martedì 5 giugno 2012
Accadimenti
Un gruppo di archeologi americani guidati da William Saturno ha ritrovato nel sito di Xultun in Guatemala un’abitazione, probabilmente appartenuta a uno scriba Maya, sui cui muri sono presenti centinaia di geroglifici e pitture che sembrano descrivere varie ciclicità astronomiche. Il problema è che stando all’interpretazione data dai ricercatori la fine del calendario Maya non sarebbe per dicembre 2012 ma rimandata di almeno 7mila anni.
Nel bel mezzo della foresta guatemalteca nel 2010 alcuni archeologi dell’Università di Boston hanno ritrovato un complesso residenziale del IX secolo d.c. le cui pareti sono completamente ricoperte da geroglifici e pitture.
Ci sono voluti quasi due anni per decifrare i complessi codici presenti sulle pareti, utilizzate come lavagne per appuntarsi codici e numeri dal proprietario, probabilmente uno scriba. Secondo i ricercatori i glifi descrivono con precisione i vari cicli calendariali codificati dai Maya: quello cerimoniale (260 giorni), il calendario solare (365 giorni), il ciclo di Venere (584 giorni) e quello di Marte (780 giorni).
Mai prima d’ora sono stati ritrovati geroglifici maya così antichi. Per decifrare i codici sono state utilizzate le conoscenze relative alla scrittura di questo popolo ricavate dal codice di Dresda, un codice religioso che riporta molti dati astronomici tra cui i moti di Luna e pianeti.
L’aspetto, forse, più interessante per tutti noi è che secondo la numerazione ritrovata nel sito di Xultun il calendario di lungo computo che fino a poche settimane fa si riteneva sarebbe finito con il 21 dicembre 2012, in realtà dovrà essere aggiornato aggiungendo altri 7000 anni prima di terminare.
Quindi niente fine del mondo, almeno per i maya, quest’anno.
Bisognerà dire al regista Ronald Emmerich, al comico e presentatore televisivo Roberto Giacobbo e a tutta la ciurma che ha per anni lucrato sulla fine del mondo, grazie a film, libri e trasmissioni televisive su reti nazionali (pagate anche con il nostro canone), che dovranno rimettersi in gioco per cercare una nuova appassionante bufala sulla quale concentrarsi. Non so io la butto lì e propongo: asteroide Apophis (2036), previsioni di Nostradamus (2038), calendario ebraico (2240), a voi la scelta.
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