente queste nubi di gas e polvere interstellare si trovano ad una temperatura di circa 100°K (circa -170°C) ed inoltre la loro densità è di qualche centinaio di atomi per metro cubo, centinaia di volte lo spazio circostante la cui densità é di appena qualche atomo per metro cubo. 
La densita' di qualsiasi oggetto sulla terra è di miliardi di atomi per metro cubo. Il vuoto di cui stiamo parlando, quindi, è milioni di volte più "spinto" del più grande vuoto spinto creato sulla terra con apparecchiature ad alta tecnologia.
In questo stato in cui la materia sta addensandosi e stanno inziando le reazioni di fusione la stella è nella cosiddetta fase T TAURI dal nome di una stella della costellazione del Toro in una simile condizione. 

Di solito, poichè le nubi di gas sono molto estese e ricche di massa, non si forma una sola stella ma molte di più. Da una singola nube avviene quindi la nascita simultanea di più stelle e queste, poichè sono a distanze relativamente vicine, formano quello che viene chiamato un "Ammasso aperto", che risulta unito dalla forza di gravità. Gli ammassi aperti sono indice di recente formazione stellare ed infatti le stelle che li compongono sono relativamente giovani ed azzurre. (Per la grande quantità di materia che hanno a disposizione si formano stelle massive e quindi azzurre). Con il passare del tempo gli ammassi aperti tendono ad aprirsi e a disgregarsi, in seguito alla diminuzione dell'effetto della forza di gravità che non riesce più a tenere unite le stelle. 
Discorso totalmente separato meritano gli ammassi globulari, che nulla hanno in comune con gli ammassi aperti se non la forza di gravità che mantiene legate le stelle.

domenica 13 settembre 2009

Cinema


E' un film bellissimo.E' la storia di Jamal,un ragazzo indiano poverissimo che,per varie vicissitudini,si trova a partecipare come concorrente al gioco "Chi vuol essere milionario".Ad ogni domanda appare un flashback sulla sua vita,squarci di vita individuale ma anche di vita di una nazione,l'India,con le sue miserie,la sua povertà,gli scontri tribali,la violenza,ma anche con la generosità di un popolo straordinario e con la positività del protagonista,vero fulcro di tutta la storia.La prima parte è parecchio "forte",mentre la seconda,la parte della "redenzione" è quella più poetica e quella che dà il senso all'intero film.

sabato 12 settembre 2009

Chi conosce gli altri


Chi conosce gli altri è saggio;

chi conosce se stesso è illuminato.

Chi vince gli altri è potente;

chi vince se stesso è invincibile.

Chi sa soddisfarsi è ricco;

chi agisce con forza ha volontà.

Chi non abbandona il suo giusto posto dura a lungo;

chi muore senza perire vive per sempre.

L'essenza del Tao

Associazioni


Questo è l'elenco delle Associazioni che sostengo economicamente o con attività pratica di volontariato o con partecipazione tramite amicizie comuni:

Associazione Donatori Sangue

Amnesty International

Emergency

Medecins Sans Frontieres

Caritas Trieste

Fondazione Rava Onlus (Adozioni a distanza)

Lega Anti Vivisezione

Greenpeace

venerdì 11 settembre 2009

Poesie


Come ti amo? Lascia che ti annoveri i modi. 
Ti amo fino agli estremi di profondità, 
di altura e di estensione che l’anima mia 
può raggiungere, quando al di là del corporeo 
tocco i confini dell’Essere e della Grazia Ideale. 
Ti amo entro la sfera delle necessità quotidiane, 
alla luce del giorno e al lume di candela. 
Ti amo liberamente, come gli uomini che lottano per la Giustizia; 
Ti amo con la stessa purezza con cui essi 
rifuggono dalla lode; 
Ti amo con la passione delle trascorse sofferenze 
e quella che fanciulla mettevo nella fede; 
Ti amo con quell’amore che credevo aver smarrito 
coi miei santi perduti, - ti amo col respiro, 
i sorrisi, le lacrime dell’intera mia vita! - e, 
se Dio vuole, ancor meglio t’amerò dopo la morte. 


