domenica 17 dicembre 2017

Scienza







Grazie a un sistema di intelligenza artificiale di Google, che ha vagliato i dati relativi a 35.000 possibili pianeti raccolti dal telescopio spaziale della NASA Kepler, è stato individuato un ottavio pianeta che ruota intorno a Kepler-90, una stella simile al Sole distante 2.545 anni luce dalla Terra. La scoperta, pubblicata sull'Astronomical Journal e annunciata ieri dall'agenzia spaziale statunitense, è senza precedenti perché il sistema Kepler-90 è simile al nostro sistema solare, che perde così il primato per maggior numero di pianeti.  L'astronomo Andrew Vanderburg, professore della University of Texas, ad Austin, ed esperto di intelligenza artificiale, ha spiegato: "Per la prima volta da quando i pianeti del sistema solare sono stati scoperti migliaia di anni fa, sappiamo per certo che il nostro sistema solare non è l'unico detentore del record per maggior numero di pianeti".

Gli otto pianeti orbitano intorno alla stella Kepler-90 a una distanza inferiore a quella che separa la Terra dal Sole. L'ottavo membro di questa numerosa 'famiglia', ribattezzato Kepler-90i, orbita attorno alla sua stella ogni 14,4 giorni: è roccioso e così caldo da essere inospitale per la vita.

Come detto la sua scoperta è stata possibile attraverso un sistema di intelligenza artificiale che imita il funzionamento delle reti di neuroni del cervello umano: grazie ad un meccanismo di apprendimento automatico, il sistema è stato addestrato a riconoscere le variazioni di luminosità della stella registrate da Kepler, che indicano il transito di un pianeta.

"Proprio come pensavamo, ci sono emozionanti scoperte ancora nascoste nell'archivio dati di Kepler, in attesa degli strumenti e delle tecnologie capaci di scovarle", ha affermato Paul Hertz, direttore della divisione di astrofisica della Nasa a Washington. "Questa scoperta - ha aggiunto - dimostra che i nostri dati costituiranno un vero tesoro per i ricercatori innovativi per gli anni a venire".

Se la scoperta è stata effettuata utilizzando il machine learning di Google, decisivo è stato infatti il contributo del telescopio Kepler, considerato il "cacciatore di pianeti" più abile della storia. Ha scoperto 2.500 pianeti di cui è stata confermata l'esistenza e altrettanti in attesa di conferma. Riesce a rilevare i pianeti grazie alle variazioni di luminosità durante il transito davanti alla propria stella. Kepler è una missione spaziale della Nasa, nell'ambito del programma Discovery, lanciata con successo nel marzo del 2009.

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