venerdì 8 giugno 2012

Comicità


Confesso. Sono uno di quei due milioni di telespettatori che il giovedì sera guarda “Mistero” su Italia 1. E faccio coming out nella speranza che quelli come me prendano coraggio e lo dicano ad alta voce: anche io sono nel tunnel di Mistero e non riesco a smettere. Se non l’avete mai visto, non potete capire di cosa sto parlando. Mistero è un programma ipnotico. Mistero è l’amico mitomane con cui stai al telefono fino a notte fonda perchè vuoi scoprire dove può arrivare. Mistero è Beautiful. Le gare di burlesque. E’ “abbiamo non vinto”. Tu lo guardi e pensi “No dai, è più facile credere che il corvo del Vaticano sia Lorena Bianchetti che a quello che mi stanno raccontando ‘sti sei”.

Già, perchè il primo mistero-di-Mistero è il perchè siano necessari sei conduttori per parlare di entità terrificanti, quando Bruno Vespa, tra onorevoli e ministri, di entità terrificanti ne ha spesso almeno otto presenti in studio e ce la fa benissimo da solo. Ma a Mistero, di misteri fitti ce ne sono parecchi. E sono tutti completamente estranei ai contenuti dei servizi. Ovvio che dopo due ore e mezzo di filmati in cui un tizio dice di essere stato rapito da un alieno che l’ha portato su Marte e c’ha trovato Formigoni che svernava lì, della tipa che in piena possessione demoniaca giura di parlare la lingua di Luca Giurato e delle storie sul fantasma della pinacoteca, della miniera, del centro commerciale e della sala Bingo di Cesano Maderno, anche il telespettatore meno smaliziato intuisce che la soluzione di tutti i Misteri sta nell’assoluto e inconfutabile assioma scientifico “è pieno di cazzari”.
I misteri appassionanti di questo programma sono altri. Il primo, quello più affascinante e impenetrabile, riguarda un personaggio i cui enigmi sconfinano nell’esoterismo. Non si chiama Mamma Ebe, no. Non si chiama Gustavo Rol. Si chiama Paola Barale. Cosa è successo a questa donna? Cos’ha nella mandibola che le impedisce di articolare in maniera fluida le parole? Cosa nasconde in bocca? Una bandana di Raz Degan? Neanche Monica Bellucci con un ascesso parla così male. E soprattutto. La sua faccia. Perchè ha la stessa morbida, espressiva naturalezza di quella della statuina dell’arrotino del presepe di San Gregorio Armeno? Roba che al confronto Paola Ferrari ha il trucco di una tredicenne all’esame di terza media. Capisco le punturine, ma qui ‘ste punturine gliel’hanno fatte col tubo delle guarnizioni per le torte nuziali,non ci sono altre spiegazioni. E non è che sia una mia opinione isolata. Pare che degli alieni scesi sulla Terra, dopo aver visto la Barale, abbiano realizzato sei puntate di Mistero sui suoi zigomi, nella loro galassia.
Ma veniamo all’ultima puntata, perchè merita un sunto. Daniele Bossari viene inviato a Lourdes, che già uno dice: non potevate mandarci la Barale così magari avveniva il miracolo e tornava a parlare decentemente? Garantisce di aver bevuto l’acqua di Lourdes e di aver provato euforia oltre ad aver sentito un calore sovrannaturale. E’ evidente che sta parlando del mojito bevuto con la troupe la sera prima ma vabbè, Mistero è così: uno fa finta di crederci. Poi aggiunge che ha come la sensazione che l’acqua di Lourdes abbia lavato via le cose più brutte della sua vita e qui non vorrei deluderlo, ma su wikipedia il suo cameo in “Natale in crociera” e “Furore” ci sono ancora. Nel frattempo, tra un servizio e un altro, mandano un sottopancia che recita così: “Hai visto un alieno o un fantasma? Mandaci il video!”. E certo. Chi di voi non ha ripreso un ectoplasma mentre gioca a calcetto il venerdì sera? Che poi la mitomania è in agguato. C’è gente che alle prime dei film riprende con lo smartphone il culo della Marini e poi lo manda a Bossari spacciandolo per una nave madre aliena.
Poi è il turno di Jane Alexander. Jane potrebbe essere utilizzata dagli autori come prova inconfutabile dell’esistenza degli alieni perchè una donna alta 1,85, per quel che mi riguarda, non fa parte della specie umana, e invece viene spedita vicino a Stonehenge a indagare sul misterioso fenomeno dei cerchi nel grano. E qui anziché farsi le uniche domande sensate, e cioè “Perchè ‘sti cerchi li fanno sempre nei campi di grano? Perchè mai nei campi di cicoria o di hashish così ‘sti alieni dopo aver viaggiato seimila anni luce per realizzare che sulla Terra ci vivono Scilipoti e il Mago Otelma, si rilassano anche un po’?”, no, Jane va da un tizio il quale svela di essere un circle maker. Rivela di fare lui i cerchi nel grano con l’aiuto di alcuni amici e di una pistola laser. A quel punto pensi due cose: questo maledetto laser è in grado di fare i cerchi nel grano e non toglie una smagliatura manco a morire. E “Oh, finalmente uno che non racconta fandonie”. Tempo due minuti e il circle maker racconta che però lui e i suoi amici hanno visto delle sfere luminose e l’uomo nero nei campi, per cui è evidente che l’assessore al turismo di Stonehenge gli ha dato la mazzetta per non ammazzare il turismo ufologi/minchioni e tanti saluti.
Andrea Pinketts ha affrontato il tema dei supereroi. In particolare si è occupato del Blob, che ha la speciale caratteristica di rimanere lucido e inamovibile in qualsiasi frangente. Considerato che Pinketts era almeno al settimo rum e pareva in sé, direi che possiamo serenamente classificarlo come Blob.
La bella Nicole va a indagare sul fenomeno della pietrificazione a Salò. Qui sono conservati i busti mummificati dal dottor G.Battista Reni e la prima faccenda esilarante è che il tizio che li custodisce li tira fuori da un armadio 4 stagioni. Si giustifica dicendo che stanno aspettando l’apertura del museo di Salò. Certo. Se mai il Louvre dovesse cambiar sede, siamo certi che la Gioconda la chiuderebbero un attimo nella scarpiera del custode. Tra l’altro mi permetto di dire che ho visto facce più pietrificate di quelle di Salò al compleanno della D’Urso quando è sbucata fuori la Santanchè con la parrucca azzurra ma sono particolari. Infine, il tizio ha raccontato che secoli facevano le gare tra le mummie meglio conservate . Pare che Renato Balestra fosse ospite fuori concorso già all’epoca, ma sono illazioni. L’ultimo servizio si chiamava “Le verità nascoste sulla morte di Lady Diana”. Secondo Jane Alexander, il mistero più grande sarebbe il seguente: “Perchè il tunnel dell’Alma alle sette del mattino era già sgombro?”. Jane, dà retta a me: il vero mistero è perchè il raccordo anulare alle sette del mattino è ancora intasato dopo quindici anni di cantieri”, ma sorvoliamo.
Infine c’è stato il consueto momento Adam Kadmon, che poi sarebbe il tizio con la mascherina. Qualcuno sostiene che in realtà sia Marco Berry che si vergogna delle boiate che dice, ma non ci sono prove certe. Comunque. Nell’ultima puntata Kadmon ha rivelato che esistono le armi psicotroniche, e cioè pistole elettromagnetiche in grado di influenzare la mente umana e di far fare alle persone quello che uno gli ordina. Pare che per le prossime politiche, Bersani ne abbia già ordinato un container.


Selvaggia Lucarelli

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