Elizabeth Barrett Browning

giovedì 10 settembre 2009

A Stefano


Stefano mi ha promesso che avrebbe inserito questa mia mail nel suo blog.Appena ho ricevuto il link sono stata subito curiosa di vederlo,di capire,e devo dire che da subito si capisce cosa pensa e come è dentro Stefano.Mi chiamo Elizabeth,e sono stata per cinque anni compagna di Stefano,i cinque anni più belli della mia vita.Ci siamo conosciuti per caso all'Università e poi reincontrati alla mostra fotografica di un amico d'infanzia di Stefano e mio collega.Dal quel momento lui non ha fatto altro che cercare di conoscermi,di stare con me ed io all'inizio lo tenevo a distanza,per brutte esperienze passate con gli uomini,ma poi piano piano ho scoperto la sua forza interiore,il suo coraggio,la sua estrema intelligenza,la sua simpatia,la sua generosità con tutti,il suo saper ascoltare,la sua cultura,il suo mondo interiore mi affascinava e poco a poco mi sono innamorata di lui.Mi ha aiutata tantissimo a risolvere paure,problemi miei,fobie che avevo,e che grazie alla forza del suo amore,e alla sua dolcezza poi non ho mai più avuto.Ci siamo lasciati,e da li per me è iniziato un periodo buio,fatto di uomini sbagliati,posti sbagliati,una vita banale,senza più quell'amore che era la mia gioia più grande.Dopo anni di silenzio l'ho ritrovato.Lo dovevo ritrovare.Lui era felice ed ho capito che si era ricostruito una nuova vita accanto ad una donna nuova,il che non mi sorprendeva affatto.Volevo che capisse che aveva sempre la mia amicizia e che gli volevo ancora bene sinceramente.Ancora silenzio.Poi qualche telefonata,qualche sms,qualche chiacchierata sul messenger.Fino a quella sera.La sera che mi telefonò piangendo disperato.Aveva capito che quindici anni di vita erano andati in fumo,non faceva che singhiozzare,che dirmi che Lei si era venduta l'anello di fidanzamento e la fede,dimostrando di essere oltre che fredda e calcolatrice mentalmente,di esserlo anche di cuore.Sentirlo cosi mi aveva angosciata,era veramente un uomo distrutto e disperato.Da allora ho cercato di stargli il più vicino possibile,di trasmettergli tutta la mia amicizia e la mia positività.Lui mi aveva dato tanto ed io volevo ricambiarlo.Lo scopo di questa mia mail è quello di spiegare la mia esperienza,e far capire a chiunque incroci la sua strada che persona di buon cuore e anima profonda che è Stefano.Adesso lo sento sereno,anche se so che ha problemi ancora,ma vedi Stefano,noi donne spesso facciamo delle scelte dettate da sentimenti che li per li ci sembrano fondamentali,ritrovare la nostra libertà,una nuova storia d'amore che ci appare viva ed entusiasmante,e che nel 99% dei casi si rivela una avventura che non lascia niente,senza futuro.Vedrai che la situazione di disagio attuale un domani potrà ritornare alla normalità,magari anche ripartire da dove eravate partiti,vale a dire l'amicizia,non escluderlo.Tu resta sempre come sei,bello dentro e fuori,e vedrai che tante donne ti cercheranno,perchè tu hai tanto da dare e sai come rendere felice una donna che dentro ha amore e che ha la maturità per saperlo apprezzare.Non arrossire leggendo questa mail ok?Poi ti verrò a leggere!In qualunque parte del mondo sia tu sai che con un fischio io corro.

Lisa

mercoledì 9 settembre 2009

Poesie


Di buio in buio, 
da secoli morto 
mi sospinge il mio cercarti. 
Il mio male terreno 
fatto è terrore ed ansia di trovarti. 
In questo silenzio 
solo mi resta il domandarmi 
il perché del peccare, 
il districare paziente 
la mia perversa natura, 
che gli angeli non possono toccare. 
In questo buio 
solo mi resta questo tormentarmi. 



