giovedì 29 settembre 2022

Poesie

Desiderio d'Amore Lei desiderava un sorriso una musica muta una riva di mare per bagnarsi il suo amore impossibile. I suoi piedi nudi e piagati, i suoi meschini capelli. Lei ignorava che il ricordo è un ferro piantato alla porta, non sapeva nulla della perfezione del passato, del massacro delle notti solitarie non sapeva che il più grande desiderio è un niente che s’inventa stranissime cose, e vola come un’idea verso l’enciclopedia del Paradiso. Sogna su un altare di piombo e frusta strampalati pupazzi che non portano mai allegria. Alda Merini

Canzoni

Pensieri

Scienza

La soluzione della missione DART Quando si tratta di fermare un asteroide in rotta di collisione con la Terra, il preavviso è fondamentale. Avendo anni o addirittura decenni a disposizione per prepararsi, l’umanità è in grado di deviare la traiettoria anche degli asteroidi più grandi. La missione DART della NASA, programmata per il lancio nel luglio 2021, testerà la strategia che prevede di colpire l’asteroide in avvicinamento con una sonda di mezza tonnellata costruita dal Johns Hopkins Applied Physics Laboratory (APL). Nell’ottobre 2022, a circa 11 milioni di km dalla Terra, la sonda – delle dimensioni di un frigorifero – impatterà un asteroide di 0,8 km di nome Didymos, nella cui orbita c’è una luna di 150 metri. “Didymoon” (da moon, luna NdT), come viene affettuosamente chiamato il corpo celeste più piccolo, è il target del DART. È circa delle dimensioni degli asteroidi in grado di distruggere una città. I telescopi sulla Terra potranno rilevare i cambiamenti nella durata della sua orbita intorno all’asteroide più grande, per misurare gli effetti dell’impatto. “Se non fosse binario, sarebbe sostanzialmente impossibile misurarlo con elevata precisione”, dice Megan Bruck Syal del Lawrence Livermore National Laboratory, che utilizza un mix di test di laboratorio e super computer per simulare l’impatto sugli asteroidi. “Questa è una straordinaria opportunità per testare l’efficacia della tecnologia dell’impatto cinetico su un vero asteroide”. Poco prima di schiantarsi su Didymoon, a circa 23.600 km/h, la sonda DART rilascerà una telecamera delle dimensioni di una scatola da scarpe realizzata dall’Agenzia Spaziale Italiana. La telecamera osserverà l’impatto del veicolo spaziale su Didymoon, e catturerà immagini della pioggia di detriti e forse anche del cratere che ne deriverà. Johnson dice che si aspetta che la collisione diminuisca l’orbita di 12 ore della Luna di sette minuti, ma il team considererà la missione riuscita già con un cambiamento di 70 secondi. “Cambiando l’orbita della Luna, non modifichiamo l’orbita di Didymos”, dice Johnson. “Didymos è un asteroide potenzialmente pericoloso, quindi non vogliamo cambiare la sua orbita. Non vogliamo accidentalmente spingerlo nella direzione sbagliata”. Un altro veicolo spaziale di nome Hera, costruito dall’Agenzia spaziale Europea (European Space Agency, ESA), raggiungerà i due asteroidi nel 2026 per fare misurazioni dettagliate delle conseguenze dell’impatto, nonché per testare le tecnologie di navigazione autonoma.

Leggende

Ugo Forno era uno studente romano. Abitava con i genitori in via Nemorense e frequentava la seconda media al Luigi Settembrini di via Sebenico. La mattina del 5 giugno 1944, uscito di casa alle 6:30, incontrò gli alleati, da poco entrati a Roma, in Piazza Verbano, alle 7:30 Angiolo Bandinelli lo vide vicino al Parco Nemorense che gridava: «C'è una battaglia lassù oltre piazza Vescovio! Ci sono i tedeschi, resistono ancora». Seppe da alcune persone, riunite in piazza Vescovio, che un reparto di guastatori tedeschi stava cercando di far saltare il ponte ferroviario sull'Aniene. Procuratosi un fucile e una bandoliera con diverse cartucce, alle ore 9, Forno entrò in una casa colonica di vicolo del Pino per incontrarsi con cinque giovani, anche loro armati con fucili e pistole. Forno convinse i cinque giovani contadini Antonio e Francesco Guidi, Luciano Curzi, Vittorio Seboni e Sandro Fornari, a impedire a ogni costo l'azione delle retroguardie tedesche. Attraversata la campagna e giunti all'altezza dell'Aniene, i sei partigiani videro una decina di guastatori tedeschi, intenti a piazzare grossi pacchi di esplosivo sotto le arcate del ponte che sorregge i binari della ferrovia Roma-Firenze, di fianco a Ponte Salario. I sei ragazzi aprirono il fuoco sul commando germanico, costringendoli a gettarsi al riparo. Dopo un breve combattimento i soldati tedeschi decisero di abbandonare l'azione e ritirarsi. Per coprirsi le spalle spararono tre colpi con un mortaio. Il primo prese in pieno Francesco Guidi, facendolo stramazzare. Il secondo proiettile squarciò una coscia a Curzi e staccò un braccio a Fornari; il terzo e le schegge centrarono Ugo Forno al petto e alla testa, uccidendolo di schianto, a mezzogiorno e qualche minuto. Il loro sacrificio permise la salvezza del ponte ferroviario sull'Aniene, che rimase intatto. Dopo poco giunse un gruppo di gappisti, che avvolse il corpo di Ugo Forno in una bandiera e lo trasportò, insieme ai tre feriti, alla clinica di via Monte delle Gioie. Francesco Guidi, 21 anni, non riuscì a sopravvivere all'estremo tentativo chirurgico di salvargli la vita. Il 5 giugno 2010 il ponte ferroviario sull'Aniene fu dedicato a Ugo Forno da RFI-Rete Ferroviaria Italiana.

