lunedì 9 maggio 2011

Accadimenti


ROMA - Il 9 maggio. Sempre. Ogni anno. Per ricordare, capire, insegnarlo a chi non c'era: cosa è stato il terrorismo, cos'è adesso, chi sono le sue vittime, perchè dal 1967 a oggi in Italia sono morte circa duecento persone e più del doppio sono state ferite per colpa e per mano del terrorismo.

La I Commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato oggi in sede deliberante, senza cioè passare dall'aula, e a grande maggioranza di voti il disegno di legge che istituisce il 9 maggio, il giorno in cui fu ucciso il presidente della Democrazia cristiana Aldo Moro, come "Giorno della memoria" dedicato alle vittime del terrorismo e della stragi di tale matrice. Il testo, composto di due articoli, è già stato trasmesso alla Camera dove i tempi di approvazione dovrebbero essere altrettanto celeri. "Se va tutto come deve - assicura Enzo Bianco (Margherita) presidente della I Commissione di palazzo Madama - il prossimo 9 maggio potremmo già celebrare il Giorno della memoria del terrorismo". Il diessino Luciano Violante, l'omologo di Bianco alla Camera, assicura che "anche a Montecitorio i tempi saranno celeri e che il prossimo 9 maggio potrà già essere celebrato".

Il Quirinale preme perché si faccia in fretta. Nei primi nove mesi di incarico, Giorgio Napolitano non ha perso occasione per parlare di quegli anni, di quella notte della Repubblica, di quanto debba essere sempre tenuta alta per il terrorismo interno in Italia ha natura carsica, scompare, poi ritorna. Del rispetto dovuto e necessario per i familiari delle vittime del terrorismo.


Appena avuta la notizia dell'approvazione il presidente Napolitano ha inviato un messaggio a Bianco: "Desidero esprimere il mio compiacimento per l'avvenuta approvazione - con voto pressochè unanime - del disegno di legge che istituisce una giornata alla memoria della vittime del terrorismo e delle stragi per il 9 maggio. E' un riconoscimento dovuto, anche per dissipare ogni ambiguità e reticenza su vicende drammatiche e dolorose per il Paese e per tante famiglie italiane". Napolitano si augura anche che "un analogo sforzo convergente possa ora essere compiuto nel passaggio del provvedimento dal Senato alla Camera" .

Il disegno di legge si compone di due articoli, quello che conta è il primo suddiviso in due commi. Il primo stabilisce che "la Repubblica riconosce il 9 maggio, anniversario dell'uccisione di Aldo Moro, quale Giorno della memoria al fine di ricordare tutte le vittime del terrorismo, interno e internazionale, e delle stragi di tale matrice". Nell'elenco delle vittime vanno compresi i 19 morti di Nassiriya. Storia complessa questa dell'elenco: non ne esiste uno ufficiale - forse adesso sarà necessario provvedere - e la lista più attendibile resta quella elaborata dall'Associazione italiana vittime del terrorismo.

Il secondo comma spiega come dovrà essere impiegata questa giornata. "In occasione del Giorno della memoria, possono essere organizzate, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, manifestazioni pubbliche, cerimonie, incontri, momenti comuni di ricordo dei fatti e di riflessione anche nelle scuole di ogni ordine e grado al fine di conservare, rinnovare e costruire una memoria storica condivisa in difesa delle istituzioni democratiche".

Enzo Bianco ha sottolineato come il ddl sia stato approvato a larga maggioranza da entrambi i Poli. L'unica incertezza ha riguardato il giorno. Dalla Cdl sono arrivate richieste per l'11 settembre e per il 12 aprile, giorno della strage di Nassiriya. Rifondazione aveva puntato al 12 dicembre, anniversario della strage di piazza Fontana. "Ma è stato facile - ha detto Bianco - trovare un accordo generale sul 9 maggio, data su cui abbiamo avuto l'ok anche del Coordinamento dei familiari delle vittime".

Il ddl porta la firma, tra gli altri, dei senatori Sabina Rossa, figlia del sindacalista Guido Rossa, e di Rosa Villecco vedova Calipari. "Attendevamo da anni l'istituzione di questa giornata. Penso soprattutto all'importanza che potrà avere nelle scuole per far riflettere chi non sa, chi non ricorda, chi non ha memoria". Il voto ha avuto un solo astenuto, il senatore dell'Mpa Giuseppe Soro che avrebbe voluto "una discussione più ampia". In verità il testo è stato licenziato dal Senato in poco più di un mese.
Trentatrè anni fa veniva rinvenuto il cadavere di Aldo Moro.Penso che chiunque abbia vissuto quei tragici avvenimenti,seppur piccolino come me,ne abbia una memoria indelebile per quel senso di pericolo plumbeo per la democrazia,per il terribile gesto di sequestrare uno statista del calibro di Moro ed ucciderlo spietatamente malgrado i numerosi appelli alla pietà,a risparmiarlo.Dietro quella vicenda poi si scoprirono numerose ombre,soprattutto quelle lasciate dalla P2,ma quel giorno e la memoria di Moro meritano un nostro momento di riflessione,e per chi crede,come me,di preghiera.

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