Giorgio Manganelli

martedì 8 settembre 2009

Accadimenti


Domenica mattina sono stato in cimitero a trovare mio figlio Alessandro,un legame forte,come con gli altri miei due cuccioli,che adoro.Ogni momento che sono li sento come una strana pace, non dovuta al luogo,ma all'atmosfera di intimo raccoglimento che provo sempre.Si dovrebbe rinnovare un grande dolore dentro di me e invece lascio sempre Alessandro rafforzato.Ieri sera come sempre prima di andare a dormire ho spento tv e computer.Stamattina prima di andare al lavoro vedo in soggiorno,dove si trova il pc fisso,una luce.Entro e vedo il pc acceso.Sono sorpreso,sono stra sicuro di averlo spento,non lo lascio mai acceso.Sullo schermo,interamente bianco,una scritta in blu "Ti voglio bene papà".Ho pensato fosse una pagina che avevo aperto,ma era impossibile perchè non c'era nulla,solo il bianco e la scritta.E quando stavo per avvicinarmi ecco che lo schermo si spegne,di colpo,nessuna luce,come lo avevo lasciato la sera prima.Ci ho pensato e ripensato tutto il giorno,mi sono documentato su internet,ho letto che è un fenomeno inusuale ma non tanto raro come può sembrare.

lunedì 7 settembre 2009

Cinema


Il divo è un film bellissimo.Originalissima la sceneggiatura,con un racconto che alterna squarci di vita privata con pezzi di storia patria,particolarmente toccanti quando mostra con flashback documentari originali su fatti che hanno fatto la storia del paese.Eccezionale l'interpretazione di Toni Servillo,ormai uno dei più bravi attori che ci siano in Italia.Strepitosa la colonna sonora,moderna,originale,con pezzi d'epoca,a sottolineare le varie epoche della vita di Andreotti.Non è un film facile ma se amate il cinema d'autore questo film fa per voi.

domenica 6 settembre 2009

Medicina Alternativa


Chakra e' una parola Sanscrita il cui significato e' ruota o disco e indica uno dei sette centri di base di energia nel corpo umano. Ciascuno di questi centri e' connesso , a livello di energie sottili, ai gangli principali dei nervi che si ramificano dalla colonna vertebrale (ma non si identifica con essi). In più i chakra sono correlati ai livelli della coscienza, agli elementi archetipici, alle fasi inerenti lo sviluppo della vita, ai colori, suoni, alle funzioni del corpo e a molto, molto altro.

La dottrina orientale che ne ha diffuso la conoscenza nel mondo occidentale considera i Chakra come aperture, porte di accesso all’essenza del corpo umano.
I CHAKRA PRINCIPALI SONO SETTE (ma ce ne sono molti altri secondari, circa un centinaio, che "idealmente" corrispondono coi punti meridiani dell'agopuntura).


La loro funzione principale è quella di assorbire l'Energia Universale, metabolizzarla, alimentare le aure e rilasciare energia all'esterno. Quasi tutti li vedono come degli imbuti, che roteano e contemporaneamente fanno scorrere l'energia avanti ed indietro. Ciascuno dei sette centri ha sia una componente (solitamente dominante) anteriore che una componente (solitamente meno dominante) posteriore, che sono collegati intimamente, fatta però eccezione per il Primo ed il Settimo, che invece sono singoli. Dal Secondo al Quinto, l'aspetto anteriore si relaziona con i sentimenti e con le emozioni, mentre quello posteriore con la volontà. Per quanto riguarda il Sesto (anteriore e posteriore) ed il Settimo, la correlazione è con la mente e la ragione. Il Primo ed il Settimo. hanno inoltre l'importantissima funzione di collegamento per l'essere umano: essendo i Chakra più esterni del canale energetico, essi hanno la caratteristica di porre in relazione l'uomo con l'Universo da un lato e con la Terra dall'altro. Il perfetto funzionamento del sistema energetico è sinonimo di buona salute. Per aprire i Chakra esistono molte tecniche diverse, tra le quali il Reiki si evidenzia per la sua peculiare dolcezza e per la possibilità di armonizzare eventuali scompensi energetici. Ogni centro sovrintende a determinati organi, ed ha particolari funzioni a livello emotivo, psichico e spirituale. Tra i sette fondamentali, esistono delle precise affinità. Primo con Settimo: Energia di base con Energia spirituale. Secondo con Sesto: Energia del sentire a livello materiale con Energia del sentire a livello extrasensoriale. Terzo con Quinto: Energia della mente operativa e del potere personale con Energia della mente superiore e della comunicazione. Quarto: ponte tra i tre superiori ed i tre inferiori e fucina alchemica della trasformazione. Ad ogni Chakra è associato un colore, che corrisponde e deriva dalla frequenza e dalla vibrazione del centro stesso. Inoltre ad ogni Chakra corrisponde un mantra, il suono di una nota musicale e, in alcuni casi, anche un elemento naturale (medicina cinese), un pianeta od un segno zodiacale.