Avvenimenti

Decimo giorno di proteste, 41 morti ufficiali (molti di più, secondo altre fonti), almeno 700 arrestati. Questo il momentaneo e drammatico bilancio delle rivolte scoppiate in Iran dopo l'uccisione di Mahsa Amini e proseguito con ancora maggior vigore dopo l'assassinio di Hadis Najafi, che mettono il regime di Teheran di fronte a una realtà inequivocabile: c'è una parte di Paese che chiede a gran voce una svolta. Si può morire a 22 anni solo per non aver messo bene l'Hijab?Un regime fanatico e dittatoriale che considera ancora le donne inferiori e le costringe ad un umiliante velo in base ad una religione che non parla mai di veli ma di comportamenti appropriati e quindi si tratta di una deviazione macroscopica dalle leggi del Corano oltre che un insulto alla libertà personale delle personale.

domenica 18 settembre 2022

martedì 13 settembre 2022

domenica 11 settembre 2022

Leggende

Raimondo di Sangro,Principe di Sansevero
Raimondo di Sangro, principe di Sansever (Torremaggiore, 30 gennaio 1710 – Napoli, 22 marzo 1771), è stato un nobile, esoterista, inventore, anatomista, militare, alchimista, massone, mecenate, scrittore, letterato e accademico italiano, originale esponente del primo Illuminismo europeo. Personalità estremamente eclettica e poliedrica, Raimondo si dedicò a sperimentazioni nei più disparati campi delle scienze e delle arti, dalla chimica all'idrostatica, dalla tipografia alla meccanica, raggiungendo risultati che apparvero "prodigiosi" ai contemporanei. Conosciuto anche per antonomasia come "il Principe", il nome di Raimondo è indissolubilmente legato alla Cappella Sansevero, il mausoleo di famiglia che riorganizzò e abbellì, in cui l'opera d'arte più significativa è certamente il celebre Cristo velato di Giuseppe Sanmartino. Raimondo di Sangro alimentò un vero e proprio mito intorno alla propria persona, destinato a durare nei secoli.[3] Con la sua poliedrica attività, ancor oggi avvolta da un alone di mistero, egli incarnò i fermenti culturali e i sogni di grandezza della sua generazione. Raimondo dedicò le statue della Pudicizia e del Disinganno, rispettivamente, alla madre Cecilia e al padre Antonio Rampollo d'un casato discendente da Carlo Magno Raimondo di Sangro nacque il 30 gennaio 1710 nel castello di Torremaggiore, nelle Puglie, dove la famiglia possedeva diversi feudi. L'«incomparabile madre» Cecilia Gaetani dell'Aquila d'Aragona, figlia della principessa Aurora Sanseverino, morì il 26 dicembre dello stesso anno; il padre Antonio di Sangro, duca di Torremaggiore, fu invece costretto ad allontanarsi varie volte dall'Italia per vicende personali. Per questi motivi Raimondo venne affidato, ancora bambino, alle cure del nonno Paolo, sesto principe di Sansevero e cavaliere del Toson d'Oro, residente a Napoli, nel palazzo di famiglia a piazza San Domenico Maggiore. Fu battezzato il 2 febbraio successivo nel Castello di Torremaggiore dal vescovo di San Severo, Mons. Carlo Francesco Giocoli, principe di Jadera. Fu dunque a Napoli - allora capitale del Viceregno austriaco - che il giovane Raimondo trascorse gran parte dell'infanzia e ricevette una prima educazione, venendo avviato allo studio della letteratura, della geografia e delle arti cavalleresche. Sin dalla più tenera infanzia diede prova di vivace intelligenza, tanto che l'Origlia ci narra che «la soverchia vivacità del suo spirito, e la troppa prontezza» indussero il nonno e il padre (appena tornato da Vienna intorno al 1720) ad accompagnare l'enfant prodige presso il Collegio dei Gesuiti, a Roma. Qui Raimondo compì un ragguardevole iter scolastico, dedicandosi allo studio della filosofia, delle lingue (arriverà a padroneggiarne almeno otto), della pirotecnica e delle scienze naturali, dell'idrostatica e all'architettura militare; su quest'ultima disciplina stese pure un saggio, purtroppo rimasto inedito. Negli anni trascorsi a Roma, inoltre, ebbe modo di conoscere e apprezzare il fondo museale di Athanasius Kircher, pregno di allusioni all'ermetismo. Il suo esordio come inventore si data nel 1729 quando, ancora allievo presso i Gesuiti (terminerà gli studi nel 1730), dimostrò il proprio «maraviglioso intelletto» con l'invenzione di un palco pieghevole per le rappresentazioni teatrali, con il quale si guadagnò la stima di Nicola Michetti, ingegnere dello zar Pietro il Grande. Intanto, morto il nonno Paolo, grazie alla rinuncia paterna ne successe nel titolo e nei beni, divenendo a soli sedici anni settimo principe di Sansevero; ereditò anche il Palazzo di Sangro, la romantica dimora degli avi, nella quale si stabilì nel 1737. Fu questa anche l'epoca del primo amore. Il principe, infatti, s'invaghì di una lontana cugina quattordicenne: era costei Carlotta Gaetani dell'Aquila d'Aragona, una ricca ereditiera di molti feudi nelle Fiandre che sposò nel 1736. Il matrimonio, che si rivelerà molto felice e sarà coronato dalla nascita di otto figli, venne celebrato da Giambattista Vico in un sonetto e pure da Giambattista Pergolesi, che musicò la prima parte di un preludio scenico a loro dedicato. In questi anni si moltiplicarono anche le cariche ufficiali, allorché Raimondo venne nominato gentiluomo di camera con esercizio di Sua Maestà dall'amico Carlo III di Borbone, che dal 1734 aveva assunto la guida del Regno di Napoli, mentre nel 1740 gli venne conferito il titolo di cavaliere dell'Ordine di San Gennaro, destinato ad un ristretto gruppo di persone prescelto dalla Corona borbonica. Parallela alle onorificenze, l'attività inventiva: con l'animo sempre «applicato a nuove scoverte», infatti, in questo giro d'anni licenziò un'ingegnosa macchina idraulica e un archibugio in grado di sparare sia a polvere che ad aria compressa, che destinò come attestato di stima all'amico monarca. Negli anni '40 e '50 del XVIII secolo Raimondo vide la propria fama farsi sempre più solida. Nel 1741 ideò un cannone leggerissimo (pesava centonovanta libbre in meno rispetto ad esemplari della stessa specie) e con una gittata molto elevata; nel 1744, ammesso tra i colonnelli di uno dei reggimenti di Carlo III di Borbone, combatté valorosamente a Velletri contro gli Austriaci, distinguendosi per la destrezza e il coraggio. Frutto di quest'esperienza militare fu la Pratica di Esercizj Militari per l'Infanteria, data alle stampe nel 1747: l'opera rifletteva conoscenze