martedì 22 maggio 2012

Cinema

Continua il viaggio di Aronofsky all'interno del "sogno americano".In questo film "crepuscolare" viene sezionato il mondo del wrestling,disciplina sportiva molto amata e popolare negli States,dove esiste un divismo all'altezza di sport come basket,football e golf.Randy è un wrestler appesantito dall'età,dagli scontri e da una vita vissuta senza regole,sempre al massimo,e il suo corpo è la mappa precisa di tutti questi abusi tra cicatrici,tagli,buchi.Come in altri suoi film il corpo del protagonista è essenziale come metafora del suo stato interiore,cosi ne "Il cigno nero"la disciplina ferrea della danza costringeva il corpo della ballerina ad una esasperazione che poi la portò alla morte,ne "Requiem for a dream" la protagonista ha delle allucinazioni dovute agli psicofarmaci e il suo corpo si trasforma fino a esteriorizzare il disfacimento interiore.Randy è un pessimo padre,ha una figlia che vorrebbe ritrovare ma lei lo rifiuta,è un pessimo compagno,ha una donna alla quale è interessato ma lei lo snobba fino a comprenderlo solo nel finale,nel lavoro rende poco insofferente alla disciplina,l'unica cosa che lo rende felice è il wrestling,il suo mondo,la sua casa,il suo pubblico,li riesce ad essere sè stesso,a sentirsi libero,sia pure in un'atmosfera fatta di finzione totale,di violenza gratuita,e di spettacolo di cartapesta,che è poi la cifra della critica feroce alla società americana fatta dal regista.Strepitosa l'interpretazione di Mickey Rourke che qui forse trasferisce sul personaggio un pezzo della sua vita reale,e alla fine questo eroe solitario,buono dentro,nella spettacolare sequenza finale,si riscatta,almeno con sè stesso finendo nell'unico posto dove poteva finire,li da dove era iniziato tutto.Un film bellissimo,intenso,malinconico,duro,da vedere per capire la realtà di quell'immenso Paese.

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