Il nostro collegamento energetico al regno della coscienza pura e della nostra essenza spirituale.

Poiché il sistema dei chakra è il centro d'elaborazione principale per ogni funzione del nostro essere, il bloccaggio o una insufficienza energetica nei chakra provoca solitamente disordini nel corpo, nella mente o nello spirito. Un difetto nel flusso di energia che attraversa il dato chakra provocherà un difetto nell'energia fornita alle parti connesse del corpo fisico, così come interesserà tutti i livelli dell'essere. Ciò perché un campo di energia è un'entità Olistica; ogni parte di esso interessa ogni altra parte.

Serie tv


Basata sul romanzo Darkly Dreaming Dexter di Jeff Lindsay (in Italia edito con il titolo "La mano sinistra di Dio"), la serie racconta la vita di Dexter Morgan, un uomo apparentemente normale che collabora con la polizia di Miami come perito ematologo di giorno e di notte si trasforma in un serial killer giustiziere, infatti uccide i criminali che la polizia non riesce a incriminare per insufficienza di prove.
Dexter è letteralmente ossessionato dal sangue, lo teme ma allo stesso tempo non riesce a stargli lontano e proprio questa sua ossessione lo coinvolgerà nelle indagini di un serial killer particolare, che lascia i cadaveri delle sue vittime tagliati a pezzi, congelati e completamente dissanguati.
Il serial killer si interesserà a Dexter e scoprirà la sua doppia vita, così i due instaureranno una sorta di amicizia e cominceranno a "giocare", solo che Dexter non conosce la sua identità.

Attorno a Dexter ruotano gli altri personaggi della serie : i colleghi che lavorano al distretto, la sua sorellastra Deb, a cui è molto legato, poliziotta che lavora al distretto con lui, la fidanzata Rita e il padre adottivo di Dexter che compare spesso nei flashback della sua infanzia.

Una serie affascinantissima e a mio modo di vedere molto originale.Ho visto solo la prima stagione,negli States sono arrivati alla quarta,ma in Italia le altre stagioni non le hanno ancora fatte vedere.Speriamo nella Fox!

Libri


E' un libro meraviglioso,appena finito di leggere,che rinnova la mia passione per l'Astronomia e la mia passione per il cielo e le stelle,per questo mondo cosi affascinante.La trama:

Johannes Keplero nacque a Weilderstadt nel 1571. Il padre era un soldato di ventura, la madre una fattucchiera, che raccoglieva erbe e ne ricavava pozioni magiche: un'arte che aveva appreso da una zia, finita sul rogo. È a questa donna " sottile, di lingua tagliente e di cattiva disposizione " che Keplero deve il suo amore per le stelle. Fu lei, quando il figlio aveva solo sei anni, a condurlo su una collina per fargli ammirare la grande cometa del 1577. Così inizia l'apprendistato del grande scienziato, che dopo aver compiuto le scuole secondarie viene ammesso, nel 1588, all'Università di Tubinga e, dopo due anni, ottiene il diploma di magister artium. Successivamente, Keplero è professore di matematica a Graz, assistente del danese Brahe all'osservatorio di Benatek presso Praga, e infine (nel 1601) successore dello stesso Brahe nella carica di matematico imperiale. Nel frattempo, ha pubblicato il Mysterium cosmographicum e, sotto lo sguardo protettivo di un " angelo malinconico ", Copernico (morto nel 1543), ha cominciato a elaborare quella teoria dei moti planetari che farà di lui il più grande astronomo del Seicento (morirà nel 1630 a Ratisbona), e uno dei più grandi dell'età moderna.
John Banville ha raccontato la sua vita con una curiosità scientifica assolutamente insolita in un romanziere: non a caso, lo scrittore irlandese ha dedicato un libro a Copernico, e uno a Newton. Ma ciò che più stupisce in questo romanzo è l'aderenza alla realtà minuta, la capacità di evocare suoni, colori di un'epoca insieme fosca e fastosa; ciò che ci tocca, pungente, preciso, è l'aspro sapor d'epoca. Lo splendore di una carriera, la vibrazione sublime della scoperta, si mescolano qui alle traversie familiari, agli aspetti inevitabilmente torbidi o gretti del " privato ", agli appetiti volgari, al continuo assillo del denaro, alle manovre e cautele e paure di un sempre difficile rapporto con i potenti. Keplero, uomo di meravigliosa tensione intellettuale, è, qui, anche il marito tormentato e irrequieto, il bevitore smodato, il creditore esacerbato, il funzionario frustrato e diffidente, il complice o la vittima d'intrighi: la perfetta incarnazione di una società, di un periodo che il suo genio ha superato e irriso.

