lunedì 21 ottobre 2013
Dipinti
Sfogliando uno dei tanti libri che possiedo c'era l'immagine di questo quadro che mi ha fatto ripensare a quando lo vidi la prima volta.Questo è un dipinto del Caravaggio che si chiama "il Davide con la testa di Golia",e si trova nella bellissima Galleria Borghese,che chi è di Roma e ama la pittura e l'arte in generale conosce bene.Vedendolo dal vivo rimani impressionato,come tutti i quadri del Caravaggio dal contrasto tra luce e ombra,come sapeva dare forma ai corpi e agli oggetti semplicemente spostando il suo "faro"in un posto piuttosto che in un altro.Poi la vividezza e oserei dire "ruvidezza" delle immagini,come a sottolineare sempre la tridimensionalità delle sue figure,che non sono mai statiche ma sempre vive,vitali,sanguigne.A questo capolavoro sono state date tantissime interpretazioni,quella che secondo me si avvicina più alla realtà,conoscendo anche abbastanza la biografia della tormentata vita di questo genio nell'arte,meno nella vita,è quella che vuole che la testa sia un ritratto autobiografico dello stesso Maestro,mentre nei panni del Davide è ritratto uno dei suoi modelli amanti.La visione ci invita a considerare il modello come "possessore"della vita e delle facoltà mentali,delle emozioni,dei sensi,dell'artista(la testa come simbolo),e che decide in un certo momento di "recidere"con la sua crudeltà dovuta all'avvenenza,alla gioventù,a quella libertà di pensarsi onnipotenti che appartiene solo agli adolescenti.Si è molto detto e scritto sul significato simbolico della spada,come elemento sessuale,sia attivo che passivo,attivo nel recidere appunto la relazione per troppa passione e passivo nel fatto che la spada sia puntata verso il suo pube cosi da rimarcare il suo "potere" sessuale violento sul suo maestro.Caravaggio come tutti sanno era un uomo violento,rissoso,impulsivo,colpevole di omicidio,in lui la violenza era furia attraente e respingente allo stesso tempo,e questo sentimento ambivalente risulta in tutta la sua produzione,cosi sempre piena di sangue,teste mozzate,corpi dilaniati,sicuramente dovuta alla sua omosessualità,dove attività e passività recitano spesso ruoli mescolabili.
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