esperte nell'ambito dell'arte militare, tanto che fu altamente lodata da Luigi XV di Francia e Federico II di Prussia, e tutte le truppe spagnole adottarono gli esercizi suggeriti dal Principe. Intanto, dopo esser divenuto accademico della Crusca con il nome di Esercitato, Raimondo ottenne il consenso di Benedetto XIV per poter leggere i libri proibiti: gli furono quindi aperte le porte di numerose biblioteche, dove divorò gli scritti di Pierre Bayle, le opere degli illuministi radicali e dei philosophes francesi, testi fitti di suggestioni alchemiche e massoniche e i trattati scientifici più disparati. Ma se da un lato Raimondo in questi anni ebbe fame insaziabile di letture, dall'altro non trascurò l'attività inventiva, ideando coloratissimi teatri pirotecnici e tecniche di stampa simultanea a più colori, preparando farmaci considerati portentosi e realizzando panni completamente impermeabili, che pure regalò a Carlo di Borbone. Nel 1737 Raimondo aderì pure alla Massoneria, un'associazione che provvedeva al riverbero degli ideali dell'Illuminismo europeo, venendo iniziato nella Loggia del duca di Villeroy a Parigi; in breve la cosa si seppe, suscitando un «intrigo» che parve «il maggior del mondo». Nel 1744 divenne venerabile maestro della Loggia la Perfetta Unione, ed il 10 dicembre del 1747 fondò nel suo Palazzo di Famiglia un "Cerchio Interno" alla sua Loggia, che definì Rosa d'Ordine Magno, dalla quale prese vita il Rito Egizio Tradizionale. Nel 1750 divenne gran maestro della Massoneria napoletana. Neanche un anno dopo, infatti, Carlo III - indotto dalla pubblicazione della bolla Providas Romanorum di Benedetto XIV - promulgò un editto con il quale condannò i membri della «rispettabile Società» e chi li frequentasse: a Raimondo non restò che rinunciare, sotto la fede del giuramento, all'appartenenza alla Massoneria, il che non gli impedì di continuare ad essere con il massimo riserbo dovuto, Gran Maestro della Rito Egizio Tradizionale. I rapporti con la Santa Sede, tuttavia, s'inasprirono ulteriormente quando il Principe pubblicò nel 1751 la Lettera Apologetica dell'Esercitato Accademico della Crusca contenente la Difesa del libro intitolato Lettere d'una Peruana per rispetto alla supposizione de' Quipu scritta alla Duchessa di S**** e dalla medesima fatta pubblicare. L'opera, nel tessere le lodi di un antico sistema comunicativo peruviano, trattava tuttavia temi giudicati pericolosi, con frequenti rimandi alla cabala e - secondo le malelingue - all'esoterismo e con fitte citazioni a diversi autori eterodossi che animavano l'Illuminismo radicale dell'epoca. Queste caratteristiche non dovettero piacere ai censori dell'Inquisizione romana che, nel 1752, misero la Lettera all'Indice dei libri proibiti dall'autorità ecclesiastica; neanche l'invio di una Supplica (1753) scritta per mano di Raimondo al pontefice servì per far derubricare l'opera dall'Indice. Disilluso, Raimondo si dedicò con assoluta e piena dedizione all'attività inventiva, installando nei sotterranei del proprio palazzo un laboratorio «con ogni sorta di fornelli», grazie ai quali generò un misterioso lume perpetuo. Ciò malgrado, l'attività che più tenne impegnato il Principe in questi anni fu la realizzazione del progetto iconografico della Cappella, posto in essere dai vari artisti che assunse alle proprie dipendenze: fu così che vennero alla luce sculture dal ricco simbolismo, quali il Cristo velato, della Pudicizia e del Disinganno, oggi considerate capolavori dell'arte mondiale. Intanto, l'estro creativo di Raimondo di Sangro, cui era «impossibile restringersi nell'occupazione di un solo oggetto» continuava a fabbricare straordinarie invenzioni: fu così che il suo laboratorio divenne una tappa indispensabile del grand tour, quel viaggio d'istruzione sul continente giudicato allora quasi d'obbligo per le persone del gran mondo. In questo modo patrizi provenienti da tutta Europa ebbero modo di prendere atto del fervido ingegno del Principe, che proprio in quegli anni creò gemme artificiali e vetri colorati, sperimentò la palingenesi e una tecnica di desalinizzazione dell'acqua di mare, arrivando a fabbricare con la collaborazione del medico Giuseppe Salerno delle sconcertanti macchine anatomiche, ovvero degli scheletri in posizione eretta, totalmente scarnificati, nei quali è possibile osservare molto dettagliatamente l'intero sistema artero-venoso. Nel frattempo, scrisse e pubblicò nel 1765 la Dissertation sur une lampe antique, dove ritornò a discutere su alcuni meccanismi che già affrontò per la realizzazione del lume perpetuo. D'ora innanzi Raimondo, per evitare di incorrere in ulteriori censure, fu assolutamente improduttivo dal punto di vista letterario; ciò malgrado, la sua attività intellettuale non si spense. Molti erano gli esponenti del mondo della cultura che Raimondo si attirava col fascino irresistibile della sua personalità e con la sua brillante erudizione: primo fra di essi Antonio Genovesi, col quale ebbe un denso carteggio, ma anche Fortunato Bartolomeo De Felice, Giovanni Lami, Lorenzo Ganganelli (il futuro papa Clemente XIV), Jean-Antoine Nollet, Charles Marie de la Condamine furono tutti tra i suoi intimi e corrispondenti. Addirittura, l'astronomo Joseph Jérôme de Lalande, affascinato dalla personalità e dalla sterminata cultura del Principe, asserì che «non era un accademico, ma un'accademia intera». In ogni caso, gli ultimi quindici anni di vita di Raimondo furono segnati dalle pesanti difficoltà economiche, che per fortuna non compromisero il completamento della Cappella, e dai contrasti che sorsero con la Corte in seguito alla partenza di Carlo di Borbone (1759); questi dissapori vennero inaspriti essendosi il Principe inviso l'influente ministro Bernardo Tanucci, memore delle vicende massoniche e fiero detrattore dell'eterodossia intellettuale e dell'orgoglio aristocratico che lo caratterizzavano. L'ultima sua uscita pubblica avvenne infine nel luglio 1770, quando un'elegante «carrozza marittima» solcò i flutti del golfo di Napoli, apparentemente trainata da cavalli ma in realtà mossa da un ingegnoso sistema di pale a foggia di ruote. Da lì a poco, infatti, Raimondo esaurì le proprie energie creative, per poi spegnersi il 22 marzo 1771 nel proprio palazzo di Napoli, a causa di una malattia dovuta alle sue «chimiche preparazioni».