Natura


Questo nella foto è il Rifugio Corsi,dove questa estate ho fatto una escursione con un gruppo di amici appassionati di montagna che,come me,amano la natura e il contatto con essa.A differenza di loro,che sono espertissimi di montagna,io sono un dilettante,ma questa era solo una passeggiata per nulla impegnativa in un posto incantevole delle nostre amate e selvagge Alpi Giulie.L'aspetto che mi lega a questo gruppo di amici è che apprezziamo le stesse cose vere ed essenziali della vita,l'amicizia vera,la solidarietà,l'amore per la natura ed il rispetto per essa,l'essere consci dei propri limiti e avvicinarsi con umiltà alle cose e alle persone,una vita semplice fatta più di sentimenti veri che di apparenza.Arrivare fino al Rifugio,ammirare la bellezza della natura,condividere tutto con pochi sguardi,dove non c'è bisogno di molte parole,la sera immergersi nei loro racconti di escursioni avventurose in posti che a noi richiamano solo puntini su delle cartine polverose,ma che in realtà ti fanno capire l'essenza di questi amici spinti non da una sfida con sè stessi,ma dal profondo desiderio di essere in armonia totale con la montagna.Una esperienza impagabile che mi ha fatto capire come la natura in generale,e la montagna in questo caso,sia parte essenziale del mio mondo interiore.

Dipinti


Oggi mi sento molto in sintonia con questo dipinto di Delacroix.I suoi colori fantatsici,l'atmosfera rarefatta che si respira da questo quadro ti fanno come sentire la voce delle onde del mare,il profumo di salsedine,il senso di infinito che ti dà la visione di questo splendido elemento della natura.

Canzoni


Dove sei
Libertà
Ubriaca di parole e di bandiere….
Chi dirà…
Che il silenzio in fondo è libertà…
Chi dirà…
Che di troppa libertà si muore…
Qui in città
Tutto va…
…Tutto va, se non si arrestano i motori.
Mentre poi,
Libertà, non si respira mai!
Chi lo sa
Quanto costa fare andare il cuore…
E pagherò i miei debiti,
Voglio acquistare solo cieli limpidi,
Tentare ancora di confondermi,
Con le montagne, con il mare, con chi sia…
Con questa vita tornare in sintonia…
Fare l’amore con chi voglio io …
Avere un sogno che sia solo mio…
Ridere o piangere soltanto se mi andrà!
Usciamo fuori, non restiamo chiusi qua…
Nelle prigioni di cristallo
In questo mondo, sempre quello…che bella libertà!
Pioverà…
Non pioverà…
Anche qui, qualcuno ha già previsto tutto.
Ma chi è
Questo dio che poi Dio non è!
Come può…
Un uomo solo fare tanto male.
Mentre poi, libertà
Non ci somiglia mai.
Chi lo sa,
Quanto costa fare andare il cuore.
Il mondo sfoggia i suoi tentacoli.
Vite vendute senza troppi miracoli…
Un ululare di sirene e poi…
Solo domani scopriranno chi sei…
Sui muri la tua rabbia scrivi tu…
Quello che ami, ciò che odi di più..
Cerchiamo un posto a questa libertà,
Vestirla, amarla, andarci a letto, chissà…
Chissà non torni un’altra volta
Libertà, questa tua voglia di abbracciarmi,
Questa mia voglia di seguirti.
Che bella libertà!


