giovedì 29 settembre 2022
Scienza
La soluzione della missione DART
Quando si tratta di fermare un asteroide in rotta di collisione con la Terra, il preavviso è fondamentale. Avendo anni o addirittura decenni a disposizione per prepararsi, l’umanità è in grado di deviare la traiettoria anche degli asteroidi più grandi. La missione DART della NASA, programmata per il lancio nel luglio 2021, testerà la strategia che prevede di colpire l’asteroide in avvicinamento con una sonda di mezza tonnellata costruita dal Johns Hopkins Applied Physics Laboratory (APL). Nell’ottobre 2022, a circa 11 milioni di km dalla Terra, la sonda – delle dimensioni di un frigorifero – impatterà un asteroide di 0,8 km di nome Didymos, nella cui orbita c’è una luna di 150 metri.
“Didymoon” (da moon, luna NdT), come viene affettuosamente chiamato il corpo celeste più piccolo, è il target del DART. È circa delle dimensioni degli asteroidi in grado di distruggere una città. I telescopi sulla Terra potranno rilevare i cambiamenti nella durata della sua orbita intorno all’asteroide più grande, per misurare gli effetti dell’impatto. “Se non fosse binario, sarebbe sostanzialmente impossibile misurarlo con elevata precisione”, dice Megan Bruck Syal del Lawrence Livermore National Laboratory, che utilizza un mix di test di laboratorio e super computer per simulare l’impatto sugli asteroidi. “Questa è una straordinaria opportunità per testare l’efficacia della tecnologia dell’impatto cinetico su un vero asteroide”.
Poco prima di schiantarsi su Didymoon, a circa 23.600 km/h, la sonda DART rilascerà una telecamera delle dimensioni di una scatola da scarpe realizzata dall’Agenzia Spaziale Italiana. La telecamera osserverà l’impatto del veicolo spaziale su Didymoon, e catturerà immagini della pioggia di detriti e forse anche del cratere che ne deriverà. Johnson dice che si aspetta che la collisione diminuisca l’orbita di 12 ore della Luna di sette minuti, ma il team considererà la missione riuscita già con un cambiamento di 70 secondi.
“Cambiando l’orbita della Luna, non modifichiamo l’orbita di Didymos”, dice Johnson. “Didymos è un asteroide potenzialmente pericoloso, quindi non vogliamo cambiare la sua orbita. Non vogliamo accidentalmente spingerlo nella direzione sbagliata”. Un altro veicolo spaziale di nome Hera, costruito dall’Agenzia spaziale Europea (European Space Agency, ESA), raggiungerà i due asteroidi nel 2026 per fare misurazioni dettagliate delle conseguenze dell’impatto, nonché per testare le tecnologie di navigazione autonoma.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento