Già autore del bellissimo "Little Odessa", James Gray indaga di nuovo l'ambiente della malavita ma la tematica fondamentale è sicuramente quella della famiglia. In un mondo dominato dal male, dove gli amici tradiscono e l'amore, per quanto intenso, svanisce, gli unici legami ancora validi sono quelli di sangue, sembra volerci dire il giovane e talentuoso regista americano. E a tal proposito, le dinamiche interne alla famiglia Grusinsky sono esaminate in maniera impeccabile. Nel ruolo della "pecora nera" spiacca un sempre grande Joaquin Phoenix. Gli fa da specchio un Mark Whalberg misurato ed intenso. Un attore discontinuo, che ha però dimostrato di poter, nelle mani giuste (Gray, Scorsese), dare credibilità ai suoi personaggi. Il padre è una presenza ingombrante, carismatica, ed al Robert Duvall attore queste caratteristiche non fanno sicuramente difetto, quindi ogni sua apparizione sullo schermo diventa magnetica. In definitiva, un grande film, girato e recitato alla grandissima, coinvolgente come deve essere un thriller, ma che al contempo indaga in modo mai banale temi universali (la famiglia, il rapporto tra bene e male), come ogni film d'autore che si rispetti.
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