Canzoni

Cinema

Ridley Scott ci propone la storia dei Gucci, famiglia fiorentina ideatrice di un omonimo marchio di moda famoso in tutto il Mondo.Alla loro grande capacità imprenditoriale e stilistica non ha però fatto seguito una linearità nella vita privata. Fratelli contro, cugini invidiosi. Ma soprattutto, una figura femminile che accelererà lo sfacelo dell'intera famiglia: Patrizia Reggiani.

Libri

Giunto al Sud,con la famiglia,nel frattempo si era sposato ed aveva avuto il primo,amatissimo figlio Pierre,e qui tutta la sua arte sbocciò in capolavori pittorici che divennero poi famosi in tutto il mondo.La sua fama crebbe e sempre più magnati gli commissionarono ritratti propri o dei loro familiari.Ma venne il momento dello stallo e allora Renoir per superarlo iniziò una serie di viaggi,il più importante dei quali fu proprio in Italia dove rimase impressionato dall'arte di Raffaello.Ed ecco che iniziò a dipingere donne molto vicine ai canoni raffaelliti,formose,giovani,seminude,ma che sapevano trasmettere quei canoni di classicità che l'Impressionismo aveva saputo superare.Il genio di Renoir è stato proprio quello di aver saputo superare l'Impressionismo innestando al suo interno canoni classici che,insieme alla vivacità dei suoi colori e alla luce che sanno trasmettere le sue tele,ha reso la sua arte immortale.Morì a 78 anni dopo una vita felice e piena e aver avuto l'onore di vedere alcuni suoi quadri al celebre Louvre.

Libri

In questo primo volume sull'opera di Renoir viene definito il primo approccio dell'artista all'Impressionismo,movimento artistico di cui fu uno dei massimi esponenti.Partito da Parigi abbastanza povero,iniziò con i ritratti,arte che gli fu sempre congeniale e che gli garantì quella ascesa,sia in termini di popolarità,che di prestigio economico.Ma lui si appassionò alla pittura "en plein air" ritraendo paesaggi,fiori,alberi,animali,frutta,bagnanti,donne,tutto ciò che era possibile per far risaltare la luce che lui amava così tanto.Ma si rese conto che per catturare la luce in maniera più intensa doveva andare in posti dove il sole era più forte e i colori più accesi e così si trasferì nel sud della Francia.

Libri

La vita di Segantini potrebbe essere trasposta tranquillamente in una serie tv di successo.Appena nato divenuto orfano di madre,abbandonato dal padre,che morì poco dopo crebbe in un orfanotrofio.Il suo talento nel disegno venne presto notato e fu mandato in una bottega artigiana dove venivano fatti disegni per vasi.Lì imparò la tecnica e capì che la pittura era la sua vera strada.L'arte di allora era ancora legata al passato,al classicismo,mentre Segantini,insieme a Pellizza da Volpedo,che divenne suo amico,vedevano l'arte come qualcosa che doveva ritrarre la realtà.Ecco che comincia un movimento artistico chiamato "Divisionismo" nella pittura e verismo nella letteratura.Le difficoltà economiche attanagliavano Segantini e l'ambiente milanese gli stava ormai stretto così decise di trasferirsi in posti via via sempre più isolati,per avere un contatto più diretto con la natura.E' così che divenne famoso per le sue tele paesaggistiche,siamo alla fine dell'800,e nel resto d'Europa imperversano gli Impressionisti.Ma ad un certo punto della sua carriera artistica Segantini decise di cambiare percorso,grazie anche a molte letture filosofiche ed orientali,ed iniziò il suo periodo "Simbolista",con alcune tele che allora non vennero apprezzate,ma in seguito riscoperte,come succede spesso ai grandi artisti.Morì giovanissimo,a 45 anni,per una peritonite fulminante,proprio quando finalmente il suo talento veniva riconosciuto a livello europeo,e quando la sua situazione economica stava diventando finalmente più stabile.

