giovedì 7 giugno 2012

Cinema

Raramente un film riesce a proporre la biografia di un uomo in maniera cosi esauriente e completa come accade in questa pellicola.Timujin è un bambino di nove anni che adora suo padre,potente capo di una tribù mongola,e lo segue dovunque.Un giorno,di ritorno da un villaggio nel quale il piccolo si era scelto la moglie seguendo l'usanza locale,il padre viene avvelenato e muore tra le sue braccia.Inizia cosi un calvario per il piccolo che lo porterà a rimanere quasi ucciso dalle fazioni rivali a quella del padre,a perdere la casa,ad essere costretto a fuggire in continuazione,ad essere torturato ed imprigionato più volte,ed ogni volta scappare via verso la libertà.La feroce determinazione di Timujin di riprendere con sè la moglie,Borte,lo guida in ogni sua azione e lo porta a vivere le più svariate disavventure che uomo possa sopportare ma alla fine riesce a conquistare il potere e soprattutto il cuore dei mongoli,sconfiggendo proprio le armate di suo fratello di sangue,che lo aveva aiutato quando lui scappava per non essere ucciso.La bellezza mozzafiato degli scenari,l'interpretazione favolosa di tutti gli attori,la storia cosi avvincente che sembra scritta da Salgari o Verne e invece è storia vera,fanno trascorrere le oltre due ore come in trance,avvinti da tanta bellezza e dalla determinazione di quest'uomo,feroce all'occorrenza,ma saggio e solido,innamorato oltre ogni ostacolo della sua donna, e padre attento e premuroso dei sue due figli.L'uomo che il mondo conoscerà come il "Signore Universale"Gengis Khan,padrone dell'impero più vasto della storia.

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