Che bella libertà (Renato Zero)

Pensieri


Il nostro essere nell'opinione altrui è in generale troppo sopravvalutato,benchè la più breve e superficiale riflessione dovrebbe insegnarci che esso è in se stesso inessenziale alla nostra felicità.Risulta perciò difficilmente comprensibile come mai ogni uomo si rallegri cosi tanto tra sè e sè ogni volta che avverte qualche segno dell'opinione favorevole degli altri e la sua vanità venga in qualche modo blandita.Spesso le manifestazioni del plauso altrui lo consolano di un'infelicità reale o dell'avarizia con cui fino a quel momento sono sgorgate per lui.E,all'opposto,v'è da meravigliarsi,di quanto lo umili e lo addolori profondamente qualsiasi ferita alla sua ambizione in ogni senso,grado o rapporto,qualsiasi svalutazione,non preferenza,mancanza di stima.Nella misura in cui il sentimento dell'onore si fonda su questi aspetti dell'animo umano,esso può essere fecondo di sviluppi positivi per il buon comportamento di molti,come surrogato della loro moralità;ma ai fini della vera e propria felicità dell'uomo,e principalmente sulla pace dell'animo e sull'autonomia interiore,essa ha più un effetto perturbatore e controproducente che non favorevole.Per questo dal mio punto di vista è consigliabile porre dei limiti al senso dell'onore,e,attraverso una conveniente riflessione e una corretta valutazione del valore dei beni,è bene moderare il più possibile quella grande sensibilità all'opinione degli altri,sia quando essa viene accarezzata che quando viene ferita.Altrimenti si rimane schiavi dell'opinione degli altri e di come agli altri appariamo.E' chiaro che una giusta valutazione del valore di ciò che uno è in sè e per sè,rispetto a ciò che uno è semplicemente agli occhi degli altri,possa contribuire molto alla nostra felicità.Alla prima di queste due cose appartiene tutto ciò che riempie il tempo della nostra esistenza,il suo contenuto interno,e perciò tutti i beni che sono stati da noi presi in considerazione come "ciò che uno è" e "ciò che uno ha",perchè il luogo in cui tutto questo ha la sua sfera d'azione è la propria coscienza.Invece il luogo di ciò che noi siamo per gli altri è la coscienza degli altri,è la rappresentazione con cui noi appariamo ad essa.Per questo motivo ciò che avviene in una coscienza estranea è per noi,in quanto tale,indifferente,e anche noi diventeremo sempre più indifferenti nei suoi confronti se raggiungeremo una conoscenza sufficiente della superficialità e della futilità dei pensieri,della limitatezza dei concetti,della meschinità dell'animo,della stortura delle opinioni e della gran quantità di errori che albergano nella maggior parte dei cervelli delle persone.

Schopenauer

Canzoni



Come non iniziare una bellissima giornata con una canzone cosi dolce!

sabato 5 settembre 2009

Poesie

Per un istante d'estasi
Noi paghiamo in angoscia
Una misura esatta e trepidante,
Proporzionata all'estasi.

Per un'ora diletta
Compensi amari d'anni,
Centesimi strappati con dolore,
Scrigni pieni di lacrime.

Emily Dickinson

Oggi è una giornata piena di bora,chi non è mai stato a Trieste non può capire cosa sia il vento,quanto sia stupenda la sensazione di sentirlo tutto addosso,scuoterti,spingerti avanti,darti una forte emozione carica di energia.Vederlo prendere le onde del mare con forza e sbatterle contro gli scogli bianchissimi.Vedere le nuvole grigie correre tra di loro e lasciare il posto ad un cielo limpidissimo,quasi trasparente.Giornata fatta dell'aroma di un buon thè caldo,del relax che dona fare questo blog con la musica come sottofondo.Della bontà di un pranzo cucinato con amore e della visione di un buon film da tempo inseguito e finalmente pronto li,per essere ammirato sequenza per sequenza.Fatta anche dall'affetto delle amicizie più care,che ti riempiono sempre le giornate di luce e dal pensiero delle mie due stelle che sono sempre nel mio cuore.