Cinema

Joey è un ex militare. In Afghanistan è stato vittima di un attacco in cui sono morti 5 soldati, in seguito al quale aveva ucciso 5 afghani per rappresaglia. In attesa della corte marziale riesce a fuggire e vive come senzatetto a Londra. Trova rifugio in una casa lussuosa e scopre che i proprietari staranno via a lungo. Decide di ripulirsi con una nuova identità. Finisce a lavorare per un mafioso cinese, la sua vita cambia, fa soldi a palate e li offre a quanti lo hanno aiutato nel suo periodo oscuro, compresa una polacca divenuta monaca più per disgrazia che per fede. Tra i due si instaura un rapporto bizzarro e inizia anche un singolare percorso di redenzione per Joey. Knight vuol dimostrare che non esistono i buoni di qua e i cattivi di là, che la realtà può anche spingere un buono a compiere azioni tremende. Basta rendersene conto e fare ammenda. Visione un po' semplicistica e contraddittoria, ma funziona. Statham sembra un duro d'altri tempi, visivamente efficace.

Scacchi

Gli scacchi (dal provenzale e catalano antico escac, che a sua volta discende dal persiano شاه shāh, "re") sono un gioco di strategia che si svolge su una tavola quadrata detta scacchiera, formata da 64 caselle (o "case") di due colori alternati, sulla quale ogni giocatore dispone di 16 pezzi (bianchi o neri; per traslato, "il Bianco" e "il Nero" designano i due sfidanti): un re, una donna (o "regina"), due alfieri, due cavalli, due torri e otto pedoni; ogni casella può essere occupata da un solo pezzo, che può catturare o "mangiare" il pezzo avversario andando a occuparne la casella; obiettivo del gioco è dare scacco matto, ovvero minacciare la cattura del re avversario in modo tale che l'altro giocatore non abbia mosse legali. Nati in India intorno al VI secolo d.C., gli scacchi giunsero in Europa verso l'anno 1000, con ogni probabilità grazie alla mediazione degli Arabi; diffusisi nell'intero continente, raggiunsero una forma pressoché moderna nel XV secolo in Italia e in Spagna, seppure per arrivare al regolamento completo attuale si deve attendere il XIX secolo. Successivamente, a partire dalla metà dell'Ottocento, per merito di Paul Morphy e Wilhelm Steinitz iniziarono a codificarsi i fondamenti strategici del gioco; nel 1886 lo stesso Steinitz, dopo una sfida contro Johannes Zukertort, si proclamò primo campione del mondo. Fra i giochi più popolari al mondo, possono essere giocati ovunque (a livello ricreativo o agonistico): in casa, all'aperto, nei circoli dedicati, via Internet e talora per corrispondenza; le maggiori competizioni ufficiali sono organizzate sotto l'egida della FIDE (la "Federazione Internazionale degli Scacchi"). Il gioco degli scacchi è alquanto complesso: si stima che il numero di combinazioni legalmente ammesse dei 32 pezzi sulle 64 case della scacchiera sia compreso fra 1043 e 1050, e che la dimensione dell'albero delle mosse sia pressappoco di 10123, il numero di possibili partite diverse è circa 101050.

Canzoni

Poesie

Inganno I Il mattino è ubriaco di sole a primavera e il terrazzo profuma denso di rose il cielo, poi, splende più di una ceramica turchina. Sul quaderno rivestito in cuoio morbido leggo le stanze e le elegie che ho scritto per mia nonna. Vedo la strada fino al portone e le colonne bianche sull’erba di smeraldo. Oh, il mio cuore ama con dolcezza, cieco amore! E mi rallegrano le aiuole colorate l’alto grido del corvo nel cielo buio perfino l’arco del sepolcro, in fondo al viale. Anna Achmatova

Pensieri

Criminologia

Dal punto di vista storico, i primi albori della criminologia si hanno con l'affermarsi della cultura illuminista nel XVIII secolo e in particolare con l'intellettuale giurista italiano Cesare Beccaria e il suo trattato "Dei delitti e delle pene". Nasce in questo contesto la cosiddetta "scuola classica", imperniata sui concetti liberistici del diritto penale. Successivamente, nell'XIX secolo, con lo sviluppo delle scienze empiriche (psicologia, sociologia, antropologia), nasce la scuola positiva, che si articola in due direzioni: lo studio dell'uomo che delinque secondo l'approccio medico-biologico dell'antropologia criminale (Cesare Lombroso), e lo studio sociologico delle condizioni che favoriscono la commissione "differenziale" di reati in funzione del ceto sociale di appartenenza. In seguito, con il moltiplicarsi delle ricerche e delle conoscenze psicologiche, la scuola positiva assume un indirizzo psicopatologico e psichiatrico. La delusione conseguente alle eccessive aspettative che si erano formate in relazione alla possibilità di affrontare scientificamente i problemi della criminalità porterà all'emergere degli approcci di criminologia critica (di impostazione marxista) e di "anticriminologia" da un lato, e dall'altro al riemergere della scuola classica nel filone oggi denominato "neoclassico": questo in Italia, caratterizzato, come è noto, dall'avversione per le scienze sociali da parte delle ideologie politicamente dominanti. Negli Stati Uniti e nei paesi anglosassoni, diversamente che in Italia, la criminologia, a partire dagli anni venti del XX secolo, si qualifica come disciplina prevalentemente sociologica. Può dirsi, in definitiva, che la criminologia costituisca il punto di incontro e di dibattito di tutti i contributi scientifici al problema del delinquente in quanto persona e della criminalità come fenomeno sociale, oltre che a quello delle forme più adeguate a fini di prevenzione, trattamento e controllo della criminalità. La criminologia moderna non può essere definita una scienza in senso stretto, ma come un fascio di discipline definite dal loro oggetto comune, il reo e/o il reato. Essa, in realtà, si esaurisce nelle discipline che, a vario titolo, si occupano, ciascuna dal proprio punto di vista, di tale oggetto: fra le scienze empiriche troviamo la sociologia, la psicologia, la psichiatria, la biologia, la genetica, le neuroscienze in generale (anche se il loro contributo alla criminologia è stato grandemente sopravvalutato), e fra le scienze normative il diritto penale e il diritto penitenziario.

