mercoledì 4 aprile 2012

Accadimenti


Cercando un'altra foto mi sono imbattuto in questa ed è stato un tuffo al cuore,è stato come aprire una diga all'improvviso e far uscire milioni di cubi d'acqua interiorizzati sotto forma di immagini e ricordi.E' l'istantanea di uno degli esseri che più ho amato in vita mia e con il quale c'è stato uno scambio di quelli fatto di amore totale:Otto.Preso da cucciolo in Alto Adige dopo aver rischiato di finire nel fiume con la sua sorellina per essere in troppi da accudire e sfamare,me lo vedo piccolissimo non riuscire nemmeno a salire il gradino del marciapiede,passare spaurito sotto le sedie e seminare casa di bisognini prima di poter uscire e abituarsi a farli fuori di casa.La sua vitalità riempiva la casa di luce e da subito ho sentito con lui quell'empatia che forse è data dall'incontrarsi per destino.Mi seguiva dovunque andassi,voleva giocare sempre con me,appena mi vedeva era tutto un abbaiare e un agitare la coda dalla pura felicità.Era talmente piccolo che dormiva in una cesta accanto al letto,aveva già delle zampotte cicciotte che sentivo sempre addosso perchè si tuffava su di me volendo sempre giocare.Poi crescendo spuntarono quelle unghie che lasciavano strie di sangue sulla pelle,quell'irruenza che aveva dietro una stazza media ed una forza ed agilità stupefacenti.Già al suono del citofono era un ululare che si sentiva in tutto il palazzo,lui sapeva già che ero io,neanche facevo in tempo ad uscire dall'ascensore che mi saltava addosso immagine di felicità.Quando mi sdraiavo sul letto si metteva sempre ai miei piedi a contatto diretto con me,cercava sempre il contatto fisico,solo quando ero malato si metteva ai piedi del letto e stava li seguendoti solo quando ti alzavi,come se lui fosse li a proteggerti da ogni male e da ogni brutta cosa potesse capitarti.Uno di quei modi d'amare che va al di là della vita e della morte,perchè Otto avrebbe dato la vita per me senza pensarci un secondo,tanto era protettivo.Mi vedo tantissime volte,specie di sera,parlare con lui,confidargli le mie giornate,ricevere in cambio le sue leccate che volevano dirti "forza e coraggio fratello mio",ero quasi sempre io che lo portavo fuori la sera ed era un momento solo nostro e bellissimo,di sera al buio,spesso al freddo,nessuno per le strade,a fare mentalmente un bilancio della giornata avendo accanto il calore fisico e morale del mio Otto.Il giorno che,per una malattia inguaribile,venne portato dal veterinario,lo sentii,come sempre quando sapeva di andare dal veterinario,tremare tutto,mi guardò con i suoi occhi dolcissimi,rassegnato,come se intuisse che quello era un saluto tra noi definitivo in questa vita,fu come se mi strappassero un pezzo d'anima,avere la consapevolezza di non vederlo più correre tra le stanze,sentire il suo ululato di gioia quando sapeva che arrivavo,vederlo sulla sedia vicino alla tavola quando sapeva che c'erano cose buone cucinate,vedere il vuoto dove prima c'era una vita scoppiettante,un uragano di luce che rallegrava le giornate,tutto questo finiva su quel tavolo freddo della clinica.Me lo voglio ricordare correre e saltare i muretti in carso con le orecchie al vento felice e poi tuffarsi stremato sull'erba e ringraziarti alla sua maniera riempiendoti di baci e leccate,ma sono io che lo ringrazio ogni volta che lo ricordo per l'amore totale in cui mi ha avvolto,per l'aver capito e sentito come ero,nel profondo,sarà sempre in me accompagnandomi in ogni posto e in ogni tempo.

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