sabato 10 settembre 2022

Viaggi

Il viaggio dei sogni,nel più lussuoso treno del mondo,da Venezia a Istanbul,con richiami a film e libri e ad atmosfere del passato.

Accadimenti

Alle 10 di Londra, le 11 in Italia, Carlo è stato ufficialmente proclamato re, meno di 48 ore dopo la morte di sua madre la regina Elisabetta II. Il primo discorso di re Carlo III ieri è piaciuto molto ai media. "May flights of angels sing thee to thy rest", "Possa il canto degli angeli vegliare sul tuo riposo". Il nuovo discorso, il primo dopo la proclamazione ricalca quello alla nazione del giorno precedente con l'omaggio alla moglie Camilla e la promessa di "seguire l'esempio dell'amata madre".

Canzoni

Serie Tv

Circa dieci anni dopo il finale della serie originale, Dexter Morgan si è trasferito nella piccola città di Iron Lake, nello stato di New York, nascondendo la sua identità sotto il nome di Jim Lindsay, un negoziante. Ha una relazione con Angela Bishop, il capo della polizia della città, e ha represso i suoi impulsi di serial killer, ma una serie di avvenimenti farà ricomparire "l'oscuro passeggero" dentro di lui.

Haiku

Ciliegi in fiore sul far della sera anche quest’oggi è diventato ieri. Kobayashi Issa (1763-1827)

Passioni

Dipinti

I misteri dell'orizzonte. Magritte

Comicità

Libri

Scanzi fa una disamina acuta e a tratti irresistibilmente comica di una certa destra,che si dichiara liberale e moderna,ma in realtà porta in sè i germi di una politica razzista,omofoba,dove la cultura viene vista come nemica,e tutto ciò che non coincide con il loro pensiero va demonizzato.In sintesi ciò che è stato storicamente il fascismo in Italia durante i suoi tragici venti anni,ma qui parliamo del presente,con personaggi attuali,alcuni solo piccole figure del sottobosco politico,altri invece sono dei leader di partiti di massa,e questo dovrebbe indurre tutti coloro che hanno a cuore la democrazia se non altro a stare in allerta,se la Storia ci insegna qualcosa.

Anime

Gli Einzbern, una delle tre famiglie fondatrici, dopo tre tentativi falliti, desiderano a tutti i costi impadronirsi del Santo Graal, decidendo quindi di arruolare l'odiato assassino di maghi, Kiritsugu Emiya, nonostante non siano ben visti i suoi discussi metodi d'azione e l'ormai consolidata reputazione di mercenario e assassino spietato: si dice che impieghi qualsiasi mezzo necessario per raggiungere i propri obiettivi. Tuttavia, negli otto anni di preparazione per la guerra, Kiritsugu si innamora di Irisviel von Einzbern, colei che per la sua natura da Homunculus diverrà la coppa del graal, con la quale ha una figlia: Ilyasviel von Einzbern. A quel punto l'assassino si troverà ben presto profondamente diviso fra l'amore che prova per la sua nuova famiglia e ciò che dovrà compiere per ottenere il Santo Graal. Anche un'altra delle famiglie fondatrici, i Tohsaka, si stanno preparando alla guerra. Il capofamiglia Tokiomi Tohsaka è intenzionato a ottenere la reliquia per raggiungere finalmente l'Akasha, per ascendere finalmente ad un livello superiore, ovvero la massima ambizione per un mago. Esso trova appoggio da padre Risei Kotomine, l'inviato dalla chiesa come supervisore della guerra, e da suo figlio, l'esecutore Kirei Kotomine, anche lui scelto dal graal come master; Un uomo in grado di provare piacere solo nella sofferenza altrui, ma che tuttavia ha trascorso la sua intera vita combattendo contro la sua mostruosa natura. Quest'ultimo ha fin da subito puntato gli occhi su Kiritsugu giudicandolo spirito affine e possibile risposta al tormentante sentimento di vuoto che prova. Come master della famiglia Matou, viene invece scelto Kariya Matou, un uomo semplice e con un debole potere magico, ma che decide comunque di partecipare alla guerra ricattato dal capofamiglia, il vecchio e inquietante Zouken Matou, con l'unico obiettivo di salvare la sua nipote acquisita Sakura dai terribili esperimenti magici basati sui vermi che il nonno vuole imporgli. Intanto, venuto a conoscenza dell'imminente guerra, l'arrogante mago e professore dell'associazione dei maghi di Londra, Lord Kayneth El-Melloi Archibald decide di prendervi parte così da aumentare il suo prestigio e quello della sua secolare casata. Sfortunatamente un suo allievo diciottenne Waver Velvet, desideroso di rivalsa dopo una pesante derisione pubblica, decide di rubare il catalizzatore del professore, così da poter partecipare anche lui alla guerra, per quanto con pochissima esperienza. Quando il settimo Master non viene rivelato, il Graal stesso decide di conferire il titolo all'efferato serial killer Ryunosuke Uryu, un uomo dedito alle stragi e agli infanticidi ma senza nessuna nozione sulla magia, ma che trova fortuna nel vedersi evocato un servant dall'indole molto simile. A quel punto la trama si sviluppa attraverso combattimenti cruenti così come introspezioni, colpi di scena e rivelazioni, giungendo infine a riallacciarsi nel finale con gli eventi che dovrebbero essere già noti e narrati in Fate/stay night.

Libri

Jack lo squartatore è stato il primo serial killer reale nella storia della criminologia moderna.Non si è mai scoperto chi fosse in realtà,tante ipotesi ma nessuna prova certa.Chi diceva che era un membro della famiglia reale,chi un macellaio di whitechapel,chi un famoso pittore,sta di fatto che ad un certo punto Jack ha smesso di perseguitare le prostitute smembrandole con accurata ferocia seguendo sempre il suo modus operandi,tranne in un caso.La nebbia che avvolgeva Londra allora era lo sfondo ideale per colpire di notte donne che si prostituivano per strada per poche sterline.Agiva da solo,non lasciando tracce e portando via con sè spesso trofei prelevati dai corpi di quelle povere disgraziate come organi interni.Ci sono moltissimi libri sul caso,questo ha il pregio di una analisi essenziale degli omicidi e anche di fare un ritratto psicologico di Jack,come si usa oggi in criminologia,per cercare di dare un volto,anche a così tanta distanza di tempo,a quell'omicida seriale,per rendere giustizia alle 5 donne brutalmente uccise senza un perchè.

Fotografia

FOTOGRAFIA DI AARON HUEY

Cucina

Canzoni

Leggende

Jean Moulin Nominato prefetto d'Eure-et-Loir a Chartres, viene arrestato nel giugno del 1940 dai tedeschi, perché si rifiuta di arrestare dei soldati africani della guardia di finanza francese. Tenta il suicidio, tagliandosi la gola con dei frammenti di vetro, conservando una cicatrice che nasconde sotto una sciarpa. Politicamente schierato a sinistra, è revocato dal suo incarico dal Regime di Vichy il 2 novembre 1940 e messo in disponibilità. Si installa nella sua casa familiare di Saint-Andiol (Bouches-du-Rhône) ed entra nella Resistenza francese. Nel settembre 1941 raggiunge Londra sotto il nome di Joseph Jean Mercier e vi incontra Charles de Gaulle, che lo incarica di unificare i movimenti della resistenza. Viene paracadutato nelle Alpi nella notte del 1º gennaio 1942, e inizia a usare gli pseudonimi di Rex e di Max. Nel febbraio 1943 ritorna a Londra in compagnia del generale Delestraint, capo dell'Armée Secrète. Riparte il 21 marzo 1943, incaricato di creare il Consiglio Nazionale della Resistenza (CNR), l'equivalente francese del Comitato di Liberazione Nazionale italiano, la cui prima riunione si terrà a Parigi il 27 maggio 1943. Viene arrestato il 21 giugno 1943 a Caluire-et-Cuire (Rodano-Alpi), nell'abitazione del dottor Dugoujon, dove stava tenendo una riunione con i principali capi della Resistenza francese. Rinchiuso all'Hôtel Terminus di Lione, interrogato e torturato da Klaus Barbie, capo della Gestapo, muore nei pressi di Metz, sul treno Parigi-Berlino che lo stava conducendo verso la deportazione in campo di concentramento. L'essere stato il rappresentante dello Stato francese più alto in grado ad opporsi al governo di Vichy, dandosi alla macchia e guidando i partigiani dall'interno del territorio metropolitano, gli diede un'aura d'alternativa al Governo in esilio di Londra, rendendolo parte della mitologia radicalsocialista in opposizione al nazionalismo conservatore del generale De Gaulle. È comunque sepolto al Pantheon di Parigi, dove le sue spoglie furono traslate nel 1964, proprio su decisione del generale De Gaulle e con commemorazione funebre letta da André Malraux.

Poesie

da “A tutta voce” Il mio verso arriverà attraverso le schiene dei secoli e attraverso le teste dei poeti e dei governanti. Il mio verso arriverà ma non arriva così non come una freccia nella caccia di amorini con la lira, non arriva come al numismatico una moneta consunta e non arriva come la luce di stelle morte. Il mio verso a fatica squarcerà la mole degli anni e sorgerà convincente, grossolano, tangibile, come nei nostri giorni è entrato un acquedotto costruito già dagli schiavi di Roma. (1929-1930) Vladimir Majakovskj

Pensieri

Libri

In questo giallo politico di bruciante attualità, Marco Travaglio racconta giorno per giorno il lungo “golpe al ralenti”, durato quasi tre anni, per rovesciare il premier più apprezzato dall’opinione pubblica e più odiato dall’establishment.“Giuseppe Conte inizia a scavarsi la fossa, ovviamente a sua insaputa, nella notte fra il 20 e il 21 luglio 2020, quando porta a casa il maggiore successo della sua carriera politica: i 209 miliardi di euro del Recovery Fund. Da quel momento, nei circoli che contano dell’eterna Italia lobbista, affarista e tangentista, la parola d’ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti: ora che arrivano tutti quei miliardi, mica li faremo gestire a chi non prende ordini da noi…”. In questo giallo politico di bruciante attualità, Marco Travaglio racconta giorno per giorno il lungo “golpe al ralenti”, durato quasi tre anni, per rovesciare il premier più apprezzato dall’opinione pubblica e più odiato dall’establishment. Mette in fila i fatti, esamina la scena del crimine e l’arma del delitto, interroga i testimoni, raccoglie gli indizi, analizza i possibili moventi, i probabili mandanti, i sicuri sicari. Si imbatte in almeno due colpi di scena: un incontro fra Draghi e D’Alema e il “fuori onda” profetico di un deputato leghista. E alla fine tira le sue conclusioni. Ma il verdetto lo lascia ai lettori.

Serie Tv

Il metodo Kominsky è una serie creata da Chuck Lorre (Due uomini e mezzo, The Big Bang Theory) e distribuita da Netflix. La comedy narra la storia di un'ex star di Hollywood, l'attore Sandy Kominsky (Michael Douglas), che disilluso e ormai sul viale del tramonto, per tentare di risalire la china, trova una nuova carriera come insegnante di recitazione, inizialmente per alcune star, allargando poi il suo seguito ai molti aspiranti attori di Los Angeles. Accanto a lui l'amico e agente Norman Newlander (Alan Arkin), un uomo pacato ed elegante, tutto il contrario del cinico e testardo Sandy, che deve affrontare la grave malattia dell'adorata moglie Eileen (Susan Sullivan). La vita dei protagonisti è sconvolta dalla morte della moglie di Norman, la quale si pone come occasione di riflessione sulle rispettive esistenze e sulla complessa fase di accettazione della vecchiaia e della morte. Se per Sandy questo terribile avvenimento porta con sé la consapevolezza e la gratitudine per le possibilità che ancora gli sono concesse nonostante l'età, come la riscoperta dell'amore che Sandy sta vivendo con una donna che frequenta il suo corso, Lisa (Nancy Travis), lo stesso non vale per Norman. Infatti, la dipartita della moglie lascia un vuoto enorme che l'uomo tenta di colmare continuando ad agire come se lei fosse ancora viva, parlandone e vivendo con il suo fantasma in un difficile equilibrio tra immaginazione e realtà. L'agente è poi pressato e stressato dal rapporto con la figlia Phoebe (Lisa Edelstein), che è una tossicodipendente e alla morte della madre tenta di venderne il guardaroba per comprare psicofarmaci. Il metodo Kominsky è una serie sulla terza età che ne descrive con malinconica ironia le problematiche, come testimoniato dai simpatici scambi tra i protagonisti e il Dott. Wexler (Danny DeVito), un urologo, ma è soprattutto la storia di una grande amicizia.

Cinema

Elizabeth si è appena lasciata con il fidanzato ed è rimasta con il cuore spezzato; per lenire la propria tristezza la ragazza trascorre le sue notti in compagnia di Jeremy, il proprietario di un caffè, che ogni sera le offre una torta ai mirtilli con gelato. Fino a quando Elizabeth non decide improvvisamente di abbandonare New York e di partire per un viaggio on the road allo scopo di ritrovare se stessa. Presentato al Festival di Cannes nel 2007, Un bacio romantico è il primo film in lingua inglese del maestro cinese Wong Kar-Wai, l'acclamato regista di pellicole quali Happy together e In the mood for love, autore anche della sceneggiatura in coppia con il giallista Lawrence Block. Questa co-produzione tra Francia, Cina e Hong Kong, girata negli Stati Uniti con cast e troupe internazionali, ha segnato inoltre l'esordio come attrice (al fianco di un gruppo di interpreti già affermati) della famosissima cantante americana Norah Jones, giovane superstar della musica melodica, che per la prima volta dà prova delle sue doti recitative nel ruolo della protagonista Elizabeth, una ragazza a pezzi dopo la dolorosa separazione dal fidanzato e in cerca di un modo per liberarsi dai legami del passato e ricominciare così una nuova vita. Come nelle sue opere precedenti, pure qui Wong Kar-Wai torna ad esplorare l'universo dei sentimenti e l'incomunicabilità fra gli esseri umani, declinati in questa occasione secondo le regole di un tipico film on-the-road, che funziona soprattutto come viaggio interiore e riscoperta di se stessi. Il lezioso titolo italiano, Un bacio romantico (in riferimento alla languida scena conclusiva), sostituisce il ben più evocativo ed affascinante My blueberry nights, che si richiama alle notti trascorse da Elizabeth in compagnia del barista Jeremy (Jude Law), intenti a scambiarsi confidenze accompagnate da una fetta di torta ai mirtilli, mentre pian piano si avvicinano sempre di più fino a scoprirsi innamorati l'uno dell'altra. Ma poi Elizabeth decide di partire da New York per lasciarsi alle spalle la sofferenza e i rimpianti di una relazione finita male; e qui il film si suddivide in una serie di segmenti narrativi, che corrispondono agli incontri fra la ragazza ed una serie di personaggi i quali, in un modo o nell'altro, sperimentano anch'essi il medesimo, disperato senso di solitudine: dal poliziotto alcolizzato Arnie Copeland (David Strathairn), incapace di accettare l'abbandono della moglie Sue Lynne (Rachel Weisz), a Leslie (Natalie Portman), giocatrice di poker dai tormentati rapporti familiari. My blueberry nights è dunque una storia di solitudini che si sfiorano e di esistenze che s'intrecciano, nella quale i temi del dolore e della perdita si fondono con la disponibilità di riporre fiducia nel prossimo e di entrare in contatto con gli altri. Il distacco (dagli affetti, dal passato, dalla propria città) diventa così per Elizabeth la condizione necessaria per riconciliarsi con se stessa e con la vita, in un significativo percorso interiore sottolineato dalle elaborate scelte registiche e dalla fotografia dai toni impressionisti dell'iraniano Darius Khondji. Il tutto, come da tradizione per il cinema di Wong Kar-Wai, caratterizzato da una cura estetica che talvolta però rischia di apparire fin troppo raffinata (così come alcuni compiaciuti virtuosismi registici), risultando in un film esasperatamente sofisticato ed elegante nello stile e nella forma, ma al quale manca forse quel romanticismo struggente - ma tuttavia contenuto - che riempiva il bellissimo In the mood for love, e che qui viene esplicato piuttosto come una delicata malinconia (vedi il barista che conserva le chiavi degli amanti delusi). La colonna sonora è composta dal musicista Ry Cooder.

mercoledì 7 settembre 2022